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Dams, tesi di laurea con Helen Mirren

Federica Romano neolaureta all’Università del Salento ha intervistato la premio Oscar per il suo lavoro di fine percorso sul mestiere dell’attore

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Emozione doppia per Federica Romano che, alla soddisfazione di aver raggiunto il traguardo della laurea, somma l’onore di aver potuto intervistare per la sua tesi, in esclusiva, l’attrice Helen Mirren, che da anni vive nel Salento (a Tiggiano) e alla quale nei mesi scorsi è stato conferito il titolo di Ambasciatrice dell’Università del Salento (foto in alto insieme al rettore Fabio Pollice).


Federica Romano


Riflessioni sull’attore di teatro e di cinema a partire da Walter Benjamin” è l’argomento del lavoro di fine corso presentato nelle scorse settimane a UniSalento, dove Federica Romano ha conseguito la laurea triennale in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo (Dams); relatore il professor Domenico Fazio, docente di Storia della Filosofia.


La tesi, impreziosita appunto dalla testimonianza dell’attrice premio Oscar per l’interpretazione in “The Queen”, ha indagato il mestiere dell’attore, con un focus sulle somiglianze e le differenze tra la recitazione teatrale e quella cinematografica, nel solco degli studi del filosofo tedesco Walter Benjamin sull’unicità e riproducibilità dell’opera d’arte.


Mirren ha iniziato la sua brillante carriera da attrice con il teatro, si è formata come interprete shakespeariana ottenendo importanti successi sulle scene teatrali inglesi e americane. Le tracce di questa formazione sono percepibili nella sua maniera di recitare per il grande schermo, pertanto la sua testimonianza è stata un contributo importante per comprendere cosa significhi abbracciare i due tipi di recitazione.


«La signora Mirren era sul set di un film», racconta Federica Romano, «perciò ricevere le sue risposte è stata una grande emozione, un vero onore. Le sono immensamente grata. Le sue autorevoli parole hanno accresciuto il valore dell’elaborato, trasformando una cosa importante come la tesi di laurea in qualcosa di indimenticabile».


L’intervista di Federica Romano all’attrice Helen Mirren


Qual è la differenza tra la recitazione per il palcoscenico e quella per lo schermo?

«Anche se, indubbiamente, la recitazione cinematografica è estremamente tecnica, e la performance è generalmente consegnata in piccole frazioni, che non sono nella sequenza della storia, il momento reale della performance è vero come se fosse “live”. Il vantaggio è che la performance può essere molto più vicina alla realtà della vita in quanto non c’è bisogno di comunicare con un gran numero di persone in un teatro».


In “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” (1936), il filosofo Walter Benjamin ha scritto sull’aura dell’oggetto d’arte (l’autenticità e l’unicità di un’opera d’arte). Con l’inizio dell’era della riproduzione meccanica, l’opera d’arte è facilmente riproducibile tecnicamente. Il pubblico (teatrale) è sostituito dalla telecamera, quindi gli attori perdono la loro aura e c’è una sorta di alienazione. Pensa che sia vero? Recitare davanti a una telecamera fa provare agli attori un senso di isolamento o di alienazione? Qual è la sua esperienza?


«L’essenza del processo di recitazione è la stessa per il cinema o la televisione. Si usano solo strumenti diversi. Sul palcoscenico tutto il tuo linguaggio corporeo racconta la storia, nel cinema è così solo in un campo lungo, in un primo piano non importa quale storia stiano raccontando le tue mani. C’è anche la sensazione di avere più controllo della risposta del pubblico sul palco. Molti processi possono alterare una performance cinematografica: montaggio, musica, ecc. Inoltre, l’energia richiesta per una performance teatrale è molto diversa da quella di un film. Nel film l’energia e la concentrazione devono essere trovate nel corso di una lunga giornata, di solito 12 ore, seguita da una breve performance molto intensa. Sul palco l’energia e l’impegno emotivo sono continui per 2-3 ore. In effetti, fare una performance sul palco è molto più impegnativo fisicamente ed emotivamente di un film, nella mia esperienza personale».


A volte nell’industria cinematografica gli attori sono più “importanti” della loro performance o del loro lavoro. Lei è d’accordo con questa affermazione?


«Ci sono tanti tipi diversi di attori cinematografici come per gli attori di teatro. Alcuni possono fare entrambe le cose, ma altri sono più esperti in una delle discipline. Alcuni attori sono davvero “stelle del cinema” e, pur essendo molto bravi nel lato tecnico della recitazione cinematografica, non sono attori che possono trasportarsi immaginativamente in un altro personaggio. L’industria cinematografica è strutturata finanziariamente (e a questo aggiungerei l’industria dello streaming) per guadagnare un pubblico, e uno dei modi di maggior successo per farlo è quello di avere un attore nel tuo film di cui le persone hanno sentito parlare e vogliono vedere. In questo senso l’attore, la sua personalità e la sua popolarità possono essere più importanti della sceneggiatura o del regista».


