Connect with us

Attualità

Domenica e chiese vuote, Monsignor Angiuli: “Saldi nella speranza”

L’Omelia del Vescovi di Ugento – Santa Maria di Leuca nella “la prima domenica senza il concorso di popolo. La vostra mancanza si sente. Ci mancate, cari fratelli e sorelle. Mancate a me e a tutti i sacerdoti della diocesi. Vorremo vedere i vostri volti, ma siamo costretti a guardare i banchi vuoti. Vorremmo stringervi la mano e conversare amichevolmente. Ma non possiamo e non dobbiamo farlo”

Pubblicato

il

La prima domenica in cui le chiese in tutta Italia sono restate tristemente (e giustamente) deserte. Una domenica strana, assai triste, in cui però non dobbiamo perdere la speranza. È il messaggio del vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca, Mons. Vito Angiuli, nella sua Omelia della terza domenica di quaresima che riproponiamo integralmente in basso.


Mons. Vito Angiuli


Cari fratelli e sorelle,


celebriamo la terza domenica di quaresima. Il cammino verso la Pasqua si fa più intenso, anche se in una modalità del tutto differente rispetto agli altri anni. La pandemia, provocata dal coronavirus, ci impone una serie di restrizioni che dobbiamo rispettare con molta serietà e precisione. Anche in questa circostanza, vi invito a farlo per il bene vostro e di tutti gli altri. Dobbiamo cercare di contenere il contagio, rispettando scrupolosamente le norme che sono state emanate.


Certo, cari fratelli e sorelle, questa è una celebrazione eucaristica inconsueta. È la prima domenica senza il concorso di popolo. La vostra mancanza si sente. Ci mancate, cari fratelli e sorelle. Mancate a me e a tutti i sacerdoti della diocesi. Vorremo vedere i vostri volti, ma siamo costretti a guardare i banchi vuoti. Vorremmo stringervi la mano e conversare amichevolmente. Ma non possiamo e non dobbiamo farlo.


Sono sicuro che anche voi sentite la nostalgia della liturgia eucaristica domenicale. Ora che siamo impossibilitati a partecipare, ne avvertiamo di più il bisogno e riconosciamo il bene spirituale che la Messa riversa nella nostra vita personale e comunitaria. Offriamo al Signore il sacrificio di non poter vivere insieme la celebrazione eucaristica e apprezziamo di più questo memoriale della sua Pasqua. Il dono dell’Eucaristia è di una bellezza incomparabile. Per questo con i martiri di Abitene, diciamo «sine dominico non possumus» e viviamo questa celebrazione eucaristica con un’intesa partecipazione spirituale.


La Parola di Dio di questa domenica ci aiuta a considerare con attenzione la situazione che si è creata con l’epidemia e ci esorta a vivere questo momento con pazienza e fiducia in Dio, evitando le chiacchiere inutili e la mormorazione. La prima lettura, infatti, racconta la vicenda accaduta agli Ebrei presso Massa e Meriba: il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua e, per questo, mormorò contro Mosè (cfr. Es 17,3). Il lamento arrivò fino al punto da dubitare della presenza di Dio. Il popolo, infatti, si domandava: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?» (Es 17,7).

Non dubitiamo, cari fratelli e sorelle, della presenza salvatrice e redentrice di Dio. In Cristo, egli si mostra come l’Emmanuele, il Dio con noi. E lui, leggiamo nella Lettera agli Ebrei, «non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura» (Eb 2,16). Come una madre premurosa e un medico esperto, Cristo si prende cura di noi. Lo dico a tutti, in modo particolare a voi, cari fratelli e sorelle ammalati, Cristo, come il buon samaritano, viene oggi incontro a voi attraverso il servizio dei vostri familiari, dei medici e degli operatori sanitari che prestano il loro servizio negli ospedali o nelle case. Ringrazio, in modo particolare, voi, comunità ospedaliera di Tricase e le suore Marcelline, per la vostra abnegazione e la vostra dedizione.


