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Attualità

«Tricasini, vi racconto tutto»

Il sindaco Antonio De Donno in redazione: «Quanti appalti diretti hai dato? Hai fatto la rotazione? Li hai dati sempre agli stessi? Al nostro arrivo il fascicolo anticorruzione e di valutazione era vuoto…»; «A volte ho la sensazione di una strategia per rallentarci, su tutto»; «Nel 2026 mi ricandido»

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di Giuseppe Cerfeda


Acait Lavori, capannoni, trasferimento uffici… A che punto siamo?


«Il cantiere è aperto, i lavori di ristrutturazione per il trasferimento degli uffici comunali sono terminati, mancano gli arredi, già ordinati, ed il collegamento internet ad uno dei due. Nel capannone più interno verrà l’ufficio tecnico; quello fronte strada, già utilizzato per i vaccini covid, ospiterà anagrafe, servizi sociali e, se avremo ancora spazio, tributi. Entro l’estate il trasferimento dovrebbe essere completato. L’obiettivo è spostare gli uffici maggiormente frequentati, per liberare Palazzo Gallone ed ovviare i problemi di congestionamento del centro storico, a partire dai parcheggi. Purtroppo gli spazi a disposizione non ci permettono di trasferire tutto e non possiamo certamente spostare gli uffici e lasciare lì gli archivi che sono ingombranti».


Non esiste un rischio di un problema parcheggi anche in zona Acait?


«Tra l’area all’interno e quelle all’esterno il problema non dovrebbe porsi. La zona va vista nella sua interezza ed immaginata dopo i diversi lavori in corso o in via di esecuzione. Sono già iniziati quelli della strada parallela a via Pirandello e quelli del tratto che dovrà realizzare Madi Immobiliare (titolare dei lavori) fino alla scuola di Via Apulia, e dell’ultimo tratto, a carico di Eurospin. Si realizzerà anche una rotatoria alla fine di via Pirandello, di fronte alla Farmacia Petrelli».


Il rendering dei lavori che comprendono la nuova rotatoria tra via Pirandello e via Vittorio Emanuele


Un anno fa diceva: settori e dirigenti si cambia…


«Quando ci siamo insediati il comune aveva in organico 42 unità, di cui una quindicina prossimi al pensionamento. Abbiamo indetto concorsi ed assunto oltre 40 persone. Oggi gli uffici hanno una loro autonomia e sono tutti efficienti. È chiaro che non abbiamo raggiunto il numero ottimale. Come ad esempio la polizia locale che poteva contare su 22 agenti, ridottisi drasticamente. Oggi sono 14 ma, dopo i recenti pensionamenti, potremo assumerne altri due e, se avremo nuove economie anche andare oltre. Al momento il corpo dei vigili è stato ricostituito. Così come l’ufficio anagrafe, con i nuovi arrivati, è ripartito in piena efficienza».


Riguardo al trasferimento dei dirigenti? Aveva annunciato un cambio all’ufficio tecnico…


«Il principio di base è che le regole vanno rispettate sempre e la nostra nuova segretaria comunale è molto attenta a questo aspetto, difficilmente soprassiede. Al nostro arrivo il fascicolo anticorruzione e di valutazione era vuoto: ora lo utilizziamo come si deve. Oggi ci sono delle schede in cui la segretaria valuta una serie di parametri: quanti appalti diretti hai dato? Hai fatto la rotazione? Li hai assegnati sempre agli stessi? Prima questo non era mai stato fatto! Non abbiamo nulla da nascondere, tutti i procedimenti devono avere la massima trasparenza e tutti i riscontri previsti. Nonostante quello che dicono dai banchi dell’opposizione, oggi questi processi sono avviati e non a caso il sottoscritto ha parlato di legalità sin dall’inizio del mandato. Qualcuno fa finta di non capire e utilizza determinati argomenti per raccattare like sui social, ma la gente certi giochetti li capisce e, quando tornerà a votare, sceglierà saggiamente».


Rapporti con le minoranze che paiono ridotti ai minimi termini…


«Loro sono in perenne campagna elettorale. Rispondo con una domanda: questa opposizione in tre anni ha mai presentato un progetto, qualcosa su cui poter ragionare? Solo polemiche senza costrutto».


