Attualità
Culture che si incontrano: a Tricase c’è “Il Mondo nel Porto”
Un percorso di integrazione tra comunità locale e migrante attraverso attività gratuite e tre serate eventi dinanzi al mare. L’assessore alla Cultura Francesca Longo: “Una esperienza che arricchirà tutti noi”
È partito a Tricase Il Mondo nel Porto, un progetto che coltiva un modello di cambiamento basato sulla convinzione che i processi di integrazione che coinvolgono la comunità migrante non possano essere incentrati esclusivamente sul lavoro, ma debbano anche e soprattutto passare per la conoscenza delle reciproche radici culturali e la relazione interpersonale fra individui.
Il progetto si propone, attraverso una serie di attività ed eventi, di favorire le occasioni di incontro fra migranti e cittadini del posto e di incentivare la conoscenza reciproca dei luoghi, delle culture e delle tradizioni, tanto della nostra terra, a beneficio dei migranti, quanto di quelledei Paesi di provenienza di questi ultimi, a beneficio dei cittadini locali.
L’idea è che lavorare ad elementi di fragilità, come esclusione sociale, distanza socioculturale tra cittadini autoctoni e migranti, possa diventare, attraverso un laboratorio di comunità, interculturale, intergenerazionale e inclusivo, un importante step del processo di integrazione, in grado di favorire al contempo un empowerment individuale e collettivo.
Il Mondo nel Porto è un’attività finanziata dalla misura “Puglia Capitale Sociale 3.0” della Regione Puglia, affidata a Salento Turismatica, gestore e cofinanziatore progettuale, in partnership con Meditinere APS ed in collaborazione con Associazione Circular Music, IPAD Mediterrean e Comune di Tricase.
LE ATTIVITA’

Le prime attività sono già partite nelle scorse settimane. Tutti i giovedì pomeriggio, presso le Scuderie di Palazzo Gallone a Tricase, si tiene un corso di percussioni gratuito a cura di CircularMusic. Il laboratorio, guidato da Giovanni Martella, musicista, ricercatore e docente esperto di linguaggi percussivi tradizionali dell’Africa occidentale (nonché coordinatore delle attività di progetto), guida i partecipanti nell’apprendimento dei ritmi fondamentali delle tradizioni Mandengue e Bambara (Mali, Burkina Faso), con l’obiettivo di creare un ensemble che possa operare anche a progetto concluso. Il gruppo si esibirà pubblicamente per la prima volta durante gli eventi conclusivi di luglio de Il Mondo nel Porto.
Mercoledì 19 giugno invece parte il laboratorio etno-gastronomico gratuito. Un viaggio nel gusto, all’insegna dell’incontro tra differenti culture culinarie, condotto dallo chef Claudio Turco. Dai due incontri (il secondo si terrà martedì 26), nasceranno le idee per le proposte culinarie “multiculturali” che allieteranno le serate evento del prossimo mese.
Sempre con prospettiva sugli appuntamenti finali, partirà anche il corso per il rilascio degli attestati HACCP, finalizzato ad insegnare ai partecipanti alle attività citate le norme igienico-sanitarie di base per la somministrazione di cibi e bevande.
Non è tutto: Il Mondo nel Porto prevede anche altri due laboratori, in questo caso all’aperto.
Il primo di questi, a cura di Meditinere APS, porterà alla realizzazione di itinerari gratuiti, in presenza di apposite guide turistiche professioniste, che accompagneranno nella scoperta di luoghi speciali del territorio del Capo di Leuca gruppi di cittadini composti da migranti che vivono in Salento e da persone del posto. Un’esperienza che permetterà alla comunità migrante di conoscere e sentire proprio il territorio che la ospita, permettendo una maggior comprensione delle radici storiche e culturali e accelerando il processo di integrazione. I prossimi appuntamenti previsti per questa attività sono i seguenti:
Lunedì 24 giugno: Escursione in barca con partenza e ritorno dal Porto di Tricase edestinazione intermedia la Cala dell’Acquaviva di Andrano. Prevede l’esplorazione della costa, la visita della Grotta Verde, due soste e un aperitivo in barca. Saranno narrate storie di vita marinaresche che andranno ad impreziosire l’esperienza esplorativa della costa salentina.
Domenica 30 giugno: Centro Storico di Tricase, un percorso guidato presso il Palazzo dei principi Gallone di Tricase e le principali chiese nel centro: San Domenico, Beata Vergine Maria e San Michele Arcangelo. Per concludersi presso la “Torre Piccola” di Palazzo Gallone convideoproiezione interattiva del documentario sui sistemi difensivi di Tricase e di Terra d’Otranto in età rinascimentale e con degustazione prodotti tipici locali.
