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Cronaca

Litiga con la figlia e si ritrova nudo nel camping

Deferito turista piemontese che, nella notte di ieri a Torre Lapillo, si è ritrovato ubriaco e senza indumenti in pubblico. La moglie, nel tentativo di impedirgli di picchiare la figlia, gli aveva strappato via l’accappatoio

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Un 40enne turista piemontese , B.G., è stato denunciato dai Carabinieri di Porto Cesareo per maltrattamenti in famiglia. L’uomo si è reso protagonista, nella notte di ieri, di una storia quantomeno curiosa, con scenario il “Camping Porto Cesareo” di Torre Lapillo.


Il tutto è iniziato quando il silenzio notturno è stato scosso da delle urla derivanti dall’interno di uno dei tanti caravan posteggiati nella struttura. Caravan da cui, qualche istante dopo, è uscito l’uomo in questione, completamente nudo ed in preda ai fumi dell’alcol.


Il tempo di farsi un quadro improvvisato della situazione, tra la veemente reazione dell’uomo all’interessamento degli altri ospiti della struttura e il presunto coinvolgimento di una ragazzina nell’accaduto, e qualcuno ha immediatamente telefonato al 112, temendo addirittura un episodio di violenza sessuale.


Sul posto sono giunte ben due pattuglie dei Carabinieri, una dalla Stazione di Porto Cesareo e l’altra del NORM, Radiomobile della Compagnia di Campi Salentina. Nella confusione generale, a poco a poco, l’ipotesi di violenza sessuale ha lasciato il posto a quella, più plausibile, di semplice lite familiare.


Il 40enne piemontese, infatti, si trovava in vacanza in Salento, in quel camping, con la moglie e la figlia 18enne da una settimana. Dalle informazione raccolte dai militari è così emerso che il battibecco è esploso per futili motivi: da un lato la ragazza aveva alzato troppo il volume della radio, dall’altro il padre aveva alzato troppo il gomito, ed in preda all’alcol aveva messo in atto una scenata degna di una commedia napoletana.

L’uomo, nella lite, aveva sferrato anche qualche schiaffo alla figlia, al punto da far intervenire la moglie che, per separare i due, ha afferrato il marito per l’accappatoio sfilandoglielo e lasciandolo senza indumenti.


La concitazione ha fatto poi il resto, portando l’uomo fuori dal caravan e facendolo innervosire ancora di più all’arrivo dei “vicini”, tra i quali tra l’altro c’era anche un carabiniere in ferie, della provincia di Salerno, che si è adoperato per provare a calmare il turista piemontese e cercare di riaccompagnarlo nella roulotte.


Madre e figlia, invece, visibilmente spaventate, sono state prima ascoltate dai carabinieri e poi accompagnate presso l’abitazione di loro conoscenti, che le hanno temporaneamente ospitate.


Sul protagonista della vicenda invece, B.G., sono continuati gli accertamenti dei Carabinieri che, a titolo precauzionale, hanno sequestrato un’accetta in suo possesso. Oggi, infine, per il 40enne è arrivato il deferimento in stato di libertà dalla Procura della Repubblica di Lecce.


Cronaca

Dramma a Tricase Porto: muore un bagnante

Vani i soccorsi per uomo di 62 anni, originario del posto ma residente fuori

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di Lorenzo Zito

Una giornata di vacanza si è trasformata in tragedia questa mattina a Tricase Porto, dove un uomo di 62 anni ha perso la vita annegando nelle acque poco fuori dal bacino, oltre il faro.
La vittima, M. S. le sue iniziali, originaria di Tutino ma residente all’estero, si trovava in vacanza nel suo paese d’origine. Attorno alle ore 10, stava facendo il bagno nell’area retrostante il faro, subito fuori dal molo, quando improvvisamente ha accusato un malore.
Alcuni bagnanti si sono accorti delle difficoltà e sono intervenuti per soccorrerlo. Sul posto è accorso tempestivamente anche il personale del 118 di Tricase (con ambulanza e auto medica) che ha tentato a lungo le manovre di rianimazione. Purtroppo, ogni sforzo si è rivelato vano: l’uomo è deceduto sul posto.

L’episodio ha scosso i numerosi presenti che, come ogni domenica d’estate, popolano la scogliera tricasina. Sull’accaduto indagano i carabinieri della locale compagnia.

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Cronaca

Dramma a Tricase: uomo ritrovato senza vita in casa

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di Lorenzo Zito

Dramma a Tricase dove un uomo è stato trovato senza vita all’interno della sua abitazione.

La tragedia in un condominio di via Valsalva. A perdere la vita è Vito Antonio Musio, collaboratore scolastico in pensione da qualche anno, molto conosciuto a benvoluto in paese. Viveva da solo, nell’appartamento dove si era recentemente trasferito.

Le persone a lui vicine non lo hanno sentito per un paio di giorni, facendo scattare l’allarme.

Sul posto è accorsa, dopo il tramonto, la polizia locale di Tricase. Dopo le prime vane ricerche, l’arrivo dei vigili del fuoco del locale Distaccamento. All’ingresso nell’abitazione il ritrovamento. Poi l’intervento del medico legale, che ne ha constatato il decesso, con tutta probabilità per cause naturali.

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Cronaca

Abusi edilizi scoperti con l’elicottero e col drone

Another Brick: i carabinieri forestali intervengono San Foca e mettono i sigilli a due costruioni realizzate senza permesso a costruire in zona sottoposta a vincolo paesaggistico

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Proseguono a ritmo serrato i controlli dei carabinieri forestali con l’operazione “Another Brick”, che si concentra soprattutto sulle zone tutelate a vincolo paesaggistico e sulle aree naturali protette (parchi e riserve, regionali e statali) del Salento, che si situano in gran parte lungo i litorali adriatico e jonico, e relativo immediato entroterra.

Per la loro pregevolezza, queste aree si caratterizzano anche per un’intensa frequentazione turistica stagionale, con numerose località residenziali.

I pattugliamenti a terra sono spesso supportati dalle ricognizioni con l’elicottero AW-169 recentemente acquisito dal 6° Nucleo Carabinieri di Bari-Palese, e da inizio estate anche con un drone ad alta tecnologia, di base a Maglie.

In una di queste attività, i carabinieri forestali hanno individuato due abusi edilizi, in due proprietà distinte ma vicine fra loro, nella nota località marina di San Foca, nel comune di Melendugno.

Nel primo caso si tratta di un ampliamento di una costruzione preesistente con un nuovo vano della superficie di 50 metri quadri, con pavimentazione esterna per ulteriori 90 mq.

L’altra situazione ha evidenziato la realizzazione di 3 tettoie con copertura in legno e pilastri di sostegno in muratura, e pavimentazione esterna in cemento su una superficie di 300 metri quadri.

Tutte le suddette opere erano state realizzate senza alcun titolo abilitativo, e tantomeno con autorizzazione paesaggistica, necessaria in quanto zona sottoposta a vincolo dal P.P.T.R. (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale).

I titolari delle due proprietà sono stati, quindi, denunciati alla Procura della Repubblica di Lecce. Dovranno rispondere degli interventi edilizi realizzati in assenza di permesso di costruire ed autorizzazione paesaggistica.

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