Avete rimesso a posto via Valsalva, resta chiusa la via per i poliambulatori.


«Mancano i collaudi e alcune carte di Acquedotto ed Enel. Ho chiamato tante volte il responsabile tecnico che mi ha riferito di come li stia tallonando per recepire i collaudi. Non appena ne entreremo in possesso apriremo la strada. Così come la strada che immette sulla via provinciale per Montesano Salentino diverrà a senso unico».


Acque bianche a Depressa e nel rione di Caprarica


Il sindaco Antonio De Donno in redazione


«Abbiamo presentato due richieste di finanziamento per le acque bianche, una per Depressa ed una per Caprarica. Un primo progetto, della precedente amministrazione, prevedeva il finanziamento di un milione di euro per tutti e due gli interventi. Entrando nel merito ci siamo resi conto che quei soldi non sarebbero bastati neanche per uno solo dei progetti. Così si è deciso di fare quello di Caprarica, più urgentevisto anche quanto accaduto nell’ottobre 2022 con l’alluvione»). Nel frattempo, abbiamo presentato un altro progetto, già finanziato, per Depressa e, trascorsi i tempi canonici, verrà portato a termine. Intanto, quello di Caprarica era “bello e cotto” perché, parte amministrativa, politica, giunta, consiglio avevano fatto tutto. La condizione era che fosse appaltato entro la scadenza del 30 giugno 2023. Nonostante le raccomandazioni e le rassicurazioni ricevute, però, l’ufficio tecnico non lo ha fatto entro la data richiesta! Il dirigente era convinto di poterlo presentare ugualmente dopo mesi, invece, come temevamo, con il PNRR non ci sono margini di recupero e il Ministero ha risposto picche! Siamo venuti a sapere solo allora che avevamo perso 1,3 milioni, già belli e pronti. Lo stesso dirigente ha poi organizzato una videocall col Ministero: nella stessa ci è stato ribadito che non si poteva più fare nulla. Il problema serio è rimasto: come arginare l’acqua e scongiurare disastri? Oltre, poi, al danno economico perché nel frattempo i professionisti che hanno redatto i progetti andavano pagati».


Alla fine a Caprarica cosa accadrà?


«Abbiamo dovuto ricominciare da capo per richiedere un altro finanziamento. E così abbiamo perso due anni».


Torniamo su Depressa e l’impianto di acque bianche. Ci spieghi.


«C’è una vasca di decantazione prevista dietro al campo sportivo. Si farà una canalizzazione su via Brenta, che sarà congiunta al collettore nei pressi della vasca e ad una canalizzazione che la Provincia realizzò su via Einaudi, quella dei semafori, in direzione Andrano. Utilizzeremo quella canalizzazione per far confluire le acque fino alla canalizzazione che arriva da via Brenta. Siccome queste opere taglierebbero la rotatoria che avevamo previsto con i fondi delle Aree interne, chiederemo alla ditta incaricata di realizzarla come “miglioria” a fine lavori. Se non sarà possibile utilizzeremo altri fondi. Quelli di Aree interne, intanto, li utilizzeremo per migliorare la sicurezza di alcune strade provinciali sul territorio comunale: installeremo due semafori nelle zone più pericolose della tangenziale, la cosiddetta “Cosimina” (uno nei pressi di San Luciano e l’altro dopo la svolta per Depressa, teatro di un tragico incidente qualche anno fa); interverremo anche per mettere in sicurezza via Duca degli Abruzzi, nel tratto dove vi è uno strapiombo e si rischia di cadere con l’auto nel dirupo. Altri interventi sono previsti sulle altre strade per le Marine. Sia ben chiaro», il sindaco si toglie un (altro) bel sassolino dalla scarpa, «nonostante le fesserie che qualcuno artatamente sta spargendo in giro: è l’amministrazione comunale ad aver deciso dove investire quei fondi provenienti dalle Aree interne e non certo dalla Provincia».


Centro storico, lavori a rilento


Anche qui i lavori hanno subito rallentamenti. Come in via Tempio, un cantiere aperto da tanto, troppo tempo. Cosa è accaduto?