In questi giorni, dobbiamo essere saldi nella speranza «che non delude» (Rm 5,5). La virtù della speranza, infatti, non è primariamente un desiderio che si apre al futuro, ma è la certezza del compimento della promessa. La speranza cristiana si sintetizza in alcuni elementi che la esplicitano e la definiscono: l’attesa della piena e definitiva rivelazione del Signore; la fiducia nella sua promessa che certamente si realizzerà; la pazienza, che non cede allo scoraggiamento e sa perseverare nella sofferenza; la libertà di agire con e nello Spirito che consente di muoversi in questo mondo, anticipando la liberazione totale del futuro. Dobbiamo imparare a varcare la soglia della speranza.


Possiamo farlo innanzitutto con la preghiera. Pregare è sperare e, viceversa, sperare è pregare. La speranza e la preghiera coltivano la certezza che Dio ci ascolta. In questi giorni, ognuno di noi deve dire a se stesso: «Se non mi ascolta più nessuno, Dio mi ascolta ancora. Se non posso più parlare con nessuno, più nessuno invocare, a Dio posso sempre parlare. Se non c’è più nessuno che possa aiutarmi […] Egli può aiutarmi. Se sono relegato in estrema solitudine», Dio mi è sempre vicino.


La speranza si esprime anche con l’offerta della nostra vita al Signore e ai fratelli. Con le parole di san Paolo, anch’io «vi esorto, […] per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio: è questo il vostro culto spirituale» (Rm 12,1). In questa liturgia eucaristica e durante tutti questi giorni così difficili e carichi di tanti problemi, offriamo al Signore la sofferenza dei malati, la grande dedizione dei medici e di tanti operatori sanitari, il generoso impegno di tanti volontari che si stanno prodigando per andare incontro alle quotidiane necessità delle persone sole e degli anziani. Invochiamo il Signore con le parole del Prefazio: «Donaci occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli, infondi in noi la luce della tua parola per confortare gli affaticati e gli oppressi: fa’ che ci impegniamo lealmente al servizio dei poveri e dei sofferenti».


Sentiamoci uniti da una comunione più profonda che va oltre le attuali difficoltà. Il Signore risorto è presente anche nelle vostre case. Soprattutto dove ci sono persone anziane e ammalate. Non potendo venire in Chiesa, fate della vostra casa una vera “Chiesa domestica”. Praticate la comunione spirituale, cioè desiderate ardentemente che il Signore abiti nei vostri cuori e voi nel suo cuore. Coltivate il dialogo tra di voi, impegnatevi a mettervi a servizio gli uni degli altri, «siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» (Rm 12, 12). Soprattutto rafforzate la vostra fede in Cristo Gesù. Egli è «veramente il salvatore del mondo» (Gv 4,42)”.


Attualità

Istituto penale per i minorenni: «Non può aprire in quelle condizioni»

L’onorevole salentino Leonardo Donno presenta interrogazione al ministero della Giustizia. «L’Ipm, inaugurato di recente e presentato come modello di riabilitazione all’avanguardia, riporta numerose criticità»

Pubblicato

il

Segui il GalloLive News su WhatsApp  clicca qui

«Ho presentato un’interrogazione al ministero della Giustizia per chiedere di fare chiarezza sulla situazione in cui versa l’Istituto penale per i minorenni di Lecce».

Lo ha annunciato Leonardo Donno, deputato e coordinatore regionale per la Puglia del MoVimento 5 Stelle.

«Come emerso da recenti articoli di stampa e da denunce di sindacati, l’Ipm, inaugurato di recente e presentato come modello di riabilitazione all’avanguardia, riporta numerose criticità», spiega davanti ai nostri taccuini il deputato di Galatina, «diverse organizzazioni sindacali hanno anche annunciato lo stato di agitazione del personale e chiesto il differimento dell’apertura».

Secondo i sindacati sono tante le carenze anche sul piano della sicurezza e funzionalità: «Carenze che ho potuto riscontrare anche durante la mia visita alla struttura ieri mattina, martedì 16 dicembre. Un’ispezione in cui ho avuto modo di constatare di persona diversi problemi, dalle aree che sulla carta risultano già consegnate ma che di fatto sono ancora cantieri aperti fino a criticità nei luoghi che dovrebbero ospitare i minori con derivanti rischi per la loro sicurezza e dei lavoratori. Ho avuto modo di visionare, inoltre, lavori e rifiniture che ritengo non eseguite a regola d’arte».