Venerdì 12 luglio: Escursione in barca con partenza e ritorno al Porto di Tricase e destinazione intermedia Marina Serra. Scoperta del paesaggio roccioso marino salentino, piccole tappe esplorative presso il “Quadrano” e il “Canale del Rio”, due soste e un aperitivo in barca al termine dell’escursione. Anche qui con racconti e aneddoti di storia locale marinaresca e sulle antiche tecniche di pesca.
Venerdì 19 luglio: Borgo di Tricase Porto, visita presso il piccolo borgo villaggio di Tricase Porto, luogo nobile di villeggiatura già nel VII secolo, dalle numerose ville liberty. Il tragitto prevede anche una tappa presso il Cisternone, un’enorme cisterna costruita agli inizi del 900, per raccogliere sia l’acqua di falda che quella piovana che defluivano verso il mare, filtrarla per renderla potabile e porla a servizio dell’intera area portuale e della comunità del Borgo dei Pescatori. Al termine, degustazione con prodotti tipici locali.
Infine, il secondo dei laboratori all’aperto sarà il laboratorio di fotografia gratuito a cura del fotografo professionista Daniele Metrangolo. Un percorso in cui l’apprendimento dell’utilizzo degli strumenti e delle tecniche base della fotografia si trasformerà da un lato in un momento di integrazione, tra migranti e indigeni, e dall’altro in un’occasione di racconto di momenti di vita della quotidianità salentina. Gli scatti realizzati nell’ambito del laboratorio daranno infatti vita ad una mostra che avràluogo a fine progetto.
Il contenitore finale sarà dato dalle già citate tre serate in programma a Tricase Porto nel weekend del 26, 27 e 28 luglio. Un evento prolungato in cui il bacino d’acqua del porto tricasino abbraccerà simbolicamente tutte le attività poste essere durante questo percorso di integrazione multiculturale.
Per info e adesioni alle attività descritte contattare il seguente numero Whatsapp o i canali socialde Il Mondo nel Porto: 328 352 3900.
DICHIARAZIONI

Giovanni Martella, coordinatore delle attività di progetto e presidente di Circular Music, ha spiegato: “Il Salento è da sempre terra d’accoglienza ed il mare e il nostro porto sono la porta immaginaria da cui in molti partono e giungono. In un tempo in cui il dibattito sull’accoglienza è particolarmente aspro e accesso e mentre la politica continua a dividersi su chi, come e perché debba essere accolto nel nostro Paese, qui nel Comune di Tricase ci si spende attivamente per trasformare la presenza di un numero sempre più importante di migranti in una risorsa di bellezza, cultura ed arte, oltre che in un’opportunità di crescita per la cittadinanza. Questo mi rende incredibilmente felice e orgoglioso e spero che Il “Mondo nel Porto” possa diventare un appuntamento fisso per la comunità di Tricase, un riferimento per chi cerca di entrare in contatto con culture apparentemente distanti, ma che una volta approcciate si rivelano estremamente simili e famigliari con la nostra meravigliosa cultura salentina”.

Queste invece le parole dell’assessore con delega alla Cultura, nonché vicesindaco del Comune di Tricase, Francesca Longo, che segue in prima persona, per conto dell’ente locale, il percorso: “Credo che l’incontro tra le culture sia un grande vettore di integrazione ed anche di crescita dell’intera comunità. Per questo, ho confidato da subito nel valore delle finalità di questo progetto che, grazie al proficuo dialogo che abbiamo instaurato con il soggetto gestore e con i partner, ha intercettato un importante finanziamento della Regione Puglia. Ricordo che, da una chiacchierata con l’attuale coordinatore di progetto davanti al mare, nacque l’idea di creare un percorso che portasse, appunto, il mondo nel nostro porto. Sono certa che queste attività, dai laboratori gratuiti alle ben tre serate evento, condurranno tutta la comunità di Tricase (autoctona e migrante insieme) in un viaggio speciale attraverso la multiculturalità che arricchirà tutti noi”.
Attualità
Il sindaco di Miggiano dal Papa
Udienza speciale per l’ANCI: Michele Sperti in udienza con Leone XIV
Il primo cittadino miggianese Michele Sperti ha incontrato sua santità Leone XIV nel corso di un’udienza speciale per l’ANCI.
Di seguito le emozioni che il sindaco di Miggiano ha affidato ai social.
