Alessano
Area Marina Protetta Otranto – Leuca, accordo tra i sindaci
Convocati per il 21 novembre, nella 27ª Giornata Mondiale della Pesca, i consigli comunali di nove paesi per deliberare la dichiarazione di intenti sulla istituzione della 4ª Area Marina Protetta in Puglia, sostenuta dal Progetto CORISMA. Interessati Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Gagliano del Capo, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase (Diso e Otranto lo faranno il 28 novembre). A Tricase Porto apre il Polo Regionale per la disseminazione della cultura marinaresca, dei mestieri tradizionali e dei prodotti del mare, Laboratori e Maratona digitale delle Comunità Costiere del Mondo
Non c’è tempo da perdere, se si vuol salvare il Mediterraneo, il più importante hotspot di biodiversità al mondo abitato da oltre 17mila specie, circa 10 volte superiore alla media mondiale, ma anche il più a rischio per inquinamento e sovrasfruttamento, secondo la FAO, con il 62% degli stock ittici in costante declino e le temperature delle acque superficiali sempre più elevate, che favoriscono specie termofile e aliene con effetti negativi sull’intero ecosistema.
A ciò si aggiunge l’aumento delle plastiche che minacciano la vita di tartarughe e uccelli marini e del traffico marittimo, che può causare la morte di diversi cetacei.
A oggi meno dell’8% della superficie marina mondiale è coperta da aree marine protette, che costituiscono l’unica grande opportunità per conservare gli habitat naturali e aumentare la produttività dell’ecosistema, per garantire attività economiche sostenibili, tutelare antichi mestieri e tradizioni e apportare alle comunità locali benefici ecologici, come la difesa delle coste dall’erosione, ma anche sociali, culturali ed economici, come la creazione di posti di lavoro, l’approvvigionamento alimentare con l’incremento della pesca nelle aree circostanti (spill-over) e la regolazione del clima.
Così martedì 21 novembre, nella Giornata Mondiale della Pesca, ci sarà nel Salento un evento senza precedenti: nove comuni del versante orientale della provincia di Lecce (Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Gagliano del Capo, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase) convocheranno in contemporanea i consigli comunali (mentre Diso e Otranto lo faranno il 28 novembre), per deliberare sulla volontà di avviare nel proprio territorio l’iter tecnico e amministrativo per l’istituzione dell’Area Marina Protetta Capo d’Otranto – Grotte Zinzulusa e Romanelli – Capo di Leuca.
Sarebbe la quarta in Puglia, dopo quelle delle Isole Tremiti, Torre Guaceto e Porto Cesareo e tra le più grandi d’Europa, con i suoi 260 Km2 di superficie totale e circa 100 chilometri di costa.
Le delibere degli 11 consigli comunali rappresenterebbero una dichiarazione di intenti, che necessita poi di ulteriori atti di attuazione e recepimento, ma contribuirebbe ad accelerare l’iter per l’istituzione dell’AMP Otranto-Leuca, iniziato anni fa con l’individuazione di un’area marina di reperimento unica per vari motivi.
Si trova in una zona centrale del Mediterraneo e ha caratteristiche geomorfologiche importanti, come la presenza di almeno 32 grotte sommerse e 43 emerse e semisommerse, di una falesia rocciosa che scende rapidamente in profondità e può dare rifugio a specie sensibili alle ondate di calore.
Si tratta di uno dei litorali a più alta naturalità dell’intera costa italiana, con abbondanza di specie bentoniche e habitat chiave, come le praterie di Posidonia e il Coralligeno, aree elettive di riproduzione, sviluppo e accrescimento per molte specie ittiche di interesse per la pesca.
All’interno dell’area ricadono, inoltre, due zone speciali di conservazione: il Posidonieto Capo San Gregorio – Punta Ristola e quello Costa Otranto – Santa Maria di Leuca, con un’estesa falesia ricca di grotte, cavità, incisioni e insenature.
