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Tricase

Tricase: “Quanto costano gli amministratori?”

Gentilissimo Direttore, sono un tricasino trapiantato per motivi di lavoro a Benevento e riesco a godere della mia città solo durante brevi periodi (estate e Natale). Per il resto

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Gentilissimo Direttore, sono un tricasino trapiantato per motivi di lavoro a Benevento e riesco a godere della mia città solo durante brevi periodi (estate e Natale). Per il resto mi tengo aggiornato tramite le pubblicazioni periodiche e di questo vi ringrazio. Mi piacerebbe che lei o qualcuno della sua redazione mi dipanasse un dubbio. Ho seguito la “caduta” dell’Amministrazione del sindaco Antonio Musarò (senza scandalizzarmi per quanto successo….anzi!)  e mi son subito chiesto quanto il nostro Comune avrebbe risparmiato da questa prematura “dipartita”. Mi son chiesto, soprattutto in questa delicata fase di sacrifici per tutti noi italiani, quale è il costo della politica nostrana. Quanto cioè nel bilancio del Comune di Tricase pesa la voce “amministratore”. Quanto percepisce un Sindaco, un vice Sindaco, un Assessore, un Consigliere, un Direttore Generale e/o Segretario Comunale, quali sono altri costi direttamente imputabili a loro (vedi partecipazioni a Commissioni, trasferte, rimborsi spese)? Allo stesso modo mi piacerebbe anche sapere quale è lo stipendio percepito dai Commissari tuttora operativi a Tricase. A proposito: ho saputo che abbiamo un Commissario e due sub Commissari. La mole di lavoro a loro affidata necessitava di tale numerosa presenza?


Lettera firmata

Gent.mo Lettore, quanto costa l’ambaradan di Palazzo Gallone è presto detto. In periodi “normali”, vale a dire con il Comune non commissariato, Sindaco, Assessori e Consiglieri costano circa 150mila euro. Ai quali tocca aggiungere 80mila euro circa di Direttore Generale e Segretario Generale. Per quanto riguarda il Commissario e i suoi “sub”, sono stati stanziati 40mila euro fino a fine anno, quindi per un periodo di poco superiore ai 5 mesi. Detto questo, noi siamo tra quelli che ritengono che chiunque metta a disposizione la propria professionalità ed il proprio tempo abbia diritto alla giusta remunerazione. Il punto piuttosto è un altro: un Sindaco, un Assessore, un Consigliere, ne ha diritto sempre e comunque? Nel privato e da qualche anno anche nel pubblico si parla sempre più di stipendio con benefit legati alla produzione: per chi amministra la cosa pubblica non dovrebbe essere lo stesso? Quindi ok a quegli stipendi e a quelle voci che pesano sulle casse comunali purché chi siede sulle poltrone che contano produca un reale beneficio per la comunità che amministra. Piuttosto si potrebbero limare determinate spese alla voce trasferte (spesso inutili o comunque non necessarie) e rimborsi spese e, soprattutto, alla voce “contenziosi”. Se le tante cause protratte per anni fossero gestite come farebbe un privato, probabilmente in cassa ci sarebbe qualche spicciolo in più…


Appuntamenti

Una domenica particolare: “La Madonna delle Grazie “torna a casa””

La devozione di questo popolo che da secoli venera la Vergine SS.ma delle Grazie è notevole e di profonde radici seppur affievolita dalle dinamiche sociali e culturali…

