Attualità
Tricase: le ragioni del dirigente dell’Ufficio Tecnico
In una lettera inviata al sindaco, alla segretaria comunale, alla presidente del consiglio comunale e a tutti i consiglieri: «Leggere quell’intervista su “il Gallo”, mi ha letteralmente colto di sorpresa, scioccato ed amareggiato per gli addebiti e le gravi affermazioni rivolte alla mia persona. Mi riservo di valutare azioni a tutela della mia immagine per la qual cosa ho conferito apposito incarico legale»

Continua a far discutere l’intervista in esclusiva concessaci dal sindaco Antonio De Donno e pubblicata sia sulla edizione cartacea che sul nostro sito.
Dopo la levata di scudi delle opposizioni che hanno annunciato un’assemblea pubblica per il pomeriggio di sabato 17 febbraio, si è mosso anche il dirigente di Lavori Pubblici e Patrimonio, Vito Ferramosca, direttamente e più volte tirato in ballo dal primo cittadino.
L’ingegnere lo ha fatto scrivendo una lettera inviata direttamente al sindaco e per conoscenza al presidente del consiglio Rosanna Zocco, ai consiglieri comunali e alla segretaria generale Marcella De Carlo.
LA LETTERA
«Egregio Sindaco, scrivo la presente a seguito della Sua intervista pubblicata sul numero 03(774)/10-23 febbraio 2024 de “il Gallo“», esordisce Ferramosca «il cui contenuto ritengo lesivo della mia professionalità, onestà intellettuale e morale oltre che dell’onorabilità personale e dell’Ufficio Tecnico che rappresento».
«Da dipendente comunale», si difende, «ho sempre onorato gli obblighi e i doveri di diligenza, obbedienza e fedeltà che mi legano contrattualmente all’Ente. Il mio fascicolo personale […] parla da solo. In tanti anni di onorato servizio, («ho iniziato la mia collaborazione con il Comune di Tricase con l’amministrazione del sindaco Luigi Ecclesia nel 1999»), ho sempre cercato di perseguire gli obiettivi che le varie amministrazioni che si sono succedute si erano prefissate ed ho agito sempre per il bene della Città anche a discapito delle esigenze familiari, facendomi carico delle carenze di personale e portando avanti con abnegazione e sacrificio le incombenze di tutti e tre i settori tecnici (Lavori pubblici, Urbanistica ed Ambiente). I giorni di ferie non goduti sono oltre 150».
Rivolgendosi direttamente al sindaco, il dirigente dell’ufficio tecnico aggiunge: «Lei stesso ha attestato stima e fiducia nei miei confronti confermandomi responsabile del Settore Lavori Pubblici ed Urbanistica, sconfessando le voci che in campagna elettorale volevano vedermi “ai cimiteri”; quando l’amministrazione ha ristrutturato la pianta organica, scindendo il Settore predetto nei Settori
“Pianificazione Territoriale” e “Lavori Pubblici e Patrimonio”, Lei mi ha conferito l’incarico di Responsabile di quest’ultimo. Incarico, tra l’altro, riconfermato con il recente Decreto Sindacale n. 65 del 29/12/2023. Ritenevo, per queste ragioni, di contare sulla sua fiducia nelle mie provate capacità umane e professionali, che, è bene dirlo, sono state sempre valutate ottimamente anche da questa amministrazione comunale, tramite l’organo tecnico all’uopo deputato, l’unico titolato a valutare l’operato dei funzionari responsabili di Settore».
Poi ammette che leggere quell’intervista su “il Gallo”, «mi ha letteralmente colto di sorpresa, scioccato ed amareggiato per gli addebiti e le gravi affermazioni rivolte alla mia persona. Mi riservo di valutare azioni a tutela della mia immagine per la qual cosa ho conferito apposito incarico legale ma intanto mi preme precisare e rendere noto […], i fatti e gli atti che hanno interessato ed interessano le vicende sulle quali lei si è soffermato nella predetta intervista chiamando in causa il sottoscritto e l’Ufficio da me diretto».
