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Cimitero di Andrano, la polemica infinita: la controreplica di Abc

Mario Accoto: “L’apertura del Cimitero in assenza di motivato e pubblico provvedimento è, in questa fase di emergenza sanitaria, un reato”

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Dopo il botta e risposta tra Abc e sindaco Salvatore Musarò sui social (clicca qui) arriva tramite lo stesso mezzo la controreplica del gruppo di opposizione a firma dell’ex sindaco Mario Accoto che, per completezza di informazione, riportiamo qui sotto.


Ovviamente lasciando, come sempre facciamo, ai lettori il giudizio finale.


Il primo punto che Accoto discute è quel “Cimitero luogo sacro, frase ad effetto che mira a condizionare chi la legge come se affrontare un qualche tema che riguardi  quel luogo sia blasfemo, roba da miscredenti, bestemmiatori. Ora, il Cimitero non è un luogo sacro in quanto di proprietà dello Stato laico italiano (e non della Chiesa). Chiedere spiegazioni e denunciare fatti accaduti  nell’area cimiteriale non è affatto un peccato.


D’altro canto, qualcuno avvisi il Conducente che anche i luoghi sacri (chiese, templi, moschee) sono chiusi per evitare assembramenti una volta che ci si è resi conto che il virus COVID19 non fa distinzioni neppure di tipo religioso. Contagia tutti.


Se è indubbio che anche ai tempi del coronavirus sia doveroso preservare decoro ed igiene pubblica è altrettanto indubbio che vi sono modi e modi per farlo. E che quelli che si lasciano preferire sono i modi che evitano assembramenti. Perché prima del decoro e dell’igiene di un luogo chiuso, viene il diritto alla salute dell’intera cittadinanza. Tutti i Comuni stanno continuando a curare il proprio patrimonio, cimiteri compresi, senza far uscire i propri concittadini da casa. Con molta trasparenza: visitate le home pages dei vari comuni (vi suggerisco Miggiano per esempio) e ve ne renderete conto.


Quando una risposta crea più domande di quella da cui si era partiti è indice che vi stanno nascondendo qualcosa. “sono state date disposizioni” altra frase ad effetto appesantita dal un bel “conseguentemente” che, a ben vedere, non dice nulla.


Sono state date disposizioni da chi? A Chi? Come con quale mezzo, atto, provvedimento? Quale era il contenuto delle stesse? Chi doveva garantire modalità sicura di accesso? Nessuna risposta, nessuna chiarezza al riguardo; tanta opacità, debordante arroganza.


Il tema vero della vicenda viene, tra un insulto e l’altro, messo da parte. Non affrontato. Il cimitero è stato chiuso con atto del Comandante della Polizia Locale del 23/03/2020. Cosa buona e giusta. Successivamente ci ha pensato il Ministero della Salute (8/4/2020) a chiudere, oltre che tutti i cimiteri d’Italia,  ogni discussione al riguardo.

L’apertura del Cimitero in assenza di motivato e pubblico provvedimento è, in questa fase di emergenza sanitaria, un reato.


L’aver indotto i proprietari di Cappelle Gentilizie (per nulla private) ad uscire ed assembrarsi dalle 16 alle 18 è un altro reato, commesso e fatto commettere.


L’aver esposto la cittadinanza intera al pericolo contagio, oltre ad essere un altro reato, è un atto di pura follia ed irresponsabilità (vedasi cosa è successo a Saviano e/o a San Marco in Lamis). Non si aprono i Parchi o le strutture sportive ai bambini disabili per una passeggiata (rigorosamente disciplinata, genitore e figlio, in maniera contingentata , con tutta la prudenza del caso) e poi si sbraca al cimitero discriminando tra chi ha cappella gentilizia e chi no? Suvvia.


L’essersi limitati alla denuncia politica nei confronti di soggetti che hanno sempre intasato la Procura della Repubblica contro i propri avversari per impedire la realizzazione di opere pubbliche (dalla fognatura nera all’ascensore per disabili montato al Castello) è la prova che ABC fa politica per il Bene Comune, non per distruggere e demonizzare.


Il cimitero non lo riaprirà certo ABC e tanto meno il suo Capogruppo, “lo potrà disporre solo il Governo”. Ultima frase urlata e gettata in pasto alla (propria) tifoseria. Sabato, però, il Cimitero è stato aperto e non dal Governo! È una sottigliezza mica da poco”.


Fin qui Mario Accoto del gruppo Abc. L’ultima puntata (per ora?) di quella che sembra divenuta una polemica senza fine e senza esclusione di colpi.


