Attualità
“Risarcimenti? Vi spieghiamo come funziona in ospedale durante la pandemia…”
Dalla direzione del “Cardinale Panico” di Tricase: “Prova di responsabilità civile di tutti gli operatori ospedalieri e ogni sforzo che si compie quotidianamente per continuare a curare le patologie ordinarie che continuano ad affliggere i cittadini in periodo pandemico sono la vera risposta a incivili e talvolta gratuite affermazioni calunniose, spesso prive di verifica, orientate a mera speculazione”
Quattro giorni dopo la notizia della richiesta di maxi risarcimento da parte di uno studio legale che rappresenta i familiari di due pazienti deceduti (un uomo di Gagliano del Capo ed una donna di Casarano), la direzione dell’Azienda Ospedaliera “Cardinale G. Panico” di Tricase ci racconta, in esclusiva, come viene gestita questa fase, ormai lunga più di un anno, di emergenza sanitaria causata dalla pandemia.
Innanzitutto vale la pena ribadire che il “Panico” ammette solo pazienti negativi al tampone per Covid19, quindi è un Ospedale “Covid-free”.
Tuttavia, dovendo svolgere anche attività di Pronto Soccorso e emergenza-urgenza, sono stati predisposti percorsi filtro e posti letto separati per collocare pazienti in attesa di esito del tampone.
“Pazienti possono essere contagiosi già in fase di incubazione e manifestare la loro positività nei giorni successivi”
“Il nostro Laboratorio Analisi”, evidenziano dalla direzione del nosocomio, “è stato di fondamentale importanza nell’esecuzione dei tamponi nasofaringei. Migliaia di test diagnostici hanno consentito di isolare e porre in quarantena tante persone positive al test”.
“Un soggetto asintomatico positivo al test per Sars-Cov2 o che inizia a manifestare sintomi per detta malattia (febbre, tosse, dispnea, astenia, dolori muscolo-scheletrici, ecc.)”, sottolineano, “è già contagioso o lo comincia ad essere nei giorni precedenti la comparsa dei sintomi”.
Diventa così inevitabile che “il percorso ospedaliero, per quanto controllato, non può eliminare il rischio di comparsa di positività al Covid19 in soggetti negativi all’ingresso. Detti soggetti”, secondo l’azienda ospedaliera, “possono comunque trovarsi in fase di incubazione della malattia e manifestare la loro positività nei giorni successivi”.
Le contromisure alla variante inglese

A maggior ragione con l’evoluzione del virus perché la cosiddetta variante inglese sembra sfuggire meglio al controllo delle misure di contenimento predisposte dalle norme.
Per questa ragione l’Ospedale ha “messo in atto la ripetizione dei tamponi ai degenti nei primi sette giorni dal ricovero.
Tale modalità preventiva ha consentito di individuare diversi casi di viraggio positivo, consentendo il loro isolamento, la dimissione domiciliare anticipata e, quando le condizioni cliniche non lo hanno consentito, il trattenimento in reparto isolato fino al trasferimento presso i centri COVID19 predisposti dalla ASL Lecce.
Ovviamente a tutti questi pazienti è stata fornita la necessaria assistenza sanitaria mediante turni di personale dedicato”.
Se un paziente è positivo…
Cosa accade, quindi, quando un paziente risulta positivo al Covid19? “Il personale medico contatta tempestivamente via telefono i familiari e li aggiorna sulla situazione clinica ogni giorno. Il più delle volte i contatti continuano anche dopo dimissione o trasferimento al fine di conoscere l’auspicata risoluzione di malattia. La nostra struttura ospedaliera assicura e assicurerà comunque, fra mille difficoltà dettate dal momento, la continuità terapeutica e assistenziale ai pazienti, in particolare quelli più fragili (oncologici, oncoematologici, in cure palliative, ecc)”.
Ammalati e isolati
I pazienti ricoverati in questo periodo pandemico ed i loro familiari hanno avuto l’esperienza della drastica riduzione dei contatti e delle relazioni interpersonali: “Il personale di assistenza sanitaria, ha dato supporto con tablets, telefoni cellulari e quotidiane telefonate ai familiari… Nessuno di questi strumenti”, ammettono dal “Panico”, “sarà mai sufficiente a compensare il contatto interpersonale diretto e ravvicinato. In questo periodo l’isolamento dai propri affetti è la causa principale di insoddisfazione sia dei pazienti, che dei familiari. Questo disagio”, sottolineano, “si avverte in ogni ospedale, basta consultare le cronache dell’ultimo anno”.
Il Punto Vaccinale Ospedaliero
Evidenziato come “il nostro Punto vaccinale ospedaliero sta procedendo a vaccinare i pazienti cosiddetti “fragili” (oncologici, oncoematologici, dializzati, malattie rare, ecc.) ed i loro familiari in carico alle nostre Reti di patologia ed ai nostri specialisti”, la direzione ospedaliera ricorda come “il nostro è stato anche tra i primi ospedali di Puglia a vaccinare massicciamente il proprio personale sanitario sin dal mese di gennaio, come è stato evidenziato dai report pubblici di vaccinazione”.
