Cronaca
Duplice omicidio: chat con De Santis ha incastrato il reo confesso
Su Whatsapp 55 messaggi e poi prima dell’arresto un passo falso
Come ogni delitto che viene smascherato, anche quello di Eleonora Manta e Daniele De Santis aveva le sue falle. Anche Antonio De Marco, il loro assassino, ha commesso degli errori che han permesso agli inquirenti di risalire a lui passo dopo passo.
Il puzzle ricomposto dalla Procura ha annoverato senz’altro pezzi di diverso peso e misura. Accanto ai già diffusamente discussi tasselli delle telecamere di videosorveglianza (di cui il 21enne ignorava la ripresa ad ampio raggio, anche sui marciapiedi opposti) e del liquido seminale (raccolto nell’appartamento di una escort qualche sera dopo il delitto), spunta ora un indizio secondario. Un elemento che preso da solo sarebbe meno rilevante ma che, nel contesto, ha contribuito ad acuire i sospetti e a stringere il cerchio dell’indagine attorno al tirocinante infermiere casaranese.
Si tratta di una azione dell’assassino sul suo profilo Whatsapp.
La chat con De Santis
Con evidente probabilità, il timore di Antonio De Marco di essere scoperto è corso incontro al sospetto di essere osservato.
La paura ha iniziato a vedere l’ombra degli inquirenti quando questi hanno avviato le ricerche sugli ex inquilini di Via Montello, 2.
Essendo uno di loro, De Marco ha sentito il fiato sul collo e non ha agito razionalmente: pur sapendo di non poter cancellare la chat con De Santis, proprio perché consapevole del fatto che sullo smartphone del giovane arbitro la polizia avrebbe letto le loro conversazioni, ha provato ad “allontanarsi” quanto più possibile dalle vittime nascondendo la sua foto Whatsapp all’utenza di De Santis.
In altre parole, ha bloccato il contatto di De Santis tramite Whatsapp. Oppure, potrebbe semplicemente aver rimosso il numero di De Santis dalla sua rubrica (entrambe azioni che agli occhi dell’altra parte hanno lo stesso esito: la scomparsa della foto profilo).
Nell’ordinanza di custodia cautelare si legge infatti che l’attenzione era ricaduta sul casaranese (registrato sul telefono del De Santis sotto il nome di “Ragazzoinfermiere Via Montello”) «non tanto per i 55 messaggi scambiati tra i due sull’applicazione Whatsapp tra il 29 ottobre 2019 e il 17 agosto 2020, quanto per il fatto che, accedendo all’applicazione Whatsapp, mentre il 24 settembre 2020 la foto profilo di De Marco risultava visibile, il 28 settembre 2020 la foto non risultava più visibile, segno – come è notorio — che De Marco aveva cancellato (o bloccato) De Santis dai propri contatti, ovvero aveva cancellato la sua foto/profilo».
La convinzione che l’assassino avesse con sé le chiavi dell’appartamento ha fatto il resto. A restituire questa quasi assoluta certezza alla Procura è stato il fatto che non era stato rinvenuto “alcun segno di effrazione né sul portone dello stabile, né sulla porta di ingresso dell’abitazione delle vittime — come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare —: era pertanto ragionevole ritenere che l’assassino si fosse introdotto nell’appartamento facendo uso delle chiavi: ciò che, per l’appunto, lasciava ipotizzare che l’autore del delitto potesse essere proprio uno degli inquilini. La circostanza che l’aggressione avesse avuto inizio nella cucina dell’appartamento induceva, invero, ad escludere l’ipotesi che le vittime avessero aperto la porta all’assassino: più logico ipotizzare che l’assassino si fosse introdotto nell’appartamento sorprendendo le due vittime ed aggredendole”.
Cronaca
Taurisano, rubato il Gesù bambino dal Presepe
E’ successo tutto nella notte della vigilia di Natale…
Natale non è Natale senza Gesù Bambino.
Questo avrà pensato il benpensante quando ha portato via la statuina del Bambino Gesù dal presepe allestito in piazza Castello, dalla curia e don Gionatan, un’opera realizzata con materiali di riciclo.
E’ successo tutto nella notte della vigilia di Natale.
Ad accorgersene è stato il parroco, don Gionatan De Marco, che ha affisso un cartello accanto al presepe: “C’è tanto bisogno di Gesù, siamo contenti che qualcuno se lo sia portato a casa!“.
Un messaggio ironico, che fa pensare ma che porta alla riflessione e alla vergogna.
Cronaca
Tragica viglia di Natale per un ottantenne
Il conducente dell’altra auto coinvolta, un 19enne, non ha riportato ferite gravi…
Tragica vigilia di Natale a Leverano. Uno scontro tra due auto a causato il decesso di un uomo del posto di 80 anni.
Le auto coinvolte sono Mercedes e una Opel Corsa, sulla quale viaggiava un uomo di 80 anni.
Una volta arrivati i mezzi di soccorso del 118 e i Vigili del Fuoco, hanno tentato invano di rianimare l’uomo ma hanno dovuto constatarne il decesso.
Il conducente dell’altra auto coinvolta, un 19enne di Leverano, non ha riportato ferite gravi, anche se è rimasto scioccato da quanto accaduto.
I Carabinieri del luogo sono intervenuti per accertare le cause e capire la dinamica dell’impatto.
Cronaca
La GdF dona duecento capi contraffatti alla Caritas idruntina
Accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza…
I finanzieri i Lecce hanno donato, alla sede magliese della Caritas diocesana Idruntina, oltre 200 capi di abbigliamento e accessori, facenti parte di un sequestro di merce contraffatta ad opera dei militari della Compagnia di Maglie, in occasione dei servizi posti in essere durante le recenti tradizionali fiere di paese.
La competente Autorità Giudiziaria, valutata positiva l’iniziativa avanzata dalla Guardia di Finanza, e accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza ai cittadini più bisognosi della comunità.
Al termine delle operazioni di consegna, avvenute presso la sede della Compagnia Guardia di Finanza di Maglie, il Presidente ha espresso parole di vivo apprezzamento e sincera gratitudine verso le Fiamme Gialle per l’importante iniziativa solidale.
L’attività si inserisce in un più ampio clima di solidarietà, esprimendo la forte vocazione sociale delle istituzioni e la volontà di essere vicini, con gesti concreti, ai cittadini più disagiati, anche attraverso il compimento di iniziative che rafforzano la coesione mediante la condivisione dei propri valori fondanti.
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