Attualità
I disagi alle Poste di Tricase: quella machiavellica controregola dell’arte
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Salvatore Buffo, nostro lettore
Ho letto su Il Gallo, con interesse da cittadino e da utente, gli interventi e le iniziative di Carmine Zocco e di Antonio De Donno sulla carenza del servizio postale determinata dalla perdurante sospensione dell’ attività dell’ufficio di via Rossini. Oggi ho sperimentato di persona come la colpevole sospensione e poi l’ingiustificato ritardo nella ripresa dell’attività della succursale di via Rossini siano non una eccezionale dimostrazione di trascuratezza, negligenza e grave incapacità di programmazione e organizzazione, ma uno standard, un modello consolidato e una machiavellica controregola dell’arte.
Sia chiaro, non mi riferisco ai lavoratori degli uffici postali, i quali sono esposti oggi al maggiore rischio lavorativo determinato dalla possibile esposizione continuata al possibile contagio Covid-19 in un ambiente confinato. Un ambiente carente, per quanto visibile, di adeguati sistemi di abbattimento o dispersione dell’aerosol emesso in un normale atto di respirazione e affollato di utenti forniti di mascherine spesso di efficacia dubbia, per tipo e modalità di tenuta, in rapporto alla protezione propria e degli altri.
È noto che le modalità di accesso all’ufficio postale erano regolate dalla disponibilità di biglietti numerati distribuiti da una macchina all’ingresso. L’utente poteva così regolarsi dei tempi di attesa ed evitare di assembrarsi in una coda inutile, poteva allontanarsi, poteva trovare un posto più comodo all’ombra o al coperto, poteva impiegare meglio il suo tempo, poteva non preoccuparsi di vedere scadere il ticket per il parcheggio per non perdere la precedenza precostituita per l’accesso, poteva infine entrare in un volume confinato, a maggior rischio rispetto allo spazio a cielo libero, solo per il tempo necessario alle operazioni.
Troppo semplice! Sembra che non sia gradito, a chi poteva decidere, che, per diverse ragioni, così andavano sprecati alcuni bigliettini numerati di utenti che non si presentavano all’accesso.
Quale è stata la soluzione? Niente più macchina distributrice di bigliettini, ma – udite – un lavoratore del servizio postale, posizionato all’ingresso, che distribuisce bigliettini numerati a chi ha terminato la fila esterna ed è autorizzato ad accedere all’interno, in numero pari a quello delle sedie disponibili, per continuare ad attendere in una fila interna, al chiuso e seduto. Alla dirigenza postale “interessa quello che succede dentro l’ufficio, non quello che succede fuori”.
Una fila “diffusa” all’esterno si è così trasformata in due file, una al chiuso ed una addensata all’esterno. Diabolico! Certo se uno sfortunato colpito da Covid dovesse pensare di essersi contagiato in fila all’ufficio postale o al lavoro dietro uno sportello, il “dirigente” titolare di responsabilità per la salute e la sicurezza potrebbe trovarsi a dover rispondere dei reati di concorso in epidemia colposa o di delitto colposo contro la salute pubblica, nelle ipotesi di lesione della salute collettiva con comportamenti negligenti, imprudenti e imperìti (dal vocabolario Treccani: imperìto è sinonimo di inetto). E chissà, nella valutazione della responsabilità civile si potrebbe trovare un nesso causale.
Certo, poi sorprende che si tenga un ufficio chiuso per carenza di personale e si spreca così una unità di personale. Non conosco la qualifica di quell’addetto, ma è probabile che sia stato demansionato.
Non sarà l’auspicata apertura della succursale, peraltro con un’area esterna di pertinenza meno accogliente, a risolvere il problema della fila. Le file dureranno meno, ma il problema si ripresenterà. La disponibilità di un biglietto numerato per l’accesso costituiva invece una sorte di prenotazione, fatta in presenza e non a distanza; la fila esterna era più diluita, il distanziamento più adeguato e la permanenza all’interno più limitata nel numero di utenti e nel tempo. Pensate a cosa succederà quando il clima sarà meno mite o all’arrivo di un acquazzone. Un po’ di intelligenza, di praticità e di attenzione ai bisogni degli utenti non sarebbero male. Eppure, il “privato” doveva essere più efficiente del “pubblico”: mi sembra siano aumentati solo la distanza, l’arroganza decisionale e il profitto e diminuita la comunicazione.
