Attualità
Lizzanello, il sindaco lascia: la lettera al Commissario prefettizio

Il sindaco di Lizzanello, Fulvio Pedone, dopo le dimissioni di 12 consiglieri che han fatto cadere la giunta, lascia la carica con una lettera indirizzata al commissario prefettizio, la dottoressa Mauro. Lettera che qui di seguito pubblichiamo.
Egregia Dr.ssa Mauro, Commissario Prefettizio
con grande sofferenza le consegno le chiavi di Lizzanello e Merine. Sofferenza non per il colpo ricevuto alle spalle, so bene che la sfiducia appartiene alla politica, ma perché sento su di me il peso di non essere riuscito a fermare l’impeto smisurato dei consiglieri congiurati.
Facendolo, avrei impedito il danno che il commissariamento, anche il migliore, arreca alle Comunità. Danno in termini di costi, siamo un comune che quest’anno esce dal predissesto, danno per la cessazione degli indirizzi politici, alcuni sarebbero stati determinanti per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e la riqualificazione urbana, danno per un’amministrazione che con Lei, suo malgrado, sarà puramente gestionale.
Un’amministrazione, cioè, in cui gli obblighi per i cittadini prevarranno sui loro bisogni e necessità; in cui nessuno potrà farsi politicamente carico delle tante difficoltà determinate da questa drammatica pandemia. Da ultimo -tra l’altro- dichiarata drammaticamente fuori controllo dai nostri medici curanti. Nessuno combatterà le battaglie dei cittadini se dovesse essercene bisogno, nessuno organizzerà magazzini di beneficienza per i bisognosi, nessuno medierà le esigenze della scuola, nessuno porterà avanti la battaglia delle stabilizzazioni nell’ambito di zona o rappresenterà le ragioni politiche di Lizzanello e Merine all’ARO. Nessuno si occuperà delle emergenze ambientali, nessuno percorrerà le strade passo passo per raccogliere le esigenze di pulizia o di pericolo. Nessuno proseguirà i lavori avviati con i comuni limitrofi per gli indispensabili investimenti sul territorio connessi al recovery plan nazionale.
Un vuoto di umanità politica a Municipio che mi provoca sensi di colpa. Sappia, però, Commissaria che ho fatto di tutto per fermare quegli irresponsabili. Sono tornato in carica, ma loro ancora più inferociti, non hanno voluto sentire ragioni. Mi sono mosso verso tutti, tutti quelli più rappresentativi; purtroppo non mi hanno dato il tempo neppure di tentare a farli ragionare. Ciascuno con le proprie ragioni ha consumato, con la bava alla bocca, nuovamente l’attacco a me e con me agli incolpevoli cittadini.
La minoranza accampa giustificazioni politiche inconsistenti. Ho letto che hanno motivato la loro adesione al sodalizio dimissionario, costituito insieme ai nemici storici, richiamando addebiti di cinque anni fa: la TARI 2017. Purtroppo per il paese sono solo un disco incantato, privi di buon senso e di lungimiranza politica. Quelle polemiche TARI del 2017 che diffusero in maniera meramente strumentale, riguardavano aspetti ampiamente passati in giudicato. Il TAR mi diede ragione, si trattava di vecchie debitorie, procurate dalle passate amministrazioni (cioè da loro stessi) e di cui io, appena eletto, mi sono dovuto fare carico. Addirittura nelle loro “requisitorie” accusano me e la mia giunta di sprechi. Come si può accusare di sprechi una giunta ed un sindaco che in cinque anni non hanno percepito stipendi, facendo risparmiare all’ente circa 480.000,00 euro. Questi sarebbero gli sprechi ?!? Con quei risparmi abbiamo risanato il predissesto che proprio loro (tranne uno) hanno procurato ai cittadini.
