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Attualità

Cursi: aggiustate quelle strade!

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Diverse segnalazioni sono giunte presso la sede di Cursi del CODICI, Centro per i Diritti del Cittadino, da parte dei cittadini di Cursi, riguardanti soprattutto lo stato di degrado di alcuni tratti del paese come Viale Po, Via Arno, Via Adige, Via G. Verga, Via Ada e Piero Gobetti. In particolare, accanto ai sacchetti di immondizia abbandonati agli angoli delle strade periferiche del paese, gli abitanti cursiati denunciano i pericoli cui vanno incontro a causa dell’asfalto rovinato, degli avvallamenti del manto stradale, delle vie dissestate e delle numerose buche, soprattutto dopo il maltempo di queste settimane, che non ha fatto altro che peggiorare ulteriormente lo stato già precario dell’asfalto.


I cittadini con le loro auto sono costretti a fare dei veri e propri slalom pur di evitare le buche, con la conseguenza di creare le premesse per un incidente. Chi, invece, sceglie di andare a piedi o in bici deve fare i conti con la paura di inciampare. “Una buona e costante manutenzione stradale è fondamentale per la sicurezza dei cittadini”, ha dichiarato Sara Francesca De Giorgi, referente della delegazione CODICI di Cursi, “soprattutto in quelle zone a continuo passaggio veicolare, che alimentano la pressione del manto stradale, sottoponendolo quindi a pesanti sollecitazioni”. Il pavimento deve resistere a grossi carichi, all’usura, al degrado provocato da agenti atmosferici, ma ciò evidentemente non accade per le succitate vie di Cursi.


“Eppure”, ha ricordato ancora De Giorgi, “in molti casi basterebbe solo un piccolo intervento degli operatori comunali per ricoprire gli avvallamenti e garantire così l’incolumità pubblica ed evitare ingenti danni alle autovetture e ai motocicli”. CODICI ricorda inoltre che se la cattiva manutenzione delle strade comunali provoca incidenti con conseguenti danni, la prima cosa da fare è procurarsi le prove, chiamare i Vigili Urbani o al limite trovare dei testimoni e fotografare la “buca killer”: il Comune in questo caso è sempre il responsabile ed è tenuto quindi a risarcire. Il CODICI chiede quindi al Sindaco di Cursi di ricorrere immediatamente al risanamento e al rifacimento del manto stradale al fine di ridurre i rischi cui i suoi concittadini sono esposti ormai da anni, e di intervenire tempestivamente prima che questi problemi si trasformino in vere e proprie situazioni di pericolo. CODICI invita gli utenti e gli automobilisti che abbiano ricevuto un danno e che vogliano far valere i propri diritti, di contattare la delegazione all’indirizzo mail codici.cursi@codici.org.

Il Sindaco: “Il Comune ha già pronti i soldi”


Basta con le “buche killer”! Il sindaco di Cursi, Edoardo Santoro, ha già pronto un piano d’interventi di 350mila euro per risanare le vistose buche che tappezzano il manto stradale di alcune strade cittadine e mettono in serio pericolo l’incolumità dei cittadini. Il Comune ha già pronti i soldi per risanare i dissesti stradali. “C’è da spendere”, dice il sindaco Santoro, “350mila euro, di cui 300mila rivenienti da un mutuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti approvato nel dicembre scorso e 50mila da economie di bilancio. Però, prima di mettere mano ai lavori per il risanamento del manto stradale, abbiamo invitato i cittadini, con un manifesto affisso sui muri della città, a provvedere, entro il prossimo 30 aprile, agli allacciamenti di gas, acqua e fogna. Tutto questo per evitare interventi di apertura di canali e canalette sull’asfalto appena steso”. (Cristina Pacella)


Attualità

Aggressioni a personale sanitario, riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica

Nell’ambito della riunione saranno oggetto di esame le iniziative già intraprese e sarà aggiornato l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale

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Prosegue incessantemente l’impegno corale di Prefettura, ASL, Forze dell’Ordine, Ordini professionali e Terzo Settore nella prevenzione e contrasto dell’odioso fenomeno delle aggressioni al personale sanitario e parasanitario, spesso sommerso, che non solo compromette l’incolumità e la serenità di medici, infermieri e operatori, ma danneggia anche l’intera collettività, minando la fiducia nel sistema di cura e mettendo a rischio la qualità e la continuità dell’assistenza.

Numerose sono state le iniziative sinergiche avviate con l’obiettivo di mitigare il fenomeno, a cominciare dal potenziamento , da parte di ASL, delle misure strutturali e tecnologiche di difesa passiva presso i nosocomi e i punti di continuità assistenziale , tra cui il “sistema tagliacode” ed il ricorso alla vigilanza privata, fino ad arrivare all’attivazione in via sperimentale , su impulso del Prefetto Natalino Manno, della progettualità con l’Associazione Nazionale Polizia di Stato per il contributo dei volontari al servizio di accoglienza, assistenza ed informazione in favore degli utenti e dei familiari degli stessi presso le sedi dei medici di continuità assistenziale.