«Anche in questo caso addebito molte responsabilità all’Ufficio tecnico. Tante volte mi sono raccomandato di fare in fretta: sono stati capaci di far passare l’estate e poi le festività natalizie! Questo perché non ci si formalizza (chiedere il rispetto dei termini del contratto, NdA) contro le ditte che non rispettano i tempi. Non trovano i basolatori? Bene, si scriva tutto, c’è un contratto da rispettare. Non si possono più fare le cose alla carlona! Abbiamo superato la questione granai e quella delle tubature di gas ed elettricità, eppure i lavori sono sempre aperti. Pare, però, che la situazione sia risolta. Ora chiudiamo tutto: via Tempio, via Mons. Ingletti e poi partiremo con tutte le altre stradine. Vi sembra normale che un assessore si debba attivare per reperire degli operai e mettersi in tuta per coprire la buca che bloccava il traffico su via San Demetrio? Allertato, solo dopo poco è arrivato il titolare del subappalto per Acquedotto ed ha chiuso quella dannata buca. A volte ho la sensazione di una strategia per rallentarci, su tutto».


E voi che fate?


«Per ora abbiamo evitato che la situazione si possa ripetere e convocato le ditte chiedendo loro di non metterci nelle condizioni di formalizzarci per ritardi non giustificati. Non tollereremo più queste cose».


Hub tra rotaia e gomma


«Il progetto per Aree interne ci consentirà di rifare tutta la zona della Stazione Ferroviaria. Si realizzerà un percorso in tutti i comuni che ne fanno parte. Si potrà decidere di utilizzare, a chiamata, un bus a 9 posti gestito da FS per recarsi, ad esempio, da Tricase a San Gregorio. Dalla stazione si snoderà un circuito che toccherà quattro punti della città, dove ci saranno delle microstazioni e si potrà, mediante prenotazione con apposita app, salire sul bus. Le fermate saranno nei pressi delle scuole e dell’ospedale».


Quando tutto questo?


«Entro un anno, non appena sarà pronta l’elettrificazione (permettendo così di percorrere la tratta in treno da Lecce in 50 minuti) con la metropolitana di superficie, si arriverà a Tricase, dove insisterà il nuovo hub fra rotaia e gomma. I lavori dovranno essere consegnati entro il 2026. Tempi del PNRR quindi non procrastinabili».


È vero che vogliono chiudere il passaggio a livello su via Roma?


«Nel 1988 si doveva realizzare via Ottaviano Augusto, quella che oggi porta a Tiggiano. Metà di quella zona, di proprietà delle Ferrovie, è stata concessa al comune per ampliare la strada. In cambio, avrebbero dovuto chiudere il passaggio a livello, come confermato da una Carta firmata dall’ufficio tecnico. Carta ripescata dalle FS che hanno messo in evidenza il rischio alto (negli ultimi anni ci sono stati tre intrappolamenti). Stiamo cercando una soluzione differente, non possiamo permetterci di tagliare in due Tricase, chiudendo quel passaggio a livello: ad oggi quella è l’unica strada transitabile dalle corriere e da altri mezzi pesanti».


Quale può essere la soluzione?


«È prevista nel PUG. Arrivando a Tricase da Montesano, all’altezza del primo ponticello è previsto un sottopasso. Quindi da via Credaro, che allargheremo e rifaremo a stretto giro di posta, si accederà al sottopasso che consentirà l’ingresso in paese. Per entrare ed uscire da Tricase è la soluzione più semplice».


Quindi?


«Nel prossimo incontro con Aree interne, già calendarizzato, chiuderemo il vecchio progetto e discuteremo del nuovo, già in programma, e di come immaginiamo la “Tricase di domani”. Con una strada tutta nuova che dal Presepe Vivente porti fino alla Madonna del Gonfalone senza passare dalle viuzze di Sant’Eufemia. In tutto questo discuteremo di cosa e come fare con il passaggio a livello».

Tutto ciò introduce al nuovo Piano Traffico che appare a questo punto necessario. La città spesso e volentieri diventa un imbuto e alcune deviazioni strane appaiono senza senso.


«L’argomento lo affronteremo compiutamente con i pianificatori delle Aree interne e, quando avremo un quadro completo della città, a lavori finiti, stileremo nel suo complesso un piano logico e ottimale».


Il lido a Marina Serra


«La dicitura esatta è spiaggia libera attrezzata. È stata già affidata la concessione e sorgerà nei pressi del Lavaturo, subito dopo la rotonda con i parcheggi».


