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Copertino

Rubarono un milione di euro dal caveau della banca: tutti arrestati

Sono finiti in carcere: Piero Fiore, 47 anni di Veglie e Luciano Romano, 44 anni residente a Formia (LT). Ai domiciliari, invece, Salvatore Mazzotta, 51 anni, originario di Copertino ma residente a Veglie; Marco Salvatore Zecca, 46 anni di Galatina. La ricostruzione del furto all’agenzia della BNL

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Nel corso della nottata, gli investigatori della Squadra Mobile di Lecce e del Servizio Centrale Operativo, insieme al personale del Servizio Cooperazione Internazionale Polizia, del Commissariato di Polizia di Formia (LT) e della sezione Polizia Postale di Lecce, hanno dato esecuzione ad una serie di arresti emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Procura della Repubblica, Maria Vallefuoco, nei confronti di quattro persone ritenute responsabili del furto consumato l’11 novembre 2018 del caveau delle cassette di sicurezza (foto grande in alto) della BNL, agenzia di piazza Sant’Oronzo.


Sono finiti in carcere: Piero Fiore, 47 anni di Veglie e Luciano Romano, 44 anni residente a Formia (LT)


Ai domiciliari, invece, Salvatore Mazzotta, 51 anni, originario di Copertino ma residente a Veglie; Marco Salvatore Zecca, 46 anni di Galatina.


Le complesse e articolate indagini condotte dagli investigatori della Squadra Mobile del capoluogo salentino e dagli uomini del Servizio Centrale Operativo, cominciate la stessa sera dell’11 novembre del 2018, immediatamente dopo la consumazione della rapina, hanno consentito, all’esito (anche grazie al prezioso e puntuale operato del personale del servizio Polizia Scientifica, che ha estratto dal materiale sequestrato sul posto un unico profilo genetico, riscontrandone poi la piena rispondenza con quello di Fiore), di addebitare precise responsabilità penali in ordine al reato di furto pluriaggravato in concorso.


In particolare lo scenario che si è presentato la sera dei fatti agli investigatori intervenuti faceva pensare ad un colpo studiato nei minimi particolari, portato a segno da più persone, alcune delle quali sicuramente con ottime conoscenze nel campo dell’allarmistica, avendo neutralizzato completamente l’impianto di allarme della banca.


La porta di accesso ai locali antistanti il caveau preziosi e la stessa porta blindata di accesso al vano caveau, erano state aperte e diverse cassette erano state violate.


Apparentemente nessuna delle porte di accesso all’istituto risultava essere stata forzata.


Sul pavimento della sala antistante il Caveau vi erano quattro borsoni contenenti arnesi da scasso, gioielli e denaro, nonché altri borsoni vuoti, abbandonati verosimilmente a causa di un qualche imprevisto.


Sebbene l’uscita dalla banca si ritiene sia stata accelerata probabilmente dall’arrivo sul posto della vigilanza privata allertata dalla direzione BNL x il prolungato distacco di rete in agenzia, all’esito della repertazione degli oggetti rinvenuti nel caveau e dell’escussione dei vari titolari di cassette violate si è ritenuto vi fosse stato un danno complessivo ammontante a circa un milione di euro.


Gli investigatori, coordinati dal P.M. Maria Vallefuoco, per oltre due anni di indagini serrate, costellate di verifiche, accertamenti, confronti, pedinamenti, intercettazioni ambientali e telefoniche, eseguite unitamente a personale dello SCO di Roma, hanno raccolto ed elaborato materiale probatorio di notevole rilevanza, che ha poi permesso l’adozione delle quattro misure cautelari.


Dalle ricostruzioni degli inquirenti è stato rilevato che uno o più malviventi il venerdì, prima della chiusura dell’agenzia, sono riusciti ad aver accesso all’area caveau e quindi rimanere chiusi all’interno proprio dell’area preziosi.


Ad avvalorare questa ipotesi la presenza, all’interno del caveau, di un armadio metallico, semi vuoto, capace di contenere all’interno una persona di media altezza, facendo in modo che la sua presenza non fosse rilevata dai sensori di movimento; evidente è risultata sin da subito la manomissione dall’interno del sistema Time Look che non consente l’apertura della porta blindata prima di un dato orario, in questo caso impostato all’orario di apertura degli uffici, tale manipolazione ha dato modo ai complici all’esterno di aprire la porta corazzata.

