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Attualità

Carlo Capasa tra gli Ambasciatori di Terre di Puglia 2019

Insieme al salentino, presidente della Camera Nazionale della Moda: la cantante Mietta (Taranto), il comandante delle Frecce Tricolori, maggiore Gaetano Farina, (Francavilla Fontana) e Giovanna Iannantuoni (Foggia), Rettore dell’Università di Milano Bicocca

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Il presidente della Camera Nazionale della Moda Carlo Capasa, di Otranto, la cantante tarantina Mietta, il comandante delle Frecce Tricolori, il maggiore Gaetano Farina, originario di Francavilla Fontana (Brindisi). Il Rettore dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, la foggiana Giovanna Iannantuoni.


Sono queste le eccellenze pugliesi che saranno premiate come Ambasciatori di terre di Puglia 2019 nella cerimonia in programma a Milano domenica 10 novembre,alle ore 17 nella Sala Alessi di Palazzo Marino (piazza della Scala, 2).


Il Premio, giunto quest’anno alla quattordicesima edizione, è organizzato dall’Associazione regionale pugliesi di Milano, presieduta dal generale Camillo de Milato, e ha visto premiati, in passato, illustri personalità, istituzioni del mondo scientifico, culturale e caritativo, dal Carnevale di Putignano all’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, fino a personaggi del calibro di Lino Banfi e Checco Zalone, cantanti come Ron, Al Bano Carrisi, Renzo Arbore, i Negramaro, lo stilista Angelo Inglese, Teo Teocoli, i registi Sergio Rubini ed Edoardo Winspeare, lo scrittore Marcello Veneziani, il fisico Orazio Svelto, il Capo di Stato maggiore dell’Esercito italiano, il generale Salvatore Farina.


«Quest’iniziativa», afferma l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace, presidente del Premio e pugliese doc, «è nata con l’intento di scoprire e far conoscere attraverso i protagonisti migliori, il pensiero, la cultura, la laboriosità e l’ingegno delle genti di Puglia, consegnando un riconoscimento a chi, in vari campi e non solo in Italia, ha contribuito alla valorizzazione del patrimonio umano, culturale e sociale della nostra regione e lo ha fatto conoscere nel mondo».


«L’evento», spiega il generale De Milato, «è destinato sempre di più ad essere un momento forte di aggregazione, confronto e condivisione tra vecchie e nuove migrazioni rappresenta un momento d’orgoglio ma anche uno sprone per i duecentomila pugliesi che vivono e lavorano a Milano».


Il logo ufficiale del Premio è un’immagine del faro di Santa Maria di Leuca che si erge sull’estremo promontorio di Puglia, de finibus terrae, che guarda a Oriente.


«Il Premio», dichiara Giuseppe Selvaggi, ideatore della manifestazione, «è un viaggio in lungo e largo in una terra  la cui bellezza è nel cuore e negli occhi di chi sa amarla anche alla distanza. Nella valorizzazione conoscitiva e premiazione delle eccellenze si intende trasmette un’immagine in positivo di una regione e delle sue genti».


La serata sarà condotta dalla giornalista Nicla Pastore.


La prestigiosa giuria del Premio, presieduta dal generale Camillo de Milato, vede, tra gli altri, la presenza dell’attore Gerardo Placido, di Giovanna Mavelia, segretario generale di Confcommercio Lombardia, Giovanni Fantasia, generale di divisione Esercito Italiano, Maria Luisa Motolese, consigliere della Corte dei Conti, Giacomo De Laurentis, direttore EEOP SDA Bocconi.


Tra le personalità presenti nel Comitato d’onore del Premio ricordiamo, tra gli altri, Livia Pomodoro, ex presidente del Tribunale di Milano e attuale Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera, Angelo Maria Perrino, fondatore e direttore di Affari Italiani, Giancarlo Piccinni, presidente della Fondazione Don Tonino Bello, Fernando Cartenì, presidente del Premio Barocco, don Vincenzo Barbante, presidente della Fondazione Don Carlo Gnocchi.


Il Premio “Ambasciatore di terre di Puglia” è organizzato dall’Associazione regionale pugliesi di Milano con il patrocinio di Comune di Milano, Regione Lombardia, Regione Puglia e Città metropolitana di Milano.


MIETTA


La cantante di origine tarantina Daniela Miglietta, in arte Mietta, ha 49 anni ed è uno dei volti più noti della musica italiana.


