Attualità
Il sindaco De Donno: “Così cambierò Tricase”

ERA IL 21 FEBBRAIO 2018 QUANDO VENNE GIU’ L’ACAIT
Il prossimo 21 febbraio ricorreranno cinque anni dal crollo che ha devastato l’Acait a Tricase. Della situazione dell’ex tabacchificio, di altri temi di attualità e del futuro di Tricase ne abbiamo parlato con il sindaco Antonio De Donno.
«Per Acait abbiamo presentato al Bando del Dipartimento per le politiche di coesione un progetto da 12 milioni di euro che si è piazzato al 44° posto a livello nazionale. Un progetto complesso che prevede un centro di ricerca per alimentazione e salute, uno studio a cura del prof. Giancarlo Logroscino per prevenire l’invecchiamento e le malattie neurodegenerative, la realizzazione di una rete di imprese locali e nazionali, chiamate a dialogare tra loro per creare nuove startup.
Nelle intenzioni del vecchio Governo il finanziamento avrebbe coperto i progetti fino al 45° posto della graduatoria. Poi, però, è caduto l’esecutivo Letta e, con il nuovo Governo, non sappiamo che fine farà quella progettazione. Nell’incertezza abbiamo riaperto il dialogo con la Regione con cui stringere un accordo di programma ad una cifra inferiore, come previsto prima della partecipazione al bando nazionale. Intanto, dal finanziamento di 5 milioni ottenuto per la Rigenerazione Urbana, abbiamo stralciato 1,5 milioni per il complesso Acait».
Cosa ci farete con quei soldi?
«Il capannone utilizzato per i vaccini anticovid ospiterà gli uffici comunali di Anagrafe e Tributi e, forse, pure i Servizi sociali, per i quali stiamo valutando anche l’ipotesi dei vicini locali, già ristrutturati, sottostanti la sede della Polizia Locale. Quegli ambienti ora sono a disposizione dell’Ambito per il progetto antiviolenza. Vedremo. Nel capannone nuovo, che sarà pronto tra un mese o due, trasferiremo l’ufficio tecnico. Con lo spostamento degli uffici, intanto, libereremo Palazzo Gallone e il Convento dei Domenicani che saranno restituiti al loro ruolo di contenitori culturali. Stiamo sistemando tutta l’area verde e, dal capannone grande, crollato cinque anni fa, stiamo provvedendo a smaltire tutto l’amianto per poi ricostruire la parte crollata. A lavori finiti, con il bando del Dipartimento di Coesione, se faranno scorrere la graduatoria, o mediante l’accordo di programma con la Regione, valuteremo i progetti in ballo da tempo».
Era in piedi anche un contenzioso con l’azienda che aveva installato i pannelli fotovoltaici prima del crollo…
«Abbiamo parlato con la ditta in questione e tracciato la via per un accordo».
È vero, come sostiene una voce che circola in paese, che dovrete risarcirli di una cifra compresa tra 60 e 70mila euro?
«Quando chiuderemo la vicenda ne riparleremo».
DIRIGENTI SI CAMBIA!
Sin dal suo insediamento ha sempre sostenuto che, per avere una marcia in più, è necessario riorganizzare la macchina amministrativa quindi uffici e direzione dei settori. A che punto siamo?
«Con i concorsi abbiamo dato forza agli uffici e se, dopo il Bilancio, avremo nuova capacità occupazionale, assumeremo ancora, attingendo dalle graduatorie.
Ad oggi con l’ingresso di una trentina di nuovi lavoratori, tutti brillanti, si respira aria nuova con una differente energia. Intanto, abbiamo approvato in giunta la nuova geografia dei settori, aggiungendo, ad esempio, “Cultura” che prima era incardinato sotto “Servizi sociali” e “Tributi”. Abbiamo diviso l’Ufficio Tecnico in tre settori diversi: “Lavori pubblici”, “Urbanistica” e “Ambiente e cimiteri”, ognuno con proprio dirigente (prima era tutto in capo all’in. Vito Ferramosca, Ndr) e proprio personale».
CENTRO STORICO
Con gli 1,5 milioni stralciati di cui sopra, il progetto parrebbe quello di far… esplodere il centro storico.
