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Galatina

La Chiesa dell’Addolorata di Galatina nei suoi 300 anni

Il patrimonio artistico, storico e culturale di Galatina, nel corso dei secoli, si è arricchito di numerosi edifici sacri, molti dei quali dedicati alla Beata Vergine nelle Sue varie denominazioni…

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Chiesa dell'Addolorata - Galatina

Chiesa dell'Addolorata - GalatinaIl patrimonio artistico, storico e culturale di Galatina, nel corso dei secoli, si è arricchito di numerosi edifici sacri, molti dei quali dedicati alla Beata Vergine nelle Sue varie denominazioni, a testimonianza della grande devozione del popolo galatinese verso la Madre del Cristo, corredentrice alla salvezza del genere umano. In questo contributo si vuole ricordare il terzo centenario dalla costruzione della chiesa dell’Addolorata, situata lungo il lato nord delle antiche mura, nel cuore pulsante della città, su quella strada prima denominata, appunto, dell’Addolorata o dei Dolori, ma che oggi porta il nome dell’illustre filosofo pedagogista galatinese Pietro Siciliani. La devozione verso l’Addolorata, che si discosta da tutti gli eccessi di teatralità tipici di alcune manifestazioni della Passione del Cristo presenti nel Sud d’Italia, è penetrata sempre più nell’animo e nella pietà del popolo, che numeroso vi accorre e partecipa, con profondo raccoglimento, al Solenne Settenario in onore alla Beata Vergine Dei Sette Dolori (tradizionalmente il venerdì antecedente la domenica delle Palme o della Passione), divenendo, la chiesa, il centro vitale per tutta la Settimana santa e, in particolare, nel triduo pasquale. Diciamo subito che mentre la chiesa è dedicata alla Vergine Addolorata, l’Arciconfraternita ivi presente è denominata “Beata Vergine Maria dei Sette Dolori”, perché appartenente, fin dalle origini, all’Ordine dei Servi di Maria, e di questo abbiamo traccia sull’altare maggiore, dove sono raffigurati alcuni dei fondatori e seguaci dell’Ordine stesso. Della storia dell’Arciconfraternita si avrà modo di parlare, ricorrendo il prossimo anno il terzo centenario dalla sua costituzione (agosto 1711), anche se la sua storia si intreccia con quella della chiesa. È con lo scioglimento della congregazione di Santa Caterina da Siena, presso i Padri Domenicani (chiesa del Collegio, fuori le mura), che nacquero, tra il 1708 e il 1710, la chiesa delle Anime del Purgatorio e la chiesa dell’Addolorata con le rispettive confraternite. Presenta la forma di un parallelogramma sia nella navata centrale, secondo la descrizione del can. Moro, ingresso da via Pietro Siciliani, sia nella navata laterale, ingresso da Piazza Alighieri. La facciata, volta verso mezzogiorno, secondo gli studiosi attribuibile a Giuseppe Cino, come alcune statue situate sull’altare maggiore, riporta, in un ovale posto al di sotto dell’ampia cornice centrale, l’anno di costruzione del 1710. E’ caratterizzata da uno stile elegante e castigato in entrambi gli ordini, quasi a fare da contrappeso alla magnificenza dell’interno, come se quel barocco presente in tutto il Salento e nelle altre chiese di Galatina, qui si sia manifestato in maniera molto lineare e semplice, forse per il gusto degli artefici dell’epoca. Due le caratteristiche da evidenziare: la presenza nella nicchia centrale della statua in pietra leccese della Vergine Addolorata che, con l’andatura del capo e lo sguardo carico di umanità, richiama il volto della Vergine situata nella nicchia dell’altare maggiore. Altro particolare è la mancanza di un portale centrale, bensì due portoni laterali sovrastati da