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Lecce

“Garanzia Giovani” della CGIL

L’organizzazione sindacale ha strutturato e presentato a Lecce una propria proposta per contrastare la disoccupazione giovanile.

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Nasce Garanzia Giovani della Cgil. L’organizzazione sindacale infatti, ha strutturato una propria proposta, sulla base della raccomandazione della Commissione Europea sulla cosiddetta Youth Garantee, per contrastare la disoccupazione giovanile. Proposta che chiede di istituire al più presto, anche in Italia, la Garanzia Giovani e l’impegno, da parte delle istituzioni pubbliche, ad accompagnare il percorso di attivazione e inserimento lavorativo di ogni giovane.


Si punta a garantire agli under 29, entro quattro mesi dal termine degli studi o dalla perdita di un impiego, una buona offerta di lavoro, un corso di perfezionamento, un contratto di apprendistato o un tirocinio di qualità. E’ questa in estrema sintesi la proposta presentata dalla Cgil per affrontare il nodo della disoccupazione giovanile, rivolta a quei 2,1 milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni noti come i Neet, ovvero che non sono iscritti a scuola né all’università, che non lavorano e che nemmeno seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale.


Una proposta, che ricalca quanto annunciato lo scorso 5 dicembre dalla Commissione Europea, vagliato poi dal Parlamento di Strasburgo, con l’adozione del Pacchetto Giovani. Contro quella che definisce essere l’ “Ereditalia”, (ovvero “un paese ingessato, nel quale le fortune ereditate dalla famiglia di origine, siano esse beni, relazioni, professione o impresa, rendono ogni giovane socialmente predestinato”), la Cgil sostiene infatti che la Garanzia Giovani offre “una preziosa opportunità di innovazione, in linea con gli standard avanzati dalla Commissione Europea”.


La misure del Sindacato prevedono che: “Ogni giovane che abbia terminato gli studi, o perso il lavoro, sia preso in carico dai servizi all’impiego che con lui formulano un percorso di orientamento e inserimento lavorativo oppure un progetto mirato di autoimpiego; i servizi all’impiego si impegnino a fornire una concreta proposta di lavoro (a tempo indeterminato o con contratto di apprendistato) oppure una esperienza qualificante di formazione/tirocinio entro un margine di 4 mesi dall’inizio del periodo di disoccupazione o dal termine degli studi; l’interessato stipuli con i servizi all’impiego un vero e proprio contratto di ricerca di occupazione, che certifica lo stato di disoccupazione e ne stabilisce diritti e doveri”.


Il tutto andrebbe sovvenzionato attraverso la creazione di uno specifico “Fondo nazionale per l’attuazione della Garanzia Giovani”, che sia moltiplicatore di risorse collegato all’utilizzo dei fondi strutturali. Il complesso delle misure dovrebbero per la Cgil “essere adottate con una legge quadro dello Stato, che ne delinei le risorse, gli obiettivi, gli standard qualitativi, gli strumenti di valutazione”, mentre alla competenza delle Regioni “deve spettare la declinazione territoriale anche in relazione ai programmi operativi regionali determinati per l’utilizzo dei Fondi strutturali”. Se i destinatari individuati sono tutti i giovani under 29 che hanno appena terminato gli studi o hanno perso un lavoro (la Commissione Europea indica il limite dell’età di 25 anni ma in Italia andrebbero considerati i tempi più lunghi dei percorsi formativi e i limiti previsti dall’apprendistato), la proposta prevede l’adozione di una serie di azioni di sistema.


Si parte dal potenziare i servizi all’impiego. In Italia, infatti, “a causa della miopia di scelte operate da tempo”, la rete dei servizi all’impiego è piuttosto fragile e scarsamente efficace: solo il 2,7% dei giovani trova lavoro attraverso i centri per l’impiego. Il 38,1 % trova lavoro grazie ad amici, parenti e conoscenti. E’ quindi prioritario “rafforzare la rete dei servizi pubblici all’impiego”. Fornire poi una offerta di formazione professionale efficace e coerente: i corsi di formazione devono avere l’obiettivo di rafforzare e diffondere competenze coerenti con i fabbisogni del territorio e con le sue prospettive di sviluppo. A questo fine le Istituzioni pubbliche locali, insieme alle parti sociali, devono essere pienamente responsabili nel coordinare la programmazione dell’offerta formativa e nel valutare ex post la sua efficacia.