«Quei soldi saranno utilizzati per il rifacimento delle strade in stile via Thaon De Revel («a proposito non risponde al vero che quella strada tornerà ad essere a doppio senso. Invertiremo invece il senso di marcia di via Toti, tra piazza Principessa e piazza Cappuccini»). Rifaremo piazza Sant’Andrea a Caprarica; scenderemo lungo via V. Emanuele dove sistemeremo i marciapiedi; arriveremo in piazza Santa Lucia, dove elimineremo quel simil rondò che gira intorno alla chiesa («quello spazio sarà basolato e interdetto alle auto»), invertendo il senso di via Monterosso, che oggi conduce da via Thaon de Revel alla piazza.
Procederemo su via Cadorna, fino al Calvario, sempre come su via Thaon de Revel. Poi ,da piazza dei Caduti, stesso lavoro su via Fr.lli Allatini che diventerà a senso unico fino a Largo Ciardo (bar del Popolo), anch’esso ribasolato, così come via Stella d’Italia. Stesso discorso per via Marina Serra, scendendo da piazza Pisanelli, e per tutte le viuzze intorno».
Una serie di sensi unici e l’allargamento della ZTL che riportano alla madre di tutti i problemi. Dove si parcheggerà?
«Abbiamo individuato delle aree intorno al centro storico, come quella di fronte al Liceo “Comi” che è di proprietà comunale, o come nella zona “Donna Maria” anche se bisogna valutare come fare con il vincolo dato dal rischio idrogeologico. Si potrebbe realizzare un parcheggio stagionale e, nel momento in cui le previsioni annunceranno potenziali rischi, lo si potrebbe chiudere temporaneamente».
Sempre per il centro storico avete ereditato dalla precedente amministrazione un finanziamento di 1,4 milioni di euro per sistemare piazza Pisanelli, via Tempio, via San Demetrio. E i lavori?
«Già affidati. Avevamo chiesto di iniziare da via San Demetrio con l’intento di completarla prima dell’estate. Invece, siccome quella strada dovrà essere basolata ci siamo dovuti fermare per… carenza di basoli sul mercato. In epoca di Pnrr accade anche questo! Ci hanno detto che avremo la possibilità di acquistarli tra settembre e ottobre. I lavori inizieranno in via Tempio, poi piazza Pisanelli. Ci si fermerà per consentire la fruibilità durante la stagione estiva e, subito dopo, si completerà il tutto con via san Demetrio».
PD MAL DI PANCIA
Nello scorso autunno dal locale circolo del Partito Democratico è partita una neanche troppo velata richiesta di rimpasto in giunta. Tutto passato?
«Mi hanno consegnato un documento nel quale si facevano una serie di riflessioni. Si ribadiva la voglia di contribuire alla buona riuscita dell’amministrazione e, per questo, si riteneva necessario mettere mano ad alcune deleghe. Cosa sulla quale stavamo già ragionando, pensando anche di dare delle deleghe ad alcuni consiglieri comunali per aiutare la giunta e, eventualmente, di rimodulare alcune deleghe anche in seno alla giunta. Ho fatto sapere al Pd che quella era la strada che avremmo perseguito. Vedremo se tra uno, due o tre mesi.
L’idea, del resto, era già condivisa da tutta la maggioranza. Uscire in questo modo, però, ha rischiato solo di complicare le cose. Si poteva risolvere il tutto senza prove di forza che dessero all’esterno l’impressione, errata, che nella maggioranza non vi fosse possibilità di dialogo e capacità di trovare una soluzione. Ciò ha creato un po’ di fraintendimenti ed è circolata la “fake” che il Pd volesse lasciare la maggioranza».
Ipotizzata anche una rovinosa caduta dell’Amministrazione…
«Cè chi ha voglia di cimentarsi in questi giochi. Noi siamo qui per servire la città. Tricase merita rispetto e bisogna andare oltre le mire e i desiderata personali e dei partiti. Abbiamo preso un impegno preciso con la cittadinanza e credo che lo stiamo onorando. In poco più di due anni abbiamo avuto accesso a milioni di euro. Tra rigenerazione urbana, Contratto Istituzionale di Sviluppo sulle marine, relamping (il project financing presentato da Enel che ridarà luce all’impianto di pubblica illuminazione – led, nuovi punti luce, illuminazione artistica di Palazzo Gallone e dei castelli, semafori intelligenti, parcheggi fotovoltaici, ecc., NdR), ed altri progetti che stiamo portando avanti, come il rifacimento degli ingressi, la città cambierà volto. Stiamo portando avanti un disegno che prevede la riqualifica di tutte le lottizzazioni nelle zone di completamento di proprietà del Comune rimaste abbandonate. L’intento è di organizzare spazi per momenti di svago, sport, relax. Vorremmo fare in modo che ogni quartiere abbia la sua zona attrezzata, così come sta già avvenendo in Zona Draghi».