Il procedimento istitutivo dell’AMP prevede lo svolgimento dell’istruttoria tecnica preliminare affidata all’ISPRA, organo tecnico del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che sulla base di studi di carattere ambientale e socioeconomico predispone un’ipotesi di perimetrazione, zonazione e le indicazioni di carattere regolamentare dell’istituenda AMP.
Un importante contributo è stato dato dalla Regione Puglia a partire dal 2021, grazie al Progetto CORISMA (finanziato dal FEAMP-PO 2014-2020 – Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca 2014-2020), acronimo di una progettualità immaginata per ipotizzare, tra quelli possibili, i migliori scenari di conservazione e gestione delle risorse biologiche marine necessari per impattare positivamente sulla sostenibilità della pesca e delle altre attività connesse all’uso del mare nell’area Marino-Costiera Otranto – S. Maria di Leuca, coordinato dal CIHEAM Bari (Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei) insieme ai partner Università del Salento (DISTEBA), ARPA Puglia (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente) e Regione Puglia -Sezione Gestione sostenibile e tutela delle risorse forestali e naturali, i cui risultati sono stati illustrati il 30 settembre scorso, durante un incontro nella sede operativa del CIHEAM a Tricase Porto.
Già in quella occasione i rappresentanti istituzionali di Alessano, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Otranto, Santa Cesarea Terme, Tiggiano e Tricase hanno espresso pareri favorevoli sull’importanza di istituire l’AMP e sull’opportunità di esprimere atti ufficiali di indirizzo in seno ai rispettivi consigli comunali, che saranno convocati il 21 e 28 novembre.
POLO REGIONALE PER LA DISSEMINAZIONE DELLA CULTURA MARINARESCA A TRICASE PORTO
Tante le iniziative organizzate sempre a Tricase Porto martedì 21 novembre durante la 27 ª Giornata Mondiale della Pesca, che saranno coordinate dalla sede di Tricase del CIHEAM Bari: dall’inaugurazione in via Marina Serra di un Polo Regionale per la disseminazione della cultura marinaresca, dei mestieri tradizionali e dei prodotti del mare, che avrà all’interno un’esposizione di gozzi storici e workshop di maestri d’ascia ai LIME, laboratori per la gestione integrata dell’Ambiente, che vedrà dalle 14 alle 16, docenti universitari, ricercatori e start up parlare di soluzioni innovative utili per le imprese impegnate in attività di blue e green economy.
Ci sarà, inoltre, la prima edizione della “Maratona digitale delle Comunità Costiere del Mondo”, organizzata da CIHEAM Bari, Coldiretti e la World Farmers Markets Coalition su piattaforma Zoom, che in tre round, dalle 10 alle 21, vedrà alternarsi 22 Paesi in base al fuso orario per discutere su come affrontare sfide significative come la sovrapesca, il degrado ambientale e i cambiamenti climatici, che minacciano non solo le risorse ittiche, ma anche il tessuto sociale ed economico: i Paesi in questione sono Australia, Malesia, Filippine, Indonesia, Thailandia e Sri Lanka, Kenya, Zanzibar, Tunisia, Italia, Turchia, Marocco, Senegal, Stati Uniti d’America, Canada e sette Stati insulari del Pacifico (Isole Cook, Isole Marshall, Nauru, Palau, Timor Est, Tonga, Tuvalu, i cui funzionari sono a Tricase per 2 settimane per seguire un corso Avanzato sullo Sviluppo delle Comunità Costiere nel quadro dei cambiamenti climatici).
Un’occasione importante per esplorare nuove prospettive, condividere esperienze e lavorare insieme per un futuro sostenibile per le comunità costiere di tutto il mondo.
