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Salento in Bus: tutte le novità

Dal 1° giugno riprende il servizio di trasporto estivo della provincia di Lecce. Nuova linea che transiterà da Galatina. Confermata la fermata ad Alessano

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Dal 1° giugno al 30 settembre, torna “SalentoinBus”, il servizio di trasporto pubblico estivo ideato e organizzato dalla Provincia di Lecce per assicurare la mobilità dei residenti e dei turisti su tutto il territorio salentino durante l’estate.


Le novità dell’edizione 2019 sono state illustrate questa mattina, in una conferenza stampa a Palazzo Adorno, dal presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva e dal direttore generale dell’Ente Gianni Refolo.


Quest’anno, le linee principali di SalentoinBus passano da 9 a 10 con l’introduzione di una nuova linea che transiterà nel Comune di Galatina (direzione Gallipoli, Pescoluse – Linea 109). Altre novità importanti,  la possibilità di acquistare il biglietto on line attraverso l’App MyCicero anche da sito web oltre che da smartphone, e la possibilità di acquistare un biglietto unico integrato su tratte disponibili sulla stessa piattaforma MyCicero.


Il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva ha evidenziato: “Anche quest’anno come Provincia siamo riusciti a confermare SalentoinBus, un progetto strategico fondamentale per il nostro territorio. Sappiamo che il Salento, rispetto alle altre mete turistiche italiane, continua ad avere un trend positivo di crescita di anno in anno. La possibilità di aggiungere al treno e agli altri mezzi su gomma, i mezzi di Salentoinbus, cin cui raggiungere le nostre mete più ambite, diventa un servizio in più che fa determinare la scelta di questo territorio piuttosto che di altri”.


Abbiamo preso tutto ciò che di buono è stato fatto in questi anni”, ha aggiunto il presidente, “abbiamo confermato il periodo, per cui il servizio coprirà l’intera stagione estiva e abbiamo cercato di ottimizzarlo con alcune novità anche tecnologiche. Abbiamo aggiunto, in via sperimentale, la tratta che collega una delle città più importanti della provincia di Lecce e che era esclusa da questo percorso, che è la città di Galatina, perché questo è il senso di SalentoinBus. Noi lo immaginiamo come il modo per dare la possibilità a chi arriva a Brindisi o a Lecce, in aereo o in treno, di raggiungere le principali località balneari della costa salentina, ma al tempo stesso guardando al turismo culturale, che è in crescita, immaginiamo Salento in Bus come un servizio che trasporta i turisti che vengono qui anche per visitare i centri storici dell’entroterra e scoprire le bellezze  del barocco. Galatina è un centro importante per la storia e la cultura del nostro territorio. Inoltre, abbiamo introdotto la possibilità in più per gli utenti di fare il biglietto unico in qualunque luogo d’Europa o del mondo siano”, ha concluso Minerva.


Il direttore generale Gianni Refolo si è soffermato su alcuni aspetti tecnici di Salentoinbus e sulle novità che lo riguardano in prospettiva, guardando all’intero sistema di trasporto pubblico locale: “Come Ente provinciale siamo in regime di proroga dei servizi fino a giugno 2020, quindi, il nuovo servizio della programmazione delle corse di Salento in Bus, pur avendo un’impostazione analoga a quella degli anni precedenti, ha necessità per forza di essere inserita in questo quadro complessivo del Piano di Ambito, che noi abbiamo già trasmesso alla Regione Puglia. Nella bozza di Piano, che abbiamo già predisposto, i servizi che già oggi facciamo sono stati inseriti stabilmente. Noi oggi facciamo 530mila chilometri con Salento in Bus nei quattro mesi estivi, ma abbiamo previsto l’inserimento stabile delle corse di Salento in Bus per circa 900mila chilometri”.


