Tricase
Tricase: la strana coppia e… il terzo incomodo
Nunzio Dell’Abate: “Coppola & Scarcella di nuovo insieme”. Il Sindaco: “Piagnucola e fa i dispettucci”. Tony Scarcella: “Dell’Abate continua a fare il “Teatrino di Broadway” dove lo stesso, in pieno stile “dellabatiano”, funge da scrittore, sceneggiatore, regista e attore…”
Strano triangolo della polemica a Tricase con le accuse di “inciucio” del Consigliere d’opposizione Nunzio Dell’Abate al sindaco Antonio Coppola e all’ex candidato del centrodestra Antonio Scarcella. Ecco posizione di tutte le parti in causa.
Dell’Abate: “Coppola & Scarcella di nuovo insieme”
Il capogruppo all’opposizione Nunzio Dell’Abate torna alla carica attaccando il sindaco Antonio Coppola in merito all’affidamento alla Società A.S. S.r.l. dell’assistenza nelle pratiche di risarcimento danni derivanti da sinistro stradale. “All’indomani di una vittoria elettorale al ballottaggio per una manciata di voti”, ricorda Dell’Abate, “Coppola confessava come alla sua vittoria avesse certamente contribuito il consenso di una parte del centrodestra”. A distanza di un anno dall’insediamento, la Giunta Coppola con delibera n.123/2013, apprezzata “la consistenza di elementi che unanimemente fanno convergere nella determinazione di affidarsi alla Società A.S. S.r.l.”, ha affidato direttamente senza gara a tale soggetto l’incarico di “assistenza nelle pratiche di risarcimento danni derivanti da sinistro stradale” per “il corrispettivo di euro 4.500 oltre IVA per le prime 100 richieste di risarcimento danni pervenute al Comune di Tricase, oltre ancora a euro 100,00 per ciascuna richiesta successiva. Trattasi”, insiste il Consigliere d’opposizione, “di una società unipersonale il cui socio unico, proprietario dell’intero pacchetto di quote sociali, è, guarda caso, l’attuale Consigliere comunale di minoranza Antonio Scarcella, già candidato Sindaco alle scorse amministrative per il PDL. La procedura di attribuzione del predetto incarico”, continua, “è illegittima e foriera di danno erariale. Difatti, mai la Giunta Coppola avrebbe potuto affidare tale incarico alla società del consigliere Scarcella, in quanto solo i funzionari, peraltro nel rispetto delle procedure di legge, possono affidare servizi e forniture (art.107 TUEL), e giammai l’organo politico avrebbe potuto ingerire nella gestione e scegliere direttamente la società del consigliere Scarcella”.
Dell’Abate ricorda poi come “l’intera procedura ha suscitato l’ira del Procuratore Capo della Repubblica di Lecce”, Cataldo Motta, il quale contestava al Sindaco, mediante una nota, “l’illegale affidamento a terzi di compiti di polizia giudiziaria”. Ed evidenziava: “Nonostante che l’affidamento riguardi apparentemente un’attività di assistenza nelle pratiche di risarcimento del danno da sinistro stradale, vengono valutati “punti cardine” che, nei casi in cui dal sinistro siano conseguite lesioni personali, integrano attività di polizia giudiziaria da considerarsi illecita”. Lo stesso Procuratore aggiungeva: “Come ritengo sia noto alla Giunta Comunale, il codice di procedura penale assegna al Procuratore della Repubblica la direzione della polizia giudiziaria, sicché, salvo ovviamente la valutazione in sede penale del contenuto della citata deliberazione, dispongo che in nessuna attività di polizia giudiziaria, riguardante l’accertamento dei reati di lesioni colpose commessi in violazione delle norme sulla circolazione stradale, nonché in nessun altro caso di acquisizione di notizie di reato e dei relativi accertamenti gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria del corpo di polizia municipale di Tricase siano affiancati da personale della società AS srl”.
