Connect with us

Cronaca

Inseguito dalla Polizia, finisce fuori strada e fugge a piedi

Non si era fermato all’alt. La vettura era stata rubata in città pochi giorni fa

Pubblicato

il

Fuga a tutta velocità all’alba sulla tangenziale ovest di Lecce per un uomo che, dopo non essersi fermato all’alt della Polizia, è stato inseguito dagli stessi agenti del distaccamento di Maglie.


La rocambolesca corsa è proseguita fino allo svincolo per Gallipoli dove il bandito ha perso il controllo dell’automobile, finendo fuori strada. Illeso, è sceso dall’abitacolo, ha scavalcato la recinzione ed è scappato a piedi, sfuggendo ai poliziotti.

La vettura recuperata è risultata essere una Alfa Giulietta rubata a Lecce lo scorso 14 febbraio. L’auto è stata restituita al legittimo proprietario dopo una perquisizione che ha permesso il rinvenimento di attrezzi per lo scasso, come un piede di porco, grandi martelli, chiavi universali e centraline elettroniche. Materiale che lascia pochi dubbi sull’attività svolta dal malvivente sfuggito alla Polizia.


Cronaca

Figlio di 3 anni rimane solo in casa: la mamma tenta un’acrobazia e cerca di entrare dal cornicione, ma cade. É grave

Purtroppo nel tentare di superare il cornicione le scivola un piede e cade nel cortile interno della palazzina….

Pubblicato

il

Esce di casa e si scorda di prendere le chiavi.

Quando ricorda che ha lasciato solo in casa il figlio di 3 anni, pensa ad una furbata, e  tenta di rientrare dal cornicione con una acrobazia funambolica.

Purtroppo nel tentare di superare il cornicione le scivola un piede e cade nel cortile interno della palazzina.

La donna, una 32enne di Oria, è ricoverata con fratture multiple causate dalla caduta, ed è ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale «Perrino» di Brindisi.

Il fatto, avvenuto ieri ed ora i carabinieri stanno indagando per cercare di ricostruire quanto accaduto.

Come mai la mamma è rimasta chiusa fuori e cosa è successo dopo.

 

Continua a Leggere

Cronaca

Spari nella notte a Ruffano: 17enne ferito all’addome

Pubblicato

il

Notte di paura a Ruffano. Dopo l’una, nel centro abitato, una sparatoria ha scosso la quiete del paese: da una vettura, che secondo alcune testimonianze potrebbe essere giunta da un paese limitrofo, sono partiti diversi colpi di pistola. Alcuni esplosi in aria, altri ad altezza d’uomo.

La scena si è consumata davanti a un bar di Viale Asia, dove in quel momento si trovavano alcune persone. Sorprese dagli spari, hanno cercato rifugio dietro le auto parcheggiate. Non tutti, però, sono riusciti a mettersi in salvo: uno dei presenti, un ragazzo di 17 anni, è stato raggiunto da un proiettile all’addome.

Il giovane  è stato immediatamente soccorso e trasportato d’urgenza all’ospedale di Tricase, dove si trova ora ricoverato in prognosi riservata.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Casarano, che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dei fatti e risalire ai responsabili. Al momento non è chiaro se si tratti di un regolamento di conti o di un episodio riconducibile a fatti di altra natura.

Al vaglio degli inquirenti l’intera serata: prima della sparatoria ci sarebbe stata una colluttazione al termine della quale la vittima si sarebbe allontana per poi tornare sul posto in un secondo momento. Solo allora, dopo esser tornato sul luogo, il ragazzo sarebbe stato raggiunto dall’auto da cui sono partiti gli spari. Una ricostruzione questa, tuttavia, da confermare.

Continua a Leggere

Attualità

Pesca a cianciolo: «Svuotano i nostri mari!»

Pescherecci siciliani con la “rete a circuizione come le cianciole” fanno incetta di ricciole e altri pelagici. Ogni anno si ripete lo scempio: nulla di illegale ma molto presto si rischia una riduzione epocale degli stock ittici

Pubblicato

il

La protesta degli amanti del mare corre sui social e una  segnalazione è stata inoltrata anche allo Sportello dei Diritti.

Un coro di disapprovazione di pescatori e appassionati salentini che si sono messi in moto per sollevarsi pacificamente e che hanno deciso di organizzare manifestazioni contro lo scempio che ogni anno e ormai ciclicamente si ripete: pescherecci siciliani con la “rete a circuizione” che approdano sulle nostre coste per fare incetta di migliaia di esemplari di ricciole e altri tipi di pesci pelagici.

Enormi quantità di pesce in una volta sola come riferisce la D.ssa Diana D’Agata, Veterinary Surgeon nel Regno Unito, esperta di fauna marina, che, dopo essere accerchiati, sono rinchiusi ed issati sull’imbarcazione.

Anche se, va specificato, che parliamo di pesca prevalentemente della ricciola, che non prevede limiti quantitativi imposti per legge.

La “sommossa” corsa in rete è nata dopo che alcuni appassionati di apnea hanno segnalato la presenza di un motopeschereccio proveniente dalla Sicilia e che avrebbe stazionato qualche giorno nelle acque di Gallipoli.

La pesca eccessiva peraltro avviene durante il periodo riproduttivo, generando un allarme tra i pescatori locali e le associazioni ambientaliste, che denunciano le pratiche distruttive e l’impatto negativo sull’ecosistema marino.

Normalmente veniva applicata per la cattura del pesce azzurro in particolari periodi dell’anno, quando le grandi ricciole si riuniscono in grandi banchi, diventando facili prede dei ciancioli nel momento in cui inseguono il pesce azzurro. Tuttavia, l’utilizzo dei sonar e di altri strumenti sempre più all’avanguardia ha reso ancor più semplice l’individuazione e quindi la cattura.

Il D.P.R. 1639/68 disciplina questo tipo di pesca e la vieta “entro una distanza di 3 miglia dalla costa o all’interno dell’isobata di 50 m (quando tale profondità è raggiunta a una distanza inferiore dalla costa)”.

Per eludere i controlli della capitaneria di porto, i pescatori interromperebbero temporaneamente il segnale ICE che identifica la loro posizione e, una volta completata la cattura, lo riattiverebbero.

Avendo appreso della presenza “ingombrante” dell’equipaggio siculo, i pescatori salentini hanno denunciato pubblicamente quanto sta accadendo ormai ciclicamente ed i rischi per la fauna marina.

In molti l’hanno definiti una vera e propria “mattanza” per l’eccessiva quantità di pesce pescato in ogni battuta con il conseguente pericolo a medio termine d’impauperimento degli stock ittici di queste specie di pesci che si stanno riducendo, anno dopo anno, con pericolose conseguenze sulla catena alimentare.

Dal presidente dello Sportello dei Diritti, Giovanni D’Agata, l’invito al Capo del compartimento Marittimo a verificare la sostenibilità di tale tipo di pesca intensiva.

È bene ricordare, infatti, che questa autorità al fine della tutela delle risorse biologiche del mare e previo parere della commissione consultiva locale per la pesca marittima, può stabilire ogni altra disposizione circa la località di esercizio, i periodi di tempo e i tipi degli strumenti pescherecci per la pesca con fonti luminose nelle acque del compartimento.

Un appello urgente alla responsabilità e all’adozione di misure più severe per tutelare le risorse marine e il fragile equilibrio ecologico del nostro mare.

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

 

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti