Castro
Castro: carabinieri multano vigili urbani!
Uno scooter del corpo di polizia municipale circolava senza assicurazione e senza collaudo!

“Alt, la sua assicurazione è scaduta, non ha fatto la revisione e lei non può circolare”.
Quante volte a causa di una dimenticanza, di una distrazione abbiamo avuto paura di ascoltare quelle parole?
Diciamo che può succedere, è successo e ancora succederà. Quello che invece è statisticamente un po’ più diffcile che accada con frequenza è che a circolare con lo scooter e l’assicurazione scaduta siano… i vigili urbani!
E, beffa delle beffe, finiscano dei carabinieri e del nuovo sistema Mercurio che si collega ad una banca dati e dal numero di targa, in pochi secondi, rileva telematicamente se il mezzo è assicurato o meno.
Sembra una storiella da fake news, di quelle che popolano facebook e whatsapp invece è pura realtà a conferma di come a volte la realtà superi l’immaginazione.
Quanto vi abbiamo raccontato è avvenuto a Castro dove i carabinieri al passaggio dell’agente della polizia locale a bordo dello scooter sono stati messi in allerta da Mercurio ed hanno hanno scoperto che uno degli scooter in dotazione ai locali vigili urbani era senza assicurazione e da tempo non era sottoposto alla revisione come invece accade per tutti i mezzi di noi poveri mortali.
Il risultato di questo derby tra forze dell’ordine è 2-0 a favore dei carabinieri: gli uomini dell’Arma, come prevede la legge, hanno messo sotto sequestro il mezzo (niente collaudo) e multato il corpo dei vigili (mezzo privo di assicurazione) con il Comune di Castro che ora sarà chiamato a pagare una multa di 800 euro!
Castro
Vasto incendio tra Castro e Marittima
Canadair, vigili del fuoco a terra e protezione civile in azione. Provinciale chiusa al traffico a causa del’avanzare delle fiamme e del fumo denso

Non c’è pace per il litorale adriatico anche oggi martoriato dalle fiamme.
Altro incendio nella zona di Castro tra la collina che sovrasta la marina e Marittima.
Il caldo torrido e il vento sostenuto e asciutto da nord creano le condizioni favorevoli, la mano criminale di qualche incosciente-idiota, come nella quasi totalità dei casi, fa il resto.
Per spegnere il vasto rogo anche questo pomeriggio son dovuti arrivare da Lamezia Terme i Canadair, tuttora impegnati a domare le fiamme insieme ai vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce e dei distaccamenti di Maglie e Tricase, e dei mezzi Aib della protezione civile di Castro, Marittima, Corsano e Supersano e del coordinamento provinciale.
Nel frattempo, per il fumo denso e l’avanzare delle fiamme è stata chiusa al traffico la strada provinciale 358, in entrambi i sensi di marcia, tra Castro Marina e Marina di Marittima.
Il sindaco di Castro Luigi Fersini ha invitato i cittadini a evitare la zona.
L’ennesima emergenza, l’ennesima distruzione di quel poco di verde che è rimasto a pochi giorni dall’incendi che ha devastato 8 ettari su una lunghezza di 6 chilometri nella zona del Parco delle Orte e Porto Badisco ad Otranto e, a seguire, il promontorio di Santa Cesarea Terme.
Il Parco Naturale Regionale Otranto-Leuca-Tricase ha recentemente annunciato l’acquisizione di droni hi-tech per riconoscere i piromani. Non si può più attendere.
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- Incendio di Castro, Canadair in azione
- Strada Provinciale 358 tra Castro e Marittima chiusa al traffico
Attualità
Droni Hi Tech contro i piromani del Parco
Al via il monitoraggio del territorio con la protezione civile. Droni di ultima generazione sorvegliano il Parco Otranto-Leuca-Tricase per fermare gli incendiari. Il presidente del Parco Michele Tenore: «Telecamere sofisticate, possono seguire veicoli sospetti e identificarli»

Il Parco Naturale Regionale Otranto-Leuca-Tricase, con i suoi oltre 52 chilometri di costa e paesaggi unici tra mare e terra, diventa il teatro di un’operazione innovativa per la tutela ambientale: due droni ad alta tecnologia sorvolano l’area per rafforzare il monitoraggio e la sicurezza durante i mesi più critici dell’anno.
Il nuovo sistema di sorveglianza aerea ha uno scopo preciso: anticipare l’insorgenza di incendi e garantire un controllo efficace del territorio, riducendo al minimo i tempi di intervento e rendendo più difficile l’azione indisturbata di chi mette a rischio la natura, anche solo per negligenza
I droni, dotati di telecamere sofisticate, possono seguire veicoli sospetti e identificarli, contribuendo a una sorveglianza capillare e continua.
«Vogliamo proteggere il nostro paesaggio e agire in modo tempestivo», spiega Michele Tenore, presidente del Parco, «non è solo una questione di repressione: tale attività ha un forte valore dissuasivo. Sapere che il territorio è osservato dall’alto può far desistere chi pensa di poter accendere un fuoco impunemente».
Oltre alla componente tecnologica, il progetto si avvale della collaborazione delle associazioni di volontariato di Corsano e Marittima, e le forze dell’ordine.
Un lavoro congiunto che rafforza la presenza sul territorio e integra prevenzione, sorveglianza e intervento operativo. «Le sanzioni per chi accende fuochi sono pesanti e necessarie», sottolinea ancora Tenore, «ma il vero nodo resta culturale. Molti non comprendono che anche un fuoco acceso in buona fede, magari solo per bruciare residui di potatura, può diventare una minaccia gravissima. In estate basta una scintilla, con il vento e la vegetazione secca, per innescare un incendio che sfugge subito al controllo e mette in pericolo persone, ambienti naturali e interi ecosistemi».
L’uso dei droni, quindi, sottolinea il presidente, ha anche una funzione educativa: «Vogliamo trasmettere il messaggio che il nostro patrimonio naturale non è lasciato solo, che lo stiamo difendendo con ogni mezzo possibile. Serve responsabilità da parte di tutti».
In un contesto segnato da temperature sempre più estreme e siccità prolungate, tale iniziativa potrebbe (finalmente) rendere il Parco Otranto-Leuca-Tricase un esempio concreto di tutela ambientale moderna dove, com’è doveroso sia, la protezione della natura si affianca all’innovazione e alla consapevolezza collettiva.
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Castro
Castro, uomo morto ritrovato in mare all’alba
Il corpo di un uomo è stato ritrovato in mare al confine con la località Acquaviva, la caletta che si incontra nel territorio di Diso, lungo la litoranea…

Una macabra scoperta è avvenuta stamattina all’alba nelle acque di Castro.
Il corpo di un uomo è stato ritrovato in mare al confine con la località Acquaviva, la caletta che si incontra nel territorio di Diso, lungo la litoranea che conduce ad Andrano ed a Leuca.
Le autorità hanno immediatamente avviato le procedure di identificazione del cadavere: la vittima è un pensionato 65enne, A.V., residente a Castro, ma originario di Diso.
Le circostanze del decesso sono al momento sconosciute: potrebbe essersi trattato di un malore, l’uomo era solito fare il bagno a mare tutte le mattine.
I famigliari non avevano sue notizie dalla serata di ieri.
Sul luogo sono accorsi i militari della guardia costiera di Otranto e gli agenti di polizia locale di Castro ed i carabinieri del Nucleo operativo di Maglie.
La salma, intanto, è stata trasferita nella camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce per i successivi accertamenti autoptici che saranno disposti dalla Procura della Repubblica.
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