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E’ stata una Domenica speciale quella del 5 ottobre 2025 per l’intera Comunità di Tutino che si è ritrovata su Piazza Castello per accogliere la venerata immagine della Madonna delle Grazie dopo un periodo di assenza per restauro durato circa quattro mesi.
L’emozionante ritorno nella sua chiesa in un clima festante e gioioso di tutta Tutino ha riacceso nei cuori sentimenti di devozione e di preghiera, che all’apertura del grande portone del Castello, dove era stata collocata provvisoriamente, tra gli applausi e la curiosità dei fedeli, è stata rivelata ai presenti nella rinnovata rivitalizzazione dei colori che nel tempo si erano degradati.
Dopo la benedizione impartita dal parroco don Pasquale Carletta e la consegna della rosa d’oro ai piedi della statua si è avviato il corteo processionale per alcune strade del centro storico con le note della banda e dello sparo di fuochi pirotecnici.
Ad attenderla su piazza Santa Maria delle Grazie il vescovo Mons. Fernando Panico che dopo averla salutata e benedetta ha presenziato una solenne celebrazione Eucaristica in una chiesa gremita come non mai.
Lo stato di salute della statua era discreto ma bisognoso di un notevole intervento a causa di alcune crepature ed esfoliazione di piccole parti della pellicola pittorica per l’esposizione ai valori di umidità particolarmente alti in diversi periodi dell’anno.
Sono riapparsi i fregi dorati lungo il panneggio della Madonna e sul copricapo che erano stati coperti dai pennelli di Antonio De Donno artista originario di Tutino che ritenne opportuno cancellare in un restauro eseguito agli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso e i colori che nel tempo avevano perso la loro lucentezza ora sono ritornati più vivi.
Il lavoro del pregiato simulacro è stato affidato alla professionalità e competenza di Messapia Antiqua Restauri del maestro Dario Taras il quale ha anche provveduto al restauro e meccatura della base processionale.
Un’opera conservativa voluta da tutti, in primis dalla Comunità di Tutino, dai parroci e dai vari Comitati Festa che si sono succeduti negli anni sempre attenti alla tutela di questo bellissimo e raro simulacro di grande valore artistico plasmato dalle mani di un prestigioso cartapestaio leccese, (Manzo, Caretta? o altri) come dimostrano la plasticità e il movimento del corpo che rivelano l’alto livello scultoreo, che secondo la tradizione, ebbe ispirazione da una donna intenta ad allattare il proprio bambino mentre passava dalla sua bottega.
La devozione di questo popolo che da secoli venera la Vergine SS.ma delle Grazie è notevole e di profonde radici seppur affievolita dalle dinamiche sociali e culturali che hanno investito le nuove generazioni, perciò il suo ritorno rappresenti per tutti simbolicamente un auspicio di rinnovato fervore comunitario con sentimenti di fratellanza e di pace.
Ben tornata Maria!
Fabrizio Cazzato
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Casarano

Pagliaro: “Si chiama Aeroporti di Puglia ma dovrebbe chiamarsi Aeroporto di Bari”

L’ennesimo sfregio al Salento, con il suo aeroporto ancora una volta ignorato ed escluso, sono i due nuovi collegamenti United Airlines con New York, che da maggio si aggiungeranno…

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“Nuove tratte, ma soltanto su Bari. Si chiama Aeroporti di Puglia, ma per onestà dovrebbe chiamarsi Aeroporto di Bari, la società partecipata al 99,6% dalla Regione, finanziata con soldi pubblici e con i bilanci in perdita, gestita dal barese Antonio Maria Vasile”.

Esordisce così la nota di Paolo Pagliaro, consigliere regionale di Fdi, e continua: “L’ennesimo sfregio al Salento, con il suo aeroporto ancora una volta ignorato ed escluso, sono i due nuovi collegamenti United Airlines con New York, che da maggio si aggiungeranno a quelli già attivi su Bari, rafforzandone il posizionamento turistico tra le destinazioni europee.

L’Aeroporto del Salento resta invece a bocca asciutta, e ne patiscono le conseguenze le tre province salentine. Una disparità figlia di un Bari-centrismo cieco e strafottente, che calpesta e umilia il nostro territorio.

Ma non è tutto: nel piano operativo invernale 2025 presentato da Ryanair, a fronte di 34 collegamenti da Bari, ce ne sono solo 12 da Brindisi. Un terzo.

E se parliamo di destinazioni, se ne aggiungono due balcaniche da Bari (Bucarest e Bratislava), zero da Brindisi.

Già in passato, più volte, numeri alla mano, abbiamo denunciato lo squilibrio fra gli aeroporti di Bari e del Salento, particolarmente evidente nei collegamenti internazionali, con una forbice addirittura di 80 a 12. Una vergogna.

È dovere della Regione, e del suo braccio operativo in tema di trasporto aereo, incentivare l’incoming e potenziare i collegamenti su tutti gli scali regionali.

Ma il governo Emiliano e Aeroporti di Puglia hanno tradito questo mandato e continuano a farlo con strafottenza in sfregio al Salento, che non viene degnato neppure di un volo diretto con New York mentre su Bari ce ne saranno quattro a settimana”.

E chiude con una esortazione: “Il Salento smetta di subire, dica basta con il voto del 23 e 24 novembre a politiche di centrosinistra che da vent’anni favoriscono solo e soltanto Bari”.