Nella sua carriera ha realizzato tantissimi album, ma ha saputo anche spaziare in altri ambiti, dalla televisione alla scrittura. Nel 1987 ha debuttato come attrice radiofonica in Nasce una stella, mentre l’anno dopo ha partecipato al Festival di Sanremo.


La consacrazione arriva nel 1990, quando in coppia con Amedeo Minghi ritorna sul palco dell’Ariston con Vattene Amore, canzone italiana entrata nell’immaginario comune grazie anche al celebre verso «e allora ti chiamerò / trottolino amoroso dudù dadadà», e che si classifica terza.


La lunga carriera discografica l’ha portata a realizzare dieci dischi in studio dal 1990 al 2011, poi si è anche dedicata alla TV, prendendo parte a diversi talent e programmi televisivi come Music Farm, Tale e quale show, I migliori Anni e Star Academy. Inoltre ha preso parte a diverse fiction (La piovra 8, Stato di ebbrezza e L’ispettore Giusti) e anche al videoclip di Zucchero Menta e rosmarino.


Nel 2011 ha cominciato una carriera da scrittrice, esordendo con il romanzo L’albero delle giuggiole e continuando con Tra l’acqua e l’olio, uscito nel 2016.


GIOVANNA IANNANTUONI


Originaria di Foggia, Giovanna Iannantuoni dopo la laurea in Discipline Economiche e Sociali (DES) presso l’Università Bocconi, ha conseguito il PhD in Economics presso la Louvain Neuve University (2001). Ha trascorso diversi anni all’estero presso i più prestigiosi dipartimenti d’economia, quali Rochester University, Carlos III de Madrid, University of Cambridge. È stata fellow del Trinity Hall College (University of Cambridge).

Inoltre ha lavorato nella divisione equity-market della Credit Suisse First Boston di Londra.


Dopo questa avvincente esperienza internazionale è rientrata in Italia all’Università di Milano Bicocca, avendo appreso le migliori pratiche nella ricerca, nella didattica e nei rapporti con le imprese.


I suoi interessi di ricerca sono focalizzati su teoria dei giochi, decisioni di political economy e microeconomia. In particolare, si occupa di studiare le proprietà dei concetti di soluzione dei modelli di teoria dei giochi, e le loro applicazioni ai diversi sistemi elettorali.


Ha pubblicato sulle riviste internazionali più prestigiose in economia (tra le quali American Economic Review, Economica, Social Choice and Welfare, Mathematical Social Sciences).


Infine ha vinto molti progetti internazionali e nazionali come responsabile scientifico (quali la Ramon y Cajal Fellowship, Trinity Hall Fellowship, PRIN, Cariplo).


In Università Bicocca è stata prima coordinatrice del dottorato di Economia, e poi presidente della Scuola di Dottorato e, dal 1° novembre 2019 Rettore dell’Ateneo. Tra i frutti del suo impegno spiccano la valorizzazione dell’apporto dei dottorati sul fondo di finanziamento ordinario, l’innovazione della didattica multi-disciplinare offerta agli studenti; l’internazionalizzazione dei collegi docenti e degli studenti, l’implementazione del rapporto con le imprese nazionali ed internazionali.


CARLO CAPASA


Nato ad Otranto il 21 gennaio 1958, Carlo Capasa, insieme al fratello, lo stilista Ennio, ha fondato la Costume National operando professionalmente nel campo della moda.


Nato a Lecce nel 1958, dopo gli studi si è trasferito a Milano dove ha lavorato per diverse aziende del settore. In FTM ha gestito la distribuzione di vari brand tra cui Basile, Callaghan, Complice, Walter Albini e Issey Miyake.


All’inizio degli anni Ottanta, Capasa viene nominato Direttore Creativo di Zamasport Spa. In seguito, con la stessa società ha costituito una Joint Venture, ricoprendo dal 1984 al 1988 il ruolo di amministratore delegato e ha lanciato il marchio Romeo Gigli. Sempre in joint venture con Zamasport, nel 1993, ha creato un’azienda destinata alla distribuzione delle collezioni donna del marchio Gucci, ai tempi sotto la direzione creativa di Tom Ford, struttura che poi è stata poi integrata nel Gucci Group nel 2001.