PUG
State scommettendo forte sulla realizzazione del PUG, strumento di cui Tricase non è mai stata in grado di dotarsi. Non a caso, ancor oggi, ci si basa un Piano di Fabbricazione del 1974.
«Abbiamo formalmente dato avvio allo studio. In brevissimo tempo organizzeremo una serie di incontri alla presenza dell’Arch. Alessandro Benevolo (Coordinatore Gruppo Progettazione Pug), prima con i progettisti e poi invitando i cittadini per illustrare la nostra linea.
Lo sviluppo deve essere organizzato in base agli abitanti, la crescita demografica, ecc. In un primo momento è stata presentata una richiesta di 2.600 nuove abitazioni a fronte delle 1.300 che, invece, ci spettano. Dovremo rientrare nei parametri, riportando alla destinazione originale tutte quelle lottizzazioni ferme da anni e che nessuno vuole portare a termine. Stiamo poi effettuando uno studio nelle zone di campagna comprese tra Tricase e le frazioni e tra lo stesso Capoluogo e le Marine, per valutare l’opportunità di riabilitare le pajare e altre costruzioni preesistenti, con delle idee innovative che consentano a chiunque di trasformarne la destinazione urbanistica, metterle a frutto e alimentare il concetto di albergo diffuso a noi tanto caro».
Vogliamo fare un nodo al fazzoletto, stile Striscia la Notizia, sul Pug?
«I tempi sono maturi ed abbiamo cognizione di causa dell’impronta che vogliamo dare. Puntiamo all’adozione entro il prossimo Natale, al massimo nei primi mesi del 2024».
CITTADELLA SPORTIVA
«Stiamo lavorando per la cittadella sportiva. Abbiamo appena ripulito il vecchio palazzetto che è “riapparso” come per magia. Fatto il punto su eventuali finanziamenti sia in ambito sportivo che culturale con i Vetrici del Credito Sportivo. Sempre in zona “Campo Verde” sistemato l’incrocio dei Vigili del Fuoco grazie anche alla Provincia, installato l’impianto semaforico e organizzato un nuovo piccolo parcheggio. Ancora in corso i lavori per il rifacimento delle strade».
RETE FOGNARIA
È in ballo la realizzazione della rete fognaria e idrica in quelle zone che ne sono ancora sprovviste, frazioni e marine in particolare.
«In più occasioni abbiamo evidenziato ad Acquedotto Pugliese le carenze di cui soffriamo con decine di chilometri di reti mancanti. Abbiamo avuto rassicurazioni in merito. I primi lavori sono previsti a Depressa e Lucugnano e in una parte di Tricase. Stiamo affrontando il problema della necessaria pompa di sollevamento a Marina Serra. Puntiamo di giungere, sia in direzione sud che da Tricase Porto in direzione Andrano, fino ai confini dell’abitato. Senza dimenticare la necessità impellente di dotare di acqua e fogna tutta la Zona Industriale».
IL MILIONE DIMENTICATO
Avete cambiato il modo di gestire il verde cittadino. Vuole spiegare?
«Abbiamo scorporato i bandi tra sfalcio e arredo verde. Prima veniva appaltato tutto ad una ditta. Oggi abbiamo separato i canali riuscendo a anche a risparmiare. Nel biennio 2019-20 sono stati spesi quasi 400mila euro fra affidamento del verde e gestione delle piazze. Nel frattempo abbiamo individuato una risorsa di cui, non so perché, nessuno era a conoscenza.
Nel piano economico e finanziario della Tari vi erano delle risorse accantonate che potevano essere utilizzate solo per alcune cose, tra cui pulizia e sfalcio. Mai utilizzato questo fondo è cresciuto fino ad oltre un milione, fermo lì, a disposizione. Eppure negli anni abbiamo speso un sacco di soldi per lo sfalcio e avremmo potuto farlo con quei fondi. Da oggi e per i prossimi due lustri, comunque, il Comune non dovrà più impegnare centomila euro l’anno per lo sfalcio che potrà essere effettuato dalla stessa ditta che si occupa dei rifiuti».
ALLAGAMENTI E RISTORI
In merito all’eccezionale evento atmosferico che ha colpito Tricase nello scorso ottobre, creando danni soprattutto (ma non solo) in Zona Lama?