“Un’esperienza unica, un’emozione autentica e difficile da descrivere, destinata a rimanere per sempre nel mio cammino umano e istituzionale.
Nel suo sguardo ho colto vicinanza, ascolto e profonda umanità: l’autorevolezza e, insieme, la dolcezza di un grande pastore d’anime.
Ho raccontato al Santo Padre della nostra terra straordinaria che è il Salento e di Miggiano: del capo della direzione sanitaria del Vaticano, nostro concittadino, e che dal nostro paese sono arrivate le scarpe ortopediche per i suoi predecessori.
Un dettaglio semplice, ma ricco di significato, che ha reso ancora più forte il legame tra la nostra comunità e la Santa Sede.
É stato un grande onore, ma soprattutto un’esperienza personale e spirituale profonda che desidero condividere con voi, perché ogni traguardo vissuto da un sindaco appartiene, prima di tutto, alla sua comunità”.
Attualità
Tricase, nuove rotatorie e vecchi pasticci stradali
Non conosciamo quale sia la scelta operata, quale Genio della Lampada abbia pensato bene di ridurre un’arteria principale per il deflusso ordinato del traffico della città…
di Luigi Zito
Si avvicina il periodo delle elezioni e, come sempre, si moltiplicano in città (a Tricase), le opere da completare o quelle da portare a termine: dalle strade da ri-asfaltare a quelle da finire; da quelle da ridisegnare (leggi via Stella d’Italia, i lavori sarebbero dovuti iniziare circa 2 anni fa), a quelle in fase di completamento come via Fratelli Allatini, per intenderci la strada che porta all’ACAIT e alla caserma dei Carabinieri, quella che volge a Caprarica (rione di Tricase), chiusa da ormai un mese, in pieno periodo di feste.
Non conosciamo quale sia la scelta operata, quale Genio della Lampada abbia pensato bene di ridurre un’arteria principale per il deflusso ordinato del traffico della città – quella è la via che accompagna verso il centro chiunque ritorni dalla zona delle scuole, in quella parte insistono tre Istituti scolastici molto frequentati: il liceo Stampacchia, il don Tonino Bello, e l’Istituto comprensivo di via Apulia – , ad un budello, dove si circolerà a senso unico di marcia e costringerà i residenti delle vie adiacenti a indire un concorso a premi ed estrazione per trovare parcheggio, uscire di casa in sicurezza e poter anche solo lasciare sull’uscio un secchio dell’immondizia senza il rischio di venire asfaltati.
Già in quella parte della città La Politica di 50-60 anni fa aveva pensato bene di disegnare (e costruire) strade di 6-8 metri di larghezza – forse hanno avuto una premonizione del film Blade Runner, dove le auto volano e atterrano dove occorre – che traslate al mondo d’oggi si sono ridotte ad un parcheggio davanti l’uscio di casa e ad uno spazio asfittico che permette appena di entrare in casa in sicurezza prima che ti “stirino i pantaloni”, ci chiediamo: cosa succederà ora che la circolazione principale dovrà transitare per quei budelli di strade?
Dicevamo del Genio della Lampada e le scelte che ha partorito per la nuova via F.lli Allatini: sarà stato il voler agevolare chi, senza regole, parcheggia a sbafo davanti alle poche attività commerciali che sono in quella parte della città?
Il nuovo marciapiede allargato servirà a far arrivare in sicurezza i dipendenti comunali che, a piedi, transiteranno dal palazzo municipale fino ai nuovi uffici all’interno dell’Acait?
O forse, lo si è fatto per evitare ingorghi, attese e liti con chi si intestardisce a voler continuare a fumare e deve parcheggiare e scendere proprio davanti al tabaccaio per comprare le sigarette, alla faccia di chi rispetta le regole?
Ora che avranno un paio di parcheggi dedicati, la strada a senso unico, e un marciapiede allargato, liti e contese potranno trasferirsi sulle vie attigue, essere declassate a diverbi più amabili, e magari avverrà pure qualche scambio di fiori.
Ora anche i pruriti per il Centro di Gravità Permanente sono venuti a galla – partono i lavori per l’adeguamento dell’intersezione tra le via Pirandello, via Cattaneo e via Aldo Moro, una zona che indubbiamente aveva esigenza di essere messa in sicurezza e di restyling -, la sopita speranza è che lo stesso Genio di cui sopra abbia valutato attentamente quello che sta per fare per quello che è uno snodo centrale per Tricase.
