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Attualità

Ludopatia: il fascino delle scommesse è una scommessa persa?

In un contesto internazionale che conosce gli orrori della guerra, l’esodo di milioni di persone verso terre più ricche, il perdurare del terrorismo internazionale, la crisi di istituzioni come la famiglia e la scuola che hanno nei secoli garantito l’ordine la crescita sociale, sarebbe indubbiamente necessario che il nostro Occidente…

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Il Professor Hervé Cavallera


È di questi giorni la vicenda di alcuni giocatori coinvolti nel calcio scommesse, episodio che fa tornare alla mente i vari casi di “scommessopoli” che si sono avuti nel tempo e di conseguenza si parla di ludopatia ossia della incapacità di resistere all’impulso di realizzare comportamenti finalizzati al gioco e in particolare al gioco d’azzardo.


Di qui una serie di articoli che giustamente si soffermano sul fenomeno in generale e in particolare, come si è già accennato, a quanto è talvolta accaduto nella storia del nostro calcio.


Quello che va subito detto è che, trattandosi di ludopatia, si entra nel patologico, in quella forza attrattiva che spinge a delle scelte che vanno dal di là di ogni controllo, conducendo ad una dipendenza passiva con esiti rovinosi.


Ora, che il soggetto umano sia facilmente attratto dal fascino del gioco, della scommessa, è tra l’altro attestato non solo dalla concreta presenza, nei nostri Comuni, di tante sale giochi, ma dalla antica tradizione della smorfia napoletana per la quale ad ogni sogno corrisponde un numero da giocare al lotto, nella convinzione che l’aldilà voglia assicurarci, in maniera criptica, una vita più agiata.


La speranza della vincita strepitosa, peraltro favorita dal sogno propiziatorio, vi è da sempre stata e rientra nella dimensione più vasta, propria del fascino degli impulsi i quali, da quando l’uomo esiste, spingono gli esseri umani ad agire istintivamente.


Gli impulsi, infatti, sono delle spinte irriflessive, delle pulsioni, che sotto l’attrazione del conseguimento di un piacere immediato, sollecitano comportamenti e modi di pensare di cui si diviene dipendenti e che non corrispondono alle norme che una società si è data per sussistere.


Il vivere sociale, infatti, implica l’accettazione responsabile di norme, di divieti, di limitazioni, e la crescita del soggetto è appunto un graduale passaggio dagli impulsi infantili volti al soddisfacimento dei bisogni primari ad una dimensione razionale, in cui si pongono e si accettano i confini del lecito e dell’illecito, e si discerne ciò che è possibile fare, il bene dal male.

Certo, il desiderio, l’attrazione costituisce un elemento di fondo della psiche umana, ma il processo educativo deve limitarne la portata all’interno dei determinati confini, altrimenti verrebbe meno la stessa convivenza umana e ognuno sarebbe in lotta contro l’altro. Una persona matura è appunto un soggetto che non si lascia dominare dagli impulsi, ma sa valutare con serenità e vive di conseguenza, distinguendo tra desideri leciti e desideri illeciti, tra ciò che è possibile correttamente raggiungere e ciò che è invece una rovinosa follia.


E tuttavia, come peraltro ha ben rilevato Freud, al di sotto della dimensione razionale, continua a persistere il mondo delle pulsioni, dei desideri, dell’inconscio. E la ludopatia ne è un’espressione.


Per tale aspetto il discorso potrebbe anche chiudersi, tuttavia è forse opportuno rilevare che la società del presente, con il suo diffuso individualismo, con il cosiddetto pensiero liquido, essendo fortemente investita da un sostanziale relativismo che mette in discussione modelli e istituzioni plurisecolari, favorisce la diffusione delle pulsioni e di conseguenza l’attrazione verso la speranza di vittorie “facili” che si possono avere attraverso scommesse.


In altri termini, la società della comunicazione globale, dei social consente una maggiore diffusione degli impulsi, sganciati da ogni norma etica con conseguenze non positive sul piano personale e pubblico.


Pertanto gli episodi legati al calcio scommesse non dovrebbero concludersi con le semplici ammonizioni ai giocatori che sono stati responsabili, ma indurre ad un ripensamento generale sulla realtà del nostro tempo.


