Attualità
Le imprese della provincia di Lecce, le attività più diffuse
La prima pubblicazione sulle aziende suddivise per sezioni, divisioni e codici Ateco
«Le imprese della provincia di Lecce. Analisi e prospettive» è il titolo della prima pubblicazione sulle aziende salentine, suddivise per sezioni, divisioni e codici Ateco. All’interno del volume, studi ed approfondimenti inediti, arricchiti da colorati grafici statistici e chiare tabelle, al fine di rendere i numerosissimi dati, elaborati sulle tendenze socio-economiche, più comprensibili e alla portata di tutti. È stata stilata, inoltre, per la prima volta, la graduatoria delle attività più diffuse in provincia di Lecce.
L’opera – edita dalla sezione di Lecce dell’Associazione Italiana Dottori Commercialisti (Aidc), con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Terra d’Otranto – è stata curata dal gruppo di lavoro composto da Davide Stasi (coordinatore), Daniel Cannoletta, Giovanni Santoro, Andrea Tafuro e Giampiero Cerchi.
«La ricerca, l’elaborazione dei dati e la relativa analisi», si legge nell’introduzione, «dovrebbero essere alla base delle strategie e delle politiche da adottare per lo sviluppo del sistema economico locale e nazionale. Lo studio delle imprese suddivise per codici Ateco può fornire un importante supporto conoscitivo per formulare gli interventi di sostegno, promozione e valorizzazione delle imprese, nell’interesse degli operatori economici, potendo interpretare, in maniera più nitida, la “fotografia” del territorio, con vantaggi anche sul fronte dell’impiego delle risorse pubbliche perché, nelle fasi di programmazione economica, si potranno adottare provvedimenti più puntuali ed efficaci. I dati», si legge ancora, «testimoniano un sottodimensionamento delle aziende salentine rispetto a quelle presenti in altre aree del Paese, influenzando, in maniera negativa, la competitività sui mercati. La soluzione va ricercata, ancora una volta, nell’aggregazione fra tutte le realtà coinvolte nei processi economici, per la tutela e la valorizzazione dei prodotti made in Salento».
La pubblicazione si compone di un primo capitolo dedicato alle variazioni congiunturali e tendenziali delle imprese attive, suddivise per sezioni e divisioni. Segue, poi, un ampio approfondimento sulle localizzazioni e sugli addetti. Completa il volume uno studio sulla variazione dell’imponibile Iva, per settori economici e per regioni, al fine di comprendere l’andamento nell’anno 2020 rispetto all’anno prima.
La suddivisione per codici Ateco, assolutamente inedita, ha reso possibile stilare una dettagliata graduatoria delle attività economiche maggiormente esercitate in provincia di Lecce.
In particolare, si contano 3.907 aziende di coltivazione di frutti oleosi (Ateco 01.26); 2.283 imprese di costruzioni di edifici residenziali e non residenziali (Ateco 41.20); 1.729 bar e altri esercizi simili senza cucina (Ateco 56.30); 1.546 attività di commercio al dettaglio ambulante di altri prodotti non codificato altrove (Ateco 47.89.09); 1.502 ristoranti con somministrazione (Ateco 56.10.11); 1.502 servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere (Ateco 96.02.01); 1.289 aziende di coltivazione di ortaggi (Ateco 01.13.10); 1.192 attività di commercio al dettaglio ambulante di chincaglieria e bigiotteria (Ateco 47.89.04); 1.098 imprese di installazioni di impianti elettrici in edifici o in altre opere di costruzione (Ateco 43.21.01); 975 si occupano di rivestimenti di pavimenti e di muri (Ateco 43.33); 951 sono impegnate nell’intonacatura e stuccatura (Ateco 43.31); 926 affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence, ad eccezione di quelli minori dimensioni non obbligati all’iscrizione al Registro Imprese (Ateco 55.20.51); 906 imprese di installazioni di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell’aria (Ateco 43.22.01); 900 si occupano di tinteggiatura e posa in opera di vetri (Ateco 43.34); 755 aziende di coltivazione di colture permanenti (Ateco 01.20); 721 attività di riparazioni meccaniche di autoveicoli (Ateco 45.20.10); 713 minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari (Ateco 47.11.40); 635 servizi degli istituti di bellezza (Ateco 96.02.02); 574 attività di commercio all’ingrosso e al dettaglio di autovetture e di autoveicoli leggeri (Ateco 45.11.01); 570 ditte di trasporto di merci su strada (Ateco 49.41); 559 attività di commercio al dettaglio ambulante di tessuti, articoli tessili per la casa, articoli di abbigliamento (Ateco 47.82.01); 558 aziende di coltivazione di uva (Ateco 01.21); 549 ristoranti senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto (Ateco 56.10.20); 521 macellerie (Ateco 47.22.00); 503 attività di commercio al dettaglio ambulante di altri prodotti (Ateco 47.89); 471 attività non specializzate di lavori edili (Ateco 43.39.01); 471 tabaccherie (Ateco 47.26.00); 462 attività di commercio al dettaglio di confezioni per adulti (Ateco 47.71.10); 426 sono attive nella locazione immobiliare di beni propri o in leasing (Ateco 68.20.01); 409 attività di mediazione immobiliare (Ateco 68.31).
