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Cronaca

Call Center da Transcom a Comdata: braccia incrociate

Massiccia adesione allo sciopero dei lavoratori in somministrazione delle Aziende che lavorano per l’Appalto di Customer Care di Inps. I sindacati: «Quadro di incertezza inaccettabile»

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Le Segreterie Provinciali di Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp Uil di Lecce registrano con soddisfazione una quasi totale adesione dei lavoratori in somministrazione allo sciopero del 25 ottobre proclamato dalle Segreterie Nazionali presso tutte le Sedi e la Transcom di Lecce e le Aziende che lavorano per l’Appalto di Customer Care di Inps.


Il contratto di somministrazione di lavoro è un particolare rapporto di lavoro, che si caratterizza per il coinvolgimento di tre soggetti: un’agenzia per il lavoro (somministratore); un’impresa, un professionista o, come nel caso di somministrazione di lavoratori domestici, un privato cittadino (utilizzatore); il lavoratore.

Il lavoratore è assunto e retribuito dal somministratore per essere inviato a svolgere la propria attività (cosiddetta missione) presso l’utilizzatore. Il fatto che il lavoratore venga assunto da un soggetto (agenzia di somministrazione, titolare dell’obbligazione retributiva e contributiva e del potere disciplinare) diverso da quello che effettivamente utilizzerà la propria prestazione di lavoro (impresa utilizzatrice, titolare del potere direttivo e di controllo) costituisce l’elemento caratterizzante di tale tipologia contrattuale.






«La mancata definizione del perimetro degli aventi diritto all’applicazione della clausola sociale  ci restituisce un quadro di incertezza inaccettabile» dicono i segretari provinciali di Felsa Cisl Valentina Pascali, Nidil Cgil Sabina Tondo e Uiltemp Uil, Stefano Frontini.


«Il rischio reale», secondo i sindacalisti, «è rappresentato dalla possibilità che tale incertezza possa gravare inevitabilmente sulla forza lavoro contrattualmente più fragile e con meno tutele. La massiccia partecipazione dei lavoratori al presidio è testimonianza tangibile della preoccupazione dei lavoratori in somministrazione che, pur essendo molto vicini alle scadenze contrattuali non hanno ancora certezze riguardo il loro futuro occupazionale».


«Ci preme sottolineare», aggiungono, «che il numero dei lavoratori coinvolto dal cambio d’appalto su Lecce è di oltre 100 unità, lavoratori che hanno svolto la loro mansione con professionalità ed impiegati in maniera stabile e continuativa sulla commessa».


Per questo le organizzazioni sindacali richiamano «ad un senso di responsabilità tutti gli attori in gioco nel cambio d’appalto ed  auspichiamo infine che la RTI entrante sia disposta a valutare ogni soluzione non unilaterale ma condivisa tra tutte le parti e finalizzata alla salvaguardia dell’intero perimetro occupazionale».


Vista la dimensione dei problemi e la rilevante presenza di lavoratrici e lavoratori in somministrazione Felsa Cisl, Nidil Cgil, Uiltemp Uil ritengono «necessaria una partecipazione attiva alle trattative».


Alezio

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Castrignano del Capo

Leuca, arresti per spaccio e coltivazione illecita

All’interno dell’abitazione, i militari hanno scoperto 25 grammi di marijuana già confezionata, 345 grammi della stessa sostanza in essiccazione e sei piante di canapa indiana coltivate in due serre artigianali, complete di lampade a led, ventole e termoregolatori elettronici…

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SANTA MARIA DI LEUCA: I CARABINIERI STRINGONO IL CERCHIO SULLO SPACCIO. DUE ARRESTI IN POCHE ORE

I militari di Castrignano del Capo hanno tratto in arresto due persone del luogo nel corso di distinte operazioni svoltesi a Santa Maria di Leuca.

Un’attività info-investigativa condotta con discrezione, fatta di appostamenti e osservazioni sul territorio, ha permesso ai Carabinieri di notare un sospetto via vai nei pressi di un’abitazione del centro.

Quello è stato il primo tassello di un’operazione che, poche ore dopo, ha portato a un importante sequestro. All’interno dell’abitazione, i militari dell’Arma hanno rinvenuto 66 grammi di cocaina purissima, custoditi in un involucro di cellophane, 1.500 euro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio, quattro bilancini di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi.

L’uomo, un 44enne del luogo, è stato arrestato in flagranza di reato.

Le attività di controllo dei militari dell’Arma sono proseguite anche nei giorni successivi. Durante una verifica sulle armi legalmente detenute da un cittadino del posto, l’occhio esperto dei Carabinieri ha notato tracce di sostanza vegetale, verosimilmente marijuana, riconducibile a un familiare convivente.

Da lì è scattata una nuova perquisizione e un secondo arresto. All’interno dell’abitazione, i militari hanno scoperto 25 grammi di marijuana già confezionata, 345 grammi della stessa sostanza in essiccazione e sei piante di canapa indiana coltivate in due serre artigianali, complete di lampade a led, ventole e termoregolatori elettronici.

Anche in questo caso, l’uomo è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione e coltivazione illecita di sostanze stupefacenti.

Tutto il materiale sequestrato è stato posto sotto custodia, entrambi gli arrestati si trovano ora agli arresti domiciliari, come disposto dal PM di turno della Procura presso il Tribunale di Lecce.

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Cronaca

Presi gli autori dei “colpi della marmotta”

Fermati a Galatone dai carabinieri due ventenni, originari della provincia di Foggia, con esplosivi e pronti all’assalto ai bancomat. Proseguono le indagini per ricostruire la provenienza del materiale e accertare eventuali collegamenti con altri episodi criminali e la possibile presenza di complici

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Una pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Gallipoli ha proceduto al controllo a Galatone di un veicolo sospetto fermo in una zona isolata, di via San Giuseppe da Copertino.

A bordo dell’utilitaria a noleggio sono stati identificate due persone, entrambe note alle Forze dell’Ordine.

La successiva perquisizione ha permesso di rinvenire oltre sei chilogrammi di materiale esplodente artigianale, suddiviso in più di cento petardi di potente fattura.

La micidialità dei dispositivi sequestrati è confermata anche dai gravissimi danni causati in occasione dei recenti assalti ai bancomat: episodi che hanno generato forte allarme sociale e un elevato pericolo per l’incolumità pubblica.

Sono stati inoltre sequestrati due involucri metallici (“marmotte”) idonei all’utilizzo esplosivo, una miccia a lenta combustione, strumenti da scasso, dispositivi elettronici, chiavi da configurare, passamontagna, guanti e quattro telefoni cellulari.

Sul posto sono intervenuti gli Artificieri Antisabotaggio del Nucleo Investigativo di Lecce che hanno provveduto a mettere in sicurezza il materiale pericoloso.

Tutto è stato sottoposto a sequestro e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

I due occupanti del veicolo, 20nni, entrambi residenti nella provincia di Foggia, sono stati tratti in arresto in flagranza di reato e condotti presso la Casa Circondariale di Lecce, su disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica.

Le indagini sono tuttora in corso per ricostruire la provenienza del materiale e accertare eventuali collegamenti con altri episodi criminali e la possibile presenza di complici.

L’operazione è il risultato di una mirata attività di coordinamento informativo tra i Comandi Provinciali di Lecce e Foggia, avviata a seguito della segnalazione del veicolo sospetto in territorio foggiano poche ore prima.

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