«Abbiamo stanziato una somma e daremo un contributo a chi ha subito danni. Ci confronteremo con l’autorità idrica pugliese per capire cosa fare nell’immediato («vorremmo creare nelle zone a rischio alcune trincee drenanti») per calmierare il rischio. È già in programma una riunione con Asset per capire, invece, cosa fare per risolvere in maniera definitiva la questione».
MACCHINA DEL TEMPO
Se avesse la possibilità di tornare indietro di 30 mesi, portandosi dietro l’esperienza vissuta, si ricandiderebbe?
«Chi gestisce la cosa pubblica deve sentire dentro l’amore per la sua città e la necessità di sacrificarsi. Ho compreso tante cose che prima, da semplice cittadino, non potevo cogliere fino in fondo. Confermo che è una delle sfide più appaganti: poter contribuire alla vita della propria città e al benessere dei propri concittadini è una delle più belle esperienze che una persona possa vivere. Lo rifarei cento volte».
OLC E LA ZONA INDUSTRIALE
La Olc azienda di Specchia che ha acquistato il complesso della ex Adelchi lamenta ostracismo da parte di questa amministrazione ai suoi progetti. Qual è la vostra posizione?
«È fondamentale sgombrare il campo dalla idea fuorviante, quella cioè che si tratta di una posizione preconcetta dell’amministrazione e degli uffici comunali. Nei limiti di ciò che deve essere autorizzato non negheremo nulla.
Ciò che non è lecito farsi non verrà autorizzato, come è giusto che sia. Gli uffici rispondono secondo le norme non certo perché la mattina qualcuno si è alzato col piede sinistro. Vi sono una serie di problemi.
Loro vorrebbero far aprire due punti commerciali a degli imprenditori cinesi in zona industriale. La Legge prevede la copertura di un 10% della proprietà come punto di rivendita ma, evidentemente, di quei prodotti realizzati all’interno dell’opificio.
Mi spiego meglio: se sei un forno, puoi vendere il pane che produci, se serramenti, infissi, ecc.. Vedremo: noi ci atterremo esclusivamente alla legge e ai regolamenti».
E alle sentenze: «Attendiamo il pronunciamento del Tar sulla questione e soltanto dopo la decisione dei giudici saremo, eventualmente, in grado di riprogrammare il tutto. Da parte nostra massima disponibilità».
Giuseppe Cerfeda
Appuntamenti
Aeronautica: un salentino al comando a Galatina
Il Col. Fabrizio Beccarisi, originario proprio di Galatina, subentrerà al Colonnello Roberto Ambra nell’incarico di Direttore del 10° Reparto Manutenzione Velivoli

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Si svolgerà domani, mercoledì 24 settembre, all’interno dell’hangar Nord dell’Aeroporto “F. Cesari” di Galatina, la cerimonia di avvicendamento alla Direzione del 10° Reparto Manutenzione Velivoli.
Il Colonnello Fabrizio Beccarisi (nella foto in alto), galatinese, sostituirà l’uscente Colonnello Roberto Ambra.
La cerimonia sarà presieduta dal Brigadiere Generale Roberto Lo Conte, Comandante della 2^ Divisione del Comando Logistico dell’Aeronautica Militare.
Il 10° Reparto Manutenzione Velivoli è l’Ente dell’Aeronautica Militare Italiana che produce capacità operativa per le flotte di competenza.
In particolare: assicura il supporto tecnico-logistico sui Sistemi d’Arma T-339 in tutte le sue versioni, inclusa quella utilizzata dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale, T-345, T-346, alianti e sulle Barriere d’Arresto per garantirne la massima efficienza; esercita le funzioni attribuite su delega dal Comando Logistico relativamente alla gestione tecnica, logistica ed amministrativa sui sistemi predetti ed alla sola gestione tecnico-amministrativa sul Sistema T-260; addestra il personale specialista alla manutenzione sui sistemi d’arma T-339,T-346 e sulle Barriere d’Arresto e rilascia la Licenza di Manutentore Aeronautico (MAML); opera nell’ambito di una sinergica integrazione all’interno della Base di Galatina e del contesto salentino per garantire elevata utilità complessiva al sistema Paese.
Il Colonnello Roberto Ambra, Direttore uscente, durante il suo intenso periodo di comando ha permesso al Reparto di gestire con successo l’incremento della produzione di ore volo del velivolo T-339.
Contestualmente, è stato assicurato il costante supporto alla Pattuglia Acrobatica Nazionale, sia durante la trasferta in Nord America (NAT 24) sia nelle stagioni in Italia.