Questo per Dell’Abate basta e avanza: “Di fronte ad una così chiara e netta posizione della Procura un Sindaco di media diligenza e capacità cosa farebbe? Revocherebbe il giorno dopo la delibera di affidamento diretto dell’incarico e si scuserebbe per l’accaduto. Ma si sa, Coppola non è e non si sente fra questi e, in risposta, con deliberazione di Giunta, si limita a correggere il tiro e a rettificare solo i contenuti della convenzione, scaricando la responsabilità sui funzionari, ma lungi dal tornare indietro! “Pacta sunt servanda”, direbbero i latini! E tanto accade, nonostante sia noto che un Consigliere comunale non possa fornire servizi e forniture al proprio Comune o essere affidatario di appalti (art.63 TUEL) e, ove ciò accada, è incompatibile a ricoprire la carica. Ma a Tricase la legge non vale, se è vero come è vero che con le incompatibilità siamo oramai abituati a convivere da anni. Del resto Antonio Scarcella, capogruppo del PDL in Consiglio comunale, nei suoi due anni di mandato non ha mai esercitato il suo ruolo di Consigliere di opposizione mediante interrogazioni, mozioni o altre iniziative di sindacato ispettivo”.
Per il Consigliere d’opposizione, “aggiungere altro su questa vicenda appare superfluo: aspettiamo, come sempre, fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso e che la legalità venga ripristinata. Ci sia consentito solo di chiedere a Coppola se Tricase merita tutto questo, se merita gli onori delle procure e dei fascicoli giudiziari, se non ritenga più utile per la Città fare un passo indietro e restituire dignità ad una comunità ingiustamente coinvolta in gravi vicende giudiziarie e di “bassa corte”. Lui direbbe che tristezza”, conclude Dell’Abate, “noi aggiungiamo che da 2000 anni, nulla è cambiato: timeo Danaos et dona ferentes”.
Il Sindaco: “Dell’Abate piagnucola e fa i dispettucci”
Immediata la replica del primo cittadino che non si lascia certo pregare; anzi, para gli attacchi e rilancia. Questa la nota fattaci pervenire in Redazione dal sindaco Antonio Coppola.
“Il 21 maggio 2014 saranno due anni da quando la nostra proposta politica ha vinto le elezioni. Dell’Abate, che quelle elezioni ha perduto, ancora non sa farsene una ragione ed urla, polemizza su tutto, scomoda Corte dei Conti, Procura della Corte dei Conti, Magistratura e Arma dei Carabinieri. Infastidisce i dipendenti con petulanza e sospetti infondati. Nell’incapacità di fare proposte politiche, cerca di fare l’avvocato anche da Consigliere comunale e così tutta la sua attività ruota intorno a leggi, commi, regolamenti, interpretazioni… mai una proposta politica, mai un contributo fattivo. Pensa di essere un Pubblico Ministero ma, ahinoi, non sa nemmeno leggere i documenti che cita! Passiamo ai fatti: il comandante della Polizia Locale, dopo aver saputo che si era dato incarico ad una società di servizi per l’assistenza nelle pratiche di risarcimento danni derivanti da sinistro stradale, chiede alla Procura della Repubblica se il tipo di attività sia o meno da inquadrare come attività di competenza della Polizia Giudiziaria. Si precisa che la società opera in tutta la provincia, non solo a Tricase. Il Procuratore Cataldo Motta, che stimiamo ed a cui siamo particolarmente grati per l’infaticabile opera di contrasto alla criminalità, ci scrive per conoscenza una nota in cui precisa che “nonostante che l’affidamento riguardi apparentemente un’attività di assistenza nelle pratiche di risarcimento del danno da sinistro stradale, nei casi in cui dal sinistro siano conseguite lesioni personali, integrano attività di polizia giudiziaria da considerarsi illecita”. La precisazione del Giudice Motta è ineccepibile e sarebbe stato sufficiente informarlo delle modalità con cui i singoli accertamenti sono affidati