Andrano

Un abbraccio al mare

L’associazione A-Mare guida una giornata di bellezza e speranza a Marina di Andrano. Esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana. L’immagine più potente: sub non vedenti si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi

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Ci sono gesti che non fanno rumore, ma che sanno farsi sentire nel profondo.

Gesti che parlano il linguaggio del cuore, della cura, dell’impegno autentico.

Quella vissuta oggi a Marina di Andrano è stata molto più di una semplice pulizia dei fondali: è stata un’esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana.

A guidare questa intensa giornata è stata l’associazione A-Mare, punto di riferimento per chi crede che l’ambiente marino non sia solo un paesaggio da ammirare, ma un bene prezioso da proteggere.

Con passione, competenza e uno spirito contagioso, l associazione A-Mare ha saputo coinvolgere un’intera comunità, trasformando un’iniziativa ecologica in un momento di rinascita condivisa.

Accanto a loro, con entusiasmo e dedizione, gli studenti dell’IISS Don Tonino Bello di Tricase – indirizzo Nautico: ragazzi che hanno scelto di sporcarsi le mani per ripulire il mare, ma che in realtà lo hanno fatto per seminare qualcosa di molto più grande – responsabilità, consapevolezza, futuro.

In acqua, tra la luce filtrata dalle onde, una scena che resterà impressa in chiunque l’abbia vista: sub non vedenti, guidati da istruttori ASBI Albatros, si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi.

Un gesto di straordinaria potenza simbolica, che ha emozionato e fatto riflettere.

Perché quando l’inclusione si unisce all’impegno, si crea bellezza. Autentica.

Fondamentale il supporto di tante realtà locali: la Pro Loco, il Comitato Porto, il Comune di Andrano e anche la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza, presenti per garantire sicurezza e sorveglianza durante tutta l’operazione.

Un lavoro di squadra, un’unione di forze che ha mostrato cosa può nascere quando si collabora per il bene comune.

Quella di oggi non è stata soltanto una giornata ecologica. È stata una storia da raccontare.

Un abbraccio collettivo a un mare ferito, ma ancora capace di accogliere e restituire emozioni.

È stata una promessa: che la bellezza può tornare, se scegliamo di costruirla insieme.

A Marina di Andrano, il mare ha sorriso.

E con lui, chi ha creduto che anche il più piccolo gesto, fatto con il cuore, possa cambiare il mondo.

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Puliamo Andrano

La comunità si riunisce per la pulizia dei tratturi, dei fondali e delle coste a Marina di Andrano: un gesto concreto d’amore per il mare

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Una giornata all’insegna dell’impegno, della sensibilità ambientale e dell’inclusione in programma alla Marina di Andrano, dove cittadini, studenti, istituzioni e associazioni si uniranno per dare vita alla pulizia di tratturi, fondali e costa.

Domenica 1° giugno, alle 8,30, presso il parcheggio del Typhoon in Via del Mare. Chiuque può dare il proprio contrinubto e unirsi alla comitiva. Il kit necessario prevede guanti da giardinaggio e sacchi per la raccolta rifiuti

L’evento, promosso dall’associazione A-Mare in collaborazione con l’IISS Don Tonino Bello di Tricase – Tecnico Nautico, il Comitato Porto, la Pro Loco di Andrano, e numerose altre realtà locali patrocinate dal Comune di Andrano, vuole accendere i riflettori sull’importanza della tutela dell’ambiente marino, troppo spesso vittima silenziosa dell’incuria e dell’inquinamento.

Nella splendida cornice naturale della marina, tra il profumo della salsedine e il rumore delle onde, volontari di ogni età si meteranno all’opera per restituire bellezza e dignità alla costa.

Un momento di straordinaria intensità anche per la partecipazione di alcuni sub non vedenti, accompagnati da personale specializzato: un’immagine potente, simbolo di una comunità che si muove all’unisono, abbattendo barriere fisiche e culturali.

La Guardia Costiera e la Guardia di Finanza offriranno il loro supporto operativo e simbolico, sottolineando l’importanza della sinergia tra cittadini e istituzioni per la salvaguardia del territorio.

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Dieta Mediterranea e Scienza a Castiglione d’Otranto

Domani la presentazione del libro della prof.ssa Vincenza Gianfredi, tra le scienziate più citate al mondo. A seguire degustazione di mieli in abbinamento a formaggi e aperitivo tra gli orti

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La sana alimentazione come arma fondamentale nella lotta al cancro: è il cuore dell’appuntamento “Dieta mediterranea: la salute come stile di vita”, organizzato dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino e in programma sabato 17 maggio, alle ore 18, presso il Vivaio dell’inclusione “L.Russo” in via Vecchia Lecce a Castiglione d’Otranto.