arie riecheggianti la Passione. Entrando, colpisce la visione del visitatore, il bellissimo altare maggiore del 1716, alto quasi dodici metri, unico nel Salento, a dire degli esperti, dove tutta l’arte barocca ha espresso il meglio del suo stile, del suo fascino e grandezza e che fa da contrasto, come si è detto, con la facciata castigata. È rappresentata la Passione del Cristo: in alto la scultura a mezzo busto dell’Eterno Padre che porta sulla mano sinistra il mondo da Lui creato, sormontato da una croce, e con l’altra benedice, compiacendosi, il Figlio Suo. Scendendo, troviamo la tela di scuola caravaggesca del Crocifisso e il Longino, visibile sullo sfondo la cupola del tempio di Gerusalemme, mentre il posto centrale è riservato alla Madre Addolorata ai piedi del Figlio in croce, statua in legno policromo con occhi in vetro, inventariata dalla Sovrintendenza delle Antichità e Belle Arti, in un atto di profondo dolore, lo sguardo struggente rivolto verso Gesù crocefisso, le mani ripiegate sul petto trafitto dalla spada acutissima del dolore, icona raffigurante la profezia di Simeone. Circondano Maria sei putti angelici riportanti tra le proprie mani i segni tangibili della Passione del Cristo. Sono presenti sull’altare le Statue, in pietra, dei protettori della confraternita ivi presente: partendo da sinistra di chi guarda, Santa Caterina da Siena, a testimoniare l’origine della confraternita, il Patrono San Pietro con le chiavi della città, Sant’Antonio da Padova, San Filippo Benizi, Priore Generale nel XIII secolo dell’Ordine dei Servi di Maria, cui la confraternita è affiliata. Dalla destra: Santa Chiara d’Assisi, il compatrono San Paolo, San Pasquale Baylon e Santa Giuliana Falconieri, nipote di uno dei Sette santi fondatori dell’Ordine, sant’Alessio. Per evitare il diffondersi di epidemie e pestilenze, tale splendore fu coperto con calce, ma da diversi anni l’Arciconfraternita si sta impegnando in un lavoro di restauro di questo altare meraviglioso, dopo uno recente che ha interessato le statue laterali (Santa Caterina da Siena e Santa Chiara), per riportarlo quanto più possibile al suo stato originario. La nicchia centrale, dove è custodita la Madonna, è circondata da un cordone intrecciato ricoperto di foglie di oro e argento, come anche altre decorazioni presenti sullo stesso, secondo dei sondaggi compiuti da esperti recentemente. L’intervento, fermo ancora alla fase progettuale perché abbastanza impegnativo, di conservazione e restauro dell’altare, che segue quello recente al tetto e al controsoffitto (anno di costruzione 1756) a cassettoni con stucchi dorati, e alle suppellettili sacre, assume una proporzione più vasta, mirante alla realizzazione di un vespaio, oltre al rifacimento del pavimento, per far filtrare l’aria evitando l’umidità di risalita, causa del deterioramento dello stesso (soprattutto nella parte bassa). Attende ora l’aiuto di quanti possono contribuire alla conservazione di un patrimonio storico, artistico e culturale, appartenente a tutta la città. Prima di abbandonare la zona del presbiterio, bisogna ricordare, qui, la presenza di una nicchia che custodisce un’altra statua lignea della Vergine Addolorata, esprimente un dolore pacato e sereno, solennemente esposta per la memoria liturgica del 15 settembre (giorno della vera festa) con un Settenario, mentre un tempo si soleva svolgere una processione per le vie della città. Vicino alla nicchia si trovano le sedie per i celebranti, anch’esse recentemente restaurate, delle quali, la centrale è degna di essere menzionata per essersi seduto il Santo Padre Giovanni Paolo II durante la sua