Il CIHEAM Bari
Nato nel 1962, è la struttura operativa italiana del CIHEAM, organizzazione intergovernativa che lavora per migliorare l’agricoltura e la pesca sostenibili, garantire la sicurezza alimentare e nutrizionale e lo sviluppo dei territori rurali e costieri. È un centro di formazione postuniversitaria, ricerca scientifica applicata e progettazione di interventi in partenariato sul territorio nell’ambito dei programmi di ricerca e cooperazione sui temi della sicurezza alimentare, gestione integrata delle aree costiere, sostenibilità delle attività di pesca, acquacoltura sostenibile, valorizzazione del patrimonio delle comunità costiere. Dal 2015 ha istituito la sede di Tricase, dove si realizzano iniziative di cooperazione, ricerca e formazione nel settore dello sviluppo costiero mediterraneo sostenibile e del monitoraggio e tutela della biodiversità.
ITER ISTITUTIVO AREA MARINA PROTETTA
Un’area marina protetta è dove è presente “un’area marina di reperimento”. Nel caso della costituenda AMP Otranto-Leuca, ai sensi della Legge 394 del 1991, è stata inserita (Art.36) nell’elenco delle aree marine di reperimento, l’area denominata “Capo d’Otranto – Grotte Zinzulusa e Romanelli – Capo di Leuca”. Il procedimento istitutivo prende l’avvio con la convocazione, da parte del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE), Direzione Generale patrimonio naturalistico e mare, di un tavolo tecnico-istituzionale, composto dagli enti territorialmente interessati. Lo svolgimento dell’istruttoria tecnica preliminare viene affidato all’ISPRA, organo tecnico del MASE. Sulla base degli studi di carattere ambientale e socioeconomico, l’ISPRA predispone un’ipotesi preliminare di perimetrazione, zonazione e le indicazioni di carattere regolamentare dell’istituenda area marina protetta. Questa ipotesi preliminare viene illustrata ai Comuni e agli altri Enti territorialmente interessati per acquisire un primo orientamento, eventuali osservazioni e indicazioni di cui l’ISPRA tiene conto per definire una proposta più rispondente alle richieste del territorio. Una volta definita viene illustrata nel corso di un’assemblea pubblica e si invita la cittadinanza a trasmettere osservazioni e informazioni. ISPRA tiene conto di queste osservazioni per perfezionare la proposta, ove possibile. Sulla base degli esiti dell’istruttoria tecnica, il Ministero predispone lo schema di decreto di istituzione (perimetro, risorse finanziarie, ente gestore) e lo schema di decreto di adozione del
regolamento di disciplina delle attività consentite nelle diverse zone dell’area marina protetta (zonazione, attività consentite/vietate/regolamentate). Su tali provvedimenti viene chiesto il parere della Regione e dei Comuni interessati e il parere della Conferenza Unificata. Per il decreto istitutivo viene acquisita l’intesa del Ministero dell’economie e delle finanze. Per il regolamento di disciplina viene acquisito il parere del Consiglio di Stato. Completato l’iter, con l’acquisizione dei pareri e intese, i due provvedimenti (decreto di istituzione e decreto di adozione del regolamento di disciplina) sono firmati dal Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica e pubblicati contestualmente in Gazzetta Ufficiale. Con decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica (di solito con lo stesso decreto di istituzione) l’area marina protetta viene affidata in gestione. Ai sensi dell’art. 19 della legge 394/91, la gestione delle aree marine protette è affidata a enti pubblici, istituzioni scientifiche o associazioni ambientaliste riconosciute, anche consorziati tra loro.
PROGETTO CORISMA
CIHEAM Bari, Università del Salento e Arpa Puglia, nel quadro delle attività promosse dal progetto CORISMA (finanziato dal FEAMP-PO 2014-2020 – Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca 2014-2020) hanno condotto un’intensa fase di studio e analisi del territorio, che ha previsto la somministrazione di 560 questionari rivolti ai diversi portatori di interesse operanti negli 11 comuni – referenti istituzionali, associazioni culturali e ambientali, pescatori professionali, sportivi, servizi di noleggio barche, operatori della balneazione, della ristorazione, dell’accoglienza turistica, artigiani, servizi commerciali legati alla vendita di attrezzature da pesca, pescherie – con l’obiettivo di perfezionare il quadro conoscitivo delle condizioni e degli elementi ambientali e socioeconomici utili a delineare scenari di conservazione e gestione delle risorse marine.
