Attualità
Fisici salentini alla ricerca del fotone oscuro
Batte a Lecce il cuore di PADME, l’esperimento dell’istituto Nazionaledi Fisica Nucleare. Il “rilevatore” dell’esperimento è stato costruito grazie alla collaborazione scientifica tra ricercatori, tecnici e dottorandi del Dipartimento di Matematica e Fisica di Unisalento e dell’INFN Lecce
È stato costruito a Lecce, dalla collaborazione scientifica tra ricercatori, tecnici e dottorandi del Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” dell’Università del Salento e della locale sezione dell’INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il “cuore” dell’esperimento “PADME” (Positron Annihilation into Dark Matter Experiment), che studierà le interazioni prodotte da positroni accelerati all’energia di 550 MeV dall’acceleratore lineare (LINAC) dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, alla ricerca della materia oscura. L’esperimento è stato inaugurato oggi, giovedì 4 ottobre 2018, con una cerimonia per festeggiare il passaggio dalla fase di test (commissioning) a quella di presa dati, e resterà in funzione per alcuni mesi, fino alla conclusione della prima fase di presa dati (Run 1). L’esperimento potrebbe svelare per la prima volta l’esistenza di una “nuova forza” a cui sarebbe associata una particella chiamata fotone oscuro, grazie a un apparato di misura piccolo, ma estremamente preciso, in grado di osservare la produzione del fotone oscuro in collisioni di antielettroni con gli elettroni del bersaglio.
Nei laboratori leccesi di UniSalento e INFN è stato costruito un innovativo rivelatore in diamante sintetico con lettura a strip che funge da “bersaglio attivo” dell’esperimento, fornendo una misura in tempo reale del profilo e dell’intensità del fascio. Questo dispositivo, il cui cuore è uno strato di diamante di grande area (2cm x 2cm) e piccolo spessore (100μm) prodotto dal partner industriale Applied Diamond (USA), è nato dalla cooperazione del gruppo di ricerca in Fisica sperimentale delle particelle (in particolare il Laboratorio di Rivelatori a stato solido) con il gruppo di ricerca in Fisica dello stato solido e radiazioni (LaserNanoLab). Questa collaborazione ha, inoltre, consentito di sviluppare una nuova tecnica per la realizzazione degli elettrodi basata sull’irraggiamento con luce laser della superficie del diamante per produrre strisce di grafite conduttive.

L’apparato Padme (particolare)
L’ipotesi teorica che PADME si propone di testare si è affermata nella comunità scientifica negli anni recenti in conseguenza della mancanza di indicazioni, dagli esperimenti condotti finora, sui possibili costituenti di questa forma di materia che chiamiamo oscura, che popola in maniera preponderante il nostro universo, ma di cui abbiamo solo evidenze gravitazionali. Anche gli esperimenti a LHC (al CERN di Ginevra), che hanno scoperto il bosone di Higgs, non hanno ancora individuato nessun segnale dell’esistenza di particelle di materia oscura nell’intervallo di massa che va delle centinaia di GeV fino al TeV. Ciò rafforza le motivazioni di esperimenti come PADME, che sono sensibili a bassi valori della massa di particelle correlate al problema della materia oscura.
Numerosi i ricercatori che da Lecce hanno contribuito e/o partecipano tutt’oggi all’esperimento PADME nelle varie attività di costruzione, caratterizzazione, integrazione meccanica ed elettronica, test, simulazione e analisi: Roberto Assiro, Gabriele Chiodini (referente del gruppo PADME locale nella collaborazione), Pietro Creti, Giuseppe Fiore, Angelo Innocente, Alessandro Miccoli (INFN), Anna Paola Caricato, Massimo Corrado, Francisco Gontad, Maurizio Martino, Carlo Pinto, Viviana Scherini, Stefania Spagnolo (INFN e Dipartimento di Matematica e Fisica UniSalento), Giuseppe Maruccio, Anna Grazia Monteduro (Dipartimento di Matematica e Fisica UniSalento e CNR-Nanotec). A questo nucleo si aggiunge il fondamentale contributo di energia, lavoro, competenza ed entusiasmo di giovani ricercatori, studenti di PhD e laureandi: Emanuele Alemanno, Emanuela Cianci, Mary De Feudis, Isabella Oceano, Federica Oliva (INFN e Dipartimento di Matematica e Fisica). Inoltre, tra gli ispiratori del concetto su cui si basa PADME, il Direttore della sezione INFN di Lecce, Fabio Bossi, all’epoca spokesperson dell’esperimento KLOE a LNF, che ha prodotto una delle prime campagne di ricerca del fotone oscuro.