Poi l’ing. Ferramosca entra «nel merito delle singole questioni trattate nell’articolo. Nella parte in cui si parla delle Acque bianche a Depressa e nel rione di Caprarica faccio presente che l’intervento di costruzione del collettore a servizio dell’abitato di Caprarica non ha alcuna relazione con l’evento eccezionale dell’ottobre 2022. Lo abbiamo ribadito collegialmente e alla Sua presenza nel verbale del Tavolo tecnico del 20 ottobre 2022 […]. L’evento è stato di tale portata che l’impianto di captazione di progetto, comunque, non avrebbe potuto sostenere quelle portate che si sono riversate in maniera così importante e in un brevissimo lasso di tempo sull’abitato.
In merito al mancato appalto entro la data del 30 giugno e al conseguente annunciato definanziamento dell’opera […], ritengo che le eventuali responsabilità siano da attribuire a tutto l’apparato amministrativo e burocratico. Basti soffermarsi alla lettura di questi semplici dati: tra la data di adozione della variante urbanistica (29/07/2022) e quella di approvazione (27/04/2023) sono trascorsi quasi nove mesi (la competenza è del consiglio comunale); è notorio il coinvolgimento dell’amministrazione comunale nella fase di progettazione e di esecuzione di tutte le opere pubbliche (l’istituzione della “pre-commissione” ne è la riprova) e in special modo di questa opera pubblica. Più volte il progettista incaricato ha illustrato le scelte progettuali, ascoltato e, per certi versi, recepito le indicazioni fornitegli da assessori e consiglieri. Anche a seguito delle riunioni tenutesi nelle apposite commissioni consiliari sull’argomento in vista della convocazione dei consigli comunali, ove lo scrivente ha ampiamente relazionato su ogni aspetto tecnico e amministrativo, compreso quello inerente le procedure espropriative sulle quali, tra l’altro, vi sono state lunghe discussioni e si sono addirittura paventate ipotesi di delocalizzazione dell’intervento, l’amministrazione comunale era perfettamente a conoscenza del rischio di definanziamento. Il tentativo di recuperare nella fase di esecuzione dell’opera e nei termini del cronoprogramma concesso per la realizzazione dell’opera non è andato a buon fine e di tale circostanza si è venuti a conoscenza solo durante la videoconferenza con il dirigente ministeriale. Il progetto esecutivo è stato trasmesso in maniera completa e conforme in data 3 luglio 2023 quindi oltre la data di scadenza. I procedimenti espropriativi sono stati incardinati nel 7° settore “Pianificazione del Territorio”
con deliberazione della Giunta Comunale n. 226 del 09/11/2022 e a far data dal 01/04/2023 le competenze sono passate alla Responsabile del citato Settore, sicché non è addebitabile al sottoscritto alcuna responsabilità. Durante la videoconferenza, alla quale ha partecipato anche Lei, il dirigente del Ministero ha chiarito che la scelta di realizzare quel tipo di opera pubblica che ha comportato i tempi tecnici necessari per la variante urbanistica e la dichiarazione di pubblica utilità e indifferibilità della stessa, è stata dell’amministrazione comunale e che si sarebbe eventualmente potuto “ripescare” il finanziamento richiedendo, per le vie istituzionali, l’emanazione di un nuovo apposito Decreto.
Mi fa personalmente piacere che Lei si sia attivato per la richiesta di un altro finanziamento e spero con tutto il cuore che venga presto concesso. Tenga presente che comunque il tempo non è trascorso invano. L’appalto dei lavori è stato già avviato. Le procedure espropriative sono sostanzialmente concluse. Resta solo da perfezionare l’aggiudicazione dei lavori. Quindi al netto della copertura finanziaria nulla osta alla realizzazione dell’opera pubblica».