Garantire poi una offerta di tirocinio e apprendistato realmente di qualità. Le occasioni per i giovani di inserimento nel mondo del lavoro “devono essere esperienze in grado di arricchire il bagaglio professionale, con standard di qualità certificati e monitorati, in particolare in relazione ai tirocini troppo spesso diventati occasioni di sfruttamento del lavoro giovanile”. Nel dettaglio, anche in relazione alle linee guida recentemente approvate dalla Conferenza Stato-Regioni, la Cgil ritiene che “debbano essere promosse normative uniformi e che prevedano alcuni limiti: la durata massima non deve superare i 6 mesi e non devono poter essere attivati oltre 12 mesi dalla fine di un percorso di studio”. Si ribadisce invece il giudizio negativo sull’attivazione precoce del contratto di apprendistato attualmente prevista a partire dai 15 anni.


Il sindacato chiede poi incentivi alle assunzioni: “Riorganizzare il sistema di agevolazioni”, spiega nella proposta, “superando eventuali disparità e allo stesso tempo utilizzando criteri di selettività, per favorire aree e gruppi maggiormente svantaggiati, e per sostenere processi di innovazione nei settori di interesse strategico. Le agevolazioni devono inoltre essere finalizzate a favorire le assunzioni a tempo indeterminato e/o i processi di stabilizzazione di coloro che sono impiegati con contratti precari”. Previste poi misure di sostegno alla progettualità e all’autoimpiego: “E’ necessario prevedere un sostegno economico ai progetti di inserimento e auto-impiego, siano essi periodi all’estero, esperienze formative, progetti di imprenditorialità giovanile, creazione di start up o attività professionali”.


Infine, accesso alla professione: “Deve essere sancito il diritto ad un equo compenso per tutto il periodo di praticantato (diversamente da quanto contenuto nella recentissima riforma dell’ordinamento forense). Stessa cosa vale per i professionisti che lavorano con altre forme presso committenti siano essi imprese o studi professionali”.


L’iniziativa è stata presentata a Lecce all’Open Space in piazza S. Oronzo, su iniziativa di Ilaria Lani, responsabile nazionale delle Politiche giovanili della CGIL.


I temi principali hanno riguardato, appunto, la disoccupazione giovanile: si è evidenziato infatti come i giovani che hanno raggiunto i livelli più alti della formazione siano, oggi, abbandonati al loro destino, costretti a lavorare in condizioni indecenti oppure a emigrare all’estero per vedersi riconosciute le proprie competenze e capacità.


Appuntamenti

Negramaro, ultimo abbraccio live al Salento

Il prossimo agosto faranno tappa alle Cave del Duca per l’OverSound Music Festival con il loro “Una storia ancora semplice” Tour. La band ha già annunciato che subito dopo si prenderà una lunga pausa

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Dopo il trionfo del tour nei palasport e un anno di successi, i Negramaro tornano nell’estate 2026 con “Una storia ancora semplice”, un nuovo viaggio nei festival outdoor, dopo 10 anni dall’ultima volta, che segnerà l’ultima occasione per vedere la band dal vivo prima di una lunga pausa.

Un tour speciale, pensato come un grande abbraccio collettivo: una scaletta imperdibile, un regalo ai fan che in questi vent’anni hanno seguito ogni tappa della loro storia, e un modo per ripercorrere insieme tutte le grandi hit che hanno reso inconfondibile il loro percorso.

Per tutta l’estate 2026, i Negramaro porteranno la loro musica nei più importanti festival italiani, attraversando il Paese da nord a sud, queste le prime date annunciate: si partirà il 20 giugno da Roma con il Rock in Roma, dove mancavano dal 2005, per poi proseguire con Marostica Summer Festival Volksbank (3 luglio), Flowers Festival di Collegno (4 luglio), Brescia Summer Music (10 luglio), AltraOnda Festival di Genova (11 luglio), Riccione Music City (24 luglio), Villa Manin di Codroipo (25 luglio), fino al grande ritorno a casa, il 1° agosto alle Cave del Duca di Lecce, per l’OverSound Music Festival.