Nel 1986 insieme al fratello Ennio ha realizzato il suo sogno: dare vita al suo marchio d’avanguardia, sartoriale e di qualità. Si tratta di Costume National, la Maison di cui è stato amministratore delegato per trent’anni fino al 2016, quando la compagnia è stata venduta al fondo giapponese Sedquedge. Nominato per la prima volta consigliere della Camera Nazionale della Moda (Cnmi) nel 2010, nel 2015 è stato chiamato alla presidenza dell’associazione ed è stato poiriconfermato alla presidenza per il biennio 2018-2020.


Allora, nel 2015, la sua nomina ha coinciso con una sfida non semplice perché in quegli anni Milano era alle prese con la serrata concorrenza di Londra e New York che rischiavano di scalzare la fashion week milanese dal podio delle settimane della moda più importanti e influenti al mondo. I tempi non erano semplici ma con piglio deciso Capasa è riuscito ad imprimere una nuova rotta alla fashion week milanese, rimettendo Milano di nuovo al centro del sistema moda.


Dal 2014, è sposato con l’attrice Stefania Rocca. Hanno due figli, Leone e Zeno.


MAGGIORE GAETANO FARINA


Nato a Francavilla Fontana (Brindisi), Gaetano Farina si diploma come geometra e poi frequenta l’Accademia aeronautica di Pozzuoli, dove consegue la laurea in Scienze Politiche e Aeronautiche e successivamente le abilitazioni per la guida di vari tipi di aerei.


Con un’esperienza pari a 1.100 ore di volo alle spalle, nel 2009 supera la selezione per entrare nella Pattuglia Aeronautica Nazionale (PAN).


Segue un addestramento duro, con una media di nove ore di allenamento al giorno.


Dal ruolo di Pony 7 a quello di Pony 1, ha portato a termine un brillante cursus honorum in soli otto anni, fino a ottenere l’anno scorso, a 38 anni, il comando delle Frecce tricolori, la pattuglia acrobatica nazionale orgoglio dell’Aeronautica Militare Italiana.


Alessano

SS 275 da Tricase a Leuca, tutto pronto

La Giunta regionale ha rilasciato l’autorizzazione paesaggistica necessaria per il secondo lotto dell’opera, ponendo così le basi per la conclusione dell’intero procedimento tecnico-amministrativo…

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di Lorenzo Zito

Dopo anni di stop, ricorsi e revisioni progettuali, la Maglie–Leuca comincia ad assumere contorni reali: con l’autorizzazione paesaggistica del 22 ottobre e la chiusura della Conferenza dei servizi il 4 novembre, il progetto del secondo lotto è pronto per la gara d’appalto.

L’iter per il completamento della Statale 275 Maglie–Leuca compie, dunque, un passo decisivo.

Lo scorso 22 ottobre la Giunta regionale ha rilasciato l’autorizzazione paesaggistica necessaria per il secondo lotto dell’opera, ponendo così le basi per la conclusione dell’intero procedimento tecnico-amministrativo.

L’atto, corredato da alcune prescrizioni, consente di procedere verso l’approvazione del Progetto di fattibilità tecnico-economica (Pfte), che sarà formalmente ratificata a chiusura della Conferenza dei servizi il 4 novembre, sotto la guida del commissario straordinario Vincenzo Marzi.

Il via libera paesaggistico rappresenta il tassello che mancava per chiudere un percorso lungo e complesso. Dopo anni di sospensioni, ricorsi e revisioni progettuali, il secondo lotto della Statale 275, quello compreso tra la zona industriale di Tricase e Santa Maria di Leuca, può dunque imboccare la strada dell’approvazione definitiva.

La firma del commissario, attesa al termine della Conferenza, segnerà il passaggio conclusivo della fase preliminare e consentirà ad Anas di predisporre il bando di gara per l’affidamento dei lavori.

Il progetto del secondo lotto è stato corredato da tutte le valutazioni ambientali e paesaggistiche previste dalla normativa.
La Valutazione d’impatto ambientale è stata rilasciata il 17 agosto, e il successivo via libera paesaggistico del 22 ottobre ha completato il quadro delle autorizzazioni, sbloccando un procedimento rimasto fermo per oltre un decennio.

LE ALTERNATIVE

Dopo l’annullamento in autotutela da parte di Anas (nel 2016) della precedente gara (indetta nel 2009), furono prese in considerazione tre possibili alternative.