“Questo importante contributo dei fisici leccesi all’esperimento PADME è reso possibile dalla presenza a Lecce di una Sezione dell’INFN e dalla stretta collaborazione, intensificata in questi ultimi anni, fra fisici provenienti da diversi settori”, sottolinea il professor Giovanni Mancarella, Direttore del Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” dell’Università del Salento, “inoltre i servizi di supporto alla ricerca dell’Università e dell’INFN (calcolo, elettronica, meccanica e, non ultimo, amministrazione) hanno svolto e svolgeranno un ruolo fondamentale per il conseguimento dei risultati finali. Realizzazioni così significative sono possibili solo quando competenze diverse cooperano per la realizzazione di un obiettivo comune. Molti dei ricercatori che collaborano all’esperimento sono precari, giovani e meno giovani: è auspicio di tutti che il mondo della ricerca, e la nostra università in particolare, abbia risorse sufficienti per offrire opportunità a questi giovani ricercatori, che oggi contribuiscono a importanti imprese scientifiche internazionali”.
PADME: COME FUNZIONA
L’esperimento funziona grazie a un apparato di misura piccolo, ma estremamente preciso, in grado di osservare la produzione del fotone oscuro in collisioni di elettroni e anti-elettroni, chiamati positroni. PADME è installato nella sala sperimentale della struttura di test (BTF) dell’acceleratore lineare dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN che accelera positroni “sparandoli” su un sottile bersaglio di diamante. Interagendo con gli elettroni atomici, i positroni potrebbero produrre i “fotoni oscuri” assieme a un fotone visibile. I dati sono ricevuti tramite fibre ottiche da una batteria di computer e analizzati nella sala di controllo dove i ricercatori monitorano l’esperimento.
I positroni che non interagiscono con il bersaglio vengono poi allontanati dai rivelatori tramite il campo magnetico sviluppato da un magnete in prestito dal CERN di Ginevra. I fotoni vengono invece rilevati dal calorimetro di PADME, che è composto da circa 600 cristalli scintillanti inorganici. Grazie alla precisione della misura di energia e posizione del fotone visibile è possibile ottenere informazioni sull’esistenza e sulla massa del fotone oscuro. L’esperimento è condotto da circa 40 fisici, in gran parte italiani, con una significativa presenza di colleghi dalla Bulgaria, dall’Ungheria e dagli Stati Uniti.
TECNOLOGIE DI ALTISSIMA PRECISIONE

Il bersaglio attivo di Padme: un sottile strato di diamante sintetico con il reticolo di strisce di grafite, che ne anneriscono la superficie, montato sulla scheda di elettronica per la lettura dei segnali prodotti al passaggio del fascio di Padme
Il bersaglio, il calorimetro e il monitor di fascio di PADME rappresentano il frutto di tecnologie innovative al cui sviluppo hanno sinergicamente cooperato partner industriali e del mondo della ricerca (ricercatori INFN e della struttura della materia).
Il sistema di vuoto è stato realizzato da una ditta italiana FANTINI SPA, che ha già collaborato con l’INFN per la realizzazione di esperimenti al CERN.
Il bersaglio di PADME è una membrana dello spessore di un decimo di millimetro di diamante artificiale policristallino e costituisce un dispositivo innovativo con funzione di rivelatore.
È stato realizzato da partner industriali in cooperazione con i laboratori INFN della sezione di Lecce dove i campioni prodotti sono stati caratterizzati.
A Lecce una stretta collaborazione dei ricercatori INFN con i fisici della materia del Laboratorio L3 del dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università del Salento ha, inoltre, consentito di sviluppare una nuova tecnica per la realizzazione degli elettrodi basata sull’irraggiamento con luce laser della superficie del diamante per produrre strisce di grafite conduttive.
Il calorimetro è un esempio di come tecnologie sviluppate nella ricerca di base abbiano poi importanti ricadute in svariati campi applicativi di grande impatto sociale. È costruito con un materiale (BGO) nato per la fisica delle particelle, che si è poi diffuso, grazie alle caratteristiche di granularità, alta efficienza e densità, nel campo della diagnostica medica, come ad esempio nella PET.
Il monitor di fascio è stato costruito grazie a una tecnologia a pixel di silicio chiamata TimePix, sviluppata al CERN, e in grado di fornire, con grande precisione, tempo e coordinate delle particelle in un unico rivelatore realizzato in collaborazione con un’azienda della Repubblica Ceca (ADVACAM) che sta lavorando ad applicazioni industriali di questa tecnologia.
Attualità
Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro
Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).
di Antonio Memmi
Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti.
Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.
In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!
I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.
L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).
Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi.
Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.
Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.
Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.
Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.
L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.
E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.