Ad agosto, la band sarà protagonista del Summer Nights di Follonica (12 agosto), del Vibes Summer Festival di Cinquale (13 agosto), dell’Arena dei Cedri di Santa Maria del Cedro (17 agosto) e del Roccella Summer Festival (18 agosto), per poi approdare in Sicilia con due appuntamenti al Dream Pop Fest di Palermo (21 agosto) e al Sotto il Vulcano Fest di Catania (22 agosto). Il tour toccherà poi il Marea Festival di Montesilvano (29 agosto), la Reggia di Caserta (4 settembre) e ancora il Parco della Musica di Milano (8 settembre).

Una storia ancora semplice” non è solo un tour, è un viaggio nella memoria e nel presente, un racconto sonoro che attraversa due decenni di successi, da Mentre tutto scorre a Estate, da Meraviglioso a Solo 3 minuti, fino a Casa 69 e ai brani più recenti di Free Love.

Un concerto che celebra la forza di una storia collettiva, fatta di palco, musica e vita condivisa, prima di prendersi il tempo necessario per immaginare nuovi inizi.

Protagonisti di un percorso che ha segnato la musica italiana contemporanea, i Negramaro hanno costruito un legame indissolubile con il proprio pubblico, trasformando ogni live in un rito generazionale.

Dall’esordio del 2003 fino a oggi, la loro è una storia di amicizia, sperimentazione e libertà creativa: una storia ancora semplice, ma straordinariamente viva.

La storia di un’amicizia ventennale che nasce nei primissimi anni zero sui banchi dell’università e cresce, anche grazie all’intuito di Caterina Caselli che li ha scoperti e voluti con sé in Sugar fin dagli esordi, come una grande famiglia allargata. Il loro è un percorso ricco di record e certificazioni multiplatino con 8 album di studio, 1 album live, 1 greatest hits, 2 docu-film.

 Prevendite su ticketone.it da giovedì 30 ottobre alle ore 18

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Casarano

Weekend di Ognissanti sarà in parte bagnato

“Venerdì giornata interlocutoria con qualche pioggia o rovescio possibile qua e là su gran parte della Penisola, ma soprattutto su area ionica…

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Stando alle previsioni di Edoardo Ferrara, meteorologo di 3bmeteo: “Il prossimo fine settimana, si presenta con il maltempo. Il Sud più ai margini dell’azione ciclonica, pur con qualche pioggia o temporale possibile soprattutto su Sicilia, Calabria e Campania. Il tutto sarà accompagnato da una sostenuta ventilazione ora di Scirocco, ora di Libeccio e Ponente”.

Venerdì giornata interlocutoria con qualche pioggia o rovescio possibile qua e là su gran parte della Penisola, ma soprattutto su area ionica, versante tirrenico, Liguria e settori a Nord del Po. In attesa di una nuova perturbazione che nel weekend di Ognissanti dovrebbe interessare dapprima il Nord, successivamente anche il Centro con ulteriori piogge; ancora una volta ai margini il Sud. Si tratta tuttavia di una tendenza che necessita di ulteriori analisi e conferme, data anche la distanza temporale”.

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Attualità

Il saluto del Rettore Pollice per la fine del suo mandato

L’ho fatto con impegno e passione, e questo mi ha consentito di conoscere molti di voi e di poter apprezzare le vostre qualità…

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Carissimi colleghi e colleghe, carissime studentesse e studenti,

tra qualche giorno si chiuderà il mio mandato e lascerò la guida del nostro Ateneo, laddove mi ha portato il vostro sostegno, la fiducia che mi avete accordato oltre sei anni fa; una fiducia che spero abbia trovato conferma nel mio operato. Sono stati sei anni intensi e impegnativi, talvolta difficili, come nel periodo pandemico, ma anche entusiasmanti per le emozioni che ci hanno regalato e, nondimeno, appaganti per i risultati conseguiti, come la realizzazione della Scuola di Medicina che resta di certo il lascito più importante di questo mandato.