L’estate prossima, quindi, SalentoinBus sarà articolato su 10 linee principali di collegamento tra il capoluogo salentino e le località costiere, integrate da altre 17 linee secondarie, che permetteranno di raggiungere praticamente tutto il territorio provinciale. La Provincia, inoltre, continuerà ad assicurare la copertura dell’intera stagione estiva, per cui il servizio di trasporto si snoderà per quattro mesi, dall’1 giugno al 30 settembre 2019.


LE 10 LINEE PRINCIPALI


Linea 101: Lecce – Torre dell’Orso – Otranto


Linea 102: Gallipoli – Maglie


Linea 103: Maglie – Santa Cesarea Terme – Castro – Marina di Andrano


Linea 104: Lecce – Porto Cesareo – Gallipoli

Linea 105: Otranto – Santa Cesarea Terme – Castro – Santa Maria di Leuca


Linea 106: Lecce – Maglie – Otranto


Linea 107: Lecce – Maglie – Tricase – Santa Maria di Leuca


Linea 108: Lecce – Gallipoli – Santa Maria di Leuca


Linea 109: Galatina – Gallipoli – Pescoluse


Linea 110: Porto Cesareo – Riva degli Angeli


Le corse sono state modulate in base a due periodi: bassa stagione (giugno e settembre, per un totale di 60 giorni) e alta stagione (luglio e agosto, per un totale di 62 giorni).


Le linee principali che transitano a Lecce continueranno ad avere il capolinea presso il City terminal di Lecce (piazzale Carmelo Bene). Da qui sarà possibile raggiungere, con le navette disponibili o le linee urbane, gli aeroporti di Brindisi e Bari e la stazione di ferroviaria di Lecce. In questo modo il servizio si integra con i mezzi a lunga percorrenza.


Da Lecce e da Torre Lapillo sarà possibile raggiungere San Pancrazio Salentino e la Valle d’Itria, utilizzando il collegamento di altri vettori (Fse e Stp Brindisi).


Confermata la fermata ad Alessano, introdotta sperimentalmente lo scorso anno in occasione del 25° anniversario della scomparsa di don Tonino Bello che, in questo piccolo centro del Sud Salento, è nato ed è sepolto.


Infine, sarà attivato un call center multilingue per fornire assistenza continua agli utenti, e degli infopoint dove si potranno trovare tutte le informazioni sulle linee e sugli orari di SalentoinBus 2019 (la gara per l’affidamento di questi servizi di informazione e assistenza è in corso di espletamento).


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Lupo ucciso a Castiglione, cacciatore a processo

LNDC Animal Protection annuncia che si costituirà parte civile. La presidente dell’associazione: «Faremo tutto ciò che è in nostro potere perché questa persona abbia una pena congrua al reato commesso. Ci stiamo battendo, anche in sede Europea con un ricorso tuttora pendente, perché sia annullato il declassamento per insussistenza di dati scientifici».

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Un lupo ucciso a colpi di fucile da caccia nelle campagne di Castiglione d’Otranto, c’è il rinvio a giudizio di un 67nne di Nociglia, che quindi sarà processato.

All’uomo, difeso dall’avv. Amilcare Tana, si contestano i reati di “uccisione di animali” e “abbattimento di specie protette”.

Il tutto per avere «con crudeltà e senza necessità, cagionato la morte di un esemplare di lupo, specie particolarmente protetta, contro il quale esplodeva un colpo con un fucile da caccia in località Castiglione di Andrano», si legge nel decreto di citazione a giudizio.

Si sono costituite come parte offesa diverse associazioni a tutela degli animali, aderenti al “Coordinamento a tutela del lupo e della fauna nel Salento”, difese dall’avvocato Anna Grazia Maraschio.

LA CRONACA

I fatti risalgono al 7 ottobre 2024 quando, nelle campagne di Castiglione d’Otranto, un uomo in abbigliamento mimetico e fucile da caccia sparò un esemplare di lupo, lasciandolo agonizzante per terra.

La scena fu notata da un automobilista che guidava in una stradina adiacente, che fotografò la scena e pubblicò le immagini sui social.

Da lì partirono le indagini dei Carabinieri Forestali di Tricase che, in presenza del testimone, si recarono sul posto.