Ad aumentare le presenze degli utenti agli uffici postali, contribuisce anche che i postini spesso lasciano gli avvisi di raccomandata nella cassetta della posta, invece di fare quanto loro prescritto dai protocolli anti Covid-19: effettuare il riconoscimento del destinatario, firmare la ricevuta di consegna di proprio pugno e imbucare o consegnare il plico (NdR: tema che avevamo approndito la scorsa primavera).
Nessuno avrà la bacchetta magica. Ma l’adozione di provvedimenti straordinari da parte delle Poste sarà pure possibile in contingenze e tempi straordinari. Siamo o no in emergenza? La salute è o no al primo posto? E soluzioni tecniche provvisorie saranno pure possibili, come ripristinare l’uso della macchina distributrice dei bigliettini di accesso, spostare in una posizione più visibile dall’esterno il monitor con l’indicazione dei numeri autorizzati all’accesso agli sportelli, installare all’esterno, di intesa tra Poste e Amministrazione comunale, un provvisorio riparo dalle intemperie, magari a forma di fila, ecc. Non sarà la soluzione finale, ma, come si dice da noi, ogni petra osa parite. Gli utenti si sentiranno considerati. Oggi, il malumore era esteso e profondo. E se qualcuno può suggerire altro, suggerisca. E le Poste si sentano in dovere di esporre il proprio pensiero. Il silenzio depone male.
Salvatore Buffo
Attualità
Centrosinistra tricasino spaccato: la posizione di “Tricase, che fare?”
La presidente Sonia Sabato: “Avevamo fermamente ribadito la necessità delle primarie. Avevamo chiesto più ampia e democratica partecipazione”
Era primavera, lo scorso mese di aprile, quando il centrosinistra di Tricase si annunciò definitivamente riunito con queste parole: “Insieme per un percorso collettivo. Pronti a raccogliere la sfida del futuro”.
Firmatari di questo patto d’unità erano il PD cittadino, Cantiere Civico, Alleanza Verdi-Sinistra Tricase e Tricase, che fare?.
Otto mesi il fronte non è più lo stesso. Manca all’appello “Tricase, che fare?”, gruppo politico presieduto da Sonia Sabato e rappresentato in consiglio comunale da Giovanni Carità, Armando Ciardo ed Antonio Luigi Baglivo.
Proprio queste quattro firme oggi diffondono un comunicato per chiarire la loro posizione all’interno del valzer di centrosinistra. Lo fanno nel weekend caldo del PD che, dopo l’annuncio da parte del circolo cittadino della candidatura di Vincenzo Chiuri a sindaco per le prossime amministrative, ha registrato le dimissioni dal partito del consigliere comunale Minonne e le critiche dapprima del consigliere regionale Stefano Minerva (cui poi lo stesso Partito Democratico ha risposto) e poi di un altro potenziale candidato: Andrea Morciano.
Ecco quindi la nota a firma della presidente Sonia Sabato. Un intervento col quale “Tricase, che fare?” prende la parola proprio per far chiarezza su questo percorso di riunificazione del centrosinstra tricasino azzoppato, ed oggi finito sotto i riflettori.
La nota
Sollecitati ad intervenire sulle ultime vicende politiche che interessano la nostra città, crediamo necessario solo chiarire che per il nostro modo di intendere e praticare la politica, non riteniamo opportuno e, soprattutto, corretto entrare nel merito delle personali e libere scelte di alcune componenti del centrosinistra cittadino. Chi ha deciso di percorrere una strada lo ha fatto liberamente, come altrettanto liberamente noi abbiamo scelto di non condividerla.
La nostra storia è sotto gli occhi di tutti, eletti per stare all’opposizione lì siamo rimasti, con coerenza e trasparenza, da sempre distanti da vincoli clientelari, ingerenze esterne e trasformismi vari.
Che sarebbe stato necessario passare dallo strumento delle primarie è stato dal nostro gruppo fermamente e costantemente ribadito. Come da sempre abbiamo chiesto di lavorare ad una più ampia e democratica partecipazione.