L’ing. Ferramosca prosegue nella sua lunga tesi difensiva: «Mi chiedo per quale motivo l’Ufficio tecnico non avrebbe dovuto procedere ad appaltare l’opera se il progetto esecutivo, presentato per tempo, fosse stato regolarmente approvato nei modi di legge e se i procedimenti espropriativi fossero stati regolarmente completati, considerando che quotidianamente ottemperiamo ai nostri adempimenti, anche al di fuori del normale orario di lavoro, nei termini di scadenza. Certamente lungi da me e dai miei collaboratori architettare ipotizzate e fantasiose “strategie per rallentare l’azione amministrativa“, affermazione decisamente “forte” e di estrema gravità non fosse altro perché, delle conseguenze, ne saremmo direttamente responsabili».
Poi il responsabile dell’Ufficio tecnico suggerisce: «Alla domanda “di come arginale l’acqua e scongiurare i disastri non si risponde con la realizzazione di un collettore pluviale come quello del progetto in questione. Come più volte suggerito dall’Ufficio e dai progettisti, per difendere l’abitato dalle cosiddette “bombe d’acqua” occorre dotarsi di un sistema di captazione esterno e in difesa dell’abitato che intercetta l’acqua piovana prima di entrare nell’abitato costituito da appositi canali di sbarramento per il deflusso delle acque».
Secondo Ferramosca, «il problema è generale e riguarda l’abitato di Lucugnano, di Depressa, di Tutino della Zona Draghi, di Sant’Eufemia ecc. In conclusione, avrei rubricato l’accaduto come un incidente di percorso al quale si cerca di porre rimedio, anziché indicare il dirigente come il responsabile della perdita del finanziamento e del relativo danno all’intera comunità che, oggettivamente, suona veramente come un un’accusa pesantissima smentita dai documenti e dai fatti e quindi non supportata da elementi oggettivi».
L’ingegnere dell’Ufficio tecnico passa poi ad analizzare la «parte dell’intervista in cui si discute del “Centro Storico Lavori a rilento” Lei (scrive sempre rivolgendosi al sindaco Antonio De Donno) riferisce testualmente: “Anche in questo caso addebito molte responsabilità all’Ufficio Tecnico. Tante volte mi sono raccomandato di fare in fretta. Sono stati capaci di far passare l’estate e le festività natalizie. Questo perché non ci si formalizza contro le ditte che non rispettano i tempi…”. Sinceramente non riesco a comprendere tali esternazioni, anche se comprendo il disagio dei residenti, ma tali situazioni sono state ponderate sin dall’inizio del cantiere cercando di venire incontro alle attività commerciali del centro storico ed interessando ambiti dove tali attività commerciali sono meno presenti».
Scendendo nei particolari aggiunge: «Ci si trova in un contesto del centro storico molto particolare, caratterizzato dalla presenza di numerosi sottoservizi compressi in spazi molto angusti e da numerosissimi ipogei. Tale situazione ha comportato e comporta ancora la necessità di ricercare soluzioni agli imprevisti ed agli inconvenienti quotidiani nel rispetto della legge e ciò, conseguentemente, determina un rallentamento del programma dei lavori che non può essere addebitato ad inadempimenti né dell’Ufficio e/o dell’impresa, ma alle circostanze sopravvenute ed impreviste che hanno visto coinvolti Enti (Soprintendenza archeologica e belle arti) e gestori di pubblici servizi (Enel distribuzione, Acquedotto, 21 rete gas e Telecom) per il coordinamento delle attività di rispettiva competenza, finalizzate all’ottenimento del miglior risultato possibile per evitare future manomissioni del basolato. Il tutto nell’interesse dell’amministrazione e dei principi di economia e di efficienza».