La maggioranza ha motivato le sue scelte kamikaze sul presunto mancato coinvolgimento da parte mia. In verità sig.ra Commissaria non ho coinvolto solo chi era assente. Uno degli assessori dimissionari in cinque anni sarà venuto in giunta sì e no 5 volte. La vicesindaco, per esempio, ci pungolava nelle sue brevi comparse di giunta lamentandosi di dover fare presto per aver lasciato l’acqua sul fuoco. La sua azione politica in 15 anni non ha prodotto nulla, se non il predissesto e circa 120.000,00 euro per il suo stipendio. Un consigliere a me vicino per ragioni parentali (seppure venute meno) dopo avere raccolto le più ampie elargizioni che la politica “cencelli” riconosce, ha agito miseramente, con la supponenza di candidarsi al mio posto, non curandosi neppure di mettere in crisi gli affetti familiari.
Poi i due bigs, o meglio pigs della politica lizzanellese. Due ingordi figuri legati fra loro dagli affari di palazzo. Pensavano di operare impunemente come fossero i padroni degli appalti, abituati a farlo da oltre 20’anni. Uno dei due è un dipendente pubblico, l’altro non ha neanche un giorno di lavoro, entrambi hanno messo da parte una fortuna alle spalle dei cittadini. Loro hanno determinato la congiura. Il motivo è da ricercare nella bonifica che in questi anni ho posto in essere per delegittimarli, per non fargli più spendere il nome del comune. La reazione incontrollata in occasione del finanziamento che la regione Puglia ha messo a disposizione grazie al mio lavoro per le opere compensative connesse alla Regionale 8. Come le iene hanno tentato di avventarsi sulla preda, ingordi, affamati. Apra gli occhi Commissaria quella partita è stata il vero motivo dello scioglimento del consiglio. A lei di certo non potranno mandarla a casa, per cui operi nel bene supremo dei cittadini. Avvii i lavori per i quali abbiamo già dato ampiamente indirizzo e compia, per Amore di Dio, il mio programma di governo.
Un’altra questione vorrei, infine, sottoporle, quella della pagina facebook comunale. Le ragioni del predissesto mi hanno impedito in questi anni di poter nominare un ufficio stampa per curare la mia comunicazione. Ho quindi a mie spese e a mio nome aperto una pagina Comune di Lizzanello. Ben presto quella pagina, che rappresentava la voce social del sindaco sul territorio, è diventata molto popolare, specie nel periodo del primo lookdown. Con la fine del mio mandato, ho dovuto cambiare le impostazioni ed il nome della pagina, non potendo spendere più il nome dell’ente. Sappia che mi dispiace molto privare le mie comunità di quell’informazione cui erano abituate ed in tal senso rimetto a Lei le credenziali della mia pagina, augurandomi che lei possa occuparsene, perché i miei cittadini non rimangano sprovvisti di una voce istituzionale.
Mi scusi, Commissaria se renderò pubblica questa nota, ma i miei cittadini hanno il diritto di sapere.
Attualità
Giovani, anziani e agricoltura: «Serve nuovo patto per il Sud»
Dati, analisi e richieste durante la Festa Interregionale dell’Associazione Nazionale Pensionati di CIA. In Puglia 1.214 centenari, tanti vivono nelle aree interne tra eccellenze agroalimentari e abbandono. Lecce e Brindisi le province più “anziane”. Servizi, pensioni, sanità, formazione e ricambio generazionale, il ruolo degli agricoltori, il fenomeno truffe

Sono 945mila, in Puglia, le donne e gli uomini con un’età superiore ai 65 anni.
Rappresentano il 24% della popolazione regionale, che ammonta complessivamente a 3.890.000 abitanti.
L’età media è 46,4 anni, inferiore dello 0,2% rispetto alla media nazionale.
Barletta-Andria-Trani e Foggia sono le province più giovani (rispettivamente 44,9 e 45,5 anni), Lecce e Brindisi quelle più anziane (47,5 e 47 anni).