Nel corso del suo mandato, nonostante le criticità legate alla vetustà della flotta T-339, il Reparto è riuscito sempre a mantenere un numero di velivoli disponibili sufficiente a sostenere il numero di ore volo da produrre.
Il Colonnello Fabrizio Beccarisi, originario di Galatina, proviene dai Corsi Regolari dell’Accademia Aeronautica, è laureato in Ingegneria Aerospaziale ed ha conseguito la qualifica di Ingegnere Sperimentatore di Volo.
Nel corso della carriera ha prestato servizio presso il Reparto Sperimentale di Volo del Comando Logistico, l’agenzia NETMA di Hallbergmoos e alla Direzione Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità dove ha svolto importanti incarichi nell’ambito di diversi programmi di sviluppo della Forza Armata.
Alessano
Sea & Rivers, Puglia e Salento Plastic Free
Sabato 27 e domenica 28 settembre volontari in azione per la tutela di mari, fiumi e corsi d’acqua. Oltre 260 eventi in tutta Italia. In Salento appuntamenti ad Alessano, Campi Salentina, Casarano, Cutrofiano, Guagnano, Taurisano e Castro

Torna l’onda blu dei volontari Plastic Free: sabato 27 e domenica 28 settembresi svolgerà in tutta Italia “Sea & Rivers”, il grande evento dedicato alla tutela di mari, fiumi e corsi d’acqua,promosso da Plastic Free Onlus, con il patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e in collaborazione con MINI Italia.
Saranno ben 28 gli appuntamenti in Puglia, uno dei numeri più alti a livello nazionale, distribuiti tra sabato e domenica, grazie all’impegno della rete capillare di referenti territoriali e all’entusiasmo dei volontari.
«Il nostro è ormai un appuntamento ricorrente e siamo felici di vedere coinvolti un numero sempre maggiore di referenti», dichiara Luigi Schifano, referente regionale Plastic Free Puglia (è di Castro, NdR), «ancora più importante è poter contare sulla collaborazione di amministrazioni comunali, associazioni locali e volontari: un segnale concreto della crescente sensibilità ambientale del nostro territorio. Il nostro obiettivo resta quello di non dover più intervenire, perché significherà che non ce ne sarà più bisogno. La strada è ancora lunga, ma il percorso che stiamo seguendo è quello giusto.
Sabato 27 settembre si terranno iniziative di clean up ad Alessano, Bisceglie, Francavilla Fontana, Campi Salentina, Putignano, Fasano, Bitonto, Laterza, Gravina in Puglia, e in Castellana Grotte, dove è prevista una passeggiata ecologica.
A Monopoli si svolgerà invece una raccolta mozziconi.
Domenica 28 sarà una giornata di mobilitazione ancora più ampia.
Nella provincia di Lecce sono previste attività a Casarano, Cutrofiano, Guagnano, Taurisano e Castro (passeggiata ecologica).
«In un momento storico in cui i mari stanno soffocando sotto il peso dei nostri scarti, Sea & Rivers rappresenta un grido collettivo di speranza e di azione», dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus, «le nostre iniziative dimostrano che invertire la rotta è ancora possibile. In appena sei anni, abbiamo organizzato più di 8.800 appuntamenti in Italia, rimuovendo oltre 4,6 milioni di chili di plastica e rifiuti. Ora è il momento di fare ancora di più».
Al centro dell’azione di Plastic Free c’è la lotta alla plastica: secondo le previsioni, entro il 2050 nei mari ci sarà più plastica che pesci, con conseguenze devastanti per la biodiversità marina e per la stessa catena alimentare umana.
Si stima che l’80% della plastica presente nei mari provenga da fonti terrestri, in particolare dai fiumi, che ogni anno riversano tra 1,15 e 2,41 milioni di tonnellate di rifiuti plastici.
In Italia, un monitoraggio condotto su 12 fiumi ha rivelato che l’87% dei rifiuti fluviali contiene plastica, di cui oltre il 38% è plastica monouso.
Non si tratta solo di un problema visibile e ambientale. Studi scientifici recenti hanno rilevato la presenza di microplastiche e nanoplastiche nel sangue, nei polmoni, nel latte materno e nei tessuti umani, a conferma della pervasività di un’emergenza che riguarda non solo l’ambiente ma anche la salute pubblica.
Anche quest’anno MINI Italia rinnova il suo supporto all’iniziativa con il progetto “MINI for the Planet”, che esprime l’impegno concreto del brand per la salvaguardia dell’ambiente, condividendo con Plastic Free i valori di responsabilità e partecipazione attiva.