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Attualità

Calciatori incredibili nella storia del pallone tra magie e statistiche 

Alcuni calciatori hanno vinto tutti i trofei più importanti, altri hanno piazzato le migliori statistiche a suon di gol nelle scommesse sportive e c’è chi non ha mai trionfato, ma ha regalato i gol più belli di tutti i tempi…

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Esistono istanti nei match di calcio che diventano pura poesia e lo diceva anche Pasolini, così come tutti i tifosi conoscono l’importanza di un gol magico o di un club che vince un trofeo prestigioso, per non parlare poi dei Mondiali di calcio.

Alcuni calciatori hanno vinto tutti i trofei più importanti, altri hanno piazzato le migliori statistiche a suon di gol nelle scommesse sportive e c’è chi non ha mai trionfato, ma ha regalato i gol più belli di tutti i tempi. 

Diego Armando Maradona: il Dios ribelle 

La sua storia è leggenda, i suoi gol hanno scritto le pagine più belle del calcio mondiale e internazionale, soprannominato Dios per il suo gol di mano nella Coppa del Mondo vinta nel 1986, Maradona è stato un talento ribelle, capace di emozionare ancora oggi intere generazioni con le sue prodezze. 

Magico Gonzalez: il dio personale di Maradona

Anche nelle categorie del calcio minori si sono esibiti geni assoluti inimitabili, come nel caso di Jorge Gonzalez, soprannominato “Magico”, un talento puro capace di rabone, dribbling e qualsiasi magia impossibile negli spazi stretti, tanto da impressionare e ispirare persino lo stesso Maradona, che più volte lo ha definito il suo idolo. 

Ibracadabra: la combinazione di talento e diverse discipline 

Zlatan è stato l’idolo dei club europei più blasonati al mondo, come Ajax, Juve, Inter, Milan, Barcellona e Paris Saint Germain, ha scritto le pagine più straordinarie del calcio contemporaneo con i suoi gol spettacolari che mischiavano tecnica calcistica allo stile taekwondo.

Uno degli esempi più puri della sua audacia è la rovesciata spettacolare nel 2012 contro l’Inghilterra, in un match vinto dalla Svezia 4 – 2, in cui si rese protagonista di un poker storico. 

Il sorriso di Ronaldinho del suo calcio spettacolare

Ha vinto la Coppa del Mondo nel 2002 con il Brasile, autentico talento di spettacolarità e imprevedibilità, è stato sicuramente uno dei calciatori più straordinari al mondo, capace di dominare contro ogni calciatore e club. Il suo palmares vanta anche la Champions e il Pallone d’Oro: Ronaldinho è il sorriso del calcio. 

George “the” Best 

Torniamo indietro nel tempo per un’altra leggenda, che con il Manchester United ha vinto Coppa dei Campioni e Pallone d’Oro nel 1968. Ecco un talento puro capace di dribbling eleganti e giocate sopraffine, con una vita eccentrica che ha ampliato il suo mito, esaltando il suo carisma. 

Il Divin Codino

Soltanto Baggio è riuscito a essere contemporaneamente umano e anche un dio assoluto del calcio, un talento strepitoso che ha fatto innamorare intere generazioni, capace di arrivare a un passo dalla Coppa del Mondo nel 1994, sbagliare il rigore decisivo e comunque vincere tutto l’amore di un intero Paese.

Oltre alle sue prodezze, lo amiamo ancora di più, perché con la sua tripletta nel Brescia, scatenò la famosa corsa di Carlo Mazzone sotto la curva dell’Atalanta. 

Totti 

Non servono aggettivi per descrivere il protagonista di record e statistiche della Serie A, l’unico bomber capace di segnare 250 gol con un solo club in 25 stagioni, vincere un Mondiale e timbrare il tabellino dei marcatori con autentiche perle da fuoriclasse. Il suo tiro eccezionale, lo rende ancora oggi uno dei migliori calciatori italiani. 

Messi e Cristiano Ronaldo, ma senza Pelé

Ecco i due campioni assoluti delle statistiche, perché non solo sono i migliori bomber all time di Champions, ma anche gli unici ad aver superato il muro dei 900 gol in carriera.

Al di là delle loro magie e delle giocate straordinarie, dopo Pelé e Maradona, Messi è CR7 rappresentano l’ultimo dualismo assoluto della storia del calcio. 

Certo, non abbiamo parlato di Pelé, ma sarebbe superfluo inserire O’ Rey, semplicemente perché è l’unico che è riuscito a vincere 3 Coppe del Mondo: praticamente un calciatore di un altro pianeta. 

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