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Cronaca

La segue fino al bancomat e la scippa

Scappa sullo scooter ma viene arrestato dopo dieci minuti

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Pedina una donna durante un prelievo bancomat. La segue fino a casa e la rapina: viene arrestato dopo 10 minuti.


L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, si chiama Tomas Quarta, 35enne neretino disoccupato.


È stato proprio lui, erano le 11, a consigliare alla vittima di scegliere l’istituto bancario di piazza Mazzini piuttosto che un altro non funzionante. La donna, seppur insospettita, ha accolto il suggerimento dell’uomo prelevando la somma di circa mille euro e per poi fare ritorno presso l’abitazione della di lei sorella.


Il tutto sotto il costante monitoraggio di Quarta, il quale di fatto, poco dopo, si è presentato dinanzi il portone d’ingresso da cui poco prima la donna era entrata.


Appena aperta la porta la vittima è stata spintonata senza rendersi conto di ciò che realmente stava succedendo: il malvivente, una volta entrato, ha afferrato la borsa vista solo pochi minuti prima ed è scappato repentinamente a bordo di uno scooter Piaggio Exagon di colore blu.

Ad inchiodarlo la lucidità della vittima, che a mente fredda ha fornito una precisa descrizione circa le fattezze del rapinatore, e quella di un altro testimone oculare che ha indicato marca e modello del mezzo di fuga e che ha avuto la prontezza di chiamare il 112.


Immediate le ricerche delle pattuglie dei carabinieri su tutto il territorio. Sono bastati solo 10 minuti ad un equipaggio di militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Gallipoli per trovare l’uomo e ad arrestarlo in flagranza di reato.


L’uomo, messo alle strette, ha confessato agli investigatori di essere l’autore del delitto avvenuto poco prima, indicando financo il luogo in cui era stata gettata la borsa rapinata ed ormai vuota, visto che la somma di denaro, peraltro, era già stata tolta e riposta al sicuro in casa dalla vittima.


L’indagato, su disposizione del PM di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.


Cronaca

Dramma a Tricase Porto: muore un bagnante

Vani i soccorsi per uomo di 62 anni, originario del posto ma residente fuori

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di Lorenzo Zito

Una giornata di vacanza si è trasformata in tragedia questa mattina a Tricase Porto, dove un uomo di 62 anni ha perso la vita annegando nelle acque poco fuori dal bacino, oltre il faro.
La vittima, M. S. le sue iniziali, originaria di Tutino ma residente all’estero, si trovava in vacanza nel suo paese d’origine. Attorno alle ore 10, stava facendo il bagno nell’area retrostante il faro, subito fuori dal molo, quando improvvisamente ha accusato un malore.
Alcuni bagnanti si sono accorti delle difficoltà e sono intervenuti per soccorrerlo. Sul posto è accorso tempestivamente anche il personale del 118 di Tricase (con ambulanza e auto medica) che ha tentato a lungo le manovre di rianimazione. Purtroppo, ogni sforzo si è rivelato vano: l’uomo è deceduto sul posto.

L’episodio ha scosso i numerosi presenti che, come ogni domenica d’estate, popolano la scogliera tricasina. Sull’accaduto indagano i carabinieri della locale compagnia.

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Cronaca

Dramma a Tricase: uomo ritrovato senza vita in casa

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di Lorenzo Zito

Dramma a Tricase dove un uomo è stato trovato senza vita all’interno della sua abitazione.

La tragedia in un condominio di via Valsalva. A perdere la vita è Vito Antonio Musio, collaboratore scolastico in pensione da qualche anno, molto conosciuto a benvoluto in paese. Viveva da solo, nell’appartamento dove si era recentemente trasferito.

Le persone a lui vicine non lo hanno sentito per un paio di giorni, facendo scattare l’allarme.

Sul posto è accorsa, dopo il tramonto, la polizia locale di Tricase. Dopo le prime vane ricerche, l’arrivo dei vigili del fuoco del locale Distaccamento. All’ingresso nell’abitazione il ritrovamento. Poi l’intervento del medico legale, che ne ha constatato il decesso, con tutta probabilità per cause naturali.

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Cronaca

Abusi edilizi scoperti con l’elicottero e col drone

Another Brick: i carabinieri forestali intervengono San Foca e mettono i sigilli a due costruioni realizzate senza permesso a costruire in zona sottoposta a vincolo paesaggistico

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Proseguono a ritmo serrato i controlli dei carabinieri forestali con l’operazione “Another Brick”, che si concentra soprattutto sulle zone tutelate a vincolo paesaggistico e sulle aree naturali protette (parchi e riserve, regionali e statali) del Salento, che si situano in gran parte lungo i litorali adriatico e jonico, e relativo immediato entroterra.

Per la loro pregevolezza, queste aree si caratterizzano anche per un’intensa frequentazione turistica stagionale, con numerose località residenziali.

I pattugliamenti a terra sono spesso supportati dalle ricognizioni con l’elicottero AW-169 recentemente acquisito dal 6° Nucleo Carabinieri di Bari-Palese, e da inizio estate anche con un drone ad alta tecnologia, di base a Maglie.

In una di queste attività, i carabinieri forestali hanno individuato due abusi edilizi, in due proprietà distinte ma vicine fra loro, nella nota località marina di San Foca, nel comune di Melendugno.

Nel primo caso si tratta di un ampliamento di una costruzione preesistente con un nuovo vano della superficie di 50 metri quadri, con pavimentazione esterna per ulteriori 90 mq.

L’altra situazione ha evidenziato la realizzazione di 3 tettoie con copertura in legno e pilastri di sostegno in muratura, e pavimentazione esterna in cemento su una superficie di 300 metri quadri.

Tutte le suddette opere erano state realizzate senza alcun titolo abilitativo, e tantomeno con autorizzazione paesaggistica, necessaria in quanto zona sottoposta a vincolo dal P.P.T.R. (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale).

I titolari delle due proprietà sono stati, quindi, denunciati alla Procura della Repubblica di Lecce. Dovranno rispondere degli interventi edilizi realizzati in assenza di permesso di costruire ed autorizzazione paesaggistica.

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