Altro punto contestato dalle associazioni di categoria è il personale: «L’assegnazione delle risorse è stata definita insostenibile. È chiaro che l’insieme di questi elementi non consentono alla struttura, la cui apertura era prevista per il 15 dicembre, di svolgere il ruolo per il quale è preposta. Apertura già slittata a domani, 18 dicembre, data in cui, a quanto si apprende, dovrebbero arrivare i primi minori».

Per tutti questi motivi Donno ha chiesto se «alla luce di quanto emerso, il ministero non ritenga opportuno intervenire con urgenza e posticipare l’apertura dell’istituto fino alla realizzazione completa dei lavori a regola d’arte e alla totale messa in sicurezza a garanzia e tutela degli ospiti e dei lavoratori. E se non ritenga inoltre che le risorse lavorative assegnate siano insufficienti per lo svolgimento del ruolo e preveda quindi una dotazione organica congrua».

Il deputato salentino evidenzia anche come siano state «eseguite opere pagate con denaro pubblico, e per questo sarebbe opportuna una verifica approfondita dai soggetti e responsabili interessati, per valutare la sussistenza di un possibile danno erariale».

«Unitamente ai sindacati, qualora non avessimo le dovute rassicurazioni», conclude con una per nulla velata minaccia Leonardo Donno, «valuterò una segnalazione ad Anac e alla Procura».

Continua a Leggere

Attualità

Matino Comune Ambasciatore d’Italia

Si è distinto per il conseguimento del premio 100 ambasciatori nazionali e per il Premio ambasciatori d’eccellenza. il riconoscimento è stato assegnato al Comune di Matino, per l’innovativo progetto di raccolta differenziata porta a porta con contenitori intelligenti dotati di sistemi di tracciabilità, esempio virtuoso di sostenibilità ambientale, efficienza e partecipazione civica. Il sindaco Giorgio Salvatore Toma: «Son tornato da Roma», conclude il primo cittadino, «con grande orgoglio e con rinnovata responsabilità: continuerò a lavorare con determinazione affinché Matino possa crescere ulteriormente, mantenendo al centro il benessere della comunità e la valorizzazione del nostro territorio»z

Pubblicato

il

Segui il GalloLive News su WhatsApp  clicca qui

Momento centrale della cerimonia svoltasi svoltasi presso la Sala Koch di Palazzo Madama è stata la consegna del Premio Ambasciatori d’Eccellenza 2025, massimo riconoscimento dell’iniziativa, assegnato ai soli dieci vincitori individuati, tra i cento nazionali, nei principali ambiti strategici del Paese.

Tra questi dieci, relativamente all’ambito Comuni del Mezzogiorno, il riconoscimento è stato assegnato al Comune di Matino, per l’innovativo progetto di raccolta differenziata porta a porta con contenitori intelligenti dotati di sistemi di tracciabilità, esempio virtuoso di sostenibilità ambientale, efficienza e partecipazione civica.

La cerimonia di consegna del premio “100 Ambasciatori Nazionali”, come ha sottolineato il sindaco Giorgio Salvatore Toma, «rappresenta per il Comune di Matino un momento di straordinario valore istituzionale e simbolico. Ricevere questo riconoscimento nella sede del Senato della Repubblica, alla presenza di numerose e autorevoli personalità dello Stato, conferisce ulteriore significato al percorso intrapreso dalla nostra comunità. Questo premio testimonia il lavoro serio e costante portato avanti dall’amministrazione comunale, dagli uffici e dai partner coinvolti, volto a promuovere modelli di sviluppo basati su sostenibilità, innovazione e qualità della vita».

«È un risultato che appartiene all’intera città di Matino», aggiunge Toma, «e che valorizza l’impegno quotidiano di chi opera per rendere il nostro territorio sempre più efficiente, inclusivo e attento alle esigenze dei cittadini.

La partecipazione a un’iniziativa di rilievo nazionale, sostenuta dalle più alte istituzioni della Repubblica, rafforza la consapevolezza che anche i Comuni di dimensioni medio-piccole possono essere protagonisti di buone pratiche amministrative e diventare esempi virtuosi a livello nazionale».