GLI ANNI CHE SONO STATI

Anni che ci hanno dato grandi soddisfazioni, andate ben oltre le nostre aspettative, restituendoci non solo una più solida prospettiva di sviluppo, ma anche la stima dei nostri interlocutori pubblici e privati, l’affetto della nostra comunità territoriale. Un riconoscimento indubbiamente importante, posto che tra le missioni istituzionali degli atenei il public engagement ha assunto una crescente importanza e con esso la capacità di concorrere allo sviluppo sociale, economico, culturale del contesto territoriale di cui si è parte.

Un obiettivo, quest’ultimo, che abbiamo tenacemente perseguito attraverso l’elaborazione del Masterplan della Terra d’Otranto, per citare l’azione più rappresentativa, o con la costituzione della rete dei Partner strategici che vede il coinvolgimento di circa centocinquanta attori di livello locale, nazionale e internazionale. Ma questo, come ogni altro risultato raggiunto, è stato in larga misura merito vostro, merito di quanti in questi anni si sono spesi per rinnovare l’immagine del nostro Ateneo; per costruire una nuova prospettiva di sviluppo per la nostra Università, per il nostro territorio.

Pur essendo stato promotore di molte iniziative ed avendo contribuito personalmente alla realizzazione di molte di esse, ho sempre creduto che uno dei compiti fondamentali di chi governa un’istituzione sia quello di mettere in valore le persone che ne fanno parte, di motivarle e coinvolgerle, facendo in modo che ciascuna di esse possa esprimere appieno il proprio potenziale e, sentendosi parte di un progetto corale e di un’istituzione accogliente e dinamica, possa impegnarsi per il bene della propria comunità. È per questo che negli anni del mandato ho cercato di essere sempre al vostro fianco, ascoltando le vostre proposte e aiutandovi a realizzarle, partecipando agli eventi di cui eravate promotori o accompagnandovi nello sviluppo di nuove e più sfidanti progettualità.

L’ho fatto con impegno e passione, e questo mi ha consentito di conoscere molti di voi e di poter apprezzare le vostre qualità, costruendo e rafforzando amicizie che costituiscono la più grande eredità personale di questo sessennio. Parlando di amicizie, sento il dovere di ringraziare la Prorettrice, i miei delegati e delegate, la mia segreteria e il Direttore Generale per avermi supportato e sopportato; una dimostrazione d’affetto che non potrò dimenticare.

INVESTIMENTI E PNNR

Sono orgoglioso di non aver mai interrotto le attività didattiche e di ricerca e di aver potuto contribuire in prima persona all’ottenimento di importanti investimenti come quelli relativi al restauro e la rifunzionalizzazione del Monastero degli Olivetani, o all’acquisizione di importanti asset immobiliari come il complesso ITCA dove a breve realizzeremo un nuovo studentato. Un investimento, quest’ultimo, che è andato ad aggiungersi ad un piano di investimenti immobiliari che, integrando i fondi del Piano per il Sud e del PNRR, ci ha consentito di ridisegnare il nostro Ateneo, ampliando e riqualificando il nostro patrimonio edilizio, rendendolo più sostenibile e funzionale e, al contempo, anche più bello.

In questo stesso periodo abbiamo anche contribuito a ridisegnare l’assetto urbano come la piazza della conoscenza che sta sorgendo tra i nostri plessi di Via Calasso e lo Studium 2000, creando un vero e proprio campus urbano; un’idea che proposi al Comune anni addietro e che trova oggi realizzazione, come il percorso ciclabile che conduce ad Ecotekne. Sono altresì felice di aver personalmente contribuito a ridefinire le strategie di orientamento, dando vita al Summer Camp e, soprattutto, incontrando ogni anno gli studenti e le studentesse di più di una trentina di istituti secondari di II grado delle tre province salentine e costruendo con i dirigenti scolastici un rapporto di intensa collaborazione che ha positivamente inciso sulla crescita delle iscrizioni che abbiamo registrato in questi anni con una dinamica nettamente migliore della media nazionale, pur all’interno di un perdurante processo di spopolamento del territorio salentino che resta una delle maggiori criticità che grava sul nostro futuro.