Ospite d’eccezione è la prof.ssa Vincenza Gianfredi, docente universitaria e medico specialista in sanità pubblica, coautrice, assieme a Daniele Nucci, di “Dieta Mediterranea. Viaggio tra scienza, tradizione e sapori antichi, alla scoperta del segreto della longevità (Gribaudo, 2024).

Ad aprire l’incontro saranno i saluti di Donato Nuzzo, presidente della cooperativa agricola Casa delle Agriculture, e di Simonetta Pepe, presidente Lilt Lecce. Durante la presentazione del libro, Vincenza Gianfredi dialogherà con Jolanda De Nola, contadina e membro del direttivo della Lega Tumori di Lecce, e con Paola Medici, sociologa e componente del direttivo di Casa delle Agriculture.

Seguirà lo speciale laboratorio “Mieli: riconoscere, assaggiare, abbinare”: Ivan A.Botrugno, apicoltore dell’apiario didattico “La Corte della Regina” di Castiglione, farà approcciare i partecipanti alle tecniche per riconoscere un miele e ai suoi utilizzi in sostituzione degli zuccheri raffinati. Si faranno assaggiare alcuni mieli biologici monoflora (in particolare di agrumi, coriandolo, castagno) e il millefiori, anche in abbinamento ad alcuni formaggi come primosale e stagionati. Il miele – spiega Botrugno – è diventato ormai un alimento così semplice e allo stesso tempo così complicato. Gli usi quotidiani sono i più diversi: non un semplice dolcificante, il più delle volte è l’alimento che fa la differenza. Pertanto conoscerne le caratteristiche delle varietà più note ci aiuta nel consigliare gli abbinamenti”.

In chiusura, aperitivo mediterraneo tra gli orti estivi, i frutteti e l’oliveto del Vivaio dell’inclusione.

L’evento, promosso anche da Fondazione Dieta Mediterranea, rientra nella rassegna “Fare del cibo la propria medicina”, nell’ambito del progetto “Sempreverdi”, vincitore dell’Avviso pubblico per la realizzazione di progettualità volte alla promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della buona salute, promosso da ARESS, l’Agenzia regionale strategica per la salute e il sociale.  

Partner strategico di Casa delle Agriculture è Lilt Lecce, da sempre in prima linea per la prevenzione primaria dei tumori: “Lo ribadiamo da tempo – rimarca la presidente Simonetta Pepecombattere il cancro non può e non deve più essere soltanto un problema sanitario. Informare, educare, far circolare le informazioni scientifiche (contrastando le fake news) su tutto ciò che riguarda la lotta al cancro è fondamentale”.

VINCENZA GIANFREDI, TRA LE SCIENZIATE PIÙ CITATE AL MONDO: “DIETA MEDITERRANEA PATRIMONIO CULTURALE VIVO”

La Professoressa Vincenza Gianfredi è una docente universitaria e medico specialista in sanità pubblica. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Sanità Pubblica presso l’Università di Maastricht.Attualmente, la Prof.ssa Gianfredi, presso l’Università degli Studi di Milano, guida e partecipa a progetti di ricerca che esplorano l’impatto della dieta mediterranea sulla prevenzione delle malattie croniche e sulla promozione della salute pubblica. È inoltre membro attivo di varie associazioni professionali, tra cui l’European Public Health Association e la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica.

L’expertise e l’impegno della Prof.ssa Gianfredi le hanno valso il riconoscimento come una delle scienziate più citate al mondo, secondo uno studio della Stanford University. È membro del board scientifico della Fondazione Dieta Mediterranea e riveste il ruolo di developer delle Linee Guida Nazionali Italiana sulla Dieta Mediterranea.

“La Dieta Mediterranea – dice Gianfredi – è un patrimonio culturale vivo, fatto di relazioni, stagioni, memoria e cura, insomma, un vero e proprio stile di vita capace di coniugare gusto, salute e sostenibilità. Per scrivere questo libro abbiamo intervistato donne e uomini ultraottantenni, testimoni autentici di un tempo in cui il cibo rappresentava molto più del semplice nutrimento: era memoria, identità culturale e momento di condivisione. Accanto a queste testimonianze, trovano spazio le esperienze di giovani imprenditori locali che, con entusiasmo e visione, stanno rivisitando la tradizione mediterranea, dimostrando come essa possa trasformarsi in una leva concreta per uno sviluppo economico sostenibile e radicato nel territorio. Presentarlo qui, nella mia regione, ha per me un significato speciale: è un ritorno alle origini, un atto di riconoscenza verso chi mi ha insegnato che mangiare bene significa vivere meglio, insieme. Sarà un piacere poter dialogare intorno a un tema così importante che tiene insieme la salute umana e la sostenibilità ambientale, economica e alimentare”.

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