E poi ancora, ci associamo, a quanti nostri lettori ci segnalano da mesi, nel chiedere: chi è obbligato a transitare per quelle vie, quelle percorse e frequentate da decine di pullman che ogni giorno conducono centinaia di studenti (e auto) fino a scuola, via Peano, via Manin, e limitrofe, quando potranno vedere la luce, e viaggiare in sicurezza?
Soprattutto dopo le piogge dei giorni scorsi, strade fuse come emmental d’asfalto, parcheggi a fantasia e guida spericolata sono divenuti il giusto mix per incidenti e rotture di assi.
In tutto questo, dopo aver formulato i miei auguri per l’anno nuovo, nella certezza che qualcuno mi risponderà, lasciatemi spendere una sola parola sulla nuova truppa di Vigili Urbani che lavorano a Tricase: dove sono? Quanti sono? Vivono anche loro la città? Che orari fanno? Come regolano il traffico cittadino? Transitano sulle stesse vie di noi comuni mortali o come in Blade Runner, volano alto?
Attualità
La Caritas esprime preoccupazione per il nuovo gioco d’azzardo “Win for Italian Team”
Quando lo Stato continua a utilizzare l’azzardo come leva fiscale, i cittadini pagano un prezzo altissimo in termini economici, psicologici e sociali…
riceviamo e pubblichiamo
Le quattro Fondazioni Antiusura della Puglia, – Fondazione San Nicola e Santi Medici di Bari, Fondazione Buon Samaritano di Foggia, Fondazione San Giuseppe Lavoratore di Lecce e Fondazione Mons. Vito De Grisantis di Tricase – e le 19 Caritas della Puglia, condividono la grande preoccupazione della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II per l’ennesima scelta di introdurre un nuovo gioco d’azzardo “Win for Italia Team”, trasformando ancora una volta la fragilità dei cittadini in una fonte di entrate. È inaccettabile che, di fronte a un’emergenza sociale ormai conclamata, le istituzioni continuino a considerare l’azzardo come una leva fiscale, ignorando deliberatamente le conseguenze devastanti che questo sistema produce nelle famiglie italiane.
Ancora più grave è associare un nuovo gioco d’azzardo all’evento sportivo per eccellenza come le Olimpiadi. Lo sport dovrebbe rappresentare vero divertimento e svago che mette al centro l’impegno individuale e di squadra nel rispetto delle regole e dell’altro, per una crescita personale e collettiva. L’azzardo non ha nulla di tutto questo. Legare il mondo olimpico a un meccanismo che genera povertà significa macchiare un ambito che dovrebbe invece educare, ispirare e dare speranza.
In Italia il gioco d’azzardo ha raggiunto dimensioni allarmanti: la raccolta nazionale ha superato i 157 miliardi di euro, con perdite per i cittadini vicine ai 23 miliardi. Numeri che raccontano un fenomeno trasversale, che compromette anziani, giovani (anche molti minori di età), studenti e le loro famiglie. L’azzardo è oggi una delle principali cause di indebitamento, e troppo spesso l’indebitamento sfocia nell’usura, come dimostrano gli ascolti in costante aumento presso le Fondazioni antiusura, dove ogni giorno arrivano persone che hanno perso tutto: risparmi, relazioni, fiducia, dignità.
Quando lo Stato continua a utilizzare l’azzardo come leva fiscale, i cittadini pagano un prezzo altissimo in termini economici, psicologici e sociali. È una contraddizione che non può più essere ignorata: da un lato si parla di prevenzione dell’azzardopatia o si promuove il cosiddetto gioco responsabile, dall’altro si moltiplicano le offerte di giochi che alimentano dipendenza, povertà e disperazione.
In un momento in cui migliaia di famiglie sono in difficoltà, il Paese avrebbe bisogno di tutt’altro: educazione finanziaria, percorsi di prevenzione dell’indebitamento, strumenti per un accesso al credito più efficaci, politiche di tutela dei più vulnerabili. Non di un nuovo gioco che rischia di diventare l’ennesima porta d’ingresso verso la rovina economica e psicologica.
Le quattro Fondazioni della Puglia condividono, insieme alla Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II l’ennesimo appello chiaro al Governo: faccia un gesto che risponda al vero spirito delle Olimpiadi rispettando la tregua olimpica, ritirando questa misura. Fermare l’ennesimo gioco d’azzardo significa proteggere le famiglie, difendere la dignità delle persone, restituire allo sport il valore che merita.
La Puglia nel 2024 ha speso quasi 12 miliardi di euro per il gioco d’azzardo, più di 3mila euro per abitante compresi bambini.
Fondazione Mons. Vito De Grisantis
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