Scartate le prime due (dette Alternativa Est e Alternativa Ovest, con riferimento al lato da cui circumnavigare Tricase), fu scelta la cosiddetta Alternativa 3, descritta dagli studi come quella con performance migliori dal punto di vista ambientale e funzionale, nonché per la sostenibilità dell’opera.

Va ricordato, inoltre, come il progetto inizialmente proposto da Anas prevedesse una statale a due corsie per senso di marcia (quindi quattro corsie) da Maglie sino a Leuca. Soluzione che è stata conservata per il solo lotto nord e scartata per quello a sud, non solo per ridurne l’impatto ambientale ma anche per rispondere adeguatamente alla vera priorità dell’opera in questo tratto: portare il traffico verso il Capo di Leuca fuori dai centri abitati di Montesano Salentino, Lucugnano, Alessano, Montesardo e Gagliano del Capo, tutt’oggi tagliati in due dalla SS275.

Ultimo (ma non ultimo) l’elemento rifiuti: il nuovo progetto toglie Anas dall’imbarazzo delle discariche abusive emerse lungo il vecchio percorso tra Alessano e Tricase.

La scelta di allontanarsi da quelle aree ha un duplice effetto: da un lato scongiura il rischio di un sequestro dell’opera da parte della magistratura, dall’altro ha del tutto distolto i riflettori dal tema bonifica.

I NUMERI

Il valore complessivo dell’intervento ammonta a 257 milioni di euro, risorse già stanziate nell’ambito dell’Accordo di Coesione.
Il nuovo tracciato interesserà i comuni di Montesano Salentino, Miggiano, Specchia, Tricase, Tiggiano, Alessano, Gagliano del Capo e Castrignano del Capo, con opere di adeguamento della sede stradale e interventi di messa in sicurezza.

Il progetto punta a migliorare la fluidità della circolazione e la connessione tra l’entroterra e la fascia costiera, sostenendo al tempo stesso i flussi turistici e lo sviluppo economico del basso Salento.

Il nuovo tragitto lungo circa 19 chilometri che, secondo le previsioni, dal giorno in cui verrà cantierizzato (non prima di un anno e mezzo/due), richiederà circa 1.350 giorni per essere portato a termine (poco più di 3 anni e mezzo).

Per una spesa, riferita ai soli lavori, di 140 milioni di euro.

Una lingua d’asfalto con una carreggiata a due corsie, una per senso di marcia, costituita per il 71% circa da tratti in rilevato, per il 24,5% da tratti in trincea e, per restante parte, da opere in sottopasso (3,5%) e in sovrappasso con viadotti e ponti (0,4%).
22 curve, 28 rettifili, 9 intersezioni e 6 immissioni/diversioni per un percorso tecnicamente suddiviso in cinque tratti (che, come sta accadendo col primo lotto, non saranno realizzati all’unisono, ma con cantierizzazioni indipendenti, uno dopo l’altro).

LA SVOLTA

L’iter ha conosciuto una svolta nell’estate 2025, quando due sentenze gemelle del Consiglio di Stato hanno chiarito definitivamente le questioni contenziose che bloccavano la procedura.

Da quel momento, Anas e il commissario straordinario hanno potuto riprendere l’istruttoria e aggiornare gli elaborati progettuali alle più recenti disposizioni del Codice degli appalti, in vigore dal 2016 e successivamente modificato.

In parallelo sono stati rivisti i parametri economici, adeguati ai costi aggiornati tra il 2019 e il 2023.

Il cronoprogramma aggiornato prevede che, una volta approvato il progetto di fattibilità, Anas bandisca la gara entro il 2026.
L’avvio dei cantieri del secondo lotto potrebbe quindi avvenire tra la fine del 2026 e i primi mesi del 2027, nella migliore delle ipotesi.

L’obiettivo è affiancare l’intervento già in corso sul primo lotto, quello tra Maglie e l’area industriale di Tricase, inaugurato un anno e mezzo fa e attualmente in fase di realizzazione.

Con l’autorizzazione paesaggistica dello scorso 22 ottobre e la chiusura imminente della Conferenza dei servizi il 4 novembre, la Statale 275 torna dunque al centro dell’agenda infrastrutturale del Salento.