I dati ambientali sono stati raccolti in 20 tematismi, come la mappa degli habitat bentonici, le grotte sommerse e semisommerse, i siti di nidificazione, le acque di balneazione, gli scarichi, i beni archeologici sommersi, le ordinanze di interdizione e corridoi di accesso alle grotte. Per ciascun tematismo è stato costruito un database, derivante dall’aggregazione di diverse fonti, con lo scopo di creare un archivio georeferito dell’area, indispensabile per l’elaborazione dei dati che saranno studiati attraverso il software Marxan, che consente la risoluzione dei problemi di pianificazione e conservazione, individuando le soluzioni più idonee al territorio. Significativi anche gli approfondimenti socioeconomici, tra cui un focus sulla percezione dell’area marina protetta, sia in termini di vantaggi e svantaggi, che di ricaduta sulle attività in atto sul territorio.
Sollecitati a rispondere sui principali rischi a cui sono esposti gli ambienti marini del tratto di costa interessato, sono emersi l’eccessiva presenza di plastiche, gli inquinamenti di origine organica, la presenza diffusa di rifiuti di ogni genere e l’eccessivo sfruttamento da parte della pesca professionale e/o sportiva e dal turismo fuori controllo durante la bella stagione.
Le specie maggiormente catturate sono triglia, polpo e seppia, quelle più richieste dal mercato il calamaro, la seppia e il totano.
La domanda di cernia, sarago, aragosta e scorfano non viene soddisfatta dalle catture locali, mentre le specie che subiscono frequenti esuberi di offerta sono il merluzzetto, il sugarello e il pesce San Pietro.
Emerge la necessità di avviare strategie di vendita più vantaggiose per la promozione del prodotto locale attraverso l’organizzazione di una filiera corta e la creazione di un marchio di qualità per la valorizzazione della produzione.
Circa il 90% degli intervistati ritengono “importante” l’introduzione di alcune forme di protezione dell’ambiente marino nel tratto di costa interessato, in particolare attraverso l’istituzione di un’Area Marina Protetta, adducendo come principali motivazioni l’importanza di preservare habitat, specie e luoghi, salvaguardare il territorio e la categoria dei pescatori.
Gran parte degli intervistati indica come vantaggi territoriali e socioeconomici l’incremento del livello di conservazione dell’ambiente marino/biodiversità, il contrasto alla pesca illegale e la crescita dell’educazione ambientale.
Inoltre, gli studi e le analisi hanno contribuito significativamente alla definizione della biodiversità degli habitat marini (inclusi la mappatura e la descrizione dei popolamenti degli ambienti di grotta) presenti nell’area di studio e alla produzione di elementi conoscitivi fondamentali per la istituzione dell’Area Marina Protetta Capo d’Otranto – Grotte Zinzulusa-Romanelli-Santa Maria di Leuca.
Alessano
In Cammino da Tricase ad Alessano
Il corteo, partito alle 14,30 da piazza Pisanelli a Tricase, ha attraversato il paese per giungere alla collina della Chiesetta della Madonna di Fatima. Più di 150 studenti hanno sfidato la stanchezza e ascoltato con attenzione tutti gli interventi, segno che la condivisione è parte di quel vocabolario della pace tanto caro al nostro Vescovo
In Cammino prima della Marcia.
In attesa della Marcia per la Pace sulla via di don Tonino Bello (in programma domani dalle 9,30), si è svolto il quinto cammino da Tricase ad Alessano, sulla tomba di don Tonino.