In un contesto internazionale che conosce gli orrori della guerra, l’esodo di milioni di persone verso terre più ricche, il perdurare del terrorismo internazionale, la crisi di istituzioni come la famiglia e la scuola che hanno nei secoli garantito l’ordine la crescita sociale, sarebbe indubbiamente necessario che il nostro Occidente, più che a lasciar credere alla possibilità di facili guadagni da spendere in effimeri piaceri, si impegnasse quotidianamente, attraverso le diverse istituzioni storicamente riconosciute, in un processo di rifondazione etica del vivere civile, recuperando i valori che consentano una vita comune rettamente condivisa e garantendo un lavoro equamente retribuito che assicuri nelle famiglie quella serenità che affratella e che diviene fermento per un mondo veramente migliore.


Hervé Cavallera


Attualità

PNNR, cabina di regia presso la Prefettura a Lecce: avanti tutta!

E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà…

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Nuova riunione della Cabina di Coordinamento. Le buone prassi in campo per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR.

Si è tenuta  ieri, presso la Prefettura di Lecce, una nuova riunione della Cabina di coordinamento per il PNRR, con l’obiettivo di monitorare lo stato di avanzamento degli interventi previsti dalle progettualità del PNRR. 

L’incontro, presieduto dal Viceprefetto Vicario, Maria Antonietta Olivieri, ha visto la partecipazione della Struttura di Missione per il PNRR costituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Ragioneria Generale dello Stato e della Ragioneria Territoriale di Lecce, della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, del Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche, della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, del Comune di Lecce, delle Unioni dei Comuni e di ANCI Puglia, nonché dei referenti dei Comuni di Campi Salentina, Castrì di Lecce, Cavallino, Corigliano d’Otranto, Gagliano del Capo, Melissano, Muro Leccese, Patù, San Cassiano, Specchia, Squinzano e di Tricase. 

I lavori della Cabina di Coordinamento si sono incentrati sull’esame dello stato di avanzamento delle progettualità interessate e sulla implementazione dei dati su ReGiS, necessaria al raggiungimento dei target previsti dall’Unione Europea, sulla base delle risultanze dei precedenti Tavoli tematici tenutesi in Prefettura con le Amministrazioni centrali titolari dei finanziamenti, i soggetti attuatori e le diverse strutture di coordinamento, avvalendosi, altresì, del supporto del Presidio PNRR della Ragioneria Territoriale dello Stato di Lecce. 

E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà, nelle prossime settimane, il monitoraggio legato alla valorizzazione di ReGiS. 

Al termine dei lavori, è stata unanimemente condivisa l’esigenza di continuare la positiva attività di collaborazione tra le Amministrazioni interessate, sia centrali che periferiche, al fine di superare le ulteriori criticità e pervenire, entro i termini, alla definizione delle progettualità programmate. 

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Quando l’amore per lo sport fa cento

La cifra tonda di Franco Margarito nelle maratone: un atlante mondiale di sfide lungo 24 anni

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di Lorenzo Zito

Cento maratone alle spalle. Una vita di corsa da sportivo non professionista, senza vedere ancora il traguardo. Franco Margarito, 63 anni, già felicemente nonno, di professione geometra e direttore tecnico specializzato in opere pubbliche, di Ruffano, conta la vita in chilometri. La mattina li macina in auto, per lavoro. La sera nei suoi scarpini, che quotidianamente allaccia per “avvicinarsi” alla sua prossima maratona, ai prossimi 42km (e rotti) da correre in qualche angolo del globo, vicino o lontano da casa.

Oggi non appende la casacca al chiodo, ma stappa una bottiglia per festeggiare la cifra tonda. Sportivo da sempre, Franco ha iniziato da ragazzino. Dalla corsa campestre ed il calcio è passato alla corsa su pista, col gruppo sportivo Fiamma Maglie. Poi, l’amore e la corsa lo hanno reso (anche) cittadino tavianese d’adozione: la moglie, Angela Rita Bruno, originaria di Taviano e già assessora del Comune di Ruffano, è anche la ragione per cui lui, 24 anni fa, ha conosciuto l’Atletica Taviano 97. “È diventata la mia seconda famiglia”. Oggi lui ne è una colonna portante.