per fugare ogni dubbio. Infatti, la società si occupa dei sinistri tanto tempo dopo da quando sono accaduti, che se ci fossero stati feriti… sarebbero già morti per mancanza di aiuto. I morti, poi, sarebbero putrefatti! Non vi è quindi nessuna attività di competenza della polizia giudiziaria, ma solo di ausilio all’Amministrazione per ridurre al minimo il rischio che tanti furbetti denuncino sinistri per lucrare. È evidente che un’attività di questo tipo risulti non molto gradita ad alcuni legali dalla facile penna e che spesso chiedono risarcimenti di danni spropositati rispetto al fatto. Categoria che forse l’avvocato Dell’Abate intende tutelare. Ad ogni buon fine, per evitare ulteriori dubbi sul tipo di incarico, abbiamo provveduto a specificare i limiti entro cui i periti dovranno muoversi con una delibera che conferma l’incarico specificando che non possono essere svolte le attività di competenza della polizia giudiziaria. La nuova delibera è stata trasmessa sia alla società incaricata che alla Procura. Finito, è tutto qui. Non siamo nel mirino di nessun Procuratore. Si sono chiariti, semplicemente, i fatti. In una nota apparsa sulla stampa, il consigliere dell’Abate, con varie e dotte citazioni in latino, fa intendere che alla nostra vittoria avrebbe potuto contribuire il consenso di una parte del centrodestra. Ma i voti hanno colore di chi li riceve: sono, semplicemente, voti. Mi hanno votato più cittadini di quanti non abbiano votato lui, un numero sufficiente per farmi vincere. Ma Dell’Abate non sa farsene una ragione: sbraita e piagnucola, fa i dispettucci e poi alla fine urla “Mater, mater, mihi contumelias faciunt!” (“Mamma, mamma, mi fanno i dispetti!”). Sì, lo dice in latino, come quando scrive. Crescerà… Crescerà?”
Scarcella: “Ma quale conflitto di interessi?”
Il Consigliere d’opposizione eletto nelle fila del Popolo della Libertà affronta senza alcun timore il tema: “Non posso far altro chè rispondere: Quale conflitto di interessi? Forse il consigliere Dell’Abate confonde il ruolo di componente di Giunta con quello di Consigliere? O forse, ancora, confonde la disciplina del “conflitto di interessi” con quella delle “incompatibilità”?
Né nell’uno, né nell’altro caso”, dichiara Scarcella, “posso ritenermi parte in causa, e bene farebbero tali accusatori ad informarsi meglio prima di muovere certe considerazioni”.
Eppure Dell’Abate ha chiaramente parlato di “Illegale affidamento a terzi di compiti di polizia giudiziaria”… “Paradossale l’enorme confusione che aleggia nella mente del consigliere Dell’Abate, il quale confonde l’Attività di Polizia Giudiziaria, che interviene solo in caso di reati penali su incarico dell’Autorità Giudiziaria, con quella di “istruttoria di pratiche di natura meramente amministrativa o civilistica” per conto di Enti Pubblici. Aggiungo inoltre, che il personale della AS srl, per la natura dell’incarico affidatogli, non ha mai affiancato nessun vigile nello svolgimento delle sue funzioni di P.G, qualifica tra l’altro, per quanto ci è dato sapere, ricoperta solo dal Comandante di Polizia Municipale, Luigi Muci. Si chieda pertanto conferma al comandante Muci, se mai lo stesso, nello svolgimento delle sue funzioni di P.G., si è visto mai affiancato dal personale della AS srl.”.
Ma quello che proprio a Scarcella non è andato giù è la citazione latina di Dell’Abate Pacta sunt servanda (“Gli accordi devono essere rispettati”): “Accusa gravissima, che se non supportata da gravi indizi, configura una gravissima calunnia, danno all’immagine sia personale sia della società di cui il sottoscritto è socio. Motivo per cui mi riservo di valutare l’eventuale ricorso alle vie legali per la tutela dell’immagine mia e di chi da tali accuse ne conseguirà eventuale e potenziale danno”.
