Attualità
Università del Salento, laurea honoris causa al professor Roberto Maragliano
Per il «fondamentale e seminale ruolo che il professore ha rivestito, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta del ‘900 fino ai giorni nostri, nel ridefinire contesti e ambienti di apprendimento attraverso l’uso dei media e delle tecnologie»
Questa mattina l’Università del Salento ha conferito la laurea honoris causa in “Consulenza pedagogica e progettazione dei processi formativi” al professor Roberto Maragliano.
Alla cerimonia hanno preso parte il Rettore Fabio Pollice, il Presidente del Consiglio didattico di Area Pedagogica Demetrio Ria e il professor Salvatore Colazzo, docente di Pedagogia sperimentale.
Il professor Maragliano ha tenuto una lectio magistralis sul tema “Cambiare copione con l’intelligenza artificiale”.
Si legge nelle motivazioni per il conferimento della laurea, lette dal professor Demetrio Ria: «Le motivazioni della proposta del conferimento della laurea ad honorem a Roberto Maragliano risiedono nel fondamentale e seminale ruolo che il professore ha rivestito, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta del ‘900 fino ai giorni nostri, nel ridefinire contesti e ambienti di apprendimento attraverso l’uso dei media e delle tecnologie. Questo gli ha consentito di ridefinire i rapporti tra processi di apprendimento, pratiche di insegnamento e nuove tecnologie, come testimonia il Laboratorio di Tecnologie audiovisive creato nel 1990 presso l’Università di Roma Tre e le tante pubblicazioni sui temi dell’uso delle tecnologie in ambito educativo e didattico, il cui compendio può essere ritrovato nel “Nuovo Manuale di didattica multimediale” giunto ormai alla decima edizione. L’attività di ricerca, di formazione di giovani ricercatori che lo ha visto impegnato in diverse università italiane tra le quali Sassari, Firenze, e come professore ordinario dal 1980 al 1986 Lecce e poi a Roma Tre, gli ha consentito di creare e favorire la crescita di molti validi studiosi che oggi ricoprono ruoli di prestigio nell’accademia italiana».
Nella laudatio, il professor Salvatore Colazzo ha detto tra l’altro: «L’Università di Lecce (poi del Salento) è stata nella vicenda umana e professionale di Roberto Maragliano una tappa importante. Egli vi ha insegnato quando vincitore di concorso, nel 1981, assunse l’insegnamento di Didattica presso la facoltà di Magistero. Vi rimase fino al 1985. Rappresentò una voce autorevole, portando nell’ambiente pedagogico salentino la ricchezza dei suoi studi. Egli, laureato in Filosofia, era stato borsista CNR presso l’Istituto Matematico dell’allora Università di Roma, sotto la direzione del professor Bruno de Finetti e poi ricercatore nell’ambito delle tecnologie per la didattica presso il CNITE (Centro Nazionale Italiano di Tecnologie Educative) diretto da Aldo Visalberghi, per poi ricevere incarichi di insegnamento all’Università di Sassari e di Firenze. Impegnato politicamente, collaborava con gli Editori Riuniti, La Nuova Italia e con la rivista “Riforma della Scuola”. Era nella Commissione che avrebbe stilato i Programmi della Scuola Elementare del 1985, rappresentando al suo interno l’anima “laica”. Conobbi Maragliano durante i suoi anni leccesi, da studente di Filosofia, che scelse di inserire i suoi esami nel proprio piano di studi e di farsi seguire nell’elaborazione della tesi finale. Ciò che colpì me – e con me molti altri studenti – fu la sua apertura mentale, che invitava a guardare alla problematiche educative con sguardo ampio: fu grazie a lui che molti di noi conobbero gli storici de Les Annales, furono invitati a valutare quanto le relazioni genitori-figli fossero condizionate dalle vicende storiche e culturali, a non dare per scontata l’idea corrente di famiglia, a considerare la scuola come terreno di confronto politico fondamentale, possibile strumento di riproduzione sociale o invece