Attualità
Ex compagno sottrae alla madre bimbo di soli 6 mesi
È da lì che un’auto è partita velocemente, sgommando, portando via il piccolo Ethan alla sua mamma Claudia Ciampa. Alla guida il padre, Eric Howard Nichols, che si è diretto verso una località ancora oggi segreta, probabilmente americana…
Domenica 20 ottobre la “Passeggiata artistica”a Racale, dove il neonato è stato sottratto ad agosto.
Tutto è avvenuto lì, quasi 50 giorni fa. A Torre Suda, frazione costiera di Racale, comune in provincia di Lecce, nella calda e soleggiata mattina del 30 agosto.
È da lì che un’auto è partita velocemente, sgommando, portando via il piccolo Ethan alla sua mamma Claudia Ciampa. Alla guida il padre, l’ex compagno statunitense di Claudia, Eric Howard Nichols, che si è diretto verso una località ancora oggi segreta, probabilmente americana.
Dopo quasi 50 giorni, mentre proseguono le indagini per sottrazione internazionale di minore che vedono coinvolte anche Interpol e Farnesina, stavolta è la comunità di Racale che vuole far sentire la sua vicinanza a mamma Claudia e accendere i riflettori su un tema di cui si parla troppo poco.
«Ethan, a soli 6 mesi, è il bimbo più piccolo che sia mai stato sottratto alla madre ma non va dimenticato che ogni anno vengono sottratti ai genitori italiani 400 bambini» ripete spesso l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell’Ami, Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani e difensore di Claudia.
Così, domenica 20 ottobre, dalle ore 16.15, venti artisti si ritroveranno nel Giardino Costiero di Torre Suda, frazione costiera di Racale, per allestire “La passeggiata artistica del ritorno e del perdono” organizzata da amici e familiari della mamma con il patrocinio dell’amministrazione comunale e del sindaco Antonio Salsetti.
Attori, musicisti, performer, poeti si alterneranno lungo un percorso che prevede 8 momenti di riflessione sul tema della sottrazione internazionale dei bambini tramite canzoni, poesie ed esibizioni che successivamente lasceranno spazio alla testimonianza di Claudia Ciampa.
Successivamente partirà una fiaccolata, che terminerà in località “Lo Scalo”, dalla forte valenza simbolica. «Sarà per me un momento molto emozionante – racconta Claudia – visto che torno a Torre Suda per la prima volta dopo che Ethan mi è stato sottratto proprio lì.
Inoltre quel luogo, per me, è il posto del cuore, è il posto della mia infanzia e delle mie radici, dove la mia famiglia è radicata da oltre 50 anni. Là sono cresciuta io, là ho sempre portato i miei figli e là avevo portato Ethan a fare i suoi primi bagnetti a mare. Purtroppo, il padre mi ha impedito di continuare questa tradizione di famiglia che per me è sempre stata un rito. Colgo l’occasione di ringraziare tutta la comunità che mi sarà vicino domenica, l’amministrazione comunale e tutti gli organizzatori che hanno lavorato da settimane con grande impegno per la migliore riuscita dell’evento, a partire da mia sorella Ilaria Ciampa, mio nipote Emanuele Balsamo e i miei amici Antonella e Alessandro Santantonio».
Lo slogan scelto come motto della manifestazione è “Possiamo sbagliare. Dobbiamo rimediare. Sappiamo perdonare”. Tre concetti che invitano alla conciliazione, all’evitare guerre, all’abbassamento dei toni e alla ricomposizione dei dissidi nell’ottica del bene supremo per il piccolo Ethan che ormai, ad 8 mesi, deve poter tornare al più presto dalla sua mamma, da cui è stato già allontanato da quasi 2 mesi, in maniera brusca, in piena fase di allattamento. «Abbiamo voluto allestire un evento dai toni delicati, senza atti di accusa, ma che piuttosto invita al ritorno, al tornare sui propri passi, da qualsiasi punto di vista. Crediamo fortemente che in una situazione già così drammatica non siano necessarie altre ferite e altre lacerazioni rispetto a quelle che questo gesto sconsiderato ha già inferto alla mamma e al neonato. Siamo molto contenti che tanti altri artisti abbiano sposato la nostra causa, per invogliare alla riflessione su un argomento di cui non si parla abbastanza: insieme saremo una sola voce» concludono gli organizzatori.