Scarcella, poi, dice di “non comprendere bene come mai si consenta al consigliere Dell’Abate di sostituirsi in maniera talmente delegata al Procuratore Cataldo Motta (“al quale ovviamente lo scrivente rivolge la più profonda stima per il suo operato”), dichiarando come se fosse il suo braccio destro che “l’intera procedura ha suscitato l’ira del Procuratore Capo della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta”. Sappiamo benissimo come Motta abbia problemi ben più seri da affrontare, quindi il consigliere Dell’Abate dovrebbe avere la compiacenza di non affiancare il suo nome a quello dello stimatissimo del Procuratore Capo”.
“Colgo occasione”, aggiunge Scarcella, “per invitare i cittadini a visionare integralmente i filmati dei Consigli comunali. Si renderanno conto che i lavori, specie quando si affrontano argomenti di primaria importanza siano condotti dal Consigliere Dell’Abate in stile “Teatrino di Broadway”, dove lo stesso, in pieno stile “dellabatiano”, funge da scrittore, sceneggiatore, regista e attore… Interminabili interventi, con cambi orchestrali di tonalità, rivolti alla telecamera che riprende i lavori di consiglio e/o agli sparuti amici uditori, pugni di circostanza sul tavolo del Consiglio, ecc. La cosa più grave ed importante, però, è il contenuto di tali interventi, limitati alla contestazione affannosa e cronica delle procedure, degli articoli richiamati, delle virgole, dei punti, dei punti e virgola, ma mai, mai sui contenuti…”.
E Scarcella scende anche nei particolari, invitando ad una “particolare attenzione alla visione del filmato del Consiglio comunale del 30 aprile scorso, quando tutti i Consiglieri, dopo essersi sorbiti più di due ore di teatrale intervento e di urla da parte del Consigliere Dell’Abate, non hanno nemmeno avuto modo di controdedurre e/o discutere con lo stesso il merito della delibera di approvazione del Bilancio consuntivo. Questo perché, in pieno stile “dellabatiano”, lui e la sua equipe hanno ritenuto opportuno abbandonare l’aula prima ancora di giungere alla votazione finale, esimendosi da considerazioni ovvie sul loro intervento. Segno a loro dire di “Stimolo alla Democrazia”! Bah…”.
Scarcella, in chiusura, ne ha anche per gli attivisti del Movimento 5 Stelle: “Rispondere a chi definisce la societa AS srl, della quale sono socio unico, “società partecipata” vorrebbe dire dover invitare dapprima ad una lezione di diritto societario e poi ad un più approfondito studio degli argomenti che decide di pubblicare”.
Giuseppe Cerfeda
Attualità
Tricase e Lecce fra i migliori ospedali, secondo l’Agenas
Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse. Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti…
Su 1117 ospedali pubblici e privati, valutati su 6 aeree cliniche, 15 hanno raggiunto dei risultati e livello “alto” e “molto alto” ed è migliorata, secondo l’Agenas (agenzia nazionale servizi sanitari), l’assistenza negli ospedali italiani nel 2024.
Migliorano certo, ma evidenziano anche una forte discrepanza fra Nord e Sud.
Dal 2012, AGENAS sviluppa il Pne, finalizzato alla valutazione degli esiti delle prestazioni assistenziali e delle procedure medico-chirurgiche nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.
Tale osservatorio, il Pne, regolamenta gli standard relativi all’assistenza ospedaliera e, per tale valutazione, quest’anno ha utilizzato 218 indicatori: 189 per l’assistenza ospedaliera (67 di esito/processo, 101 di volume e 21 di ospedalizzazione); 29 per l’assistenza territoriale, valutata in termini di evitata ospedalizzazione, esiti a lungo termine e accessi impropri al Pronto Soccorso.
Sono stati analizzati separatamente otto ambiti clinici: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologico, gravidanza e parto e classificati gli standard di qualità in alto/molto alto, medio, basso/molto basso.
Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse.
Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti.
La prima, fra le strutture citate in ambito cardiocircolatorio, per gli interventi su valvole cardiache, spicca come un livello molto alto, la Casa di Cura Città di Lecce.