Con loro, lo scorso 16 novembre, in terra amica, alla 6ª edizione della Maratona della Grecia Salentina, ha segnato il suo traguardo speciale: la sua centesima.

I primi 42km e 195 metri sono stati i più famosi al mondo, quelli della Maratona di New York: era il 6 novembre 2005. Da allora, il mondo si è aperto attraverso lo sport, in un susseguirsi di luoghi, strade e emozioni: Parigi, Milano, Lisbona, Valencia, Barcellona, Roma. E poi Amsterdam, Bruxelles, Firenze, Oslo, Stoccolma, Venezia.

L’elenco è un vero atlante personale. Per citarne solo alcune: Tirana, Budapest, la Collemarathon nelle Marche, il Lago di Garda, Sabaudia. In Puglia il Gargano, Sannicandro, Putignano, Barletta. E ancora le ultra: la 100 km del Passatore, la Pistoia–Abetone, il Gran Sasso, la 50 km del Vesuvio, Rapone, e le 6/8 ore di Lavello, fino al Parco Nord di Milano e alla 6 ore di Roma.

Una geografia fatta di fatica, amicizia e passi lunghi, che trova nella Maratona della Grecia Salentina un simbolo: “È bellissima. Attraversa 9 Comuni. Speriamo che la passione (di chi la pratica e di chi la organizza, come Cristian Bergamo) la preservi a lungo perché, oggi, è un piccolo patrimonio culturale sportivo nostrano”.

Accanto a lui, lungo il percorso, non sono mancati compagni di viaggio: gli amici runner Eliseo Stefano e Marco Marino, e naturalmente l’Atletica Taviano97, con il presidente Sergio Perchia “che da 24 lunghi anni mi vede associato”, ci racconta.

4 ore, 21 minuti e 38 secondi il tempo per chiudere la centesima. Non serve far calcoli per capire che per un maratoneta lo sport non è un optional o un passatempo. È parte integrante della propria vita.

Chi può spiegare meglio, allora, ad un bambino cosa significhi praticare sport? “Fare sport è vita. È al contempo sacrificio e libertà. E, pur essendo la corsa una pratica individuale, è grande opportunità di confronto”.

A casa, nel frattempo, c’è una stanza invasa da cimeli, gadget e medaglie: ogni oggetto racconta un frammento di questa sua storia. Non sono in ordine. “Adesso è ancora il momento di collezionarli. Per catalogarli ci sarà spazio, più avanti”. In agenda c’è già la prossima: la prima edizione della Due Mari a Taranto. Nel cuore le parole di Eugenio Montale: “Amo l’atletica perché è poesia. Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta”.

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Attualità

Uno contro uno e uno contro zero

Rifiuti elettrici ed elettronici. Quando ne acquistiamo un nuovo elettrodomestico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio; i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono ritirare senza obbligo di acquisto i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli…

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Non tutti lo sanno ma quando acquistiamo un nuovo apparecchio elettronico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio.

E, se il negozio è grande e gli apparecchi sono piccoli, questo obbligo vige anche fuori dal momento di acquisto: i rivenditori diventano raccoglitori, e sono tenuti ad avviare il corretto smaltimento dei dispositivi.

La gestione del fine vita dei prodotti tecnologici è semplice, ma, a quanto pare, in pochi lo sanno.

E anche questo rende difficile al nostro Paese raggiungere il target europeo di raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici: rispetto all’obiettivo del 65%, infatti, siamo circa al 30% e l’Italia, per chi non lo sapesse è sotto procedura di infrazione.

Come ha riportato il Corriere della Sera, il 91% dei consumatori italiani ha comprato almeno un elettrodomestico nell’ultimo anno, con una media di 5 prodotti ciascuno, e di questi più della metà sono piccoli apparecchi, elettronica da consumo come cavi o adattatori per prese elettriche e prodotti da computer.

Vale quindi la pena ricordare che i negozi di elettronica sono obbligati a ritirare gratuitamente gli elettrodomestici usati secondo la normativa “uno contro uno”, cioè al momento dell’acquisto di un apparecchio nuovo equivalente.

Inoltre, i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono offrire anche il ritiro “uno contro zero” per i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici (con dimensioni inferiori a 25 cm come (come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli), senza obbligo di acquisto.

 

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