Distretto sanitario di… Tricase


Guardando un po’ più lontano c’è già chi sogna il “Distretto Sanitario di Tricase”.


«Di certo c’è che stanno chiudendo i Cim (Centro igiene Mentale) ad Ugento ed a Gagliano del Capo, dove stanno realizzando l’Ospedale di Comunità utilizzando proprio quei locali. Il Cim, a Tricase, sarà ospitato dal Villaggio Arcobaleno, già interessato dai lavori di adeguamento a cura dell’Asl. Abbiamo concesso all’Asl, i locali ristrutturati di via San Tommaso d’Aquino che ospiteranno la guardia medica, neuropsichiatria infantile e consultorio. Sappiamo che è prevista in tempi brevi una riforma dei Distretti sanitari: sarebbe una buona cosa se il nuovo, che servirà tutta la zona compresa tra Poggiardo e Leuca, avesse sede a Tricase. Per questo stiamo muovendo tutti i passi necessari».


Un teatro per la città


È vero che comprerete il Cine Teatro Aurora?


«Vedremo se ci sarà la possibilità di accedere ad un finanziamento pubblico, altrimenti faremo da noi. Aspettavamo l’estinzione del mutuo per l’Acait per avere la possibilità di contrarre un nuovo prestito e donare un teatro alla città. Puntiamo a comprare il Cinema Aurora per poi concentrarci sulle strade extraurbane da sistemare».


Che impegno di spesa prevede l’acquisto dell’Aurora?


«La richiesta per ora è di 1,5 milioni, la nostra valutazione è di 800-900mila euro. La trattativa è in corso».


Il nuovo Asilo comunale


«Sorgerà a Campo Verde sulla via per Lucugnano e i lavori sono già iniziati. I locali di via Giolitti e quelli ora occupati dalla guardia medica saranno invece a disposizione della comunità e potranno essere utilizzati, per esempio, da associazioni locali».


Questione Liquilab


Avete trovato un compromesso?


«No, decideranno i giudici. Ero convinto che avremmo trovato una soluzione ma è come parlare ad un muro. Avrei dovuto emettere ordinanza di sgombero. Dopodiché: tu non ottemperi? Io ti mando i carabinieri, e restituisci i locali. Abbiamo assunto degli impegni congiunti davanti la Soprintendenza ma loro non li hanno rispettati. L’impegno era di restituire le chiavi al comune perché per quei locali abbiamo in mente altre destinazioni. Abbiamo prospettato anche di ospitarli a palazzo Gallone ma… pretendevano di avere loro le chiavi…».


Stadio San Vito


Allop stadio di San Vito si continua a giocare solo grazie ad un’assunzione di responsabilità da parte del sindaco di turno.


«Ho chiesto agli uffici di farmi una relazione sullo stato delle tribune per capire quanti soldi servono per arrivare all’agibilità. Abbiamo già ospitato a Tricase il direttore nazionale del credito sportivo, ed è già stata fatta una disamina sulla nostra capacità di riassumere mutui. Non ci sono problemi, sono pronti a venirci incontro, a finanziare l’idea complessiva che adesso dobbiamo mettere su carta».


Piano urbanistico


Entro quanto il PUG?


«Stiamo lavorando. Nell’arco di 15 giorni nominerò il nuovo Ufficio di Piano. Anche la Regione Puglia sta spingendo e, credo, agevolerà le procedure. Giovedì 16 febbraio saremo in Regione per un incontro con Stefano Lacatena, consigliere delegato all’Urbanistica per parlare del Pug di Tricase. L’idea è quella di indirizzare lo sviluppo in direzione della Marine con una serie di servizi, trasformando i depositi agricoli in microunità abitative per realizzare una sorta di albergo diffuso».


Acqua e fogna nelle marine


Ci sono novità?


«L’Autorità idrica pugliese ci ha informato della consegna in acquedotto della pompa di sollevamento per Marina Serra e di tutta la conduttura, che comporta la spesa più grossa. Acquedotto ci dovrà dire in quali programmi e in quali tempi il tutto potrà essere realizzato».


Cittadella dell’Artigianato


«Abbiamo trovato un accordo con Asi per ridurre il lotto minimo da 10 a 2mila metri quadri e avuto già delle istanze di artigiani che vogliono realizzare in quela zona il loro capannone. Parte della Zona industriale diventerà quindi la Cittadella dell’Artigianato».