«Basti pensare», precisa, «che i lavori di sistemazione del basolato su Via Tempio hanno dovuto cedere il passo a quelli per: il recupero della rete fognante e la sostituzione di tutti gli allacci idrici (operati da AQP) per le utenze; la realizzazione di un importante cavidotto (ben 5 tubazioni da 160 mm di diametro) per il futuro adeguamento delle linee elettriche di media e bassa tensione da parte di Enel; alle indagini archeologiche su 14 ipogei. Ne sono riapparsi almeno altrettanto davanti al Tempio; alla esecuzione di allacci alle reti pubbliche del gas e dell’acquedotto di utenze che ancora non erano servite»
«Forti dell’esperienza su Via Tempio», continua ad esporre la sua versione dei fatti Ferramosca, «si è proceduto a richiedere ad Acquedotto pugliese di anticipare i lavori di sostituzione della rete idrica sulle strade interessate dalla sistemazione della pavimentazione stradale ossia: via Monsignor Ingletti, via Carità e via Catalano. Acquedotto ha approntato la progettazione […], l’affidamento e l’esecuzione dei lavori che allo stato sono terminati. Le rispettive aree di cantiere risultano riconsegnate all’impresa. Con il verbale di sopralluogo del 18 gennaio scorso alla presenza dell’ufficio di Direzione Lavori, della Soprintendenza, dell’Impresa, dello scrivente e, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, del consigliere Ippazio Cazzato, si sono definite tutte le modalità operative per il prosieguo dei lavori. I lavori di basolatura su Via Mons. Ingletti procedono. Quelli su via Tempio sono ripresi e, come era prevedibile, sono emersi nello spazio antistanti il Tempio numerosi ipogei che, come al solito e come è d’obbligo, dovranno essere ispezionati censiti e georeferenziati nei modi di legge».
«Tutto ciò», precisa, «senza inadempimenti contrattuali da parte dell’Impresa che ha come termine ultimo per la fine dei lavori la data del 15/09/2024 e che potrebbe giustamente richiedere una proroga per la sospensione parziale dei lavori sulle vie interessate dalla sostituzione della rete idrica.
Per quanto attiene alle competenze in merito dell’Ufficio Tecnico faccio presente che l’opera in questione ha un apposito Ufficio della Direzione dei Lavori, debitamente integrato da questa amministrazione comunale con altri professionisti, che ha l’onere e l’obbligo di garantire l’amministrazione stessa sul rispetto dei vari termini contrattuali. Il Dirigente dell’Ufficio ed il R.U.P. si esprimono, per quanto di rispettiva competenza, sugli atti che gli vengono sottoposti adottando i conseguenti provvedimenti».
«Pertanto», chiude il cerchio Ferramosca, «ogni addebito e/o contestazione che si legge nella Sua intervista con riferimento ai detti lavori appare veramente ingiusta ed infondata quanto meno se riferita al sottoscritto e all’Ufficio del quale è responsabile».
IN CONCLUSIONE…
In coda alla sua lunga lettera, l’ing. Vito Ferramosca garantisce al sindaco che «da parte mia continuerò a prestare la mia attività con la solita professionalità e dedizione augurandomi che si crei quel rapporto di stima e di fiducia che peraltro, anche di recente, proprio Lei mi ha confermato e come è attestato dalle valutazioni ricevute dall’Ufficio competente».
Prima della chiosa della lettera, però, asserisce che «per evitare pubbliche polemiche, ho preferito indirizzare la presente nota alla S.V. e non anche chiedere, come pure avrei potuto fare, una intervista al “il Gallo” che certamente mi avrebbe in qualche modo “risarcito” dalle offese ricevute, ma avrebbe creato nella cittadinanza molto disorientamento; la mia fedeltà al comune e la responsabilità che sento nei confronti dell’Ente per il quale lavoro mi hanno suggerito di evitare».
Su tutto il resto non entriamo nel merito e, anzi, riteniamo giusto o, meglio, doveroso, pubblicare la versione dei fatti del dirigente dell’Ufficio tecnico per offrire a chi ci legge completezza di informazione.
Poi, come sempre, sarà il lettore a comprendere e farsi la sua idea.
Nel caso specifico si tratta di argomenti di interesse pubblico e se è vero che “i panni sporchi si lavano in famiglia“, ciò vale solo quando si tratta di questioni private. E non ci sembra questo il caso.
Compito della stampa è anche quello di scovare informazioni, sempre di interesse pubblico, che non si vorrebbero rendere pubbliche.
E quello che abbiamo fatto, sempre nel rispetto delle regole.
Senza volerci appendere alcuna medaglia al collo, la nostra sensazione, infine, è quella di aver fatto venire alla luce una situazione non certo idilliaca per l’interesse collettivo, come le posizioni in antitesi tra sindaco e responsabile dei Lavori Pubblici confermano.