La seconda, con un’altra importante valutazione fra gli ospedali salentini, come migliore ospedale per i tumori rientra, con un livello molto alto, l’Ospedale Cardinale Panico di Tricase.
Attualità
Tricase, candidato del centrosinistra: altro giro, altra corsa
Duro intervento contro il PD locale del delegato dell’Assemblea Nazionale e componente della Segreteria Regionale del Partito Ippazio Morciano. Al tavolo della discussione si aggiungono anche Verdi, Sinistra italiana e Cantiere civico
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Non si attenua la polemica dopo l’annuncio della candidatura di Vincenzo Chiuri da parte del Circolo cittadino del Partito democratico, insieme a Cantiere civico e Sinistra italiana.
A stretto giro di posta, in ordine squisitamente cronologico erano intervenuti il consigliere comunale Francesco Minonne (con tanto di dimissioni dal partito) il neoconsigliere regionale ed ex presidente della Provincia Stefano Minerva con tirata d’orecchi al PD locale, di nuovo il Circolo del Pd che ribadiva la sua posizione, Andrea Morciano che chiedeva le Primarie, e “Tricase, che fare?”, primo movimento ad alzarsi dal tavolo delle trattative.
Ora la discussione si arricchisce degli interventi dei Verdi, di Sinistra italiana e del Cantiere civico.
Ognuno dice la sua ma le posizioni restano distanti e una soluzione al momento non si vede.
Si attendono nuove anche dalla segreteria provinciale dei Dem dopo la lettera aperta di Ippazio Morciano che non le manda certo a dire a chi dirige il circolo cittadino.
IPPAZIO MORCIANO: «AUSPICO INTERVENTO AUTOREVOLE DEL SEGRETARIO PROVINCIALE DEL PD»
Evidentemente non è più una questione solo tricasina perché sulla vicenda, dalla vicina Tiggiano, è intervenuto anche Ippazio Morciano, in qualità di delegato dell’Assemblea Nazionale e componente della Segreteria Regionale del Partito Democratico.
«Innanzitutto, la firma del comunicato a nome dell’intero Circolo», si legge, «avrebbe dovuto interessare la condivisione formale, secondo i dettami dello statuto e dei regolamenti del Partito, di tutti gli iscritti del circolo, nessuno escluso.
Non fa onore ad un circolo del Partito Democratico accusare in modo inadeguato l’unico consigliere del PD presente nell’assise comunale ed anziché ringraziarlo per il servizio che sta prestando anche con enormi difficolta di spostamento per motivi lavorativi e cercare di capire le motivazioni che lo hanno portato a presentare le dimissioni, lo si mette sul banco degli imputati solo perché dissente da una scelta. Al consigliere Francesco Minonne vanno la mia solidarietà personale e quella del Partito Democratico.
Ricordo al segretario del circolo del Partito Democratico di Tricase, che sembra essere stato colto da un attacco di amnesia nello scrivere quei righi a mo’ “di atto di citazione”, che il sottoscritto ha il diritto-dovere in forza alle cariche attuali ricoperte nel Partito Democratico (Delegato dell’assemblea Nazionale oltre a componente della Segreteria Regionale nel ruolo di “Capo Segreteria”) di garantire il funzionamento democratico e l’efficacia dell’azione del PD su tutto il territorio Regionale.
Quindi anche il monito al neoconsigliere regionale Stefano Minerva (a cui va il ringraziamento per la sensibilità dimostrata nell’intervenire con pacatezza e spirito di collaborazione per far sì che si pervenga a una scelta che sia ampia e condivisa) di pensare meglio a tenere a “bada le incursioni di chi, come già accaduto, vuole dirigere la comunità democratica di un paese che non gli appartiene” è completamente di cattivo gusto e dimostra inadeguatezza nel dirigere in maniera aperta ed inclusiva un così importante circolo.