Ci fa piacere, ma allo stesso tempo ci rattrista, apprendere dalla stampa che anche altri, solo oggi, siano del nostro stesso parere. Preso atto di questo, ribadiamo per la premessa fatta, che noi mai entreremo nelle vicende interne di altri partiti o rappresentanze. Chi compie una scelta è libero di farla e di portarla avanti in piena coscienza, ma anche nella piena assunzione di responsabilità.
Auspichiamo, per quello che può servire, che nell’agire di tutte le parti politiche ci sia sempre l’obbiettivo finale di un impegno sano, lungimirante e coraggioso per il futuro della nostra città e del nostro territorio.
Attualità
Elezioni a Tricase, Andrea Morciano: “Perché non fare le Primarie”?
“Noi abbiamo sempre sostenuto di poter partecipare senza remore alle primarie aperte, e ancora oggi siamo disponibili a farlo”
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Continua il dibattito (ottimismo) intorno alla candidatura del centro sinistra o parte di esso.
Così, dopo l’ufficialità da parte del circolo cittadino del Partito Democratico, sinistra italiana e Cantiere civico della candidatura di Vincenzo Chiuri vengono fuori tutti i contrasti interni e i diversi malumori evidentemente covati e mai risolti.
Sulla vicenda ora interviene anche colui che da tempo era indicato come candidato “in pectore“: Andrea Morciano.
Di seguito il suo intervento sull’intera.
“Leggere un comunicato attraverso il quale una parte della coalizione di centrosinistra di Tricase – orfana, ad oggi, del sostegno dell’Associazione Tricase, che fare? (che conta il Gruppo consiliare più numeroso in Consiglio comunale con Giovanni Carità, Antonio Baglivo e Armando Ciardo, NdR) – ufficializza la candidatura a sindaco del dott. Vincenzo Chiuri, vantando un percorso partecipato di confronto e di valutazione di un progetto politico condiviso, lascia estremamente titubanti, non di certo per valutazioni legate alla figura del candidato, ma per le modalità con cui è stata effettuata e comunicata la scelta.
Sostenere che ci siano stati tavoli di confronto tra tutte le forze e associazioni di centrosinistra non corrisponde al vero, dal momento che numerosi cittadini appartenenti alle stesse aree politiche non sono stati mai invitati al dibattito sulla valutazione di un ipotetico candidato sindaco né tantomeno sono stati coinvolti in questioni più ampie su programmi elettorali e nuovi visioni sul futuro della città.
E questo posso sostenerlo a ragion veduta dal momento che, avendo negli scorsi mesi dichiarato in maniera trasparente la mia disponibilità a guidare un progetto politico alternativo all’amministrazione uscente, gli amici e i concittadini che si stanno impegnando insieme a me nella costruzione dal basso di un nuovo progetto politico, si muovono esattamente nella stessa zona politica rivendicata dalle forze sostenitrici del dott. Chiuri, essendo alcuni tesserati PD, altri provenienti dalle associazioni di centrosinistra tra cui lo stesso Cantiere Civico.
È evidente che il comunicato escluda a priori il loro parere visto che la proposta, oltre che giungere dai pochi rappresentanti delle parti, non è stata nemmeno condivisa.
A sostegno di ciò anche il comunicato del consigliere in quota PD Francesco Minonne.
È evidente che il Centro Sinistra unito di cui si parla è, oggi, pura utopia.
Sono state effettuate scelte azzardate, partite da prese di posizione personali in direzione contraria più che verso un obiettivo di bene comune, e questo potrebbe portare ad ulteriori frammentazioni, rovinando ancor di più la situazione già abbondantemente minata del nostro paese.
Non sarebbe allora stato meglio giungere ad una selezione del candidato usando uno strumento più democratico come le primarie, mettendo davvero in gioco tutte le forze afferenti all’area politica in questione?
Noi abbiamo sempre sostenuto di poter partecipare senza remore alle primarie aperte, e ancora oggi siamo disponibili a farlo.
A nome del folto gruppo di concittadini con cui stiamo condividendo da tempo una forte volontà di lavorare per un concreto cambiamento ribadisco che la Città di Tricase merita un vero percorso partecipato ed allargato ad un sempre maggiore numero di interlocutori, liberi nelle scelte e inclini al confronto, avendo come obiettivo comune un’idea di una Tricase rinnovata e non di una semplicistica costruzione tenuta in piedi dalla volontà di pochi e travestita da una finta aura di democrazia.
