Cronaca
Bimbo deceduto all’Ospedale “Panico”: assolti i sanitari
Restano nel registro degli indagati per omicidio colposo ed omissione di cure i genitori del piccolo Luca Monsellato di Miggiano morto nell’ottobre del 2011
Fece molto discutere la morte di Luca Monsellato, il bimbo di 4 anni di Miggiano, nell’ottobre 2011 all’Ospedale Panico di Tricase. La indagini protrattesi fino ai giorni nostri hanno portato all’archiviazione dell’accusa di omicidio colposo nei confronti di un pediatra e di medico rianimatore del Pronto Soccorso.
I riscontri effettuati e l’autopsia, infatti, proverebbero che il povero bimbo sia deceduto per “polmonite interstiziale e batterica” e complicazioni legate ad “un’infezione da miceti patogeni”. Ad aggravare la patologia sarebbe stata lo stato di malnutrizione in cui versava il piccolo Luca. La malnutrizione avrebbe dunque favorito “l’infausta evoluzione del quadro infettivo responsabile del decesso”. Secondo i risultati delle indagini il bimbo sarebbe giunto in nosocomio “in arresto cardiaco respiratorio” e a nulla valsero le disperate “manovre di rianimazione” tentate in ospedale.
Allì’epoca dei fatti i genitori del piccolo Luca (il padre, Marcello Monsellato, è un medico) avevano presentato un esposto ai Carabinieri denunciando “negligenze ed omissioni” del personale sanitario e denunciando un ritardo dell’arrivo dell’ambulanza, accuse che non hanno ritrovato riscontro nelle. Il bimbo fu portato al “Card. Panico” dai genitori con la loro auto e secondo quanto hanno poi raccontato agli inquirenti durante il percorso il bimbo avrebbe anche ripreso conoscenza salvo poi patire un altro malore.
Secondo i Monsellato, poi, al pronto soccorso non vi era il medico di guardia ma solo un infermiere, che avrebbe provveduto ad allertare il dottore. La versione dei genitori contrasta anche col referto dei medici: mentre nel referto si legge come il piccolo Luca sia giunto al pronto soccorso già senza vita, secondo i Monsellato per circa un’ora si sarebbe tentato di rianimare il bimbo. Anche in questo caso le indagini hanno dato ragione ai sanitari. Ora però restano iscritti nel registro degli indagati proprio i genitori del piccolo Luca, Marcello Monsellato e la moglie Giovanna Pantaleo, l’accusa nei loro confronti e di omicidio colposo ed omissione di cure.
Cronaca
Disvelata l’epigrafe dedicata a Vittorio Aymone
Dopo il convegno, tenutosi sempre a Tricase, presso la Sala del Trono, di palazzo Gallone, dove sono intervenuti: il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, a far gli onori di casa; il professor Hervè Cavallera…
È stata disvelata questa mattina, sabato 13 dicembre 2025, presso la dimora natale, sita in Largo Sant’Angelo, a Tricase, un’epigrafe dedicata all’avvocato Vittorio Aymone.
Dopo il convegno, tenutosi sempre a Tricase, presso la Sala del Trono, di palazzo Gallone, dove sono intervenuti: il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, a far gli onori di casa; il professor Hervè Cavallera, docente dell’Università del Salento e presidente dell’erigenda epigrafe; Antonio De Mauro, presidente dell’ordine degli avvocati di Lecce; l’avvocata Viola Messa, vicepresidente del consiglio distrettuale di disciplina; e il magistrato Vittorio Raeli, di Tricase, presidente della Corte dei Conti in Emilia-Romagna.
Presenti anche, oltre ad stuolo di avvocati amici e parenti, il sindaco di Matino, Giorgio Salvatore Toma e il senatore Rosario Giorgio Costa, sempre di Matino.
Nell’epigrafe dedicata al compianto avvocato, si legge: “Maestro nella scienza del Diritto espresse nell’oratoria forense. Nell’impegno politico ed in quello accademico l’immagine classica del vir bonus acque dicendi peritus dando lustro a Tricase, al Salento, all’Italia”.
Cronaca
Presicce-Acquarica: droga, spari e morte
Un uomo è deceduto per un malore dopo aver aggredito i poliziotti durante la perquisizione. Nella stessa operazione arrestati un uomo del posto e la sua compagna. I controlli erano stati innescati da segnalazioni in merito a recenti sparatorie riconducibili a contrasti tra personaggi coinvolti nel traffico di droga
Gli agenti della Polizia di Stato hanno svolto un articolato servizio di controllo del territorio di Presicce-Acquarica, a seguito di informazioni che segnalavano recenti sparatorie riconducibili a contrasti tra persone coinvolte nel traffico di sostanze stupefacenti.
L’attività, condotta dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Taurisano con il supporto dei Reparti Prevenzione Crimine e della Squadra Mobile della Questura di Lecce, ha permesso di effettuare una serie di perquisizioni domiciliari.
Nel corso dell’intervento, all’atto dell’accesso in una delle abitazioni oggetto di controllo, Stefano Urso (risultato poi residente a Salve), presente all’interno ha aggredito gli operatori di polizia.
Durante le concitate fasi, l’individuo ha improvvisamente accusato un malore, perdendo conoscenza.
Gli agenti hanno prestato i primi soccorsi in attesa dell’arrivo del personale sanitario.
Nonostante i tentativi di rianimazione, l’uomo è deceduto. L’Autorità Giudiziaria ha disposto gli accertamenti medico-legali per chiarire le cause del decesso.
Le attività di perquisizione hanno intanto consentito di rinvenire crack per un totale di 36 grammi e oltre 800 euro probabile provento di spaccio, strumenti di pesatura di precisione, e di accertare un allaccio abusivo alla rete elettrica.
All’esterno dell’abitazione è stato sequestrato anche un veicolo che presentava fori e segni d’arma da fuoco, elemento coerente con le segnalazioni iniziali relative alle sparatorie.
Al termine delle operazioni, due persone sono state arrestate in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e furto aggravato.
Si tratta di Antonio Viola e della sua compagna Alessia Potenza, entrambi del posto, condotti dagli agenti al carcere di Lecce.
Proseguono gli accertamenti investigativi per ricostruire il contesto di tutti gli accadimenti.
Cronaca
Poggiardo: «L’ultimo regalo»
Un manifesto a firma del Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste, apparso in città, conferma il malcontento generale per la proroga decisa a Bari
Sull’impianto di trattamenti dei rifiuti recentemente oggetto di una (ulteriore) proroga interviene il Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste.
Nelle ultime ore in città è apparso un manifesto sull’argomento (immagine in basso alla pagina)
«Non potevamo restare ancora silenti», aggiungono dal Coordinamento Civico, «dinanzi all’ultimo affronto subito dalla nostra comunità per mezzo dell’ultima delibera della giunta regionale con la quale – probabilmente confidando di passare inosservati essendo tutte le attenzioni dell’opinione pubblica rivolte alla tornata elettorale – presidente ed assessori regionali uscenti hanno ulteriormente prorogato fino al 31 dicembre 2026 le attività dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di Poggiardo la cui chiusura era prevista per il 2 giugno 2025».
«Il fallimento della politica di gestione dei rifiuti, incapace dopo 15 anni di trovare soluzioni e alternative valide ed efficaci», proseguono, «non può ricadere sulla salute e sulle tasche dei nostri cittadini i quali, dopo aver subito quest’anno un aumento della tassazione, si apprestano a subire ulteriori rincari a causa dell’avvio del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti i cui costi paradossalmente risultano cresciuti rispetto a prima così come appurato in Consiglio comunale».
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