Nel corso del sopralluogo è stato altresì riscontrato che i cavi di trasmissione del segnale degli impianti al router UMTS (strumento che consente la trasmissione dei dati dell’impianto di allarme e di videosorveglianza verso l’esterno in caso di assenza di rete) erano stati tranciati.


L’iniziale mancanza di indizi, sui quali focalizzare gli approfondimenti investigativi, ha imposto un’indagine ad ampio spettro che non tralasciasse alcun possibile indizio. Un primo fondamentale spunto è arrivato dall’analisi delle immagini delle varie telecamere di sorveglianza della città. Inizialmente è stata fatta l’analisi di quelle della zona intorno alla banca, ampliando il cerchio di interesse man mano che emergevano indizi, sino ad estrapolare le immagini di quelle poste in punti di transito strategici della città.


Proprio questa attività di analisi dei video ha consentito di isolare alcuni veicoli, che nei giorni di interesse venivano visti muoversi in diversi punti della citta sempre procedendo l’uno dietro l’altro.


Proprio in tale contesto sotto la lente degli inquirenti sono finiti tre veicoli, un Doblò Fiat, di colore bianco, intestato al figlio di Fiore, una Fiat Punto di colore bianco, intestata ad una società campana ed infine una Peugeot 1007, intestata alla moglie di Romano. Sia Fiore che Romano erano già noti alle forze dell’ordine poiché coinvolti  in analoghi delitti.


Indirizzate quindi le investigazioni nei confronti dei due e di altri loro vicini, venivano avviate una serie di attività tecniche che all’esito hanno permesso di acquisire una serie di precisi  elementi di prova  in capo ai quattro indagati.


Tutti elementi che hanno poi trovato inequivocabile conforto  nella positiva comparazione di un  profilo genetico estratto da più oggetti sottoposti a sequestro nell’immediatezza dei fatti la sera dell’11 novembre 2018 e poi risultato perfettamente compatibile con quello dell’indagato Piero Fiore, consentendo al PM Maria Vallefuoco di richiedere al competente G.I.P., l’applicazione di misura cautelare personale restrittiva nei confronti dei quattro indagati.


Salvatore Mazzotta, nel frattempo allontanatosi dal territorio italiano, grazie alla puntuale attività della Direzione Centrale Polizia Criminale – Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia – tramite rete ENFAST austriaca (European Network Active Searching Teams) – è stato localizzato in territorio austriaco e precisamente nella città di Linz. Si sta procedendo in queste ore al suo arresto.


Luciano Romano, è stato catturato nella sua villa di Formia (LT) dagli uomini del Commissariato di Polizia di Formia, peraltro più volte già impegnato anche nel corso delle investigazioni, in delicati servizi di appostamento e pedinamento.


Nel corso della perquisizione domiciliare all’interno di una cassaforte sono stati rinvenuti e sequestrati centinaia di monili d’oro, nonché un captatore di frequenze.


La perquisizione effettuata invece presso l’abitazione di Marco Salvatore Zecca, ritenuto l’informatico del gruppo, eseguita in collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni della sezione di Lecce, ha permesso di sequestrare svariati hard disk  e apparecchi cellulari.


L’intera attività è stata coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato.


Attualità

Meteo: weekend dubbio, da mercoledì arriva l’estate

Questo grazie al rinforzo di un promontorio anticiclonico in arrivo dal Nord Africa, sarà decisamente più caldo..

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Continua il tempo incerto, nonostante siamo arrivati al 23 maggio 2025.

Per oggi e durante il fine settimana, secondo 3bmeteo, avremo cieli in prevalenza sereni o poco nuvolosi, nubi sparse alternate a schiarite per l’intera giornata con tendenza a rasserenamenti in serata.

Da mercoledì, invece, dovrebbe arrivare l’estate

Questo grazie al rinforzo di un promontorio anticiclonico in arrivo dal Nord Africa, sarà decisamente più caldo.

Le temperature, lontano dai litorali ancora a contatto con mari relativamente freddi, potrebbero far registrare valori vicini ai 30 gradi con un clima che nelle ore diurne sarà praticamente estivo; questo potrebbe far toccare punte di 31-32 gradi.