Gli esiti delle citate iniziative saranno oggetto di esame nell’ambito della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica convocato per domani, mercoledì 3 settembre, alle ore 11,15, alla presenza del Direttore Generale Asl e del 118, dei vertici delle Forze di Polizia, dei Presidenti degli Ordini professionali dei Medici e degli Infermieri, nonché dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.

L’incontro rappresenterà altresì l’occasione per un aggiornamento circa l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale.

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Attualità

Rifiuti dall’auto, tolleranza zero

Per chi li getta dai veicoli in corsa. Plastic Free Onlus plaude alle nuove norme che prevedono multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, anche l’arresto. Consentito come prova l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private

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Plastic Free Onlus accoglie con favore il Decreto-Legge n. 116, entrato in vigore in agosto, che introduce un inasprimento senza precedenti delle sanzioni per chi getta rifiuti dai veicoli.

La nuova normativa non solo prevede multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, l’arresto, ma consente anche l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private come prova per colpire i trasgressori, eliminando la necessità della contestazione immediata.

«Si tratta di un passo avanti fondamentale nella lotta contro una delle pratiche più vergognose e dannose per il nostro ambiente e la nostra comunità»,  dichiara Luca De Gaetano, presidente e fondatore di Plastic Free Onlus, associazione dal 2019 nella sensibilizzazione contro l’inquinamento da plastica e rifiuti abbandonati, «l’incremento delle sanzioni deve funzionare da deterrente reale: ci aspettiamo che i trasgressori non restino impuniti ma vengano perseguiti, così da lanciare un messaggio chiaro a tutti e porre fine a questo malcostume».

Il nuovo quadro normativo distingue tra diversi livelli di gravità: dalla sanzione amministrativa fino a oltre mille euro per i rifiuti minori, all’ammenda penale per i rifiuti non pericolosi, fino all’arresto per abbandono in aree protette o zone di particolare pregio ambientale. Previste anche sanzioni accessorie come la sospensione della patente e, per le violazioni più gravi, la confisca del veicolo, con particolare attenzione ai mezzi aziendali utilizzati per smaltimenti illeciti.

Plastic Free Onlus ricorda i risultati ottenuti in sei anni di attività: oltre 8.700 appuntamenti di raccolta organizzati, più di 4,6 milioni di chilogrammi di plastica e rifiuti rimossi dall’ambiente, una rete di oltre 1.100 referenti locali e la collaborazione con centinaia di comuni italiani, grazie al progetto “Comune Plastic Free”.

«Da sempre lavoriamo per far comprendere quanto un gesto apparentemente piccolo, come gettare un mozzicone o una bottiglietta dal finestrino, abbia conseguenze enormi sul piano ambientale, paesaggistico e sanitario», prosegue De Gaetano, «questa stretta normativa, unita all’uso intelligente delle tecnologie di videosorveglianza, è la dimostrazione che il cambiamento è possibile se si uniscono sensibilizzazione, impegno civico e strumenti legislativi efficaci».

Con queste nuove disposizioni, Plastic Free auspica un deciso cambio di rotta: più controlli, più responsabilità individuale e una netta riduzione di quei comportamenti incivili che da troppo tempo deturpano le città e la natura.

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Attualità

Lavoro, domanda e offerte

Trentesimo Report di Arpal Puglia: 631 posizioni aperte nel Leccese

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Il 30° Report settimanale di ARPAL Puglia disegna un mercato del lavoro in crescita per un totale di 184 offerte lavorative e 631 posizioni aperte.

In questo inizio di settembre, il settore con maggiori opportunità è sempre quello turistico con 132 lavoratori ricercati soprattutto lungo la costa ionica. Segue il comparto sanitario e servizi alla persona che propone 113 posti di lavoro.

Bene anche il settore delle costruzioni con 79 posti disponibili, il settore delle telecomunicazioni che presenta 60 opportunità, industria e settore metalmeccanico con 59 e il settore del commercio con 54.

Sale il settore riparazione veicoli e trasporti con 45 lavoratori ricercati,  seguito dal comparto amministrativo-informatico che registra 29 posizioni.

Seguono il settore tessile – abbigliamento – calzaturiero (TAC) con 25 posizioni aperte, il settore agroalimentare con 17 opportunità, il settore pedagogico e istruzione con 6 profili professionali ricercati.

Chiudono il settore delle pulizie e multiservizi, bellezza e benessere, e artigianato, rispettivamente con due, quattro e una posizione aperta.

A completare il panorama occupazionale c’è una posizione riservata agli iscritti alle categorie protette art.18 e quattro posizioni riservate a persone con disabilità, secondo la legge 68/99. Il report segnala, inoltre, cinque tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete EURES che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 30° REPORT ARPAL – AMBITO DI LECCE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

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