visita a Otranto nel 1980, in occasione del quinto centenario del martirio idruntino. Arricchiscono la navata centrale le sei tele ovali risalenti alla fine del Settecento, raffiguranti la Via Matris, sottoposte anch’esse all’opera restauratrice portata avanti dall’Arciconfraternita, dopo quella del 1957, con il contributo anche dei fedeli: due sono già state compiute (Il ritrovamento di Gesù tra i dottori del Tempio e Gesù sulla via del Calvario incontra la Madre e le pie donne con la Veronica, situate nella zona del presbiterio), altre due sono ancora nelle mani del restauratore, dott.ssa Alessandra Muci (La presentazione di Gesù al Tempio e La Deposizione, sul cui sfondo è visibile il palazzo ducale di Urbino ed entrambe situate vicino al palco della cantoria), mancherebbero soltanto le due centrali, ossia La Fuga in Egitto e La Crocifissione. Il restauro, ritenuto urgente per il pessimo stato di conservazione delle tele (dissesto dei telai, strappi, fessurazioni e arricciamento delle stesse, ritocchi e stuccature alterate di tono sulla pellicola pittorica), è autorizzato e diretto dalla d.ssa Annunziata Piccolo della Sovrintendenza ai Beni Artistici ed Etnoantropologici della Puglia. Oltre ai quattordici quadretti raffiguranti la Via Crucis, appesi lungo le pareti, sono presenti quattro specchi murali (esistevano ventidue ai tempi del can. Moro) disegnati dal nostro concittadino Pietro Cavoti, come le sedie per i celebranti, in cornice lavorata e decorata in oro zecchino. L’organo ottocentesco collocato su un artistico palco, nel retro spetto della chiesa, è stato donato dai fratelli Baldari nel 1839. Da menzionare la presenza di due altari laterali dedicati a due santi giovani devoti della Madonna Addolorata: San Gabriele dell’Addolorata e Santa Gemma Galgani, per i quali recentemente sono state realizzate due statue custodite nell’altra navata. Nella navata laterale, completata dal 1958 in poi, dove una volta vi erano i giardini della chiesa, sono presenti diverse tele, una delle quali raffigura la Vergine del Soccorso (opera di ignoto), la Deposizione, anch’essa opera di ignoto, l’Assunta, la Pietà e un quadro votivo della Madonna delle Grazie. Collocate in apposite nicchie, troviamo le statue della Passione, ossia quella del Cristo Morto, con un altare costruito per devozione dalla famiglia di Pietro Siciliani, e la  Desolata. Questa, artisticamente di poco valore rispetto alle altre, presenta testa, piedi e mani realizzati in gesso, mentre è addobbata con un vestito di raso color nero riccamente ricamato in oro, molto cara alla devozione popolare dei galatinesi, che partecipano numerosi al Solenne Settenario della Quaresima, con la recita dei Dolori e il canto dello “Stabat Mater”, che la tradizione vuole attribuito al nostro concittadino Pasquale Cafaro. Oltre agli oggetti sacri richiamati, sono custodite nella chiesa dell’Addolorata le reliquie di San Paolo della Croce, San Gabriele dell’Addolorata, un frammento del Legno della Croce, una Spina della corona che cinse la testa di Gesù, la reliquia dei Martiri di Otranto e un particolare dell’abito della Vergine. Vi è un prezioso calice in argento finemente cesellato in filograna di scuola fiorentina, risalente al sec. XVIII. Nella navata laterale sono visibili ancora le antiche sedie per i celebranti, restaurate, e sopra una di esse si spense improvvisamente, nel 1952, il Rettore dell’epoca, il canonico don Antonio Carratta, al quale successe, dal luglio dello stesso anno e fino al dicembre del 1970, Mons. Mario Rossetti. Attualmente il Rettore è, da quasi quarant’anni, il Prof. Mons. Antonio Antonaci.