Ma se proprio dobbiamo parlare di incursioni, caro segretario non sei stato tu insieme al tuo avvocato che hai chiesto un incontro il 26 novembre presso il mio studio (a cui io ovviamente nella mia qualità di dirigente del partito non mi sono sottratto) per chiedermi di intervenire personalmente a far ritirare altre candidature? Per te se gli interventi sono a favore sono delizie, se vanno in senso diverso sono incursioni.
Scusandomi per queste chiacchere che sicuramente possono annoiare ma che, per dovere di dignità morale personale dovevo elencare, torniamo sul piano politico.
Il Partito democratico ha nel proprio statuto l’obbligo del ricorso alle “Primarie Aperte” per la scelta del Segretario Nazionale, figuriamoci se un segretario o un dirigente di Partito non può essere d’accordo che si tengano le primarie aperte per la scelta del candidato sindaco tanto più se portano ad allargare il perimetro della coalizione. Se questo non lo si vuole o addirittura lo si impedisce, come ribadito dal recente comunicato del gruppo politico “Tricase, che fare?” probabilmente dobbiamo chiederci se siamo degni di dirigere una comunità o un circolo del Partito Democratico.
Per questo, visto anche gli ultimi interventi di disponibilità di altri gruppi politici di partecipare all’istituto delle Primarie per proporre alla città una più ampia coalizione progressista e di centrosinistra, auspico un intervento autorevole del segretario provinciale del Partito Democratico affinché convochi con urgenza una riunione di tutte le forze politiche di centro-sinistra sul tema in questione».
I VERDI: «PERSONALISMI E GIOCHI DI POTERE»
Di seguito la nota di Michele Massimiliano Mangiullo per il Direttivo dei Verdi di Tricase.
«Il Movimento dei Verdi di Tricase non è stato mai informato -né precedentemente convocato, intorno all’eventuale candidatura di Vincenzo Chiuri (persona certamente irreprensibile).
È sembrata quanto meno irrispettosa e prematura la decisione di annunciare un candidato sindaco e poi affermare che comunque si è aperti a nuovi contributi. Perché non siamo stati contattati in anticipo?
Rigettiamo questa modalità di procedere, soprattutto perché in tutte le dichiarazioni precedenti si era sempre sostenuto il ricorso alle primarie in caso di mancata convergenza su un singolo nome.
La spaccatura evidente tra una parte del PD e un’altra non pare basata su programmi e ideali, ma semplicemente su personalismi e giochi di potere.
Ribadendo che noi saremo con chi riuscirà a produrre un minimo di programma di sostenibilità ambientale, rimaniamo a disposizione per partecipare agli incontri che saranno utili alla formazione di un governo nuovo per la città di Tricase».
SINISTRA ITALIANA: «CONDIVISIONE E PARTECIPAZIONE: CHI LA PRATICA E CHI LA DENUNCIA»
Di idea decisamente contraria a quella dei Verdi, Sinistra italiana nonostante siano due movimenti che, di solito, nella politica nostrana vanno a braccetto.
«In questi ultimi giorni stiamo assistendo a esternazioni pubbliche fuori luogo in merito alla scelta condivisa del candidato Vincenzo Chiuri da parte del Centro Sinistra», si legge in una nota del Circolo cittadino, «non vogliamo entrare nelle discussioni interne di un altro partito, il PD, ma non accettiamo che venga giudicato un percorso di condivisione da parte di chi non lo ha vissuto. Da ormai un anno e mezzo il centrosinistra – PD, SI, Cantiere Civico e Tricase che Fare – ha intrapreso un percorso unitario, perché non si poteva più accettare la divisione degli ultimi anni, divisione che ha causato disfatte e guerre fratricide.
In questo periodo abbiamo condiviso opinioni, programmi e battaglie referendarie. Abbiamo consolidato un legame interno facilmente raggiungibile, perché il gruppo è anche un’unione politica, con idee e una visione comune del territorio e del mondo. Siamo convinti che la condizione necessaria per andare lontano sia essere simili, anche alla luce delle esperienze negative delle accozzaglie elettorali del passato, che non hanno portato nulla di buono né in termini di affidabilità amministrativa né di visione politica.