E riteniamo che sia un bene per tutti.
Perché da qui, forse, si potrà ricominciare a pensare al “bene della Città”, alla luce del sole e senza alimentare sospetti.
Giuseppe Cerfeda
Attualità
Integrazione lavorativa dei rifugiati: UNHCR premia 4 aziende nel Capo di Leuca
Riconoscimento “Welcome. Working for refugee integration” per i percorsi intrapresi con gli ospiti dei SAI gestiti dal Consorzio Sale della Terra a Tricase

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, mentre il numero delle persone in fuga da conflitti e persecuzioni in tutto il mondo si mantiene a livelli record e i brutali tagli ai finanziamenti umanitari stanno mettendo ancora più a rischio milioni di vite, giunge ad una rappresentanza della comunità tricasina e del Capo di Leuca un riconoscimento incoraggiante sul fronte dell’inclusione lavorativa delle persone rifugiate.
Prestigioso riconoscimento per 4 realtà

Si tratta di un riconoscimento dell’UNHCR nei confronti di 4 aziende del territorio che hanno favorito l’integrazione lavorativa di rifugiati ospiti dei progetti d’accoglienza SAI gestiti nella Città di Tricase dal Consorzio Sale della Terra.

Come si legge in un post diffuso da quest’ultimo, “grazie all’impegno instancabile del nostro operatore Massimiliano Rizzuni, quattro aziende del territorio hanno ricevuto il riconoscimento ufficiale del logo Welcome – Working for Refugee Integration”.

Le aziende destinatarie del riconoscimento sono: Taverna del Porto, Mamma li Turchi e Menamè, tutte ubicate a Tricase Porto, assieme all’impresa Moncullo Luigi di Gagliano del Capo.

Realtà, queste, che hanno offerto una concreta possibilità di integrazione sociale ai richiedenti asilo e titolari di protezione internaziona percorsi di inserimento professionale e autonomia.
Il progetto “Welcome”

Questa è la settima edizione del programma “Welcome. Working for Refugee Integration”, il programma attraverso il quale UNHCR Italia favorisce l’inclusione delle persone rifugiate nel mercato del lavoro, promuovendo il coinvolgimento del settore privato in collaborazione con le istituzioni e con le organizzazioni della società civile. Dal rapporto annuale emerge che nel 2024 sono stati attivati oltre 16.200 percorsi professionali per persone rifugiate, con una crescita del 38% rispetto all’anno precedente, un risultato che porta a oltre 50.300 gli inserimenti ottenuti dalla nascita del programma nel 2017. Sono 227 le aziende premiate nel 2024 con il logo Welcome, 7 in più rispetto all’anno precedente, 969 in totale dall’avvio dell’iniziativa.
“Siamo profondamente orgogliosi dei risultati raggiunti dal programma Welcome – dichiara Chiara Cardoletti, Rappresentante di UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino – Il successo di questa iniziativa nasce dalla determinazione delle persone rifugiate, che ogni giorno mettono in campo coraggio, competenze e talento per costruire un futuro dignitoso. Ma è anche il frutto della collaborazione con il Ministero del Lavoro, del supporto di partner fondamentali e della crescente consapevolezza, da parte delle aziende, che l’inclusione professionale dei rifugiati non rappresenta soltanto un atto di responsabilità sociale, ma costituisce soprattutto un’opportunità concreta per affrontare alcune delle sfide più urgenti del mercato del lavoro, a partire dal disallineamento tra domanda e offerta. I percorsi virtuosi avviati all’interno delle aziende premiate raccontano storie di resilienza e trasformazione che hanno arricchito non solo la vita dei rifugiati, ma anche quella dei colleghi e delle comunità che li hanno accolti.”
Il programma Welcome si conferma uno strumento chiave, in grado di proporre soluzioni concrete per l’inclusione lavorativa delle persone rifugiate. Nell’arco di sette edizioni, il progetto è cresciuto costantemente fino a diventare un modello vincente, un vero e proprio programma per un processo strutturato e partecipato di inclusione, basato su un approccio multistakeholder, nel quale le competenze dei diversi soggetti interessati si integrano e si sostengono.