Tommaso Manzillo

Attualità

Il Salento e il mondo del gioco online: i numeri del 2025

Molti tra i giochi online più amati in Salento nell’arco dei primi mesi di quest’anno sono tra i più popolari di sempre. Titoli come Gates of Olympus e Book of Dead…

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Il Salento ormai non è più soltanto il cuore pulsante dell’estate italiana ma anche un traino per un’altra forma di vivacità, ovvero quella che riguarda il gioco online, gli schermi di tablet e smartphone, tra le varie app e le piattaforme digitali che riguardano questo prodigio del web. In questa fetta di Sud Italia, il gioco online è diventato un fenomeno sociale prima ancora che economico. 

Infatti, secondo quanto riportato da dati recenti riguardo al mercato italiano, la spesa per i giochi da casinò online in questa fetta di Bel Paese è aumentata del 16,3% rispetto al 2024 soltanto in questi primi mesi del 2025. In regioni come la Puglia, poi, questo incremento sfiora anche picchi del 20%. Dati che non sorprendono, perché il legame digitale tra la regione e il gioco digitale ormai ha trovato radici fortissime.

Un pubblico giovane e smart

Il passaggio generazionale è forse la dinamica che meglio è in grado di spiegare questo boom del gioco online in Salento. I giovani tra i 25 e i 35 anni sono ormai digitalmente autonomi, cresciuti con una familiarità notevole nei confronti delle varie tecnologie e degli apparati principali. Di conseguenza, in vari momenti della giornata, giocare online è diventata un’attività divertente e rilassante, ovviamente se affrontata con sicurezza e responsabilità.

Quali sono i giochi più amati in Salento nel 2025?

Molti tra i giochi online più amati in Salento nell’arco dei primi mesi di quest’anno sono tra i più popolari di sempre. Titoli come Gates of Olympus e Book of Dead, infatti, rappresentano alcune tra le slot più giocate. Ma anche i giochi di carte tradizionali, rivisitati in chiave digitale, possono essere considerati come i preferiti dei salentini.

Un punto di svolta è arrivato soprattutto per i tavoli live streaming, che sono diventati sempre più seguiti e partecipati dalla popolazione. Un esempio su tutti è Mega Wheel ispirato al programma televisivo La Ruota della Fortuna, popolare sia tra i più giovani che tra le persone adulte.

Ovviamente, quando la domanda cresce, l’offerta non resta ferma ma evolve. Nuovi operatori autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sono emersi e si sono rapidamente affermati, anche grazie a interfacce piuttosto intuitive e promozioni ritenute accettabili e convenienti dagli utenti. 

In tal senso, chi cerca nuovi casinò nel 2025 troverà facilmente un’offerta ampia, regolamentata e molto più variegata rispetto ad anni fa, anche grazie all’aiuto di siti specializzati che possono dare una mano con confronti, recensioni e scelte. In maniera altrettanto ovvia, resta fondamentale affidarsi a portali regolamentati e autorizzati, al fine di non cadere nel tranello di truffe e altre problematiche.

Le tecnologie in espansione e l’approccio economico-culturale

Con l’avvento sempre più presente di tecnologie applicate precedentemente in altri campi, come il 3D e l’IA, il gioco online sembra ora in grado di proporre un’offerta sfaccettata e maggiormente in crescita a livello qualitativo, così come un aumento costante ed efficiente dei sistemi di sicurezza e privacy legati al web.

In tal senso, la crescita del gaming digitale continua ad aprire dibattiti e stimolare riflessioni ampie. Da una parte, si può osservare un settore che genera indotti, occasioni di lavoro e movimenti economici che rimpinguano le casse delle regioni e dello Stato. D’altro canto, l’impatto sociale resta un interrogativo, soprattutto per contesti più fragili o senza la possibilità di una corretta informazione o prevenzione.

Una sfida di certo ancora lunghissima, che però la regia istituzionale deve sapere coniugare con visione, innovazione, tutela e salvaguardia, continuando – al tempo stesso – ad aumentare il progresso tecnologico per non effettuare passi indietro altrettanto pericolosi.



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Appuntamenti

Conciliazione vita-lavoro, seminari a Poggiardo e Calimera

Qundicesimo Report di Arpal Puglia: 659 posizioni aperte nel Leccese. In testa si conferma il settore turistico con 236 opportunità di lavoro

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Importante occasione di confronto su un tema sempre più centrale nel mondo del lavoro: il giusto equilibrio tra sfera professionale e vita personale.

Nell’ambito della rassegna “Lav.O.R.A.”, si terranno i seminari intitolati “Alla pari: il diritto all’equilibrio vita-lavoro”, due appuntamenti pensati per approfondire strumenti, politiche e soluzioni concrete in grado di rendere il mondo del lavoro più equo, sostenibile e a misura di persona.

I seminari sono aperti a tutti e vedranno la partecipazione di rappresentanti istituzionali, esperti del mercato del lavoro, sindacati e operatori del welfare territoriale.

Un’occasione preziosa per informarsi, confrontarsi e acquisire strumenti utili per migliorare la qualità della propria vita lavorativa e personale.