Consolidato il rapporto, ci siamo concentrati sulla scelta del candidato sindaco, definendo un vademecum sul profilo, condiviso da tutte le componenti, basato su tre principi fondamentali: una persona politicamente individuabile nel Centro Sinistra; un passo indietro dei leader dei movimenti; una fase di condivisione dei candidati e, in caso di mancato accordo, il ricorso alle primarie tra le figure precedentemente individuate.
Durante il confronto, dopo che ciascuno dei quattro gruppi aveva indicato un proprio profilo di candidato, si era arrivati alla sintesi di due nomi: il Dott. Vincenzo Chiuri, proposto dal PD e appoggiato da Cantiere Civico, e la candidata di Tricase che Fare e successivamente sostenuta anche da SI. A quel punto, non essendo stato raggiunto un accordo, sono state proposte le primarie tra i due candidati. Tuttavia, solo Tricase che Fare ha fatto un passo indietro, sconfessando la propria candidata e sostenendo che, in caso di primarie, il loro candidato sarebbe stato un altro.
A seguito di ciò, venuta meno la candidatura di Tricase che Fare, SI ha deciso di sostenere il Dott. Vincenzo Chiuri. Per questi motivi riteniamo che il percorso sia stato condiviso e leale come mai in passato nelle competizioni elettorali di Tricase.
È evidente che il clamore attuale sia dovuto esclusivamente all’egocentrismo di singole persone, la cui ambizione finisce per sovrastare ogni forma di condivisione: un ossimoro rispetto alla partecipazione che dichiarano di volere. Siamo convinti che tutto questo rumore non faccia altro che rafforzare la nostra scelta. Nonostante ciò, però, la coalizione resta aperta a tutti coloro che si riconoscono nei valori del centrosinistra, compresi chi nelle ultime ore hanno manifestato la volontà di farne parte.
Il proprio contributo può essere dato anche senza essere il candidato sindaco, entrando a far parte di un gruppo coeso e forte in vista della prossima competizione cittadina dando il proprio contributo nel programma, perché siamo convinti che la forza del progetto è il gruppo prima del suo Leader. Vi aspettiamo giovedì 11 novembre alle ore 19 presso le Scuderie di Palazzo Gallone per la presentazione del Dott. Vincenzo Chiuri come candidato sindaco del centrosinistra».
CANTIERE CIVICO: «NESSUNA ESCLUSIONE»
«C’è solo chi ha scelto di sottrarsi al processo di costruzione unitaria per valutazioni politiche diverse o per ambizioni personali», questa la posizione di Carmine Zocco per il Cantiere civico, che «ritiene necessario ribadire alcuni aspetti del percorso politico intrapreso da oltre due anni insieme alle altre forze organizzate del Centrosinistra.
Un percorso aperto: chi si è allontanato lo ha fatto per scelta.
Sin dall’inverno del 2023, la coalizione dei partiti e di movimenti civici ha mantenuto aperti i tavoli di confronto politico e programmatico, al fine di costruire un progetto condiviso per la città di Tricase.
In questo contesto: – sono stati attivati tavoli permanenti di lavoro; – sono stati definiti criteri trasparenti e condivisi per individuare il candidato sindaco; – è stato, infine, raggiunto l’accordo sulla figura del dott. Vincenzo Chiuri.
Nessun gruppo che abbia dimostrato disponibilità a partecipare è stato escluso da tale percorso.
Al contrario, il gruppo che fa riferimento ad Andrea Morciano ha scelto di non partecipare ai momenti di confronto, ritenuti inutili e fuori luogo, collocandosi in tal modo al di fuori del processo unitario.
Essere a disposizione significa mettersi in gioco, per il bene della comunità. E questa comunità ha bisogno di cooperazione e reciprocità, non di iniziative autoreferenziali».