Dopo anni di attese, ricorsi e stop burocratici, il completamento dell’arteria che unisce l’entroterra leccese a Santa Maria di Leuca si avvicina a un punto di svolta: la prospettiva, finalmente concreta, di un’opera strategica per la sicurezza, la mobilità e lo sviluppo del territorio.

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Attualità

Architetture fortificate, c’è una corsanese nel team vincitore

Grazia Chiarello fa parte dei cinque neoarchitetti del Politecnico di Bari che si sono aggiudicato il primo premio nazionale

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Successo e Pprimo premio nazionale per cinque neoarchitetti del Politecnico di Bari.

Tra loro anche Grazia Chiarello di Corsano (nella foto in alto, la terza da sinistra).

La loro tesi di laurea, dedicata alla conservazione, restauro e valorizzazione del Castello Svevo-aragonese di Brindisi è risultata vincitrice alla XXVIII edizione del Premio di laurea “Architetture Fortificate

La Commissione del concorso, bandito dal prestigioso Istituto Italiano dei Castelli, organizzazione internazionale riconosciuta da Unesco, Consiglio d’Europa, Europa Nostra, ha misurato la “qualità” delle 24 proposte ammesse, pervenute da tutta Italia.

Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato a Udine, presso l’università, in una apposita cerimonia ai laureati del Corso di Laurea Magistrale in Architettura

1° Premio. “Architetture fortificate in Terra d’Otranto. Il Castello Grande di Brindisi”

Il giudizio della Commissione: «La tesi, frutto di una efficace collaborazione di gruppo, parte da un’accurata e approfondita lettura del Castello Grande di Brindisi, con particolare attenzione alle trasformazioni formali e funzionali delle strutture, alla loro relazione con il contesto territoriale, alle tecniche costruttive e alle condizioni di conservazione del complesso a tutt’oggi proprietà della Marina Militare Italiana. Le ben delineate proposte progettuali sono coerenti con le premesse di studio e mirano al recupero dell’unitarietà del complesso e ad una fruizione ampliata di uno dei monumenti simbolo della memoria collettiva di Brindisi».

Tutte le tesi ammesse alla XXVIII edizione del concorso 2025 saranno citate sul sito ufficiale dell’Istituto Italiano dei Castelli (istitutoitalianocastelli.it)

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Appuntamenti

La Scuola di Paesaggio per le Comunità nel Parco Agricolo dei Paduli

“Costruire”, “Coltivare” e “Abitare” il paesaggio. Attorno a questi tre gesti fondativi, tra Botrugno e San Cassiano nasce la Scuola di Paesaggio per le Comunità nel Parco Agricolo dei Paduli. A novembre si avviano due dei suoi tre ambiti tematici: la “Scuola Naturale Terra dei Bambini” e la “Scuola Giardinieri – Custodi del Paesaggio”

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Con la Scuola Naturale Terra dei Bambini e con La Scuola Giardinieri – Custodi del Paesaggio prende ufficialmente il via la Scuola di Paesaggio per le Comunità, una scuola popolare nata tra Botrugno e San Cassiano in provincia di Lecce per realizzare modelli di “cura” del patrimonio paesaggistico del Parco Agricolo dei Paduli attorno alle aree tematiche del “Costruire”, “Coltivare” e “Abitare” il paesaggio.

Declinata in tre ambiti (“Scuola Naturale Terra dei Bambini”, “Scuola Giardinieri – Custodi del Paesaggio” e “Scuola di Agritettura” – di prossima attivazione), la Scuola presenta i suoi percorsi formativi con un approccio multidisciplinare, con il coinvolgimento attivo di professionisti, organizzazioni e istituzioni locali, ma anche di partner sovralocali che permetteranno l’incontro tra il sapere locale e il sapere esperto, e con l’attivazione di azioni di cooperazione interterritoriale.

L’Obiettivo è formare alla pratica di alternative concrete per ripensare il paesaggio degradato del Parco Paduli, in seguito al disseccamento epocale del patrimonio arboreo derivante dal batterio Xylella fastidiosa e, di riflesso, reagire alla crisi dei tratti identitari e culturali che ne è scaturita.

La Scuola di Paesaggio per le Comunità è uno spazio condiviso di educazione, formazione e rigenerazione, dove il paesaggio è visto come oggetto e soggetto del processo educativo. Un’esperienza collettiva che intreccia educazione, ecologia e comunità, con l’obiettivo di ricostruire un nuovo patto tra persone e territori, in armonia con la natura e con la memoria dei luoghi.