Gli incontri si terranno domani, martedì 6 maggio,  a Poggiardo (dalle 16 alle 18 al Palazzo della Cultura in Piazza Umberto I, 10) e giovedì 8 maggio a Calimera, (dalle 16 alle 18 presso la Saletta A. Moro della Bibliomediateca “Giannino Aprile” in Via Salvo D’Acquisto, 16).

L’ingresso è libero e gratuito.

IL XV REPORT ARPAL

Sono 659 le posizioni lavorative attualmente disponibili nell’Ambito di Lecce, distribuite in 194 annunci attivi, secondo quanto emerge dal 15° Report settimanale di ARPAL Puglia.

Il quadro restituito è quello di un mercato del lavoro dinamico, con un’offerta variegata che coinvolge numerosi settori produttivi del territorio.

A trainare l’occupazione si conferma il settore turistico con ben 236 opportunità, segno evidente del suo peso strategico nell’economia locale.

Segue il comparto delle pulizie che offre 150 posizioni lavorative, mentre il settore delle costruzioni conta 79 posti vacanti.

Il commercio, in crescita, mette a disposizione 73 opportunità, mentre il comparto dei trasporti e della riparazione di veicoli presenta 37 offerte attive.

Scendendo ancora, troviamo il settore agroalimentare con 15 posizioni disponibili, seguito dal Tessile, abbigliamento e calzaturiero (TAC) con 13 opportunità.

L’ambito amministrativo e informatico offre dodici posti, mentre il comparto della sanità e dei servizi alla persona si attesta su dieci opportunità.

I settori della bellezza e benessere e delle telecomunicazioni contano rispettivamente sei posti ciascuno.

In coda, con due posizioni disponibili ciascuno, troviamo il settore pedagogico e quello metalmeccanico. Il report include anche nove posizioni riservate agli iscritti alle categorie protette secondo la legge 68/99 e nove posti dedicati a persone con disabilità. Completano l’offerta tre tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero attraverso la rete EURES, che promuove la mobilità professionale in ambito europeo.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.itdal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.  Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.

Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16,30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

PER LEGGERE INTEGRALMENTE IL 15° REPORT ARPAL AMBITO DI LECCE CLICCA QUI

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Attualità

751 posti di lavoro e 204 annunci: il report di Arpal Puglia

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it…

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In vista della prossima apertura di un nuovo punto vendita a Galatina, “Piazza Italia”, è alla ricerca di tre commessi o commesse di vendita. Le selezioni si svolgeranno mercoledì 7 maggio, dalle 10.30 alle 12.30, presso gli uffici del Centro per l’Impiego di Galatina, in via Vito Vallone 25, alla presenza dei recruiter aziendali. La selezione è rivolta a candidati con preferibile esperienza nella vendita al dettaglio. Le figure selezionate si occuperanno di esposizione e sistemazione della merce, rifornimento degli scaffali, assistenza ai clienti durante l’acquisto e gestione della cassa.

È previsto un contratto di lavoro a tempo determinato full time, con orario spezzato (mattina e pomeriggio) e possibilità di stabilizzazione futura. Chi è interessato può partecipare al recruiting day presentandosi il 7 maggio al Centro per l’Impiego di Galatina. È inoltre necessario inviare, entro il 6 maggio 2025, il modulo di candidatura all’indirizzo email: ido.galatina@arpal.regione.puglia.it. Il modulo è scaricabile al seguente link: https://tinyurl.com/candidatigalatina. Per maggiori informazioni, è possibile contattare il CPI di Galatina al numero 0836/1909018 o scrivere a ido.galatina@arpal.regione.puglia.it.

Sono 751 le posizioni lavorative attualmente disponibili nell’Ambito di Lecce, distribuite in 204 annunci attivi. È quanto emerge dal 14° Report settimanale di ARPAL Puglia, che fotografa un mercato del lavoro vivace e in crescita, con offerte che spaziano tra i principali settori produttivi del territorio. A trainare il mercato del lavoro è ancora una volta il settore turistico che offre 284 opportunità, a testimonianza del suo ruolo centrale nell’economia locale.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.itdal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid. Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

https://drive.google.com/file/d/1cLCYz7r9-QqW_UufuQlxgqqrK1Vf0WWu/view?usp=sharing 

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