Il contenzioso con la OLC?


«Siamo in attesa che i giudici si pronuncino».


Secondo mandato


A Tricase si tornerà a votare nel 2026. Lei che farà?


«Mi ricandiderò al 100%!»


 


 


Attualità

Elezioni a Tricase, giochi fatti? Ancora no

Certe le candidature dell’uscente Antonio De Donno e di Vincenzo Errico (Tricase Insieme). Fratelli d’Italia insiste con Claudio Pispero. Situazione fluida nel centrosinistra. I possibili scenari

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di Giuseppe Cerfeda

In attesa della definizione delle candidature per le elezioni regionali, proseguono a Tricase incontri e trattative per l’appuntamento, cruciale, con le comunali della prossima primavera.

Premessa d’obbligo: le consultazioni regionali, sia la vittoria finale, quindi il nuovo governatore, che i risultati dei singoli candidati consiglieri, potrebbero in qualche modo influenzare le scelte per candidature e liste anche in sede cittadina.

Partiamo intanto dalle certezze, con le candidature già annunciate dai diretti interessati.

IL SINDACO USCENTE

Sarà sicuramente della partita il sindaco uscente Antonio De Donno.

Dopo le disavventure giudiziarie che hanno coinvolto l’ex assessore regionale Alessandro Delli Noci (e quindi l’impasse che ne è conseguita per il movimento politico CON), resta da verificare quale sarà lo schieramento che sosterrà la ricandidatura del primo cittadino uscente.

Detto che si tratterà comunque di liste civiche, tra le ipotesi in ballo c’è anche quella del sostegno di parte del centrodestra.

FRATELLI D’ITALIA

Non solo gli amministratori uscenti vicini a quell’area politica ma anche coloro che gravitano nel mondo di Forza Italia non escludono affatto taòepossibilità.

Non pare dello stesso parere Fratelli d’Italia che, invece, continua a lavorare, sempre con un occhio alle regionali, alla candidatura di Claudio Pispero.

Dal circolo del partito della Meloni, comunque, non pongono veti assoluti a eventuali evoluzioni e, quindi, a una coalizione di centrodestra che si presenti unita alle elezioni.

Danno, però, zero chance all’eventualità di sostenere il sindaco uscente.

CHE SUCCEDE NEL CENTROSINISTRA?

Situazione in evoluzione anche nel centrosinistra.

Gli ultimi sviluppi indicano come possibile candidato l’oncologo Vincenzo Chiuri (proposto dal Partito Democratico e scelto da una rosa che comprendeva anche Anna Maria Girasoli, proposta da Sinistra italiana, e Dario Martina dal Cantiere civico).

L’obiettivo Campo Largo è stato annunciato da mesi (soprattutto dai Dem), insieme alla volontà di presentarsi uniti ai nastri di partenza.

Sulla questione candidato e unità, al momento, però, le bocche restano cucite, anche perché gli equilibri sembrerebbero fragili.

Da quel che siamo riusciti a sapere, ci sarebbe già una bozza di accordo tra PD, Cantiere civico e Sinistra italiana.

Chi ancora, invece, appare perplesso (eufemismo) è “Tricase, che fare?”.

Il movimento fondato da Giovanni Carità è fermo sulla posizione che prevede le Primarie per la scelta del candidato.

Ma il PD, partito che le ha sdoganate, da quell’orecchio pare non sentirci.

Incontri e dialoghi continuano ma, soprattutto sul versante “Tricase, che fare?”, sono molto pessimisti sulla buona riuscita delle trattative.

Resta, invece, da capire cosa faranno coloro che da tempo sono stati indicati (e hanno dato la loro disponibilità) come candidati.

Cosa farà, ad esempio, Andrea Morciano?

Secondo i soliti bene informati l’ingegnere sarebbe sponsorizzato dall’ex segretario provinciale del PD Ippazio Morciano e dal gruppo che a Tricase ne fa riferimento.

All’interno della coalizione di centrosinistra, al momento, però, non non ci sarebbe una convergenza totale rispetto alla sua candidatura.

FANTAPOLITICA?