Promosso dal gruppo parrocchiale “don Tonino” della Chiesa della Natività di Tricase, in collaborazione con la Fondazione “Don Tonino Bello”, il cammino ha coinvolto gli istituti scolastici di Tricase ed Alessano, con il consueto entusiasmo dei ragazzi.
Dopo il saluto del parroco don Gianluigi, il corteo, partito alle 14,30 da piazza Pisanelli a Tricase, ha attraversato il paese per giungere alla collina della Chiesetta della Madonna di Fatima.
Assistiti prima dalla Polizia municipale di Tricase e poi da quella di Alessano, grandi e piccini hanno condiviso quasi sette chilometri di strada, tra periferie e campagne, ulivi e cave dismesse.
All’arrivo, ad attendere i pellegrini sulla tomba del Venerabile, c’erano Stefano Bello, nipote di don Tonino, il sindaco Osvaldo Stendardo, il presidente della Fondazione Giancarlo Piccinni, i dirigenti Chiara Vantaggiato dell’Istituto G. Salvemini e Rina Mariano del Comprensivo Tricase – Via Apulia.
Protagonista del momento di approfondimento, l’ingegnere Vito Alfieri Fontana, testimone e pacificatore che, da produttore di armi, è diventato sminatore.
Tante riflessioni e domande da parte dei ragazzi degli istituti scolastici, che hanno trovato risposte certe nella scelta di un uomo che ha abbracciato la pace.
Più di 150 studenti hanno sfidato la stanchezza e ascoltato con attenzione tutti gli interventi, segno che la condivisione è parte di quel vocabolario della pace tanto caro al nostro Vescovo.
In chiusura, Maria Grazia Bello, rappresentante del gruppo “don Tonino”, ha ringraziato i partecipanti e le istituzioni coinvolte, consapevole delle difficoltà di svolgere iniziative che coinvolgono gli studenti in orario extrascolastico. Ma ne è valsa la pena perché l’insegnamento di don Tonino è proprio questo: «In piedi, costruttori di pace!».
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Alessano
In Marcia per la Pace, sulla via di don Tonino Bello
In programma domani con partenza alle 9,30. Seguirà un percorso simbolico: dalla casa natale dell’indimenticato “Vescovo col Grembiule”, fino alla sua tomba. Alla manifestazione promossa dalla CISL di Lecce in collaborazione con il Comune di Alessano, la Fondazione Don Tonino Bello prenderanno parte anche gli studenti di scuola media e delle superiori del territorio
Nell’ambito della “Maratona per la Pace“, iniziativa di mobilitazione nazionale, in programma una manifestazione ad Alessano, paese natale di Don Tonino Bello, indimenticato vescovo e profeta di pace.
L’evento, promosso dalla CISL di Lecce in collaborazione con il Comune di Alessano, la Fondazione Don Tonino Bello e le istituzioni scolastiche del territorio, è in programma per domani, mercoledì 6 novembre e intende lanciare un chiaro messaggio di rifiuto ad ogni forma di conflitto e violazione dei diritti umani.
Alle 9,30 prenderà il via la Marcia per la Pace che seguirà un percorso simbolico: dalla casa natale di don Tonino fino alla sua tomba.
Un cammino che vuole onorare la memoria e l’eredità spirituale del Vescovo, grande testimone dei princìpi di fratellanza tra i popoli e rispetto della dignità umana.
Il tutto con la partecipazione attiva degli studenti di scuola media e delle superiori del territorio, coinvolti in prima persona in un momento di riflessione e impegno civico.
Il programma prevede: alle 9,30 l’avvio della marcia dalla casa natale di don Tonino Bello; alle 10,30 i saluti istituzionali del sindaco di Alessano Osvaldo Stendardo, dei dirigenti scolastici Salvatora Accogli (Istituto comprensivo di Alessano), Anna Lena Manca (I.I.S.S. Don Tonino Bello – Liceo Artistico Nino Della Notte di Tricase –Alessano – Poggiardo) e Chiara Vantaggiato (I.I.S.S. G. Salvemini di Alessano).