Attualità
Una donazione che sa di nascita e rinascita
Cuore e mani aperte dona un letto da parto e l’umanizzazione pittorica di tre sale parto del “Vito Fazzi”. Un investimento concreto per il benessere delle mamme
Un gesto di solidarietà che acquista un significato ancora più profondo perché compiuto in prossimità delle festività natalizie, periodo simbolo di nascita e rinascita.
In questo clima di rinnovamento, l’Organizzazione di Volontariato Cuore e mani aperte ODV presenta due importanti donazioni destinate all’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia del Presidio Ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce, inserendosi pienamente nella missione dell’associazione: umanizzare le cure e gli spazi ospedalieri affinché ogni persona si senta accolta, rispettata e accompagnata.
La conferenza stampa di presentazione si terrà giovedì 11 dicembre, alle ore 10,30, presso l’Aula riunioni del Presidio (piano rialzato).
Grazie alla collaborazione con Deghi S.p.A., l’associazione dona un letto da parto modello AVE2, una dotazione tecnologica di alto livello e dal valore economico rilevante. Il letto, progettato per migliorare comfort, sicurezza ed ergonomia, contribuisce a rendere l’esperienza del parto più serena e centrata sulle esigenze della donna.
Al valore tecnologico si aggiunge un investimento dall’impatto psicologico profondo: l’umanizzazione pittorica di tre sale parto, resa possibile grazie ai contribuenti che hanno scelto di destinare il 5×1000 a Cuore e mani aperte ODV.
Le sale, ispirate ai fiori narciso, viola e peonia, sono state trasformate in luoghi più accoglienti, distensivi e armoniosi, capaci di ridurre ansia e stress, favorire il benessere emotivo e offrire alle future mamme un ambiente che parla di delicatezza, cura e speranza.
Un intervento che sottolinea come la qualità dell’assistenza non dipenda solo dai dispositivi clinici, ma anche dagli spazi e dall’atmosfera che circondano le persone in un momento intenso come quello del parto. E proprio nel periodo dell’anno che celebra la nascita, questa iniziativa vuole essere un segno tangibile di vicinanza, bellezza e umanità.
Alla presentazione di giovedì previsti gli interventi di: Stefano Rossi, Direttore Generale ASL Lecce; Dott. Fabrizio Domenico Totaro Aprile, Direttore U.O.C. Ostetricia e Ginecologia; Nadia De Virgilio, Coordinatrice Ostetrica; Don Gianni Mattia, Presidente di Cuore e mani aperte ODV; Dott. Alberto Paglialunga, CEO e fondatore Deghi S.p.A.
Modererà la giornalista Fabiana Pacella.
L’iniziativa conferma il ruolo di Cuore e mani aperte ODV come realtà che, da quasi venticinque anni, porta speranza e umanità nei luoghi di cura, ricordando che anche un ambiente bello, accogliente e ben progettato può essere parte integrante del processo di guarigione e del benessere delle persone.
L’Associazione Cuore e mani aperte OdV è stata fondata nel 2001 e non si è mai discostata dall’amore verso l’altro.