C’è anche chi, fedele al motto di andreottiana memoria («A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina»), ipotizza uno scenario (quasi) da fantapolitica.

Secondo tale ipotesi, potrebbe accadere che Chiuri, che ha dato la propria disponibilità solo nell’eventualità di Campo Largo, non confortato dall’auspicata unità di intenti, faccia un passo indietro.

E a quel punto? A quel punto, stretti nei tempi e nelle possibilità, Dem, Cantiere civico e Sinistra italiana potrebbero (dovrebbero?) sostenere Andrea Morciano. Solo fantapolitica? Chissà…

Da noi interpellato, Andrea Morciano ha confermato «la volontà di candidarmi».

Poi ha chiarito: «Non voglio essere fonte di divisione per chicchessia. Centrosinistra? Certo, è la mia comfort zone, l’area a cui appartengo. Vedremo… Di certo sarò contro l’attuale amministrazione».

TRICASE INSIEME

«Confermatissima» la candidatura di Vincenzo Errico a capo del movimento civico “Tricase Insieme”, mentre si sono perse le tracce di Fernando Dell’Abate che, come raccontano le solite gole profonde, in tempi non sospetti, avrebbe avanzato la propria candidatura, trovando la strada sbarrata nel centrosinistra, l’area a cui, da ex socialista, storicamente appartiene.

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Approfondimenti

“Per grazia ricevuta”: Piemontese, assessore sanità Puglia, crea d’emblée 2mila posti di lavoro

Nonostante cinque aziende sanitarie da 17 giorni siano senza direttore generale e non si veda alba, la Regione si prepara a lanciare tre concorsoni: due dei quali saranno gestiti proprio da Asl senza un manager…

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di Luigi Zito

Quello che non succede in 5 anni, a volte, si sa, può accadere a pochi giorni dalle elezioni: siano esse comunali (alzi la mano chi non si fatto dare “una liccata di asfalto”, davanti casa poco prima del voto); provinciali, quando Presidente o Assessori, come la Madonna, si appalesano in città e chiedono una “citazione” nelle urne: e giù a concedere, promettere, santificare e beatificare, tutta Grazia sprecata o mal riposta, perché sanno che non è deificata, ma solo vanagloria.

E fin qui siamo nell’ordine naturale delle elezioni.

Quello che supera il livello di indignazione e tracima nella vergogna assoluta, ai limiti della sconcezza, e chiede vendetta, è quanto sta accadendo per le nostre elezioni regionali.

Nonostante cinque aziende sanitarie da 17 giorni siano senza direttore generale e non si veda alba, la Regione si prepara a lanciare tre concorsoni: due dei quali saranno gestiti proprio da Asl senza un manager.

Mille posti ciascuno per infermieri e Oss, mentre la terza procedura darà il via alla mobilità intraregionale per permettere spostamenti tra le varie aziende.

Ricapitolando: 2mila posti di lavoro creati d’emblée, come infermieri e Oss, dei quali un terzo (circa 700) saranno su Foggia, città del Vicepresidente e assessore alla Sanità e Benessere animale, Sport per tutti, Raffaele Piemontese, prodigo di carità e col vizio delle buone azioni.

Questi concorsi erano attesi almeno da maggio, ora una circolare del dipartimento Salute conferma che la pubblicazione è «imminente», e dunque la scadenza delle domande potrebbe arrivare proprio a ridosso della tornata elettorale del 23 e 24 novembre prossimi, anche se le prove si svolgeranno non prima di aprile-maggio.

Quando si dice avere una “faccia di tolla”, ma qualcun altro asserirà che “in politica la menzogna è una componente imprescindibile”.

Come possiamo difenderci: quando nel segreto dell’urna dovremo apporre quella “citazione”, per non ricevere un’altra villania del genere, dobbiamo saper distinguere il “grano dalla pula”, il bianco dal nero, le “facce di tolla” da quelle linde, correte, sincere e leali.

Ricordiamocene.