«Son tornato da Roma», conclude il primo cittadino, «con grande orgoglio e con rinnovata responsabilità: continuerò a lavorare con determinazione affinché Matino possa crescere ulteriormente, mantenendo al centro il benessere della comunità e la valorizzazione del nostro territorio».

Il Premio Ambasciatori d’Eccellenza si conferma così un riconoscimento di riferimento a livello nazionale, volto a valorizzare il merito, le competenze e il senso delle istituzioni, contribuendo a rafforzare l’immagine dell’Italia come Paese di eccellenze riconosciute e riconoscibili nel mondo.

GLI ALTRI RICONOSCIMENTI

Per l’ambito Sicurezza Nazionale e Relazioni Internazionali, il premio è stato conferito al Generale di Squadra Aerea Luca Goretti; per la categoria Dirigenti di Enti Pubblici, Associazioni e Fondazioni, il riconoscimento è andato al consigliere Roberto Alesse, per l’elevata competenza istituzionale e la guida autorevole dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nonché per l’impegno nel rafforzare la credibilità e la cooperazione internazionale del Paese.

Nell’ambito Giuristi e Magistratura, è stato premiato il Presidente Franco Massi, per il ruolo svolto nella promozione di trasparenza, legalità e responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche, rappresentando un punto di riferimento per la governance nazionale.

Per il settore Servizi, il Premio Ambasciatori d’Eccellenza è stato conferito a Poste Italiane.

Per il settore Ricerca e Salute, al Dott. Marcello Cattani, per il contributo allo sviluppo di studi innovativi e progetti a elevato impatto sociale, favorendo il miglioramento della qualità delle cure e il rafforzamento del dialogo tra istituzioni e comunità scientifica.

Per l’ambito Innovazione, il premio è stato conferito all’ASI – Agenzia Spaziale Italiana.

Per il settore Turismo, il riconoscimento è andato al Grand Hotel Le Sirenuse di Positano, simbolo di eccellenza nell’ospitalità di alta qualità e nella valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano.

Nell’ambito Giornalismo, è stato premiato Paolo Liguori, per il contributo offerto a un’informazione rigorosa e responsabile, capace di incidere con professionalità e autorevolezza nel dibattito pubblico nazionale.

Continua a Leggere

Attualità

Luminarie Parisi nello spot di Natale di Poste Italiane

Torquato Parisi: “Questa luce nasce dalla nostra terra e dal lavoro delle mani. Quando riesce ad arrivare così lontano, smette di essere solo nostra e diventa patrimonio condiviso”…

Pubblicato

il

Le Luminarie Parisi 1876, storica realtà artigiana salentina con sede a Taurisano, sono partner di Poste Italiane per lo spot natalizio 2025 La sera dei Miracoli”, girato in Puglia, tra Lecce e Monopoli e attualmente in onda sulle reti nazionali.  Non un punto di arrivo, ma uno dei tanti traguardi di un percorso che vede l’artigianato  salentino delle Luminarie Parisi 1876 misurarsi da tempo con scenari sempre prestigiosi.

«Siamo artigiani del Sud da generazioni e mai avremmo immaginato di arrivare fin qui», commenta Rocco Parisi. «Vedere il nostro lavoro all’interno di uno spot televisivo che parla a tutto il Paese è un’emozione che va oltre le parole».

Sulla stessa linea Torquato Parisi: «Questa luce nasce dalla nostra terra e dal lavoro delle mani. Quando riesce ad arrivare così lontano, smette di essere solo nostra e diventa patrimonio condiviso. La partnership con Poste Italiane, realtà storicamente vicina agli italiani e simbolo del Paese, rafforza ulteriormente il valore di questo nuovo traguardo».

Lo spot La sera dei Miracoli racconta la storia di Filippo, un bambino che spedisce un pacco speciale, carico di ricordi, al nonno scomparso. Un gesto semplice che diventa metafora di un legame che resiste al tempo e alla distanza, valorizzando il ruolo dei servizi postali come strumento di prossimità e relazione. Le immagini restituiscono scorci autentici del territorio pugliese, tra atmosfere notturne e luci natalizie.

Con questa collaborazione, Poste Italiane sceglie la Puglia, valorizzandone i territori e le competenze artigiane all’interno di uno scenario nazionale che riconosce ancora una volta nella nostra tradizione un patrimonio di valore condiviso.

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti