Attualità
Un parco eolico marino galleggiante nel basso Adriatico: ora è ufficiale
Dopo l’anticipazione dal nostro sito, Falck Renewables e BlueFloat Energy annunciano ufficialmente il loro progetto. Le pale prenderanno posto nello specchio d’acqua prospiciente il tratto di costa Porto Badisco-Castro
Dopo la notizia anticipata ieri dal nostro sito arriva l’ufficialità: la multinazionale con sede a Milano “Falck Renewables” e “BlueFloat Energy“, azienda specializzata nello sviluppare progetti eolici offshore in varie regioni del mondo, «stanno per depositare la documentazione necessaria all’avvio dell’istanza autorizzativa, per conto della società Odra Energia, relativa al progetto per la costruzione di un parco eolico marino galleggiante al largo della costa meridionale della provincia di Lecce».
Vale a dire nello specchio d’acqua prospiciente il tratto di costa Porto Badisco-Castro.
Al contempo, sarà depositata la richiesta di concessione demaniale marittima presso il Ministero delle Infrastrutture e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale.
Da quel che è dato sapere le pale galleggianti dovrebbero avere un’altezza di circa 250 metri dal livello del mare e verrebbero impiantate non molto al largo, bensì in una fascia costiera larga 15 km che parte da 10 chilometri dalla linea di costa Porto Badisco-Castro fino ad arrivare ad una distanza complessiva di 25 chilometri.
Il punto di connessione a terra, in cui far passare il cavidotto, è località La Fraula, in territorio di Santa Cesarea Terme.
«Per Odra Energia, come per il primo progetto Kailia Energia al largo di Brindisi, annunciato lo scorso 30 settembre», si legge nella nota che ufficializza il progetto, «i proponenti hanno scelto la strada della consultazione preliminare (scoping), una fase facoltativa finalizzata a indirizzare al meglio i contenuti dello studio di impatto ambientale per la successiva procedura di VIA. Al contempo, sarà depositata la richiesta di concessione demaniale marittima presso il Ministero delle Infrastrutture e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale».
Poi le notizie tecniche: secondo i proponenti «la capacità massima installata prevista per questo progetto è pari a circa 1,3 GW. La produzione annuale stimata è pari a circa 4 TWh, equivalente al consumo di oltre un milione di utenze domestiche italiane e alla mancata emissione in atmosfera di oltre due milioni di tonnellate di anidride carbonica».
Sempre secondo Falck Renewables e BlueFloat Energy, «l’eolico marino galleggiante gioca un ruolo chiave nel processo di transizione energetica. I parchi che sfruttano questa tecnologia avranno un ruolo centrale nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione nazionali al 2030, contribuendo significativamente all’autonomia energetica del Paese, nel pieno rispetto degli ecosistemi».
Questa tecnologia consentirebbe infatti «il posizionamento delle pale in acque più profonde, come quelle del Mar Mediterraneo, nonché la realizzazione degli impianti senza l’impiego di fondazioni fisse e più al largo rispetto ai parchi eolici marini tradizionali. Questa caratteristica, oltre a minimizzare gli impatti sull’ambiente marino e terrestre durante tutte le fasi del progetto, permette di intercettare la risorsa eolica laddove è più abbondante, aumentando l’efficienza degli impianti».
Oltre alla generazione di energia pulita, il progetto Odra Energia «prevede un approccio di collaborazione e di condivisione di valore con le comunità pugliesi interessate dall’impianto».
Le società proponenti rassicurano che «per installare le pale non saranno effettuate trivellazioni sul fondo, ma saranno sistemati dei galleggianti», e confermano che hanno già avviato una serie di incontri con gli interlocutori del territorio leccese «per instaurare un rapporto continuativo di ascolto e dialogo sulla proposta progettuale, per farne comprendere le specificità e raccontarne le caratteristiche distintive».
Laddove per «caratteristiche distintive» si intendono i potenziali vantaggi che, a detta di Falck Renewables e BlueFloat Energy, la realizzazione del progetto porterebbe.
Come i posti di lavoro stabili nel medio-lungo termine: «Durante la fase di fabbricazione, assemblaggio e costruzione del parco, si stima la creazione di 1.500 posti di lavoro diretti, numero che potrebbe crescere fino a circa 4mila nei periodi di massima necessità. Dopo l’entrata in esercizio del parco, si stimano oltre 150 posti stabili per attività di manutenzione, di cui circa l’80% da risorse locali».
Poi l’approvigionamento locale: «Le forniture di beni e servizi per la realizzazione e manutenzione del parco eolico marino galleggiante coinvolgeranno in via prioritaria le aziende del territorio, con valorizzazione della manodopera locale e ampliamento delle competenze correlate alla sostenibilità energetica».
Per Falck Renewables e BlueFloat Energy ci sarebbero anche ricadute positive sul settore terziario con «importanti opportunità per le imprese del territorio, durante le fasi di realizzazione e di esercizio del parco».
Il parco eolico marino galleggiante favorirebbe lo sviluppo dei porti: «Il progetto si appoggerà ai porti della regione, sia per le attività di costruzione sia per quelle di manutenzione, offrendo la possibilità di diversificare la natura delle infrastrutture, la quantità e la qualità dei servizi offerti a supporto dell’eolico marino galleggiante anche per altri progetti che si serviranno della medesima tecnologia nel Mar Mediterraneo».
Vantaggi anche per innovazione, ricerca e sviluppo e «l’opportunità per Università e distretti tecnologici di venire a contatto con strumenti e tecnologie di assoluta avanguardia».
Ecco come si presenta un parco eolico simile a quello che si vuole realizzare nel basso Adriatico
Esempio di come si potrebbe vedere da riva il parco eolico da realizzare davanti alla costa Porto Badisco – Castro
Un momento della presentazione ufficiale del progetto tenutasi questa mattina a Lecce
FALCK RENEWABLES E BLUEFLOAT ENERGY: CHI SONO
Falck Renewables S.p.A., quotata al segmento Euronext STAR Milan e inclusa nel FTSE Italia Mid Cap Index e nel MIB ESG Index, sviluppa, progetta, costruisce e gestisce impianti di produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili con una capacità installata di 1.320 MW (1.283 MW secondo la riclassificazione IFRS 11) nel Regno Unito, Italia, Stati Uniti, Spagna, Francia, Norvegia e Svezia. Il Gruppo è un player internazionale nella consulenza tecnica per l’energia rinnovabile e nella gestione di asset di terzi, attraverso la propria controllata Vector Renewables, che fornisce i servizi a clienti per una capacità installata complessiva di circa 3.800 MW, grazie a un’esperienza maturata in più di 40 Paesi. Inoltre, Falck Renewables fornisce servizi altamente specializzati di energy management e downstream sia a produttori di energia sia a consumatori.
BlueFloat Energy sviluppa progetti eolici offshore in varie regioni del mondo, attuando la sua visione aziendale: accelerare la diffusione globale dell’eolico offshore come un fattore chiave per la transizione energetica e la crescita economica. Fondata da professionisti delle energie rinnovabili, BlueFloat Energy riunisce un’esperienza senza pari nella progettazione, sviluppo, finanziamento, costruzione ed esecuzione di progetti eolici offshore galleggianti. BlueFloat Energy è supportata da 547 Energy, la piattaforma di investimento per l’energia rinnovabile di Quantum Energy Partners. 547 Energy punta a collaborare con aziende innovative che guidano la crescita dell’economia dell’energia verde. Quantum Energy Partners è uno dei principali fondi di investimento energetico dedicato al mondo, con un portafoglio di oltre 17 miliardi di dollari in gestione dalla sua nascita nel 1998.
Giuseppe Cerfeda
Attualità
Altritudini piace anche all’Europa
Il progetto dell’Associaizone Pari è risultato vincitore del bando Connecting Spheres-Oxfam Italia e finanziato dall’Ue. Cuore pulsante della residenza artistica, affidata agli esperti Walter Prete e Gustavo D’Aversa, gli studenti e le studentesse dell’Istituto comprensivo “Tricase- Via Apulia”
Il progetto (soggetto proponente PARI APS e come soggetti partner il Comune di Tricase, la Commissione Pari Opportunità della Provincia di Lecce, Agedo Lecce) si propone di avviare un processo di trasformazione delle norme sociali che perpetuano la violenza di genere, promuovendo lo sradicamento degli stereotipi contro le persone LGBTQIA+, adottando una prospettiva intersezionale e utilizzando il linguaggio e la forza dirompente del teatro sociale.
La residenza artistica sarà affidata agli esperti Walter Prete e Gustavo D’Aversa, che guideranno dieci studenti e studentesse nella produzione e nella messa in scena di uno spettacolo teatrale inedito sul contrasto alla violenza di genere e contro le discriminazioni nei confronti delle persone LGBTQIA+.
Cuore pulsante della residenza artistica saranno gli studenti e le studentesse dell’Istituto comprensivo “Tricase – Via Apulia”, che, diretti da Walter Prete e Gustavo D’Aversa, si cimenteranno in attività di scrittura, ascolto di testimonianze, dialoghi, scenografia: il lavoro finale sarà socializzato nei prossimi mesi, prima a Tricase e poi in altri Comuni della provincia di Lecce.
Sono inoltre previste ulteriori azioni di sensibilizzazione nelle scuole della provincia di Lecce, anche attraverso la realizzazione di un video promozionale dell’iniziativa.
Alla conferenza stampa di presentazione, in corso in queste ore, nel salone del Gal a palazzo Gallone, partecipano: Lorenzo Zito, responsabile relazioni esterne PARI APS; Francesca Longo, vicesindaca di Tricase; Anna Toma, presidente della Commissione Pari Opportunità Rosaria Riccardo, presidente Agedo Lecce
Così Lorenzo Zito di PARI APS: «Il contesto della provincia di Lecce è caratterizzato, come il resto d’Italia, da una diffusa omolesbobitransfobia, che si esplicita in episodi violenti e anche in una marginalizzazione silenziosa delle istanze di tutela e della inclusione nei processi di partecipazione civica delle persone della comunità LGBTQI*, così come in un boicottaggio altrettanto silenzioso delle manifestazioni di rivendicazione di riconoscimento e diritti, come ad esempio il Pride. Altra spia di tale percezione omotransfobica è il basso numero di scuole che hanno avviato la c.d. carriera “alias”: delle sole 7 scuole che hanno previsto la carriera “alias”, solo 2 si trovano fuori dalla città capoluogo (Tricase e Copertino), mentre sono e restano moltissime le scuole dove tale necessità è rimasta senza ascolto, nonostante la presenza nota di studenti e studentesse nella condizione di poterne o volerne usufruire. Occorre perciò coinvolgere in primo luogo gli studenti e le studentesse in percorsi di sensibilizzazione sul tema, incentivando la collaborazione e lo scambio di esperienze con le associazioni e le persone della comunità LGBTQI* e facendo in modo che da questa alleanza tra scuole e attivist* possa affermarsi una diversa percezione rispetto alle persone LGBTQI*».
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Attualità
Partenariato Mediterraneo: Tricase e Tiro, Patto d’Amicizia
Una rotta di cooperazione e di dialogo che unisce le due città del Mediterraneo da quasi vent’anni. Venerdì nel Parco dell’ex Consorzio Agrario di Tricase verrà piantato un giovane Cedro del Libano
La Città di Tricase e la storica Città di Tiro in Libano sigleranno, un Patto d’Amicizia, un documento formale che riconosce e sancisce un legame di cooperazione e solidarietà costruito in quasi due decenni di dialogo tra due comunità sulle due sponde del Mediterraneo.
In occasione della firma, in programma venerdì 7 novembre a Tricase, a rappresentare le comuni radici mediterranee e per testimoniare alle future generazioni la solidità e la continuità del legame tra le due città, nel Parco dell’ex Consorzio Agrario di Tricase verrà piantato un giovane Cedro del Libano, emblema nazionale, che stenderà le sue radici nella terra di Tricase come segno vivo e duraturo dell’amicizia tra le due comunità, destinata a crescere e rafforzarsi nel tempo, proprio come l’albero che la rappresenta.
Il partenariato tra Tricase e Tiro, infatti, non è solo un accordo istituzionale, ma un percorso che, da tempo, intreccia storie, esperienze e comunità.
L’iniziativa rientra nel progetto “Tricase e Tiro. Partenariato mediterraneo per lo sviluppo sostenibile”, promosso dal Comune di Tricase in collaborazione con la Municipalità di Tiro, l’associazione Magna Grecia Mare e Armadilla scs.
Sostenuto dalla Regione Puglia, nell’ambito della Legge regionale 20/2003 sulla cooperazione internazionale, il progetto mira a rafforzare i legami tra le comunità del Mediterraneo e promuovere uno sviluppo fondato su pace, dialogo e sostenibilità.
La firma del Patto di Amicizia sarà affidata al sindaco della Città di Tiro Hassan Dbouk che, accompagnato dal referente per i rapporti con l’Italia Ali Dbouk, sarà a Tricase dal 4 al 9 novembre per partecipare a visite e incontri istituzionali finalizzati a tessere nuovi rapporti con il territorio e ad approfondire la conoscenza delle reciproche culture.
Il rapporto tra le due città mediterranee nasce già nel 2007 grazie al lavoro e alle sinergie create nel tempo da realtà come il CIHEAM Bari, l’Associazione Magna Grecia Mare e CTM (Cooperazione nei Territori del Mondo) e si è tradotto negli anni in azioni condivise che hanno unito la dimensione istituzionale a quella culturale, sociale, ambientale e soprattutto umana.
Una serie di progetti e attività ha permesso scambi di esperienze e collaborazioni che hanno consolidato il legame tra Tricase, Tiro e l’intero Paese dei cedri. Anche nei momenti più difficili, segnati dalle tensioni nel Sud del Libano, la cooperazione non si è fermata, portando avanti azioni di sostegno con aiuti concreti alle comunità locali più vulnerabili.
Come fatto a Tricase, anche a Tiro sono stati recentemente installati tre totem direzionali, segni tangibili del legame che unisce la città libanese alle sue comunità sorelle del Mediterraneo.
Tricase è tra le municipalità, in Italia e all’estero, con cui Tiro ha costruito nel tempo solidi percorsi di collaborazione, insieme a Roma e Sant’Antioco (Italia), Marsiglia (Francia), Dezful (Iran), Cadice (Spagna) e Novorossijsk (Russia).
I tre totem, collocati in luoghi simbolici della città, rappresentano una testimonianza concreta di un’amicizia cresciuta negli anni grazie alla cooperazione tra istituzioni e cittadini. Il primo sorge di fronte alla sede municipale ed è stato inaugurato alla presenza del sindaco Hassan Dbouk, del referente per l’Italia Ali Dbouk e dell’ingegnere Mohamad Hachem, formatosi a Tricase grazie al corso “Sustainable Development of Coastal Communities 2025” del CIHEAM Bari. Il secondo totem è stato installato presso la Tyre Coast Nature Reserve, area di grande valore ambientale dove hanno operato giovani libanesi coinvolti nei programmi promossi da Tricase.
Il terzo, collocato al porto di Tiro, simboleggia l’incontro tra i popoli del Mediterraneo e i legami di cooperazione sviluppati negli anni, in particolare nel settore della pesca e delle attività marittime.
Il sindaco di Tiro ha dichiarato: «La cooperazione è una grande responsabilità che ci auguriamo di trasmettere alla nostra gente»
Il sindaco di Tricase Antonio De Donno ha aggiunto: «La sottoscrizione di questo Patto d’Amicizia è un momento tanto importante quanto naturale. Importante perché suggella l’inestimabile lavoro portato avanti sin qui dalle due città. Naturale proprio perché un dialogo e uno scambio di valori e di conoscenze di questa portata non poteva che condurre a un esito di questo tipo, particolarmente simbolico in questa fase di crisi internazionale».
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Attualità
Aumentano le accise del diesel
Prevista una riduzione dell’accisa sulla benzina di 4,05 centesimi di euro al litro, mentre quella sul gasolio aumenterà dello stesso importo. Gettito di 2,6 miliardi per lo Stato
Novità per chi guida un’auto diesel e anche per tutte le aziende che utilizzano mezzi più o meno pesanti a gasolio.
E non sono buone nuove!
Dal primo gennaio 2026 scatterà l’equiparazione delle accise tra gasolio e benzina, una mossa che garantirà alle casse dello Stato incassi significativi nei prossimi anni.
L’operazione, imposta dall’Unione europea nell’ambito della riduzione dei Sussidi ambientalmente dannosi (Sad), comporterà un incremento del prelievo fiscale sul diesel e una contestuale diminuzione per la benzina.
L’allineamento genererà 550 milioni di euro nel primo anno e raggiungerà complessivamente 2,6 miliardi entro il 2033.
Prevista una riduzione dell’accisa sulla benzina di 4,05 centesimi di euro al litro, mentre quella sul gasolio aumenterà dello stesso importo.
L’obiettivo è raggiungere una parità di 67,29 centesimi di euro al litro per entrambi i carburanti.
La direttiva europea non impone scadenze così ravvicinate: l’esecutivo italiano aveva inizialmente programmato l’equiparazione per il 2030, ma ha scelto di anticipare l’intervento.
L’Italia, infatti, mantiene autonomia decisionale sulle modalità di allineamento e può scegliere se abbassare le tasse sulla benzina o individuare un valore intermedio.
Il consumo superiore di diesel rispetto alla benzina genera un maggior gettito fiscale complessivo, rendendo così l’operazione vantaggiosa per lo Stato.
Vera, dunque, la natura dannosa del sussidio dal punto di vista ambientale, come ha sottolineato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ma, forse, lo è anche di più la natura economica delle scelte di chi ci governa.
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