Influenze esterne e richiesta tardiva di Primarie secondo Zocco: «La contestazione della candidatura Chiuri e la successiva richiesta di Primarie non rappresentano un contributo costruttivo al dibattito democratico. Tali posizioni risultano, piuttosto, espressione di dinamiche esterne al contesto cittadino, che rischiano di riproporre modelli di frammentazione già sperimentati in passato con esiti negativi per la governabilità della città. Una coalizione coesa e aperta Il Cantiere Civico ribadisce il proprio sostegno al dott. Vincenzo Chiuri e conferma la solidità della coalizione. Il lavoro svolto finora e quello da svolgere nelle prossime settimane resteranno improntati a serietà, collaborazione e ascolto per arricchirsi di nuovi contributi. La città ha bisogno di un percorso chiaro e condiviso, di idee e di amore. Non di iniziative che prescindono dal confronto collettivo e che mirano alla promozione dell’Io, mai del Noi».
Attualità
Centrosinistra tricasino spaccato: la posizione di “Tricase, che fare?”
La presidente Sonia Sabato: “Avevamo fermamente ribadito la necessità delle primarie. Avevamo chiesto più ampia e democratica partecipazione”
Era primavera, lo scorso mese di aprile, quando il centrosinistra di Tricase si annunciava definitivamente riunito con queste parole: “Insieme per un percorso collettivo. Pronti a raccogliere la sfida del futuro”.
Firmatari di questo patto d’unità erano il PD cittadino, Cantiere Civico, Alleanza Verdi-Sinistra Tricase e Tricase, che fare?.
Otto mesi dopo, il fronte non è più lo stesso. Manca all’appello “Tricase, che fare?”, gruppo politico presieduto da Sonia Sabato e rappresentato in consiglio comunale da Giovanni Carità, Armando Ciardo ed Antonio Luigi Baglivo.
Proprio queste quattro firme oggi diffondono un comunicato per chiarire la loro posizione all’interno del valzer di centrosinistra. Lo fanno nel weekend caldo del PD che, dopo l’annuncio da parte del circolo cittadino della candidatura di Vincenzo Chiuri a sindaco per le prossime amministrative, ha registrato le dimissioni dal partito del consigliere comunale Minonne e le critiche dapprima del consigliere regionale Stefano Minerva (cui poi lo stesso Partito Democratico ha risposto) e poi di un altro potenziale candidato: Andrea Morciano.
Ecco quindi la nota a firma della presidente Sonia Sabato. Un intervento col quale “Tricase, che fare?” prende la parola proprio per far chiarezza su questo percorso di riunificazione del centrosinstra tricasino azzoppato, ed oggi finito sotto i riflettori.
La nota
Sollecitati ad intervenire sulle ultime vicende politiche che interessano la nostra città, crediamo necessario solo chiarire che per il nostro modo di intendere e praticare la politica, non riteniamo opportuno e, soprattutto, corretto entrare nel merito delle personali e libere scelte di alcune componenti del centrosinistra cittadino. Chi ha deciso di percorrere una strada lo ha fatto liberamente, come altrettanto liberamente noi abbiamo scelto di non condividerla.
La nostra storia è sotto gli occhi di tutti, eletti per stare all’opposizione lì siamo rimasti, con coerenza e trasparenza, da sempre distanti da vincoli clientelari, ingerenze esterne e trasformismi vari.
Che sarebbe stato necessario passare dallo strumento delle primarie è stato dal nostro gruppo fermamente e costantemente ribadito. Come da sempre abbiamo chiesto di lavorare ad una più ampia e democratica partecipazione.
Ci fa piacere, ma allo stesso tempo ci rattrista, apprendere dalla stampa che anche altri, solo oggi, siano del nostro stesso parere. Preso atto di questo, ribadiamo per la premessa fatta, che noi mai entreremo nelle vicende interne di altri partiti o rappresentanze. Chi compie una scelta è libero di farla e di portarla avanti in piena coscienza, ma anche nella piena assunzione di responsabilità.
Auspichiamo, per quello che può servire, che nell’agire di tutte le parti politiche ci sia sempre l’obbiettivo finale di un impegno sano, lungimirante e coraggioso per il futuro della nostra città e del nostro territorio.
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