Lo spirito di carità cristiana gli ha permesso di riscoprire nel più fragile l’amore più grande.
Uno sguardo sempre attento e gentile rivolto con particolare attenzione e sensibilità alle esigenze di natura socio-sanitaria.
Negli ultimi anni si è soffermata con attenzione a esplorare il concetto della cura che passa anche attraverso l’umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri.
In questo ambito si inseriscono numerose iniziative: dalla Bimbulanza allo Spazio Benessere, da una Casa di Accoglienza per i parenti dei degenti a diverse umanizzazioni pittoriche di risonanze magnetiche, tac e intere unità operative pediatriche.
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Attualità
Non abbattete quella scuola, fermate questa scellerata operazione!
L’abbattimento della scuola, contro cui tanto ci siamo spesi in questi anni, e che forse in troppi hanno creduto non si sarebbe realmente concretizzato, è ormai alle porte….
Attualità
Centrosinistra tricasino spaccato: la posizione di “Tricase, che fare?”
La presidente Sonia Sabato: “Avevamo fermamente ribadito la necessità delle primarie. Avevamo chiesto più ampia e democratica partecipazione”
Era primavera, lo scorso mese di aprile, quando il centrosinistra di Tricase si annunciava definitivamente riunito con queste parole: “Insieme per un percorso collettivo. Pronti a raccogliere la sfida del futuro”.
Firmatari di questo patto d’unità erano il PD cittadino, Cantiere Civico, Alleanza Verdi-Sinistra Tricase e Tricase, che fare?.
Otto mesi dopo, il fronte non è più lo stesso. Manca all’appello “Tricase, che fare?”, gruppo politico presieduto da Sonia Sabato e rappresentato in consiglio comunale da Giovanni Carità, Armando Ciardo ed Antonio Luigi Baglivo.
Proprio queste quattro firme oggi diffondono un comunicato per chiarire la loro posizione all’interno del valzer di centrosinistra. Lo fanno nel weekend caldo del PD che, dopo l’annuncio da parte del circolo cittadino della candidatura di Vincenzo Chiuri a sindaco per le prossime amministrative, ha registrato le dimissioni dal partito del consigliere comunale Minonne e le critiche dapprima del consigliere regionale Stefano Minerva (cui poi lo stesso Partito Democratico ha risposto) e poi di un altro potenziale candidato: Andrea Morciano.
Ecco quindi la nota a firma della presidente Sonia Sabato. Un intervento col quale “Tricase, che fare?” prende la parola proprio per far chiarezza su questo percorso di riunificazione del centrosinstra tricasino azzoppato, ed oggi finito sotto i riflettori.
La nota
Sollecitati ad intervenire sulle ultime vicende politiche che interessano la nostra città, crediamo necessario solo chiarire che per il nostro modo di intendere e praticare la politica, non riteniamo opportuno e, soprattutto, corretto entrare nel merito delle personali e libere scelte di alcune componenti del centrosinistra cittadino. Chi ha deciso di percorrere una strada lo ha fatto liberamente, come altrettanto liberamente noi abbiamo scelto di non condividerla.
La nostra storia è sotto gli occhi di tutti, eletti per stare all’opposizione lì siamo rimasti, con coerenza e trasparenza, da sempre distanti da vincoli clientelari, ingerenze esterne e trasformismi vari.
Che sarebbe stato necessario passare dallo strumento delle primarie è stato dal nostro gruppo fermamente e costantemente ribadito. Come da sempre abbiamo chiesto di lavorare ad una più ampia e democratica partecipazione.
Ci fa piacere, ma allo stesso tempo ci rattrista, apprendere dalla stampa che anche altri, solo oggi, siano del nostro stesso parere. Preso atto di questo, ribadiamo per la premessa fatta, che noi mai entreremo nelle vicende interne di altri partiti o rappresentanze. Chi compie una scelta è libero di farla e di portarla avanti in piena coscienza, ma anche nella piena assunzione di responsabilità.
Auspichiamo, per quello che può servire, che nell’agire di tutte le parti politiche ci sia sempre l’obbiettivo finale di un impegno sano, lungimirante e coraggioso per il futuro della nostra città e del nostro territorio.
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