Alle 11,20, introduzione all’evento a cura di Ada Chirizzi, Segretario Generale CISL Lecce e Giancarlo Piccinni, presidente della Fondazione don Tonino Bello.
Alle 11,30 il momento clou dell’iniziativa con la toccante testimonianza di don Salvatore Leopizzi di Pax Christi, che condividerà il suo percorso e la sua esperienza al fianco di don Tonino Bello, il pastore scomodo che marciò contro la guerra (marcia pacifista su Sarajevo 1992 – foto in fondo alla pagina), offrendo una preziosa lezione di impegno per la pace.
L’evento si pone come un momento fondamentale per costruire la pace “stando in piedi“, come ricordava Don Tonino Bello: «Occorre, forse, una rivoluzione di mentalità per capire che la pace non è un “dato”, ma una conquista. Non un bene di consumo, ma il “prodotto” di un impegno. Non un nastro di partenza, ma una situazione di arrivo».
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Alessano
SS 275 da Tricase a Leuca, tutto pronto
La Giunta regionale ha rilasciato l’autorizzazione paesaggistica necessaria per il secondo lotto dell’opera, ponendo così le basi per la conclusione dell’intero procedimento tecnico-amministrativo…
di Lorenzo Zito
Dopo anni di stop, ricorsi e revisioni progettuali, la Maglie–Leuca comincia ad assumere contorni reali: con l’autorizzazione paesaggistica del 22 ottobre e la chiusura della Conferenza dei servizi il 4 novembre, il progetto del secondo lotto è pronto per la gara d’appalto.
L’iter per il completamento della Statale 275 Maglie–Leuca compie, dunque, un passo decisivo.
Lo scorso 22 ottobre la Giunta regionale ha rilasciato l’autorizzazione paesaggistica necessaria per il secondo lotto dell’opera, ponendo così le basi per la conclusione dell’intero procedimento tecnico-amministrativo.
L’atto, corredato da alcune prescrizioni, consente di procedere verso l’approvazione del Progetto di fattibilità tecnico-economica (Pfte), che sarà formalmente ratificata a chiusura della Conferenza dei servizi il 4 novembre, sotto la guida del commissario straordinario Vincenzo Marzi.
Il via libera paesaggistico rappresenta il tassello che mancava per chiudere un percorso lungo e complesso. Dopo anni di sospensioni, ricorsi e revisioni progettuali, il secondo lotto della Statale 275, quello compreso tra la zona industriale di Tricase e Santa Maria di Leuca, può dunque imboccare la strada dell’approvazione definitiva.
La firma del commissario, attesa al termine della Conferenza, segnerà il passaggio conclusivo della fase preliminare e consentirà ad Anas di predisporre il bando di gara per l’affidamento dei lavori.
Il progetto del secondo lotto è stato corredato da tutte le valutazioni ambientali e paesaggistiche previste dalla normativa.
La Valutazione d’impatto ambientale è stata rilasciata il 17 agosto, e il successivo via libera paesaggistico del 22 ottobre ha completato il quadro delle autorizzazioni, sbloccando un procedimento rimasto fermo per oltre un decennio.
LE ALTERNATIVE
Dopo l’annullamento in autotutela da parte di Anas (nel 2016) della precedente gara (indetta nel 2009), furono prese in considerazione tre possibili alternative.
Scartate le prime due (dette Alternativa Est e Alternativa Ovest, con riferimento al lato da cui circumnavigare Tricase), fu scelta la cosiddetta Alternativa 3, descritta dagli studi come quella con performance migliori dal punto di vista ambientale e funzionale, nonché per la sostenibilità dell’opera.