Attualità
Non abbattete quella scuola, fermate questa scellerata operazione!
L’abbattimento della scuola, contro cui tanto ci siamo spesi in questi anni, e che forse in troppi hanno creduto non si sarebbe realmente concretizzato, è ormai alle porte….
Attualità
Centrosinistra tricasino spaccato: la posizione di “Tricase, che fare?”
La presidente Sonia Sabato: “Avevamo fermamente ribadito la necessità delle primarie. Avevamo chiesto più ampia e democratica partecipazione”
Era primavera, lo scorso mese di aprile, quando il centrosinistra di Tricase si annunciava definitivamente riunito con queste parole: “Insieme per un percorso collettivo. Pronti a raccogliere la sfida del futuro”.
Firmatari di questo patto d’unità erano il PD cittadino, Cantiere Civico, Alleanza Verdi-Sinistra Tricase e Tricase, che fare?.
Otto mesi dopo, il fronte non è più lo stesso. Manca all’appello “Tricase, che fare?”, gruppo politico presieduto da Sonia Sabato e rappresentato in consiglio comunale da Giovanni Carità, Armando Ciardo ed Antonio Luigi Baglivo.
Proprio queste quattro firme oggi diffondono un comunicato per chiarire la loro posizione all’interno del valzer di centrosinistra. Lo fanno nel weekend caldo del PD che, dopo l’annuncio da parte del circolo cittadino della candidatura di Vincenzo Chiuri a sindaco per le prossime amministrative, ha registrato le dimissioni dal partito del consigliere comunale Minonne e le critiche dapprima del consigliere regionale Stefano Minerva (cui poi lo stesso Partito Democratico ha risposto) e poi di un altro potenziale candidato: Andrea Morciano.
Ecco quindi la nota a firma della presidente Sonia Sabato. Un intervento col quale “Tricase, che fare?” prende la parola proprio per far chiarezza su questo percorso di riunificazione del centrosinstra tricasino azzoppato, ed oggi finito sotto i riflettori.
La nota
Sollecitati ad intervenire sulle ultime vicende politiche che interessano la nostra città, crediamo necessario solo chiarire che per il nostro modo di intendere e praticare la politica, non riteniamo opportuno e, soprattutto, corretto entrare nel merito delle personali e libere scelte di alcune componenti del centrosinistra cittadino. Chi ha deciso di percorrere una strada lo ha fatto liberamente, come altrettanto liberamente noi abbiamo scelto di non condividerla.
La nostra storia è sotto gli occhi di tutti, eletti per stare all’opposizione lì siamo rimasti, con coerenza e trasparenza, da sempre distanti da vincoli clientelari, ingerenze esterne e trasformismi vari.
Che sarebbe stato necessario passare dallo strumento delle primarie è stato dal nostro gruppo fermamente e costantemente ribadito. Come da sempre abbiamo chiesto di lavorare ad una più ampia e democratica partecipazione.
Ci fa piacere, ma allo stesso tempo ci rattrista, apprendere dalla stampa che anche altri, solo oggi, siano del nostro stesso parere. Preso atto di questo, ribadiamo per la premessa fatta, che noi mai entreremo nelle vicende interne di altri partiti o rappresentanze. Chi compie una scelta è libero di farla e di portarla avanti in piena coscienza, ma anche nella piena assunzione di responsabilità.
Auspichiamo, per quello che può servire, che nell’agire di tutte le parti politiche ci sia sempre l’obbiettivo finale di un impegno sano, lungimirante e coraggioso per il futuro della nostra città e del nostro territorio.