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Approfondimenti

L’ambasciatore Cristina: “Ho conosciuto Putin e il Dalai Lama, che esperienze”

«Il Salento, è la terra di mia nonna, è la terra dove venivo d’estate a Tricase, per le vacanze, dove avevo dei carissimi amici che sfortunatamente non ci sono più è la terra dei miei antenati alla quale mi sento di appartenere”…

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di Ercole Morciano

Cristina Funes-Noppen è ambasciatore onorario del Belgio (lei stessa preferisce l’appellativo di ambasciatore a quello di ambasciatrice essendo quest’ultimo usato per indicare la moglie dell’ambasciatore, NdR), e da un po’ di tempo vive buona parte dell’anno in Salento, a Tricase, dove ha comprato un’antica dimora, quasi attaccata alla chiesa matrice, adattandola ai suoi bisogni,

Figlia di ambasciatore ha seguito le orme paterne e dopo gli studi accademici a carattere diplomatico ha percorso la sua carriera come ambasciatore del Belgio in numerosi Paesi nei vari continenti tra cui Zambia, Kenya, India, Tailandia, Marocco, Austria e Argentina, senza dimenticare che in tutte le sue destinazioni, come ambasciatore residente, copriva anche larghe giurisdizioni riguardanti altri vari Paesi.

È stata anche coordinatore di tre direzioni al ministero degli affari esteri: Diritti dell’Uomo, Nazioni Unite e Disarmo.

Ha ricoperto inoltre le funzioni di rappresentante permanente presso l’O.N.U e di commissario speciale per la cooperazione e lo sviluppo.

Dopo aver seguito le orme paterne in ambito professionale, l’ambasciatore segue ancora oggi le inclinazioni della madre, Maria Noppen De Matteis, pittrice e “star mondiale del surrealismo anche se poco conosciuta in Puglia” (bari.repubblica.it > cronaca 2022/12/19 news).

Nata nel 1921 nel castello baronale dei Sauli di Tiggiano, cui apparteneva la madre, dove le è stato allestito un museo permanente delle sue opere, Maria Noppen De Matteis, verso la fine degli anni ’50 e i primi ’60, d’estate villeggiava col marito e la figlia Cristina a Tricase-Porto, nella casa di Angelico Ferrarese, posta in una splendida posizione panoramica e vicina al villino di Gaetano Sauli, suo parente.

La giovanissima Cristina (Cri-Cri per le amiche e gli amici) era bionda, solare, molto bella, vivace, dal sorriso incantevole che “faceva girare la testa” ai giovanissimi rampolli delle famiglie-bene di Tricase-Porto in quel periodo caratterizzato dalla spensieratezza e dalla gioia di vivere.

La vena artistica di Cristina Funes-Noppen ne fa un personaggio veramente eclettico e sorprendente perché, oltre a dipingere, ella scrive con successo, in francese, romanzi e saggi storico-letterari dai quali traspare la sua speciale cultura maturata a diretto contatto con i popoli delle nazioni dove ha esercitato il ruolo diplomatico.

Gli ultimi suoi due romanzi, editi nel 2023 e nel 2025, si intitolano “Ils étaient six” e l’altro “Équivoques”. Il primo, narra la vicenda dei criminali nazisti che alla fine della II guerra mondiale si nascosero in Argentina.

La trama si svolge a sud delle Ande, in piena cultura “quechua” e consente al lettore, in filigrana, di seguire l’evoluzione politica dell’Argentina negli anni 1945-1983.

L’ultimo, contiene quattro romanzi gialli che danno informazioni su diversi Paesi, Kenia, India, Thailandia e un dialogo spiritoso sulla morte.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA

Perché il Salento e Tricase?

«Il Salento è la terra di mia nonna, è la terra dove venivo d’estate per le vacanze, dove avevo dei carissimi amici che sfortunatamente non ci sono più – ma ci sono i miei cugini, è la terra dei miei antenati alla quale mi sento di appartenere malgrado le mie molte peregrinazioni nel mondo, è infine la terra dove mi sento a casa. Nonostante la mia nazionalità belga sono rimasta profondamente salentina».

È soddisfatta della sua scelta? Ombre e luci?

«Se consideriamo il tipo di vita che si ha qui rispetto a quello di altri Paesi, occorre riconoscere che qui la qualità della vita è più umana. E poi, il patrimonio naturalistico, architettonico, storico, e culturale, nell’insieme, è di alta qualità e ampiamente godibile».

«HO CONOSCIUTO PUTIN»

Tra i diversi Capi di Stato o di governo da lei conosciuti, come racconta nel suo libro Chroniques impertinentes… ancora in carica tra gli altri vi è Vladimir Putin.