“Nostri sforzi risposta a incivili e gratuite affermazioni calunniose, spesso prive di verifica, orientate a mera speculazione”.
“Il personale continua ad essere sottoposto a monitoraggio periodico con test di laboratorio di sorveglianza. Questa prova di responsabilità civile di tutti gli operatori ospedalieri e ogni sforzo che si compie quotidianamente per continuare a curare le patologie ordinarie che continuano ad affliggere i cittadini in periodo pandemico”, aggiungono come unica concessione in riferimento al contenzioso con annessa richiesta di risarcimento, “sono la vera risposta a incivili e talvolta gratuite affermazioni calunniose, spesso prive di verifica, orientate a mera speculazione”.
“Continueremo a fare il massimo per i nostri pazienti”, concludono dalla direzione del “Cardinale G. Panico”, “pur sapendo che le difficoltà dettate dal momento storico che viviamo, renderanno particolarmente difficile la mission di chi vuole garantire assistenza sanitaria oggi”.
Giuseppe Cerfeda
Attualità
Luca Abete: “Il figlio di Capitan Findus è a Tricase Porto”
Pubblicato da Luca Abete (inviato di Striscia la notizia) sui suoi canali social, fa il giro del web un video che giunge da Tricase Porto.
Un uomo, dalla banchina, pesca un pesce con un’asta fiocinata. Il gesto è sorprendente, le immagini scatenano subito i commenti che si dividono tra stupore e critiche.
Il video
Attualità
Donate letto e pittura che umanizza al Vito Fazzi
“Dicembre è quel periodo dell’anno che si riveste di luci, profumi e colori che parlano di vita, amore e famiglia, è la ricerca di un alloggio che possa accogliere e proteggere, un racconto che parla di una nascita e quindi della vita” – sono queste le parole con cui don Gianni Mattia…”
Donato un letto da parto e l’umanizzazione pittorica di tre sale parto all’U.O. di Ostetricia e Ginecologia del Vito Fazzi. Un investimento concreto per il benessere delle mamme.
Sono stati presentati e donati un letto da parto e l’umanizzazione pittorica di tre sale parto ispirate ai fiori narciso, viola e peonia per l’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del presidio ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce.
E’ un gesto di solidarietà che acquista un significato ancora più profondo perché compiuto in prossimità delle festività natalizie, periodo simbolo di nascita e rinascita.
In questo clima di rinnovamento, l’Organizzazione di Volontariato Cuore e mani aperte ODV ha presentato queste due importanti donazioni, inserendosi pienamente nella missione dell’associazione: umanizzare le cure e gli spazi ospedalieri affinché ogni persona si senta accolta, rispettata e accompagnata.
Grazie alla collaborazione con Deghi S.p.A., l’associazione ha donato un letto da parto modello AVE2, una dotazione tecnologica di alto livello e dal valore economico rilevante.
Il letto, progettato per migliorare comfort, sicurezza ed ergonomia, contribuisce a rendere l’esperienza del parto più serena e centrata sulle esigenze della donna.
Al valore tecnologico si aggiunge un investimento dall’impatto psicologico profondo: l’umanizzazione pittorica di tre sale parto, resa possibile grazie ai contribuenti che hanno scelto di destinare il 5×1000 a Cuore e mani aperte ODV. Le sale, ispirate ai fiori narciso, viola e peonia, sono state trasformate in luoghi più accoglienti, distensivi e armoniosi, capaci di ridurre ansia e stress, favorire il benessere emotivo e offrire alle future mamme un ambiente che parla di delicatezza, cura e speranza.
Un intervento che sottolinea come la qualità dell’assistenza non dipenda solo dai dispositivi clinici, ma anche dagli spazi e dall’atmosfera che circondano le persone in un momento intenso come quello del parto. E proprio nel periodo dell’anno che celebra la nascita, questa iniziativa vuole essere un segno tangibile di vicinanza, bellezza e umanità.
“Dicembre è quel periodo dell’anno che si riveste di luci, profumi e colori che parlano di vita, amore e famiglia, è la ricerca di un alloggio che possa accogliere e proteggere, un racconto che parla di una nascita e quindi della vita” – sono queste le parole con cui don Gianni Mattia, presidente di Cuore e mani aperte OdV, ha presentato l’iniziativa – “Quando una nuova vita inizia il nostro mondo cambia e ci rendiamo conto di essere protagonisti di un miracolo, del senso più profondo del nostro essere. Poco meno di un mese fa abbiamo fatto una donazione pensando ai bambini che nascono prematuri, ma innegabilmente anche le gravidanze che arrivano al termine portano con loro ansie e paure e l’umanizzazione pittorica diventa una carezza silenziosa che allevia la tensione. Con questa donazione speriamo di riuscire ad accompagnare le donne che stanno dando la vita in un’esperienza che possano ricordare in assenza della paura. Vogliamo che nel momento in cui sentiranno sul seno il corpicino dei loro piccoli possano ricordarsi del Narciso, simbolo di rinascita e nuovi inizi o della Viola che simboleggia la modestia e l’umiltà o ancora della Peonia che nel significato dei fiori richiama la prosperità, l’amore e la felicità. E forse loro insegneranno a questi bambini e bambine a coltivare questa bellezza.