 


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Luca Abete: “Il figlio di Capitan Findus è a Tricase Porto”

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Pubblicato da Luca Abete (inviato di Striscia la notizia) sui suoi canali social, fa il giro del web un video che giunge da Tricase Porto.

Un uomo, dalla banchina, pesca un pesce con un’asta fiocinata. Il gesto è sorprendente, le immagini scatenano subito i commenti che si dividono tra stupore e critiche.

Il video

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Donate letto e pittura che umanizza al Vito Fazzi

“Dicembre è quel periodo dell’anno che si riveste di luci, profumi e colori che parlano di vita, amore e famiglia, è la ricerca di un alloggio che possa accogliere e proteggere, un racconto che parla di una nascita e quindi della vita” – sono queste le parole con cui don Gianni Mattia…”

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Donato un letto da parto e l’umanizzazione pittorica di tre sale parto all’U.O. di Ostetricia e Ginecologia del Vito Fazzi. Un investimento concreto per il benessere delle mamme.

Sono stati presentati e donati un letto da parto e l’umanizzazione pittorica di tre sale parto ispirate ai fiori narciso, viola e peonia per l’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del presidio ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce.

E’ un gesto di solidarietà che acquista un significato ancora più profondo perché compiuto in prossimità delle festività natalizie, periodo simbolo di nascita e rinascita.

In questo clima di rinnovamento, l’Organizzazione di Volontariato Cuore e mani aperte ODV ha presentato queste due importanti donazioni, inserendosi pienamente nella missione dell’associazione: umanizzare le cure e gli spazi ospedalieri affinché ogni persona si senta accolta, rispettata e accompagnata.

Grazie alla collaborazione con Deghi S.p.A., l’associazione ha donato un letto da parto modello AVE2, una dotazione tecnologica di alto livello e dal valore economico rilevante.

Il letto, progettato per migliorare comfort, sicurezza ed ergonomia, contribuisce a rendere l’esperienza del parto più serena e centrata sulle esigenze della donna.

Al valore tecnologico si aggiunge un investimento dall’impatto psicologico profondo: l’umanizzazione pittorica di tre sale parto, resa possibile grazie ai contribuenti che hanno scelto di destinare il 5×1000 a Cuore e mani aperte ODV. Le sale, ispirate ai fiori narciso, viola e peonia, sono state trasformate in luoghi più accoglienti, distensivi e armoniosi, capaci di ridurre ansia e stress, favorire il benessere emotivo e offrire alle future mamme un ambiente che parla di delicatezza, cura e speranza.

Un intervento che sottolinea come la qualità dell’assistenza non dipenda solo dai dispositivi clinici, ma anche dagli spazi e dall’atmosfera che circondano le persone in un momento intenso come quello del parto. E proprio nel periodo dell’anno che celebra la nascita, questa iniziativa vuole essere un segno tangibile di vicinanza, bellezza e umanità.

Dicembre è quel periodo dell’anno che si riveste di luci, profumi e colori che parlano di vita, amore e famiglia, è la ricerca di un alloggio che possa accogliere e proteggere, un racconto che parla di una nascita e quindi della vita” – sono queste le parole con cui don Gianni Mattia, presidente di Cuore e mani aperte OdV, ha presentato l’iniziativa – “Quando una nuova vita inizia il nostro mondo cambia e ci rendiamo conto di essere protagonisti di un miracolo, del senso più profondo del nostro essere. Poco meno di un mese fa abbiamo fatto una donazione pensando ai bambini che nascono prematuri, ma innegabilmente anche le gravidanze che arrivano al termine portano con loro ansie e paure e l’umanizzazione pittorica diventa una carezza silenziosa che allevia la tensione. Con questa donazione speriamo di riuscire ad accompagnare le donne che stanno dando la vita in un’esperienza che possano ricordare in assenza della paura. Vogliamo che nel momento in cui sentiranno sul seno il corpicino dei loro piccoli possano ricordarsi del Narciso, simbolo di rinascita e nuovi inizi o della Viola che simboleggia la modestia e l’umiltà o ancora della Peonia che nel significato dei fiori richiama la prosperità, l’amore e la felicità. E forse loro insegneranno a questi bambini e bambine a coltivare questa bellezza.