Nella regione vivono 1.214 centenari, il 5,7% dei 21.211 che vivono in Italia; di questi ben 42 hanno almeno 105 anni.
Gli ultra 85enni pugliesi sono 140mila, pari al 3,6% della popolazione; i bambini da zero a 2 anni, invece, sono soltanto il 2%.
La popolazione anziana è in aumento, il numero dei giovani diminuisce anche a causa di una forte ripresa dell’emigrazione.
La combinazione di questi due dati comporta una serie di conseguenze che impongono un cambiamento radicale per quanto riguarda le politiche socio-sanitarie assistenziali, quelle sulla formazione e il ricambio generazionale in ambito lavorativo, l’esigenza di un nuovo patto intergenerazionale.
È sull’analisi e discussione di questi dati che si è incentrata la “Festa Interregionale ANP-CIA”, l’Associazione Nazionale Pensionati di CIA Agricoltori, che da venerdì 17 a domenica 19 ha riunito a Vieste 600 delegati provenienti da Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e da tutte le province della Puglia.
AREE INTERNE E RURALI
«Serve un nuovo patto per il Mezzogiorno d’Italia. Non solo in Puglia, ma in tutte le regioni del Sud Italia molti anziani vivono nelle aree interne e nelle zone rurali che stanno perdendo progressivamente sempre più abitanti», ha spiegato Giannicola D’Amico, vicepresidente vicario di CIA Puglia.
«Gli agricoltori che vivono nelle loro campagne sono un presidio del territorio, se ne prendono cura contro fenomeni come il dissesto idrogeologico, producono le eccellenze agroalimentari italiane. Devono essere messi nelle condizioni di continuare a svolgere questo ruolo e di trasmetterlo ai giovani con un ricambio generazionale che contrasti l’abbandono del territorio e l’emigrazione», ha aggiunto D’Amico.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’intervento di Noè Andreano, vicepresidente ANCI Puglia e delegato alle aree interne.
SERVIZI, PENSIONI MINIME, SANITÀ
Nei loro interventi, sia Alessandro Del Carlo, presidente nazionale di ANP-CIA, che Matteo Valentino, vice nazionale e presidente regionale dell’associazione, hanno richiamato l’esigenza di costruire una sanità territoriale più vicina a cittadine e cittadini delle aree interne e rurali.
Alessandro Mastrocinque, presidente nazionale Patronato INAC, ha rimarcato la necessità di aumentare le pensioni minime agricole, «spesso inferiori ai livelli di sussistenza».
Questioni sentite non solo al Sud, ma in tutta Italia, come ha fatto rilevare Cristiano Fini, presidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, intervenuto in remoto.
TRUFFE AGLI ANZIANI
Christopher Rossi, Comandante della Compagnia Carabinieri di Manfredonia, ha presentato “Più sicuri insieme”, campagna contro le truffe agli anziani. In Puglia nel 2024 sono stati registrati 431 truffe contro gli anziani, oltre a più di 18.000 frodi informatiche. Il Maggiore Christopher Rossi ha illustrato le tipologie più frequenti dei raggiri. Bisogna denunciare, ad aver paura e a provare vergogna devono essere i criminali. A tutti può capitare di essere presi di mira o di essere truffati: informarsi, denunciare e collaborare è fondamentale per stroncare questo odioso fenomeno.
PREMIATI
Ciascuna delle cinque delegazioni regionali ha premiato le sue tesserate e i suoi tesserati storici: per la Basilicata, riconoscimento a Mauro Caprioli, storico dirigente della CIA di Lavello; per la Calabria, targa celebrativa a Cesare Cesario; la Sicilia ha premiato Adelina Monici, per aver contribuito con grande continuità alla crescita della CIA; la Campania ha dedicato il premio alla memoria di Alfonso Del Basso, storico presidente dell’organizzazione degli agricoltori.
Da ANP-CIA Puglia riconoscimento a Donato e Giuseppina, per aver condiviso 50 anni con CIA sin dai tempi dell’Alleanza dei contadini.