di innovazione. A Lecce Maragliano poté coltivare una grande passione che non lo ha mai abbandonato: la musica. Fu membro del Coro che cantava nelle stagioni operistiche. Da quella passione, in verità, sono nati molti contributi di approfondimento scientifico nel campo della pedagogia e della didattica musicale. Negli ultimi anni Roberto Maragliano è più volte tornato presso la nostra Università, per partecipare a seminari e convegni, riuscendo sempre a fornire un apporto originale alle tematiche trattate. Vi ha portato la grande esperienza maturata nel corso della sua attività di ricerca e di formazione all’Università RomaTre dove si era trasferito dal 1985/86. Tra i meriti di Maragliano: l’aver coniugato l’impegno politico con quello di studio, ricoprendo incarichi di altissimo livello nell’ambito di numerose Commissioni ministeriali le quali si sono occupate di riforme importanti per il sistema formativo italiano. Tra tutte cito la ben nota “Commissione dei Saggi”, da lui coordinata, incaricata di cui di individuare “Le conoscenze fondamentali per l’apprendimento dei giovani nella scuola italiana dei prossimi decenni”; l’aver chiamato la pedagogia a confrontarsi serratamente con la comunicazione, considerandola elemento da questa non disgiunto, facendo le istituzioni e le agenzie educative parte del più ampio sistema dei media, che costituiscono l’ambiente entro cui siamo inseriti sin dalla nascita e che modella a pieno titolo le nostre esistenze. Oggi i media abilitano forme di conoscenza che fanno appello al corpo e alle emozioni, suggeriscono alla scuola di riorganizzare i propri saperi, in modo da valorizzare appieno l’embodied cognition, superando definitivamente il modello cartesiano che contrappone un soggetto conoscente ad un oggetto da conoscere attraverso una ricostruzione che impegna unicamente la mente e pone fra parentesi l’emotivo. Coerentemente con questa sua impostazione teorica, ha animato iniziative editoriali e dato vita ad artefatti culturali: libri di testo, antologie, ipertesti…, le tante produzioni del Laboratorio di Tecnologie Audiovisive, che aveva fatto nascere all’Università RomaTre, la Piazza Telematica, altra pionieristica intuizione, con cui ha esplorato anzitempo le potenzialità dell’e-learning, nei contesti accademici convenzionali. Non si tratta solo di pensare l’innovazione, bisogna farla per veramente comprenderla. Nel momento in cui ha posto in questione da un punto di vista teorico il mondo editoriale italiano, per le sue logiche produttive e distributive, ha ad esempio abbracciato – con assoluta coerenza – l’editoria elettronica e il self publishing, mettendo peraltro online, a libera universale disposizione, l’intera sua produzione scientifica. Credendo in una scrittura che sa farsi conversazione interattiva, è diventato un animatore di spazi social dedicati alla discussione di temi culturali. Infine, non vanno sottaciute le sue qualità umane: la sua intatta gioia nel pensare, nel fare, nel condividere idee ed esperienze, la sua disponibilità a rimettere in movimento le acquisizioni della sua ricerca, per sondare con nuovi strumenti porzioni inesplorate della realtà, capace di catturare i suoi interessi, il suo senso dell’amicizia, che dà a chi gli sta accanto, ai giovani con cui entra in contatto, una benefica fiducia nella bellezza dello studio, che è prima d’ogni altra cosa relazione».
Attualità
Khady Sene a Salve e Tricase
Il coraggio di non arrendersi: trasformare le sfide in opportunità: la prima donna immigrata in Italia a ricoprire il ruolo di direttrice di una Caritas diocesana domattina farà visita a ragazzi e ragazze dell’Istituto comprensivo di Salve Morciano Patù. Nel pomeriggio Semi di integrazione a Palazzo Galone a Tricase
È donna, italiana, di origini senegalesi, Khady Sene, la nuova direttrice della Caritas diocesana di Foggia-Bovino, nominata dall’arcivescovo Giorgio Ferretti.