Ancora una volta la nostra Associazione ha camminato insieme ad altri, perché lì dove la solidarietà unisce più cuori che amano e mani che aiutano, non c’è nulla di impossibile. Ed è così che in collaborazione con Deghi s.p.a. abbiamo realizzato la donazione del letto da parto. Deghi è una realtà consolidata nel nostro territorio e non è nuova ai gesti di solidarietà e noi siamo lieti di condividere un tratto di strada insieme.

E visto che la solidarietà è il riflesso dell’amore e che esso più è forte più sono le persone che si uniscono, l’umanizzazione pittorica delle tre sale parto è stata resa possibile da tutte le donazioni ricevute dal 5 per mille, un gesto semplice d’amore che racchiude in se tutto l’amore di Dio.”

Ringrazio l’Associazione Cuore e mani aperte ODV, sempre attenta ai bisogni dei pazienti, delle donne in questo caso, al loro benessere psicofisico e all’accoglienza nei nostri reparti. La donazione della decorazione pittorica di tre sale parto e il letto da parto si inseriscono nel percorso di umanizzazione delle cure e dei luoghi di cura che da tempo sosteniamo e supportiamo con convinzione. Le associazioni arrivano con efficacia dove noi a volte, per le ragioni più diverse, non riusciamo a intervenire. Motivo in più per dire loro Grazie di cuore” ha commentato il Direttore generale di ASL Lecce Stefano Rossi.

L’Associazione Cuore e mani aperte OdV è un ente del Terzo Settore che opera all’interno del nosocomio leccese da più di venti anni, grazie al sogno e vocazione del cappellano, Don Gianni Mattia, che ne è fondatore e presidente. L’Associazione ha saputo rendersi luogo di cura e rifugio per chi sta affrontando una sfida per la vita e crede nella potenza di un sorriso, attraverso la clownterapia, la Bimbulanza, la Casa di accoglienza e tanti altri progetti.

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Maglie, a pochi mesi dalle elezioni parte la campagna elettorale

Lo abbiamo detto presentando il movimento, lo abbiamo ribadito in Piazza Bachelet, lo abbiamo confermato nel confronto sui temi concreti della città…

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Riceviamo e Pubblichiamo:

È Ora Maglie propone Marcella Marzano come candidata Sindaco per guidare il cambiamento

Maglie si avvicina a un passaggio decisivo della sua storia. Dopo anni segnati da inerzia, scelte mancate e assenza di visione, cresce in città una volontà chiara: cambiare passo.
È da questa consapevolezza che È Ora Maglie ha deciso di fare un passo in avanti, mettendo a disposizione della comunità, in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera, la propria proposta per la guida della città e per la carica di Sindaco: Marcella Marzano.

Fin dalla sua nascita, È Ora Maglie ha affermato una verità semplice e profonda: Maglie merita di più. Merita ambizione, qualità, ascolto. Merita un’amministrazione capace di scegliere e di assumersi responsabilità.

Lo abbiamo detto presentando il movimento, lo abbiamo ribadito in Piazza Bachelet, lo abbiamo confermato nel confronto sui temi concreti della città, a partire dalla mobilità e dai parcheggi. Sempre dalla stessa parte: quella dei cittadini e del futuro.

In questo cammino si colloca la nostra proposta.

Marcella Marzano è una donna profondamente radicata nella sua città. Madre di quattro figli, titolare di un’agenzia di assicurazioni, impegnata nel sociale, è stata la consigliera d’opposizione più votata alle elezioni comunali del 2020.

Per l’intero mandato ha esercitato un’opposizione ferma, coerente e rigorosa, dimostrando che anche dai banchi della minoranza è possibile ottenere risultati concreti e difendere gli interessi dei magliesi.

La sua candidatura a Sindaco è stata individuata all’unanimità dai simpatizzanti del movimento nel confronto di venerdì scorso.

Una scelta che nasce dal basso, dall’ascolto, dalla volontà di dare un volto credibile a una speranza che in città non si è mai spenta.

Marcella Marzano è la figura che riteniamo oggi più attrezzata per affrontare e vincere una sfida entusiasmante: restituire fiducia a Maglie e aprire una stagione nuova, all’altezza della sua storia gloriosa.

È Ora Maglie conferma la propria disponibilità a un dialogo aperto e leale con tutte le forze civiche, le realtà associative e con quei cittadini che non si sono rassegnati al grigiore, alle disfunzioni e alla mancanza di prospettiva dell’attuale amministrazione comunale.

A tutti mettiamo a disposizione la nostra proposta, convinti che rappresenti oggi la base più solida per costruire un’alternativa vincente.

Ma con la stessa chiarezza diciamo che siamo pronti a rimettere tutto in discussione – dal nome del movimento, fino alla candidatura a Sindaco – se emergerà una convergenza vera, ampia e responsabile su un progetto credibile e su una figura altrettanto forte.

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