Il corpo dell’animale fu trafugato ma sul terreno erano ancora presenti tracce di pelo e sangue, che furono prelevate dal personale tecnico del progetto Hic Sunt Lupi e in seguito analizzate dal corpo dei Carabinieri Forestali, analisi che confermarono come il materiale organico fosse riconducibile a un esemplare di lupo.

In poco tempo l’autore del gesto fu identificato e sottoposto a indagine.

Quindi il recente rinvio a giudizio.

L’uccisione di un lupo, infatti, è reato, punibile con una reclusione da 4 mesi a 2 anni.

LNDC ANIMAL PROTECTION PARTE CIVILE

LNDC Animal Protection annuncia che si costituirà parte civile nel processo a carico dell’autore della brutale uccisione di un lupo a Castiglione Andrano, in provincia di Lecce, all’inizio di ottobre scorso e per la quale aveva già sporto denuncia contro ignoti appena appreso il fatto.

L’uomo, un cacciatore, è stato incastrato grazie a un automobilista che passando in quella zona aveva notato l’animale a terra, pubblicando poi in rete la foto della scena: da qui erano successivamente partite le indagini dei Carabinieri forestali di Tricase. Nonostante il corpo fosse stato rimosso dal cacciatore, sono state sufficienti le tracce di pelo e sangue rimaste sul terreno per capire che si trattava di un lupo e, con l’avanzamento delle ricerche, è stato possibile poco dopo risalire anche all’autore del gesto, ora sottoposto a indagine e rinviato a giudizio.

«Un gesto di crudeltà gratuita e intollerabile per il quale speriamo ci possa essere una condanna esemplare», ha affermato Piera Rosati, presidente di LNDC Animal Protection, «la violenza contro gli animali è un sintomo di una società che ha perso il rispetto per l’altro, che sia animale o umano. Faremo tutto ciò che è in nostro potere perché questa persona abbia una pena congrua ai reati commessi. Ci stiamo battendo, anche in sede Europea con un ricorso tuttora pendente davanti al Tribunale dell’Unione Europea e già pubblicato nella gazzetta Ufficiale, perché sia annullato il declassamento del lupo per insussistenza di dati scientifici».

LNDC Animal Protection, infatti, si batte da numerosi anni e in diverse sedi in difesa del lupo, sostenendo con fermezza come le scelte politiche debbano essere basate su dati scientifici e non sugli interessi economici a breve termine di alcuni settori, che rappresentano una minoranza della cittadinanza. L’associazione ha sottolineato più volte come le misure di protezione verso i lupi dovrebbero essere potenziate e non ridotte come invece accade, facendo pressione perché si attuino politiche di gestione che bilancino le esigenze degli agricoltori con la necessità di preservare la fauna selvatica.

 

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Olè, mobilità sostenibile sulle vie del Parco

Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Leuca e Bosco di Tricase, laboratorio ad Andrano il 7 novembre. Tre le direttrici: tre direttrici ciclopedonabilità del tratto litorale adiacente alla litoranea; intermodalità su gomma e su ferro tra le stazioni FSE Maglie – Gagliano del Capo e le marine; accesso alla costa e fruizione delle marine, delle aree sosta stagionali e reversibili e il settore delle attività turistico-ricreative

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Pianificare una mobilità lenta e sostenibile lungo il tratto di costa da Otranto a Leuca, per ridefinire insieme alla comunità una nuova idea di fruizione dell’area.

Con questo obiettivo nasce il progetto “Olè”, promosso dalla Provincia di Lecce, con il supporto tecnico di Città Fertile, finanziato dalla Regione Puglia, presentato oggi a Palazzo Adorno a Lecce.

Per illustrare tutti i dettagli e le opportunità di “Olè”, sono intervenuti il consigliere provinciale Ippazio Morciano, il dirigente responsabile Roberto Serra e, per Città FertileRino Carluccio.

L’obiettivo è quello di costituire un laboratorio partecipato per la fruizione sostenibile della Costa Otranto-Leuca, che possa operare come strumento di governance locale, cabina di regia e incubatore di progettualità condivise.