Domattina, alle 9,30, sarà ospite presso l’Istituto comprensivo di Salve Morciano Patù (nell’aula magna della sede centrale di via Rosenberg), per incontrare gli studenti e testimoniare «il coraggio di non arrendersi, per trasformare le sfide in opportunità».
E lei di coraggio ne ha avuto tanto: arrivata in Italia a 20 anni ha dovuto fin da subito rimboccarsi le maniche, ricominciare a studiare, ripartendo dalle medie, fino a laurearsi in finanza e marketing.
Nel frattempo, per 10 anni, Khady si è impegnata come volontaria nelle mense e come operatrice sociale.
A soli 31 anni è oggi la prima donna immigrata in Italia a ricoprire il ruolo di direttrice dell’ente ecclesiastico.
Un esempio di donna che non si è arresa, che ha creduto in una missione: stare accanto agli ultimi.
E lo fa, Kadhy, in un luogo martoriato dal caporalato e dallo sfruttamento dei migranti nei campi.
«In un presente segnato da sofferenze e incertezze, è difficile immaginare un futuro luminoso. Tuttavia, anche in tempi come i nostri, essere contaminatori di pace diventa un dovere», ha dichiarato la nuova direttrice al magazine Vita.
«Mentre i “potenti” bombardano, c’è una collettività che lotta quotidianamente per dare voce a una comunità violata, che presta il proprio volto a una giusta causa, difendendo i diritti di tutti» ha ribadito Khady Sene, ricevendo il “Premio donna per la pace” dal Comune Monteleone di Puglia.
Il dirigente scolastico Istituto comprensivo di Salve Morciano Patù accoglie la nuova direttrice Caritas: «Siamo convinti che l’incontro con Kadhy Sene rappresenti un momento prezioso per offrire ai nostri studenti una prospettiva diretta sulle sfide del territorio e sull’importanza di essere un aiuto concreto nella comunità. L’obiettivo è quello di consolidare il messaggio di forza, resilienza e responsabilità sociale. Ascoltare la sua testimonianza significa educare al cuore della cittadinanza attiva: comprendere le realtà di fragilità e imparare che, a tutte le età, possiamo e dobbiamo fare la nostra parte per un mondo più giusto e inclusivo. L’appuntamento di domani», conclude Gianni Sergi, «si pone in stretta continuità con l’iniziativa tenutasi là scorsa settimana che ha celebrato figure femminili di forte impatto sociale e civile».
A TRICASE
Nelle Scuderie di Palazzo Gallone, dalle 15 alle 19, 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐢𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢, 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢, 𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐞 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚𝐥𝐢, 𝐜𝐨𝐧 𝐥’𝐨𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞: il funzionamento e l’evoluzione del servizio di supporto alle persone migranti; le metodologie adottate nei percorsi educativi e di mediazione; le collaborazioni attive con scuole, enti locali e realtà associative; testimonianze e buone pratiche maturate nel territorio dell’Ambito.
“Semi di Integrazione” è un’iniziativa promossa dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo, nell’ambito dei servizi dedicati al supporto, all’accompagnamento e all’integrazione delle persone con background migratorio.
L’evento, patrocinato dalla Città di Tricase, è realizzato con il contributo degli enti attuatori del servizio, la Cooperativa Sociale Ipad Mediterranean e l’Associazione Form.Ami, impegnati quotidianamente nel lavoro di mediazione, orientamento e costruzione di percorsi inclusivi sul territorio.
L’iniziativa prevede inoltre la possibilità di visitare la mostra fotografica “Nessuno è straniero – Storie di migrazioni” e si concluderà con un momento di convivialità multiculturale.
L’evento rappresenta un’occasione per conoscere più da vicino i servizi messi in campo dall’Ambito e il lavoro svolto dagli enti attuatori, evidenziando il ruolo della cura, della professionalità e della rete territoriale nel promuovere integrazione e inclusione sociale.