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Attualità
Elezioni a Tricase, giochi fatti? Ancora no
Certe le candidature dell’uscente Antonio De Donno e di Vincenzo Errico (Tricase Insieme). Fratelli d’Italia insiste con Claudio Pispero. Situazione fluida nel centrosinistra. I possibili scenari

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di Giuseppe Cerfeda
In attesa della definizione delle candidature per le elezioni regionali, proseguono a Tricase incontri e trattative per l’appuntamento, cruciale, con le comunali della prossima primavera.
Premessa d’obbligo: le consultazioni regionali, sia la vittoria finale, quindi il nuovo governatore, che i risultati dei singoli candidati consiglieri, potrebbero in qualche modo influenzare le scelte per candidature e liste anche in sede cittadina.
Partiamo intanto dalle certezze, con le candidature già annunciate dai diretti interessati.
IL SINDACO USCENTE
Sarà sicuramente della partita il sindaco uscente Antonio De Donno.
Dopo le disavventure giudiziarie che hanno coinvolto l’ex assessore regionale Alessandro Delli Noci (e quindi l’impasse che ne è conseguita per il movimento politico CON), resta da verificare quale sarà lo schieramento che sosterrà la ricandidatura del primo cittadino uscente.
Detto che si tratterà comunque di liste civiche, tra le ipotesi in ballo c’è anche quella del sostegno di parte del centrodestra.
FRATELLI D’ITALIA
Non solo gli amministratori uscenti vicini a quell’area politica ma anche coloro che gravitano nel mondo di Forza Italia non escludono affatto taòepossibilità.
Non pare dello stesso parere Fratelli d’Italia che, invece, continua a lavorare, sempre con un occhio alle regionali, alla candidatura di Claudio Pispero.
Dal circolo del partito della Meloni, comunque, non pongono veti assoluti a eventuali evoluzioni e, quindi, a una coalizione di centrodestra che si presenti unita alle elezioni.
Danno, però, zero chance all’eventualità di sostenere il sindaco uscente.
CHE SUCCEDE NEL CENTROSINISTRA?
Situazione in evoluzione anche nel centrosinistra.
Gli ultimi sviluppi indicano come possibile candidato l’oncologo Vincenzo Chiuri (proposto dal Partito Democratico e scelto da una rosa che comprendeva anche Anna Maria Girasoli, proposta da Sinistra italiana, e Dario Martina dal Cantiere civico).
L’obiettivo Campo Largo è stato annunciato da mesi (soprattutto dai Dem), insieme alla volontà di presentarsi uniti ai nastri di partenza.
Sulla questione candidato e unità, al momento, però, le bocche restano cucite, anche perché gli equilibri sembrerebbero fragili.
Da quel che siamo riusciti a sapere, ci sarebbe già una bozza di accordo tra PD, Cantiere civico e Sinistra italiana.
Chi ancora, invece, appare perplesso (eufemismo) è “Tricase, che fare?”.
Il movimento fondato da Giovanni Carità è fermo sulla posizione che prevede le Primarie per la scelta del candidato.
Ma il PD, partito che le ha sdoganate, da quell’orecchio pare non sentirci.
Incontri e dialoghi continuano ma, soprattutto sul versante “Tricase, che fare?”, sono molto pessimisti sulla buona riuscita delle trattative.
Resta, invece, da capire cosa faranno coloro che da tempo sono stati indicati (e hanno dato la loro disponibilità) come candidati.
Cosa farà, ad esempio, Andrea Morciano?
Secondo i soliti bene informati l’ingegnere sarebbe sponsorizzato dall’ex segretario provinciale del PD Ippazio Morciano e dal gruppo che a Tricase ne fa riferimento.
All’interno della coalizione di centrosinistra, al momento, però, non non ci sarebbe una convergenza totale rispetto alla sua candidatura.
FANTAPOLITICA?