UN PENSIERO AGLI STUDENTI TUTTI

Agli studenti e studentesse del nostro Ateneo va un ringraziamento particolare per la fiducia che ci hanno accordato, ma anche per essere stati in questi anni una forza trainante e innovativa, collaborando attivamente alla definizione degli indirizzi strategici e degli interventi operativi. Quando penso ai nostri studenti il mio pensiero va, e non potrebbe essere diversamente, a Julie, la nostra studentessa francese che si tolse la vita due anni fa. È stato un momento doloroso che mi porta a dire “mai più”: nessuno studente deve essere lasciato indietro, nessuno deve sentirsi solo nella nostra comunità. In questi anni abbiamo fatto di tutto per rendere il nostro Ateneo più inclusivo, accogliente e sostenibile, potenziando le attività dell’ufficio inclusione, investendo risorse sul counseling psicologico, creando nel campus extraurbano in collaborazione con l’ASL il presidio medico, realizzando il gender equality plan e il bilancio di genere e, più di recente, allargando il nostro impegno agli studenti con bisogni educativi speciali.

Qualche tempo fa mi è capitato di far parte di una commissione che ha laureato uno studente nella sua casa in quanto le sue condizioni di salute non gli consentivano di spostarsi. Vorrei trasmettere a tutti voi l’emozione che ho provato quel giorno e che mi porta a dirvi: è su questi obiettivi che si misura la qualità di una Università pubblica; nel consentire a tutti, indipendentemente dalle condizioni personali e familiari, di mettere in valore il proprio talento, di dare un futuro alla propria vocazione. L’accesso alla formazione universitaria è un diritto che deve essere assicurato a tutti, ai nostri concittadini, certo, ma anche a tutti coloro ai quali questo diritto nel loro paese di provenienza non è garantito, a coloro che fuggono da guerre, persecuzioni o anche solo da condizioni di povertà che non consentono loro di poter avere un futuro.

LE COLLABORAZIONI

Di qui l’impegno a guardare anche oltre i nostri confini. Sul piano dell’internazionalizzazione abbiamo ampliato le nostre collaborazioni strategiche grazie a numerose missioni istituzionali che ci hanno portato in una ventina di Paesi europei ed extraeuropei con importanti risultati quali: la costituzione di una alleanza europea (il Consorzio Athena); la creazione di un centro di ricerca alle Galapagos, che speriamo presto di poter potenziare, e l’avvio di nuove missioni archeologiche all’estero come in Iran e in Uzbekistan. Ma le iniziative che mi rendono maggiormente orgoglioso sono l’istituzione del bando Unisalento4Talents e l’apertura di una sede didattica in Madagascar; proprio in questi giorni quest’ultima, in ragione del suo valore innovativo e dei valori etici che sono ad essa sottesi, è stata premiata con un finanziamento ad hoc della Fondazione con il Sud.

Sempre sul piano dell’internazionalizzazione ho saputo, proprio mentre vi scrivo, che un nostro progetto con i paesi della sponda meridionale del Mediterraneo – progetto di cui sono stato personalmente promotore – è stato fatto proprio dall’Unione Europea e vedrà la sua realizzazione già nel 2026. Del resto sulla cooperazione internazionale abbiamo investito in maniera convinta aprendo su questi temi una magistrale a Brindisi in collaborazione con le Nazioni Unite che in questa città hanno una delle loro più importanti basi logistiche. Una magistrale tesa anche a rilanciare il nostro impegno didattico nel capoluogo brindisino dove abbiamo aperto una sede nel chiostro di San Paolo Eremita.

Tornando agli obiettivi dell’inclusione questi si sono inseriti in una più generale strategia di Ateneo che ha cercato di dare piena attuazione ai principi ESG. È infatti in questa direzione che vanno lette azioni fondamentali come l’elaborazione del Piano di Sostenibilità di Ateneo, la ridefinizione del quadro organizzativo e l’investimento sul personale tecnico, amministrativo e bibliotecario affinché potesse raggiungere una dimensione quantitativa e qualitativa coerente con le esigenze dell’Ateneo e offrisse a tutti i dipendenti un’opportunità di crescita professionale in un ambiente più dinamico e meno stressante in ragione della redistribuzione dei carichi di lavoro. I margini di miglioramento su questo piano sono ancora molti, ma sono certo che la nuova governance andrà con determinazione in questa direzione. 