«Ho conosciuto Vladimir Putin nel 2001 quando è venuto in visita ufficiale in Belgio. Io ero all’epoca commissario speciale e pertanto fui invitata alla cena di gala. Non ci siamo parlati molto, però mi diede l’impressione che ci teneva ad avere buoni rapporti con l’Europa. Non mi sembrò nemmeno che terrorizzasse i suoi collaboratori.

Di fianco a me era seduto il suo consigliere per le questioni nucleari che aveva abusato della “divina bottiglia”, come dicono i francesi, e pertanto cantava in francese durante tutta la cena suscitando l’ilarità dei commensali, compreso Putin.

Cantando a squarciagola, non dava certo l’impressione di temere il suo presidente, il che non succede normalmente nelle cene ufficiali di gala e tanto meno di fronte a quello che è supposto essere un dittatore sanguinario.

Nella mia carriera ho incontrato vari dittatori e posso assicurare che davanti a loro nessuno dei collaboratori al seguito si sarebbe permesso di cantare».

GLI OSTAGGI

Due aneddoti, uno triste e l’altro lieto, nei suoi ricordi di ambasciatore.

«Il primo, andato a buon fine, riguarda due ostaggi di Medici senza Frontiere presi dall’armata di liberazione del Sud Sudan e liberati dopo una trattativa durata 20 giorni in cui i guerriglieri vollero trattare solo con me, al telefono, di notte.

Non ci chiesero nessun riscatto come invece per ripicca accadde dieci giorni dopo, con un altro ostaggio francese, la cui trattativa durò tre mesi e si chiuse con l’esborso di un’ingente somma di denaro. Questo mi fu precisato, ridendo, dal mio collega francese che pretese che era tutta colpa mia se la SPLA si era rifatta sul suo governo! L’aneddoto triste riguarda invece due belgi, un ragazzo che lavorava per le Nazioni Unite e sua moglie.

Erano spariti da 5 anni e i due miei predecessori non erano riusciti ad avere notizie certe.

I genitori speravano e le autorità pretendevano che fossero ancora vivi. È una storia romanzesca che si svolse in Thailandia e in Cambogia. Da quello che finalmente sono riuscita a scoprire seppi che erano stati uccisi dai Khmer Rossi, forse con la complicità dell’esercito thailandese e eventualmente con risvolti riguardanti il traffico di opere d’arte.

Testardamente impegnata, dopo molte peripezie, e dopo aver insistentemente discusso con i due re, Shianouk e Bhumipol, fui messa in contatto con il capo dell’esercito thailandese e con i Khmer Rossi che mi consegnarono le spoglie che io affidai alle famiglie, le quali ebbero almeno la consolazione di sapere cos’era successo ai loro figli e di potere seppellirne i corpi».

IL DALAI LAMA EMETTE UNA ENERGIA POSITIVA

La persona che più ha lasciato traccia nel suo animo durante la lunga carriera diplomatica?

«È stato di certo il Dalai Lama: una persona assolutamente fuori dal comune che emette un’energia positiva straordinaria e trasmette alle persone che incontra una carica di felicità. E ho il privilegio di avere ancora dei contatti sporadici con questo sant’ uomo, grazie al quale la cultura tibetana continua a sopravvivere malgrado l’occupazione della Cina che fa di tutto per eradicarla.

Perciò il Dalai Lama ha deciso che dopo la sua morte non si reincarnerà nel Tibet per evitare che i Cinesi arrestino la sua reincarnazione (che potrebbe essere anche una bambina) e la sostituiscano con una di loro scelta come fecero con il Panchen Lama (figura importante nel buddhismo tibetano).  Il Panchen Lama che si era reincarnato nel Tibet. fu arrestato quando aveva solo 6 anni nel 1995, rimpiazzato con un ragazzino che conveniva alle autorità cinesi e nessuno sa, da allora, dove si trovi il vero Panchen Lama».

Chroniques impertinentes

“…Un libro che si caratterizza per una libertà di spirito, un tono a volte mordace, esotico e cosmopolita. Un libro istruttivo, politicamente scorretto…ma così giusto! Un libro prezioso che deve essere letto da coloro che s’interessano alla diplomazia e agli affari di questo mondo”.

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