Attualità
Elezioni a Tricase, Andrea Morciano: “Perché non fare le Primarie”?
“Noi abbiamo sempre sostenuto di poter partecipare senza remore alle primarie aperte, e ancora oggi siamo disponibili a farlo”
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Continua il dibattito (ottimismo) intorno alla candidatura del centro sinistra o parte di esso.
Così, dopo l’ufficialità da parte del circolo cittadino del Partito Democratico, sinistra italiana e Cantiere civico della candidatura di Vincenzo Chiuri vengono fuori tutti i contrasti interni e i diversi malumori evidentemente covati e mai risolti.
Sulla vicenda ora interviene anche colui che da tempo era indicato come candidato “in pectore“: Andrea Morciano.
Di seguito il suo intervento sull’intera.
“Leggere un comunicato attraverso il quale una parte della coalizione di centrosinistra di Tricase – orfana, ad oggi, del sostegno dell’Associazione Tricase, che fare? (che conta il Gruppo consiliare più numeroso in Consiglio comunale con Giovanni Carità, Antonio Baglivo e Armando Ciardo, NdR) – ufficializza la candidatura a sindaco del dott. Vincenzo Chiuri, vantando un percorso partecipato di confronto e di valutazione di un progetto politico condiviso, lascia estremamente titubanti, non di certo per valutazioni legate alla figura del candidato, ma per le modalità con cui è stata effettuata e comunicata la scelta.
Sostenere che ci siano stati tavoli di confronto tra tutte le forze e associazioni di centrosinistra non corrisponde al vero, dal momento che numerosi cittadini appartenenti alle stesse aree politiche non sono stati mai invitati al dibattito sulla valutazione di un ipotetico candidato sindaco né tantomeno sono stati coinvolti in questioni più ampie su programmi elettorali e nuovi visioni sul futuro della città.
E questo posso sostenerlo a ragion veduta dal momento che, avendo negli scorsi mesi dichiarato in maniera trasparente la mia disponibilità a guidare un progetto politico alternativo all’amministrazione uscente, gli amici e i concittadini che si stanno impegnando insieme a me nella costruzione dal basso di un nuovo progetto politico, si muovono esattamente nella stessa zona politica rivendicata dalle forze sostenitrici del dott. Chiuri, essendo alcuni tesserati PD, altri provenienti dalle associazioni di centrosinistra tra cui lo stesso Cantiere Civico.
È evidente che il comunicato escluda a priori il loro parere visto che la proposta, oltre che giungere dai pochi rappresentanti delle parti, non è stata nemmeno condivisa.
A sostegno di ciò anche il comunicato del consigliere in quota PD Francesco Minonne.
È evidente che il Centro Sinistra unito di cui si parla è, oggi, pura utopia.
Sono state effettuate scelte azzardate, partite da prese di posizione personali in direzione contraria più che verso un obiettivo di bene comune, e questo potrebbe portare ad ulteriori frammentazioni, rovinando ancor di più la situazione già abbondantemente minata del nostro paese.
Non sarebbe allora stato meglio giungere ad una selezione del candidato usando uno strumento più democratico come le primarie, mettendo davvero in gioco tutte le forze afferenti all’area politica in questione?
Noi abbiamo sempre sostenuto di poter partecipare senza remore alle primarie aperte, e ancora oggi siamo disponibili a farlo.
A nome del folto gruppo di concittadini con cui stiamo condividendo da tempo una forte volontà di lavorare per un concreto cambiamento ribadisco che la Città di Tricase merita un vero percorso partecipato ed allargato ad un sempre maggiore numero di interlocutori, liberi nelle scelte e inclini al confronto, avendo come obiettivo comune un’idea di una Tricase rinnovata e non di una semplicistica costruzione tenuta in piedi dalla volontà di pochi e travestita da una finta aura di democrazia.
Rimbocchiamoci le maniche e raccogliamo le idee, a breve le comunicazioni sui prossimi incontri a cui chiederemo massima partecipazione”.
Andrea Morciano
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