Il paesaggio del Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli può essere ancora una volta un laboratorio a cielo aperto, in cui riprogrammare la relazione tra comunità e ambiente. La crisi ambientale ha inciso profondamente sulla produzione olivicola e sul suo indotto: oggi, la ricostituzione del paesaggio rurale diventa occasione per immaginare filiere innovative, diversificate e sostenibili, capaci di valorizzare il capitale umano locale e interterritoriale e di affrontare le sfide economiche, ambientali e sociali in un’ottica di inclusione e crescita sostenibile.

La Scuola nasce nell’ambito del progetto “Il Paesaggio che sono io”, iniziativa di rigenerazione culturale e sociale promossa dai Comuni di San Cassiano e Botrugno nell’ambito del Bando Borghi – Linea B, finanziato dal Ministero della Cultura – PNRR M1C3, Investimento 2.1 – Attrattività dei borghi storici.

Info: www.ilpaesaggiochesonoio.it

LA SCUOLA NATURALE “TERRA DEI BAMBINI”

La Scuola Naturale Terra dei Bambini”, itinerante in cargo bike, è condotta dalla Cooperativa Sociale Magnolia

Coinvolge famiglie, scuole e comunità locali in un percorso educativo rivolto a bambini e bambine dai 12 ai 36 mesi (massimo dieci partecipanti).

L’obiettivo è promuovere un modello educativo innovativo, centrato sulla relazione tra bambino, natura e territorio, contribuendo alla rigenerazione culturale e sociale del Parco dei Paduli.

Attraverso il contatto quotidiano con la natura, il gioco libero e la manipolazione di materiali naturali, i bambini imparano a conoscere sé stessi, gli altri e il mondo, diventando custodi consapevoli del paesaggio che abitano.

Le attività si svolgeranno dal lunedì al venerdì (ore 8–13), con campo base presso l’Oratorio di San Cassiano e aule all’aperto nel Parco Agricolo dei Paduli, raggiunte quotidianamente in cargo bike.

Info e contatti: 3201921562 (Stefania); coop.magnolia21@gmail.com; https://ilpaesaggiochesonoio.it/naturale/

LA SCUOLA GIARDINIERI – CUSTODI DEL PAESAGGIO

Con la Lectio Magistralis del professor Fabio Caporali, pioniere dell’agroecologia in Italia, in programma sabato 22 novembre, presso il Palazzo Ducale di San Cassiano, prenderà il via la Scuola Giardinieri – Custodi del Paesaggio, condotta da Manes – Scuole Naturali, in collaborazione con IISS Egidio Lanoce di Maglie e con la partecipazione di Istituto comprensivo Botrugno Nociglia San Cassiano Supersano.

Il percorso formativo si svolgerà tra San Cassiano e Botrugno dal 21 novembre 2025 al 6 giugno 2026, con lezioni, esperienze outdoor e laboratori dedicati alla cura e alla rigenerazione del paesaggio.

La scuola mira a formare nuove figure professionali e sociali capaci di tutelare, rigenerare e valorizzare il patrimonio paesaggistico e naturale del territorio, attraverso un approccio multidisciplinare, partecipativo e inclusivo.

Due i profili formativi previsti: Il Giardiniere del Paesaggio, con competenze tecniche nella manutenzione, rigenerazione e valorizzazione ecologica degli spazi aperti; Il Custode del Paesaggio / Educatore Naturale, orientato alla progettazione di esperienze educative, intergenerazionali e inclusive legate alla natura e al paesaggio.

Il percorso prevede una prima fase comune dedicata agli strumenti di lettura del territorio e ai fondamenti del paesaggio culturale e ambientale, seguita da una seconda fase professionalizzante per la specializzazione nei due profili.

Il corpo docente comprende esperti e formatori di livello nazionale insieme a persone della comunità locale portatrici di saperi tradizionali, in un dialogo tra sapere scientifico e conoscenza locale. Tutti i percorsi sono gratuiti e aperti alla partecipazione della cittadinanza.

Info e iscrizioni (dal 21 novembre 2025 – 6 giugno 2026) 3495524003 (Sonia); info@scuolenaturali.it. Programma completo: su https://ilpaesaggiochesonoio.it/giardinieri-custodi-del-paesaggio/

 

 

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