«Invitiamo tutti i cittadini, le famiglie, le associazioni, le scuole e le imprese a unirsi a noi», aggiunge De Gaetano, «basta andare su www.plasticfreeonlus.it/eventi, scegliere l’appuntamento più vicino e iscriversi gratuitamente. Ogni singola azione conta, ogni persona può fare la differenza. Il nostro Pianeta ci sta chiedendo aiuto: è tempo di rispondere».
Plastic Free Onlus è un’associazione di volontariato nata nel 2019 con l’obiettivo di informare e sensibilizzare cittadini e istituzioni sul pericolo dell’inquinamento da plastica. In pochi anni è diventata una delle realtà più attive in Italia in ambito ambientale, grazie a una rete capillare di referenti territoriali, progetti educativi nelle scuole, collaborazioni istituzionali e campagne di pulizia in tutto il Paese.
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Attualità
Lavori da remoto? Ecco tutta la tecnologia che ti serve nel 2025
Vediamo insieme gli strumenti indispensabili per rendere il lavoro da remoto davvero produttivo, sicuro e – perché no – anche più piacevole

Il lavoro da remoto non è più un esperimento nato durante la pandemia: è diventato la normalità per milioni di professionisti. L’ufficio, oggi, può essere ovunque – una baita di montagna, un bar nel centro città o il tavolo della cucina. Ma per sfruttare davvero libertà e flessibilità, serve un kit tecnologico intelligente, capace di semplificarti la vita e proteggerti dalle insidie digitali.
Vediamo insieme gli strumenti indispensabili per rendere il lavoro da remoto davvero produttivo, sicuro e – perché no – anche più piacevole.
VPN: il passe-partout digitale di cui non puoi fare a meno
In un mondo in cui i caffè diventano sale riunioni e gli aeroporti uffici improvvisati, la VPN gratis resta lo strumento numero uno. Non si tratta solo di connessioni criptate: pensa a una VPN come al tuo scudo digitale.
Che tu stia inviando documenti riservati da un coworking o leggendo email sul Wi-Fi dell’hotel, una VPN crea un tunnel privato che tiene lontani occhi indiscreti e hacker. E non solo: ti permette anche di aggirare restrizioni geografiche, dandoti accesso a strumenti e piattaforme fondamentali ovunque ti trovi.
In breve? La VPN è il compagno di viaggio che ti serve sempre.
Produttività smart o caos digitale? La scelta è tua
Ogni giorno spuntano nuove app che promettono miracoli. Ma attenzione: riempire il tuo laptop di strumenti inutilizzati non ti renderà più produttivo.
La strategia giusta è scegliere con criterio:
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Calendari intelligenti che incastrano riunioni tra fusi orari senza mille email.
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Trello o ClickUp per gestire i progetti in squadra.
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Notion, la piattaforma tutto-in-uno amata da chi vuole ordine e chiarezza.
E ricordati: meno è meglio. Spesso un’app leggera e ben fatta batte sistemi complessi e pieni di funzioni superflue. A questo aggiungi uno storage cloud aziendale affidabile: così i tuoi file saranno sempre al sicuro e accessibili, senza intoppi.
Benessere e concentrazione: i veri alleati del lavoro da remoto
Non tutti gli strumenti utili al lavoro da remoto sono software professionali. Alcuni ti aiutano a restare concentrato e in salute:
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Krisp, che elimina i rumori di fondo durante le call.
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Playlist e suoni ambientali che trasformano le ore di focus in momenti davvero produttivi.
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Piccole pause di mindfulness che ti proteggono dal burnout digitale.
E non dimenticare l’ergonomia: un supporto per il laptop, un poggiapolsi o un poggiapiedi regolabile possono sembrare dettagli, ma sul lungo periodo fanno la differenza tra lavorare bene e lavorare soffrendo.
Un toolkit su misura per te
Il segreto del lavoro da remoto nel 2025 è semplice: non esiste una soluzione universale. Il tuo kit tecnologico deve rispecchiare le tue esigenze. Sicurezza dei dati, strumenti che ti fanno risparmiare tempo e piccoli accorgimenti che migliorano il benessere: questo mix è la vera formula vincente.
Essere sicuri – scegliere cosa serve davvero e cosa no – è la chiave per lavorare meglio, ridurre lo stress e godersi al massimo i vantaggi del lavoro da remoto. Perché l’ufficio, ormai, è dove decidi tu.
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