Ancora una volta la nostra Associazione ha camminato insieme ad altri, perché lì dove la solidarietà unisce più cuori che amano e mani che aiutano, non c’è nulla di impossibile. Ed è così che in collaborazione con Deghi s.p.a. abbiamo realizzato la donazione del letto da parto. Deghi è una realtà consolidata nel nostro territorio e non è nuova ai gesti di solidarietà e noi siamo lieti di condividere un tratto di strada insieme.
E visto che la solidarietà è il riflesso dell’amore e che esso più è forte più sono le persone che si uniscono, l’umanizzazione pittorica delle tre sale parto è stata resa possibile da tutte le donazioni ricevute dal 5 per mille, un gesto semplice d’amore che racchiude in se tutto l’amore di Dio.”
“Ringrazio l’Associazione Cuore e mani aperte ODV, sempre attenta ai bisogni dei pazienti, delle donne in questo caso, al loro benessere psicofisico e all’accoglienza nei nostri reparti. La donazione della decorazione pittorica di tre sale parto e il letto da parto si inseriscono nel percorso di umanizzazione delle cure e dei luoghi di cura che da tempo sosteniamo e supportiamo con convinzione. Le associazioni arrivano con efficacia dove noi a volte, per le ragioni più diverse, non riusciamo a intervenire. Motivo in più per dire loro Grazie di cuore” ha commentato il Direttore generale di ASL Lecce Stefano Rossi.
L’Associazione Cuore e mani aperte OdV è un ente del Terzo Settore che opera all’interno del nosocomio leccese da più di venti anni, grazie al sogno e vocazione del cappellano, Don Gianni Mattia, che ne è fondatore e presidente. L’Associazione ha saputo rendersi luogo di cura e rifugio per chi sta affrontando una sfida per la vita e crede nella potenza di un sorriso, attraverso la clownterapia, la Bimbulanza, la Casa di accoglienza e tanti altri progetti.
Attualità
Maglie, a pochi mesi dalle elezioni parte la campagna elettorale
Lo abbiamo detto presentando il movimento, lo abbiamo ribadito in Piazza Bachelet, lo abbiamo confermato nel confronto sui temi concreti della città…
Riceviamo e Pubblichiamo:
È Ora Maglie propone Marcella Marzano come candidata Sindaco per guidare il cambiamento
Maglie si avvicina a un passaggio decisivo della sua storia. Dopo anni segnati da inerzia, scelte mancate e assenza di visione, cresce in città una volontà chiara: cambiare passo.
È da questa consapevolezza che È Ora Maglie ha deciso di fare un passo in avanti, mettendo a disposizione della comunità, in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera, la propria proposta per la guida della città e per la carica di Sindaco: Marcella Marzano.
Fin dalla sua nascita, È Ora Maglie ha affermato una verità semplice e profonda: Maglie merita di più. Merita ambizione, qualità, ascolto. Merita un’amministrazione capace di scegliere e di assumersi responsabilità.
Lo abbiamo detto presentando il movimento, lo abbiamo ribadito in Piazza Bachelet, lo abbiamo confermato nel confronto sui temi concreti della città, a partire dalla mobilità e dai parcheggi. Sempre dalla stessa parte: quella dei cittadini e del futuro.
In questo cammino si colloca la nostra proposta.
Marcella Marzano è una donna profondamente radicata nella sua città. Madre di quattro figli, titolare di un’agenzia di assicurazioni, impegnata nel sociale, è stata la consigliera d’opposizione più votata alle elezioni comunali del 2020.
Per l’intero mandato ha esercitato un’opposizione ferma, coerente e rigorosa, dimostrando che anche dai banchi della minoranza è possibile ottenere risultati concreti e difendere gli interessi dei magliesi.
La sua candidatura a Sindaco è stata individuata all’unanimità dai simpatizzanti del movimento nel confronto di venerdì scorso.
Una scelta che nasce dal basso, dall’ascolto, dalla volontà di dare un volto credibile a una speranza che in città non si è mai spenta.
Marcella Marzano è la figura che riteniamo oggi più attrezzata per affrontare e vincere una sfida entusiasmante: restituire fiducia a Maglie e aprire una stagione nuova, all’altezza della sua storia gloriosa.
È Ora Maglie conferma la propria disponibilità a un dialogo aperto e leale con tutte le forze civiche, le realtà associative e con quei cittadini che non si sono rassegnati al grigiore, alle disfunzioni e alla mancanza di prospettiva dell’attuale amministrazione comunale.
A tutti mettiamo a disposizione la nostra proposta, convinti che rappresenti oggi la base più solida per costruire un’alternativa vincente.
Ma con la stessa chiarezza diciamo che siamo pronti a rimettere tutto in discussione – dal nome del movimento, fino alla candidatura a Sindaco – se emergerà una convergenza vera, ampia e responsabile su un progetto credibile e su una figura altrettanto forte.
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