Attualità
I carabinieri portano la magia del Natale in reparto
L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale…
Un gesto che scalda i cuori in pieno periodo natalizio: i Carabinieri di Lecce hanno portato la magia delle feste nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Vito Fazzi”, donando giocattoli e materiale didattico ai bambini ricoverati.
L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale, dove opera con dedizione Suor Alessandra Notaro.
Grazie alla preziosa collaborazione della dott.ssa Roberta Tornese e della direzione sanitaria, l’evento è stato accolto con grande entusiasmo da grandi e piccini.
Presenti i responsabili dei reparti – tra cui la dott.ssa Assunta Tornesello, la dott.ssa Lucia Russo e la dott.ssa Adele Civino, oltre ad una folta rappresentanza di operatori sanitari.
I militari, in veste di Babbo Natale, hanno testimoniato l’attenzione costante dell’Arma verso i più piccoli, augurando a ciascun bambino di vincere la propria battaglia contro la malattia. Questo impegno va oltre le attività istituzionali di tutela e sicurezza, rafforzando il legame con il territorio attraverso gesti di prossimità verso le fasce più fragili.
Dal Comando dei Carabinieri si sottolinea come la sinergia tra Arma e personale sanitario trasformi l’ospedale in un luogo di speranza e solidarietà autentica, dimostrando il valore della vicinanza umana nelle azioni quotidiane.
Aradeo
Serie di misure della Polizia: tra fogli di via, truffa nei confronti di anziani e rissa
Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso…
Le attività di controllo del territorio della Polizia di Stato nella trascorsa settimana hanno dato luogo all’emissione di diverse misure di prevenzione
I report dei controlli dell’ultima settimana della Polizia vedono l’emissione di diverse misure di prevenzione tra le quali: due ammonimenti del Questore, uno nei confronti di un 38enne e l’altro di un 34enne, entrambi per atti persecutori nei confronti delle rispettive ex-compagne;
Tre fogli di via obbligatori: uno per truffa aggravata e continuata in concorso in danno di anziani nei confronti di un 42 enne di Napoli che vieta di fare ritorno nel comune di Aradeo per tre anni;
un altro di 3 anni nei confronti di un 44enne originario di Napoli per truffa aggravata in concorso che fingendosi un appartenente all’Arma dei Carabinieri, tentava insieme a un complice, una truffa in danno di anziani a Cursi;
il terzo foglio di via vieta l’ingresso ad Uggiano la Chiesa per due anni ad un 23enne di Scorrano che, alla guida di un’auto sprovvisto di patente, non si fermava all’alt dei Carabinieri innescando una fuga che creava pericolo tra gli abitanti del predetto paese.
Due Daspo: uno di tre anni nei confronti di un 47enne di Bagnolo del Salento e uno di due anni per un 17enne di Carovigno (Br) a seguito dei fatti occorsi durante l’incontro di calcio “Polis Bagnolo Vs Città di Carovigno” il 16 novembre u.s. disputatosi presso lo stadio comunale di Otranto, dove alcuni tifosi delle opposte tifoserie hanno dato luogo ad un pericoloso lancio di oggetti in cui una bottiglia in vetro si è infranta in direzione delle forze dell’ordine.
Inoltre è stato notificata un Dacur per i fatti occorsi in un bar di Aradeo il 15 novembre u.s. quando nel locale si è verificata una violenta rissa tra alcuni avventori, scaturita da futili motivi riconducibili all’abuso di sostanze alcoliche.
Durante l’alterco, uno dei soggetti coinvolti ha estratto un coltello colpendo al fianco sinistro un altro avventore, provocando una ferita con abbondante perdita di sangue.
Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso.
Tutti i soggetti coinvolti risultano gravati da precedenti di polizia, incluso l’autore dell’accoltellamento, un 49enne del posto, deferito in stato di libertà per lesioni personali e porto illegale d’arma.
L’episodio, avvenuto in orario preserale in un locale aperto al pubblico, ha generato particolare allarme sociale, determinando una concreta minaccia all’ordine e alla sicurezza pubblica, per tali motivi l’autore dell’aggressione è stato colpito dalla misura di prevenzione del Dacur, che vieta al responsabile la frequentazione dell’esercizio commerciale teatro dei fatti, nonché di altri bar e locali pubblici situati nel centro abitato di Aradeo.
La Divisione Anticrimine della Questura di Lecce ha avviato una specifica istruttoria finalizzata all’adozione di ulteriori misure di prevenzione nei confronti di altri soggetti coinvolti nella rissa.
Parallelamente, la Squadra Amministrativa della Questura ha avviato il procedimento per la sospensione, per dieci giorni, della licenza a carico del titolare del locale.
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