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Attualità
Gagliano del Capo: piante d’ulivo gratis
Distribuzione gratuita di piante resistenti alla Xylella Fastidiosa per il recupero del paesaggio agrario olivicolo. Chi sono i destinatari e cosa fare per usufruirne
«Salviamo il nostro paesaggio olivicolo. Reimpianta o crea nuovi oliveti con piante resistenti»: il Comune di Gagliano del Capo promuove un progetto per il recupero e la valorizzazione del paesaggio olivicolo. Distribuirà gratuitamente piante d’ulivo resistenti alla Xylella Fastidiosa.
Ne beneficeranno i proprietari di terreni agricoli nel territorio comunale.
Per reimpianti: terreni con piante compromesse dalla Xylella.
Per nuovi impianti: terreni agricoli non vincolati dal PPTR Puglia.
È prevista la distribuzione da 20 a 50 piante gratuite per ogni richiedente che riceverà: piante certificate esenti da Xylella fastidiosa; Cultivar resistenti (Leccino o Favolosa); piante di 18-24 mesi, pronte per l’impianto; targa identificativa comunale da affiggere sul fondo.
Per partecipare bisognerà compilare il modulo di domanda, allegare documenti richiesti (identità, visura catastale, foto/PPTR) e presenta la domanda entro il 30 dicembre alle 12.
La domanda potrà essere presentata: a mano presso Ufficio Protocollo Comunale (in piazzetta del Gesù) il lunedi, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12 (solo il martedì dalle 16,30 alle 18,30); via PEC, indirizzando all mail a protocollo.gaglianodelcapo@pec.rupar.puglia.it; per posta, indirizzando la missiva a Comune di Gagliano del Capo, Piazzetta del Gesù 73034 Gagliano del Capo (LE).
La consegna delle piante sarà effettuata dal 20 febbraio al 15 marzo 2026; obbligatorio affiggere sul fondo la targa comunale (sanzione € 50,00 se non affissa); messa a dimora entro 2 mesi dalla consegna (controlli comunali dopo 60 giorni dalla consegna)
Informazioni e modulistica su www.comune.gaglianodelcapo.le.it (Sezione: Amministrazione Trasparente); telefono 0833798311; mail ambiente@comune.gaglianodelcapo.le.it
L’iniziativa, promossa dal consigliere con delega all’agricoltura Mario Profico, è finanziata dal Comune di Gagliano del Capo con una dotazione finanziaria di 8mila euro.
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Tricase e Lecce fra i migliori ospedali, secondo l’Agenas
Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse. Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti…
Su 1117 ospedali pubblici e privati, valutati su 6 aeree cliniche, 15 hanno raggiunto dei risultati e livello “alto” e “molto alto” ed è migliorata, secondo l’Agenas (agenzia nazionale servizi sanitari), l’assistenza negli ospedali italiani nel 2024.
Migliorano certo, ma evidenziano anche una forte discrepanza fra Nord e Sud.
Dal 2012, AGENAS sviluppa il Pne, finalizzato alla valutazione degli esiti delle prestazioni assistenziali e delle procedure medico-chirurgiche nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.
Tale osservatorio, il Pne, regolamenta gli standard relativi all’assistenza ospedaliera e, per tale valutazione, quest’anno ha utilizzato 218 indicatori: 189 per l’assistenza ospedaliera (67 di esito/processo, 101 di volume e 21 di ospedalizzazione); 29 per l’assistenza territoriale, valutata in termini di evitata ospedalizzazione, esiti a lungo termine e accessi impropri al Pronto Soccorso.
Sono stati analizzati separatamente otto ambiti clinici: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologico, gravidanza e parto e classificati gli standard di qualità in alto/molto alto, medio, basso/molto basso.
Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse.
Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti.
La prima, fra le strutture citate in ambito cardiocircolatorio, per gli interventi su valvole cardiache, spicca come un livello molto alto, la Casa di Cura Città di Lecce.
La seconda, con un’altra importante valutazione fra gli ospedali salentini, come migliore ospedale per i tumori rientra, con un livello molto alto, l’Ospedale Cardinale Panico di Tricase.
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