La crescita del programma riguarda tutti gli aspetti principali, a partire dal più alto numero mai registrato di aziende candidate: I contratti di lavoro rappresentano oltre il 98% sul totale degli inserimenti – fra questi, i contratti a tempo indeterminato rappresentano il 5,2% – mentre i rimanenti sono tirocini. La percentuale di donne inserite rimane stabile e intorno al 19%.
Tra i fattori che hanno determinato l’assunzione dei rifugiati, al primo posto, per il 62% delle aziende, c’è la scelta di un “maggiore impegno verso la comunità e verso i soggetti svantaggiati”, segue “la promozione del cambiamento culturale all’interno e all’esterno dell’azienda” (43%) e “l’adesione ai principi di responsabilità sociale d’impresa” (41% delle aziende premiate). Tra i settori delle aziende premiate, al primo posto troviamo alloggio e ristorazione con il 20%, davanti al settore delle costruzioni, che sale dal 13% al 18%, seguito dalle attività manifatturiere al 15%.
In questa settima edizione, l’UNHCR ha assegnato inoltre il logo We Welcome a 57 cooperative, onlus, fondazioni, associazioni di categoria, sindacati, servizi per il lavoro ed enti locali che, a vario titolo, si sono impegnati per favorire l’inclusione nel mercato del lavoro dei richiedenti asilo e beneficiari di protezione internazionale.
Welcome è un ecosistema in continua espansione. Dal 2022, la rete WelcomeNet ha coinvolto 127 organizzazioni della società civile in 18 regioni e 60 province. A supporto di aziende, rifugiati e associazioni locali operano anche 7 Welcome Liaison Officer, attivi negli Hub di integrazione realizzati con i Comuni di Bari, Bologna, Brescia, Milano, Napoli, Roma e Torino, nell’ambito del programma Spazio Comune. Il 2024 ha segnato anche l’avvio di nuove progettualità. La piattaforma Welcome-in-one-click, lanciata a fine 2023, ha visto una crescita esponenziale di utenti e opportunità ed è ora entrata in una seconda fase, più dinamica e mirata, per facilitare l’incontro tra offerte di lavoro e le competenze e i talenti delle persone rifugiate.
Parallelamente, sono stati attivati i primi corridoi lavorativi per rifugiati, grazie alla collaborazione tra istituzioni e imprese e con il supporto fondamentale del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dell’Interno e Ministero del Lavoro e delle politiche Sociali. Tre progetti pilota nei settori IT, oreficeria e cantieristica navale sono già realtà; altri verranno lanciati nelle prossime settimane.
Il progetto Welcome. Working for refugee integration è realizzato in collaborazione con Fondazione Adecco ed è sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, da Confindustria, dal Global Compact Network Italia, dall’Associazione Italiana per la Direzione del Personale (AIDP) e da Confimprese.
Attualità
Turismo e scelte agenzie viaggi: Puglia in testa
Il balneare italiano merita una riflessione a parte: il 74,9% delle agenzie di viaggi vede allocato il budget fra i 2 e 5 mila euro a pratica andando a collocarsi fra le prenotazioni più anticipate di sempre. Infatti, il 73,5% lo ha prenotato fra i 30 e i 120 giorni prima della partenza con una percentuale del 15,3% arrivata addirittura con oltre 120 giorni di anticipo…

Il primo semestre 2025 ha registrato una tendenza complessivamente positiva sul piano delle prenotazioni, secondo l’Osservatorio AIDIT Federturismo Confindustria che ha interpellato le agenzie di viaggi aderenti.
Il 40,7% assegna un voto più che sufficiente ad un andamento contraddistinto da spesa controllata e forte prenotazione anticipata nel tentativo di circoscrivere gli aumenti di prezzo.
Un andamento che premia soprattutto Crociere e Mar Rosso. Ma non tutti hanno registrato un trend positivo. C’è anche un 28,2% di agenzie di viaggi per le quali l’estate vacanziera 2025 si presenta non soddisfacente all’appello di mid term del booking.