C’è anche chi, fedele al motto di andreottiana memoria («A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina»), ipotizza uno scenario (quasi) da fantapolitica.
Secondo tale ipotesi, potrebbe accadere che Chiuri, che ha dato la propria disponibilità solo nell’eventualità di Campo Largo, non confortato dall’auspicata unità di intenti, faccia un passo indietro.
E a quel punto? A quel punto, stretti nei tempi e nelle possibilità, Dem, Cantiere civico e Sinistra italiana potrebbero (dovrebbero?) sostenere Andrea Morciano. Solo fantapolitica? Chissà…
Da noi interpellato, Andrea Morciano ha confermato «la volontà di candidarmi».
Poi ha chiarito: «Non voglio essere fonte di divisione per chicchessia. Centrosinistra? Certo, è la mia comfort zone, l’area a cui appartengo. Vedremo… Di certo sarò contro l’attuale amministrazione».
TRICASE INSIEME
«Confermatissima» la candidatura di Vincenzo Errico a capo del movimento civico “Tricase Insieme”, mentre si sono perse le tracce di Fernando Dell’Abate che, come raccontano le solite gole profonde, in tempi non sospetti, avrebbe avanzato la propria candidatura, trovando la strada sbarrata nel centrosinistra, l’area a cui, da ex socialista, storicamente appartiene.
Approfondimenti
“Per grazia ricevuta”: Piemontese, assessore sanità Puglia, crea d’emblée 2mila posti di lavoro
Nonostante cinque aziende sanitarie da 17 giorni siano senza direttore generale e non si veda alba, la Regione si prepara a lanciare tre concorsoni: due dei quali saranno gestiti proprio da Asl senza un manager…

di Luigi Zito
Quello che non succede in 5 anni, a volte, si sa, può accadere a pochi giorni dalle elezioni: siano esse comunali (alzi la mano chi non si fatto dare “una liccata di asfalto”, davanti casa poco prima del voto); provinciali, quando Presidente o Assessori, come la Madonna, si appalesano in città e chiedono una “citazione” nelle urne: e giù a concedere, promettere, santificare e beatificare, tutta Grazia sprecata o mal riposta, perché sanno che non è deificata, ma solo vanagloria.
E fin qui siamo nell’ordine naturale delle elezioni.
Quello che supera il livello di indignazione e tracima nella vergogna assoluta, ai limiti della sconcezza, e chiede vendetta, è quanto sta accadendo per le nostre elezioni regionali.
Nonostante cinque aziende sanitarie da 17 giorni siano senza direttore generale e non si veda alba, la Regione si prepara a lanciare tre concorsoni: due dei quali saranno gestiti proprio da Asl senza un manager.
Mille posti ciascuno per infermieri e Oss, mentre la terza procedura darà il via alla mobilità intraregionale per permettere spostamenti tra le varie aziende.
Ricapitolando: 2mila posti di lavoro creati d’emblée, come infermieri e Oss, dei quali un terzo (circa 700) saranno su Foggia, città del Vicepresidente e assessore alla Sanità e Benessere animale, Sport per tutti, Raffaele Piemontese, prodigo di carità e col vizio delle buone azioni.
Questi concorsi erano attesi almeno da maggio, ora una circolare del dipartimento Salute conferma che la pubblicazione è «imminente», e dunque la scadenza delle domande potrebbe arrivare proprio a ridosso della tornata elettorale del 23 e 24 novembre prossimi, anche se le prove si svolgeranno non prima di aprile-maggio.
Quando si dice avere una “faccia di tolla”, ma qualcun altro asserirà che “in politica la menzogna è una componente imprescindibile”.
Come possiamo difenderci: quando nel segreto dell’urna dovremo apporre quella “citazione”, per non ricevere un’altra villania del genere, dobbiamo saper distinguere il “grano dalla pula”, il bianco dal nero, le “facce di tolla” da quelle linde, correte, sincere e leali.
Ricordiamocene.
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