QUELLO CHE LASCIO

Se vogliamo puntare all’eccellenza abbiamo infatti bisogno del contributo di tutti voi e questo lo si potrà ottenere solo se ciascuno di voi sarà messo nelle condizioni di dare il meglio di sé. Ambire all’eccellenza vuol dire potenziare la ricerca, in quanto asse portante dell’istituzione universitaria; senza una ricerca di qualità non può esservi infatti una didattica di qualità e la stessa terza missione viene ad essere privata del suo slancio innovativo. È con questo obiettivo che in questi anni ci siamo impegnati a migliorare e ad arricchire i nostri laboratori di ricerca, a rafforzare la nostra presenza nelle reti nazionali e internazionali, a creare nuove infrastrutture di ricerca e di connessione con il mondo delle imprese. Abbiamo iniziato con la costituzione del Salento Biomedical District e abbiamo proseguito, entrando in ben tre dei cinque Centri Nazionali per la Ricerca creati con i fondi del PNRR. 

Ci stiamo dotando di attrezzature di ricerca che ben pochi atenei in Italia e in Europa possono vantare e, non ultimo, abbiamo realizzato importanti investimenti sul piano del trasferimento tecnologico, come la creazione della rete I-Store e la progettazione dell’incubatore-acceleratore d’imprese che è al momento in fase di realizzazione nell’area industriale di Surbo o, ancora, la costruzione a Campi Salentina di un centro integrato per la vitivinicoltura di qualità – un’altra iniziativa volta a mettere in valore le vocazioni produttive della nostra terra – e da ultimo, ma non per ultimo, a Cavallino nel Convento dei Domenicani stiamo creando un Centro per il Restauro in collaborazione con il Polo Bibliomuseale e la Regione Puglia. Abbiamo lavorato naturalmente anche sulla comunicazione, innovando l’immagine del nostro Ateneo – a partire dal logo che oggi esprime la nostra vocazione ad essere luogo di mediazione e di confronto – e creando nuovi ed efficaci strumenti di comunicazione come la Web Radio di Ateneo (SUR, Salento University Radio) e iniziative volte a rafforzare la reputazione e il senso di appartenenza, come il Graduation Day.

Dovrei riportare molte altre iniziative realizzate in questi anni o in corso di realizzazione e mi scuso con quanti non le troveranno elencate in queste poche pagine avendo dedicato ad esse larga parte del proprio tempo, ma credo di aver già abusato della vostra pazienza.

Ci eravamo ripromessi di essere un faro culturale, un gateway tecnologico, un ateneo inclusivo, un motore di sviluppo sostenibile, un bene comune per la nostra comunità; credo che tutti questi risultati siano stati raggiunti e la presenza del Presidente della Repubblica alla nostra ultima inaugurazione è stato il coronamento di questo percorso, il giusto riconoscimento all’impegno di tutti noi. Spero davvero di aver contribuito nel mio ruolo istituzionale a rendervi, come lo sono io, orgogliosi di far parte di questa comunità accademica.

Abbiamo fatto insieme molta strada, ma molta strada è ancora da percorrere e occorre che l’impegno di tutti e tutte voi non venga mai meno, che cresca e si rafforzi la coesione e la convergenza perché l’Ateneo e il territorio sono di fronte a sfide assai complesse e per vincerle c’è bisogno di tutti noi. Continuerò ad essere convintamente al vostro fianco, al fianco della nuova Rettrice, come voi e lei avete fatto con me in questi anni. Non mi resta che ringraziarvi e augurare a ciascuno di voi e alla nostra Università di non perdere mai di vista l’obiettivo: contribuire, attraverso il progresso della conoscenza e il pensiero critico e indipendente, a rendere il mondo un luogo migliore in cui vivere, a partire dal nostro amato territorio.

Un abbraccio Fabio Pollice

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