Quasi la metà degli operatori segnala un’evoluzione della clientela: più attenta (49,3%), più esigente (37,3%) e alla ricerca di proposte nuove (23,2%), segno di un mercato che richiede costante aggiornamento e capacità di adattamento.
QUANTO SPENDERANNO GLI ITALIANI PER LE VACANZE ESTIVE 2025
Per le mete più richieste, cioè quelle di corto/medio raggio, il budget destinato per singolo dossier (una pratica = 2,5 persone) ha un’incidenza maggiore (48,6%) nella fascia 2-3mila euro mentre il 32,9% si colloca fra 3-5mila euro. E ancora, lo scontrino medio per il lungo raggio arriva fino a 10mila euro per il 58% delle pratiche, mentre non supera i 5mila euro per il 32,2%. Il 4,6% dei viaggiatori ha potuto concedersi una spesa di oltre 10mila euro per le vacanze estive 2025.
Il balneare italiano merita una riflessione a parte: il 74,9% delle agenzie di viaggi vede allocato il budget fra i 2 e 5 mila euro a pratica andando a collocarsi fra le prenotazioni più anticipate di sempre. Infatti, il 73,5% lo ha prenotato fra i 30 e i 120 giorni prima della partenza con una percentuale del 15,3% arrivata addirittura con oltre 120 giorni di anticipo.
In merito agli elementi discriminanti sull’acquisto di un pacchetto turistico, risulta sempre più fondamentale “La prossimità dell’aeroporto rispetto al domicilio”.
Osservando la geografia vacanziera, il value for money colloca l’Italia al quarto posto nelle scelte in agenzia di viaggi. Con la Puglia a fare la parte del leone, seguita da Sardegna, Calabria, Sicilia e Campania.
Per il medio raggio le scelte dei viaggiatori hanno premiato Egitto, Grecia e Spagna, seguito dalle crociere nel Mediterraneo Occidentale e Orientale.
Sul lungo raggio, le richieste per gli Stati Uniti battono ancora tutti seguiti da Giappone, Thailandia, Indonesia, Zanzibar, Tanzania e Caraibi.
PRENOTAZIONE ANTICIPATA IN DECISA AFFERMAZIONE
Certamente tra le tendenze di spicco c’è l’affermazione dell’advance booking: se le crociere si confermano prodotto tradizionalmente a prenotazione anticipata di almeno 120 giorni, le vendite di corto e medio raggio presentano un netto ridimensionamento del last minute.
Quasi la metà delle pratiche sul lungo raggio (48%) è stata chiusa con almeno 4 mesi di anticipo e il 37,6% in un periodo che supera i tre mesi dalla data di partenza.
Nel complesso, il voto finale degli esami di mid term della stagione clou delle vacanze per gli italiani è un 7: una buona preparazione, con margini di crescita.
L’acuirsi delle instabilità geopolitiche delle ultime settimane, rappresentano certamente una preoccupante minaccia, ma il clima del trade resta fiducioso.
Attualità
A Galatone lo spettacolo dell’Asd “Danza Più”

Domenica 29 giugno, ore 21:00, presso il Palazzo Marchesale di Galatone, l’A.S.D. Danza Piu’ presenterà lo spettacolo finale del 32° anno accademico. Un evento emozionante che promette di essere un’esperienza unica per gli appassionati di danza.
I maestri Enza Lupo e Angelo Zaplotnik guideranno le allieve in un percorso di crescita artistica che culminerà nello spettacolo finale, che vedrà protagoniste le giovani ballerine. Il programma prevede esibizioni di Danza Classica, Danza Moderna, Contemporanea e Jazz.
“È un momento di grande orgoglio per me vedere le mie allieve crescere e migliorare”, dichiara Enza Lupo.
“La danza è un linguaggio universale che può esprimere emozioni profonde”, aggiunge Angelo Zaplotnik.
Il Palazzo Marchesale di Galatone sarà il luogo ideale per questo evento, che si preannuncia come un’occasione speciale per assistere a uno spettacolo di danza di alto livello.
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