Il Laboratorio avrà un ruolo centrale per l’attuazione della pianificazione, la promozione e il dialogo tra comunità e istituzioni.

Il progetto, prendendo come riferimento la pianificazione in materia paesaggistica e della mobilità a livello regionale, provinciale e del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase, vuole promuovere la rigenerazione dell’attuale sistema della mobilità del tratto costiero e retro-costiero all’interno di un’area che si caratterizza per le sue peculiarità identitarie, paesaggistiche, ambientali e culturali.

Olè” è un progetto Integrato di Paesaggio, finanziato dalla Regione Puglia, Sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio, nell’ambito del “Sostegno ai Comuni finalizzato all’implementazione degli strumenti di governance per l’esercizio delle funzioni di tutela e valorizzazione del paesaggio e per l’attuazione della pianificazione paesaggistica a scala locale”.

Il percorso progettuale prevede la realizzazione di un laboratorio di co-progettazione “Scenario Workshop la costa sostenibile” ispirato al metodo EASW (European Awareness Scenario Workshop), che si svolgerà ad Andrano il 7 novembre, presso il Castello Spinola-Caracciolo, sede del Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Leuca e Bosco di Tricase.

La fase realizzativa sarà suddivisa in diversi step per conoscere le azioni in corso e quelle pianificate.

Ad un periodo di osservazione partecipata e al coinvolgimento degli stakeholders, seguirà la redazione del “Manifesto della transizione ecologica Olè”, per orientare le linee programmatiche provinciali e il sistema di governance.

Successivamente, verrà incoraggiata l’istituzione di tre forum e la definizione di progetti pilota su proposta dei partecipanti.

Il sistema della mobilità verrà analizzato e suddiviso secondo tre direttrici in linea con i rispettivi forum tematici: la mobilità attiva partendo dalla ciclopedonabilità del tratto litorale adiacente alla litoranea, considerata come “Strada Parco”; l’intermodalità su gomma e su ferro tra le stazioni FSE Maglie – Gagliano del Capo e le marinel’accesso alla costa e la relativa fruizione delle marine, delle aree sosta stagionali e reversibili e il settore delle attività turistico-ricreative che vengono svolte a mare.

L’integrazione tra le criticità e le potenzialità emerse dai tre forum consentiranno di costruire, assieme alla comunità, la visione futura del territorio e la governance condivisa.

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Tartaruga liberata da rete fantasma

Associazione “A Mare”, straordinario salvataggio a Marina di Andrano: la grande Caretta Caretta visibilmente provata ma in buone condizioni, ha potuto riprendere a nuotare libera

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Un commovente intervento di salvataggio ha avuto luogo oggi pomeriggio lungo la costa di Marina di Andrano, dove una tartaruga marina Caretta Caretta di grandi dimensioni è stata ritrovata in difficoltà, intrappolata in una rete fantasma.

A intervenire prontamente sono stati i rappresentanti dell’associazione A Mare, realtà da sempre impegnata nella protezione dell’ambiente marino.

A guidare l’operazione tre volontari esperti: Dario Urso, Antonio Pellegrino e Danilo Minonne, che con grande abilità e delicatezza sono riusciti a liberare l’animale dalla rete e a restituirlo al mare in tutta sicurezza.

La tartaruga, visibilmente provata ma in buone condizioni, ha ripreso a nuotare libera.

Questi salvataggi sono la dimostrazione concreta di quanto sia urgente proteggere il nostro mare e le creature che lo abitano“, ha commentato uno dei volontari.

Le reti fantasma, abbandonate o perse in mare, continuano a rappresentare una delle più gravi minacce per la fauna marina, causando ogni anno la morte di migliaia di animali.

L’associazione A Mare lancia ancora una volta un appello alla cittadinanza: occhi aperti in mare e segnalazioni tempestive possono fare la differenza.

La salvaguardia dell’ecosistema marino è una responsabilità collettiva.

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