Rimbocchiamoci le maniche e raccogliamo le idee, a breve le comunicazioni sui prossimi incontri a cui chiederemo massima partecipazione”.
Andrea Morciano
Attualità
Elezioni a Tricase, il PD insiste: “Strada tracciata”
I Dem tricasini: “In completa autonomia e condivisione è stato elaborato il documento contenente le caratteristiche del candidato sindaco, e senza che vi fosse necessità di ricorrere alla convocazione di tavoli provinciali”
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Difficile districarsi tra correnti interne, ingerenze “esterne“ e polemiche al contorno.
Fatto sta che arriva la nuova presa di posizione da parte del Circolo cittadino del Partito democratico. E questo avviene dopo l’annuncio del candidato sindaco Vincenzo Chiuri e le conseguenti dimissioni dal PD del consigliere comunale Francesco Minonne e la “bacchettata” ai dem tricasini da parte dell’ex presidente della provincia e ora consigliere regionale del PD Stefano Minerva.
“Prendiamo atto delle due note inviate alla stampa, a distanza di poche ore l’una dall’altra, da parte del consigliere comunale Francesco Minonne e da parte del consigliere regionale Stefano Minerva”, la premessa dal Circolo cittadino dei Democratici, “Desta molto stupore la nota di Minonne, il quale, sin dalla passata primavera, in diverse circostanze, aveva già avuto modo di chiarire la propria posizione a tutti gli iscritti del partito, dichiarando una certa vicinanza ad un probabile candidato, verso il quale lo lega un forte legame di amicizia, autoescludendosi da qualsiasi percorso politico intrapreso da parte del PD cittadino unitamente alle altre componenti tricasine del centro sinistra.
Pertanto, riteniamo del tutto incomprensibile e strumentale aver presentato una nota stampa, immediatamente dopo la pubblicazione del nostro comunicato. Il consigliere” prosegue la nota, “sottolinea una mancata condivisione, dal momento che la sua posizione era ormai nota a tutti gli iscritti del partito e “praticata” alla luce del sole.
Per questa nuova esperienza politica, non ci resta che augurare al Consigliere Minonne di trovare il tempo, che finora non ha avuto e che ha penalizzato il partito in seno all’assise consiliare, per espletare al meglio le funzioni”.
Poi i Dem passano alla nota del consigliere Minerva: “Ribadiamo quanto già detto nel comunicato stampa: da due anni a questa parte abbiamo portato avanti un processo di confronto approfondito, che ha permesso di giungere ad una sintesi ampia e credibile – prima nel Partito Democratico e poi con gli alleati di Coalizione – attorno a un progetto politico condiviso con lealtà e senso di responsabilità, non solo in grado di superare le divisioni del passato, ma anche di offrire una visione chiara ed unitaria per il futuro della nostra Città”.
@Se il consigliere Minerva avesse letto la nota stampa nella sua interezza” aggiungono, “non gli sarebbe sfuggito l’appello alla coesione e all’unità del centrosinistra tricasino, lontano dalle frammentazioni e personalismi del passato e, soprattutto, tenendo a bada le incursioni di chi, come già accaduto, vuol “dirigere” la comunità democratica di un paese che non gli appartiene”.
“Apprezziamo il suo invito a tenere sempre aperta la porta del campo progressista”, si legge ancora, “ma riteniamo riduttivo il richiamo a documenti di coalizione dello scorso aprile, perché a distanza di sei mesi, la vita politica di Tricase è naturalmente proseguita in completa autonomia, come in completa autonomia e condivisione è stato elaborato il documento contenente le caratteristiche del candidato sindaco, e senza che vi fosse necessità di ricorrere alla convocazione di tavoli provinciali”.
“A Tricase c’è un partito vivo, partecipato e coeso”, insistono dal circolo tricasino, “così come viva e partecipata è la coalizione che si è formata e che continua a riscontrare l’adesione di persone, movimenti e associazioni interessate al progetto. La strada è tracciata, e di questo ne siamo davvero orgogliosi”, concludono i Dem tricasini, “vi aspettiamo giovedì 11 dicembre alle ore 19, presso le Scuderie di Palazzo Gallone”.
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