Va ricordato, inoltre, come il progetto inizialmente proposto da Anas prevedesse una statale a due corsie per senso di marcia (quindi quattro corsie) da Maglie sino a Leuca. Soluzione che è stata conservata per il solo lotto nord e scartata per quello a sud, non solo per ridurne l’impatto ambientale ma anche per rispondere adeguatamente alla vera priorità dell’opera in questo tratto: portare il traffico verso il Capo di Leuca fuori dai centri abitati di Montesano Salentino, Lucugnano, Alessano, Montesardo e Gagliano del Capo, tutt’oggi tagliati in due dalla SS275.
Ultimo (ma non ultimo) l’elemento rifiuti: il nuovo progetto toglie Anas dall’imbarazzo delle discariche abusive emerse lungo il vecchio percorso tra Alessano e Tricase.
La scelta di allontanarsi da quelle aree ha un duplice effetto: da un lato scongiura il rischio di un sequestro dell’opera da parte della magistratura, dall’altro ha del tutto distolto i riflettori dal tema bonifica.
I NUMERI
Il valore complessivo dell’intervento ammonta a 257 milioni di euro, risorse già stanziate nell’ambito dell’Accordo di Coesione.
Il nuovo tracciato interesserà i comuni di Montesano Salentino, Miggiano, Specchia, Tricase, Tiggiano, Alessano, Gagliano del Capo e Castrignano del Capo, con opere di adeguamento della sede stradale e interventi di messa in sicurezza.
Il progetto punta a migliorare la fluidità della circolazione e la connessione tra l’entroterra e la fascia costiera, sostenendo al tempo stesso i flussi turistici e lo sviluppo economico del basso Salento.
Il nuovo tragitto lungo circa 19 chilometri che, secondo le previsioni, dal giorno in cui verrà cantierizzato (non prima di un anno e mezzo/due), richiederà circa 1.350 giorni per essere portato a termine (poco più di 3 anni e mezzo).
Per una spesa, riferita ai soli lavori, di 140 milioni di euro.
Una lingua d’asfalto con una carreggiata a due corsie, una per senso di marcia, costituita per il 71% circa da tratti in rilevato, per il 24,5% da tratti in trincea e, per restante parte, da opere in sottopasso (3,5%) e in sovrappasso con viadotti e ponti (0,4%).
22 curve, 28 rettifili, 9 intersezioni e 6 immissioni/diversioni per un percorso tecnicamente suddiviso in cinque tratti (che, come sta accadendo col primo lotto, non saranno realizzati all’unisono, ma con cantierizzazioni indipendenti, uno dopo l’altro).
LA SVOLTA
L’iter ha conosciuto una svolta nell’estate 2025, quando due sentenze gemelle del Consiglio di Stato hanno chiarito definitivamente le questioni contenziose che bloccavano la procedura.
Da quel momento, Anas e il commissario straordinario hanno potuto riprendere l’istruttoria e aggiornare gli elaborati progettuali alle più recenti disposizioni del Codice degli appalti, in vigore dal 2016 e successivamente modificato.
In parallelo sono stati rivisti i parametri economici, adeguati ai costi aggiornati tra il 2019 e il 2023.
Il cronoprogramma aggiornato prevede che, una volta approvato il progetto di fattibilità, Anas bandisca la gara entro il 2026.
L’avvio dei cantieri del secondo lotto potrebbe quindi avvenire tra la fine del 2026 e i primi mesi del 2027, nella migliore delle ipotesi.
L’obiettivo è affiancare l’intervento già in corso sul primo lotto, quello tra Maglie e l’area industriale di Tricase, inaugurato un anno e mezzo fa e attualmente in fase di realizzazione.
Con l’autorizzazione paesaggistica dello scorso 22 ottobre e la chiusura imminente della Conferenza dei servizi il 4 novembre, la Statale 275 torna dunque al centro dell’agenda infrastrutturale del Salento.
Dopo anni di attese, ricorsi e stop burocratici, il completamento dell’arteria che unisce l’entroterra leccese a Santa Maria di Leuca si avvicina a un punto di svolta: la prospettiva, finalmente concreta, di un’opera strategica per la sicurezza, la mobilità e lo sviluppo del territorio.
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