Tra fine maggio e l’inizio di giugno si stima possa arrivare una fase dal clima tipicamente estivo.

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Appuntamenti

Corti di Genere

Domani al Museo Castromediano la cerimonia finale della quinta edizione con le nove scuole partecipanti

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L’Auditorium del Museo Castromediano, a Lecce, ospiterà la cerimonia conclusiva di Corti di genere: generiamo parità”, il concorso di idee rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del territorio salentino, promosso dalla Commissione provinciale pari opportunità e dalla Provincia di Lecce, in collaborazione con l’Ufficio della consigliera di Parità.

Domani, mercoledì 21 maggio, alle 9,15, all’appuntamento conclusivo dell’iniziativa interverranno il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, la presidente della Cpo provinciale Anna Toma, la consigliera di Parità della Provincia di Lecce Antonella Pappadà, il prefetto di Lecce Domenico Natalino Manno, il neo questore di Lecce Giampietro Lionetti, il comandante della Compagnia Carabinieri di Lecce Gianluigi Carriero, il professore Luca Bandirali, il dirigente del Servizio Risorse umane e Pari opportunità della Provincia di Lecce Pantaleo Isceri.

I lavori saranno coordinati da Valentina Presicce, componente della Cpo provinciale e ideatrice del concorso di idee.

Durante la cerimonia saranno presentati tutti gli elaborati della quinta edizione, (cortometraggi, spot e poster) saranno consegnate le targhe in ricordo di giovani vittime di femminicidio e gli attestati di merito.

Tutte le scuole vincitrici dell’edizione 2025, inoltre, saranno premiate con la partecipazione alle Masterclass, programmate presso il Dipartimento di Beni culturali dell’Università del Salento, con il professor Luca Bandirali, docente di Cinema Fotografia Televisione presso Unisalento e presidente della Commissione di valutazione del concorso di idee.

Le nove scuole che hanno partecipato all’edizione 2025 di Corti di genere sono: Istituto comprensivo di Scorrano, Scuola primaria C. Battisti, (4^ A); Istituto comprensivo di Scorrano (3^A, 3^B, 3^C); Istituto comprensivo di Galatone Polo 2 (2^ B); Istituto comprensivo Polo 2 Casarano (3^E); Istituto Diaz di Vernole con Castrì (2^A); Istituto Comprensivo Statale di Taviano (3^D, 1^ E); Liceo statale P. Siciliani di Lecce (2^ AL, 2^ AU quadriennale, 3^ A Scienze umane, Indirizzo economico sociale); Liceo Don Tonino Bello di Copertino (5^ B Scienze applicate); Istituto Bottazzi Casarano (4^ A CP).

La realizzazione del concorso e l’organizzazione della cerimonia conclusiva sono state curate da Iuna My e Donatella Angelini, componenti dell’Ufficio Pari opportunità della Provincia di Lecce.

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Copertino

Resti umani lungo i binari

Nei pressi della stazione ferroviaria di Trepuzzi rinvenuti pezzi del cadavere smembrato di un uomo. Si tratta di un 56enne di Copertino

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È di un 56enne di Copertino il corpo smembrato ritrovato lungo i binari a Trepuzzi

La macabra scoperta nei pressi della stazione ferroviaria dove, ieri sera intorno alle 21,30, un giovane, allarmato dal cattivo odore, ha verificato la presenza di frammenti umani e ha dato l’allarme.

Sul posto, oltre a un’auto medica, sono giunti quasi subito i carabinieri della locale Stazione e quelli della vicina Compagnia di Campi Salentina che, insieme alla Polfer, si sono occupati dei rilievi del caso e hanno avviato le indagini a cominciare dalle immagini delle videocamere di sorveglianza presenti in zona.

Anche se non si esclude nessuna pista, gli inquirenti sono propensi a pensare a un suicidio anche perchè la vittima, che lavorava all’ospedale di Copertino, soffriva di depressione : l’uomo si sarebbe gettato volontariamente sotto un treno in transito.

Il corpo smembrato e l’assenza di documenti hanno reso difficile il riconoscimento.

Va detto che non vi era neanche stata alcuna segnalazione dell’impatto di un treno né risultavano denunce di scomparsa compatibili nella zona.

Durante il corso delle operazioni la circolazione ferroviaria da Lecce a Bari è rimasta bloccata.

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