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Cronaca

Visite Asl non disdette: pioggia di multe, nove anni dopo

In tutta la provincia, arrivano multe ad utenti che non si sono presentati all’appuntamento e che non lo hanno cancellato per tempo

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Tornano centinaia di sanzioni per le mancate disdette di visite ed esami. Le ’multe’ per i più distratti che non si presentano a un appuntamento sanitario prenotato erano state sospese all’inizio della pandemia.





Adesso il provvedimento scatta di nuovo, l’Asl di Lecce in questi giorni sta chiedendo il pagamento della prestazione sanitaria prenotata ma non disdetta per tempo da parte dell’utenza, e che si riferisce addirittura a 9 anni fa.





“Ricordiamo che la normativa riguarda tutti gli assistiti, anche chi ha diritto all’esenzione per reddito, patologia o invalidità”, spiega Giovanni D’Agata dello Sportello dei Diritti.




L’importo della multa è pari al ticket previsto fino al tetto massimo per prescrizione di 36,15 euro, a eccezione della chirurgia ambulatoriale per cui il tetto è di 46,15 euro, a cui si sommano le spese postali. Il cittadino può giustificare la mancata o ritardata disdetta solo per motivi imprevedibili, oggettivi e documentabili, tra cui cause di salute, incidente stradale, eventi meteorologici estremi, lutto recente di un parente prossimo. La prenotazione va disdetta almeno due giorni lavorativi, domenica e festivi esclusi, prima della giornata dell’appuntamento. Data e ora massima per disdire senza incorrere nella multa sono esplicitate chiaramente nel foglio di prenotazione insieme a tutte le informazioni necessarie per evitare la sanzione.





Per cancellare o spostare un appuntamento si può chiamare il numero verde attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, inserendo il numero dell’appuntamento e la data di nascita del cittadino prenotato, oppure rivolgersi agli sportelli Cup, farmacie comprese.





“Lo staff legale dello Sportello dei Diritti”, continua il presidente Giovanni D’Agata, “se ne sta occupando attraverso alcuni casi di cittadini che hanno ricevuto una richiesta di pagamento che presenta diversi aspetti da chiarire. Una vicenda, tutavia, che potrebbe finire anche al Tar, affinchè venga giudicata la eventuale illegittimità di questa azione di recupero. Inoltre, l’Asl chiede somme per non meglio specificate spese amministrative e postali che non giustifica e che non può autoliquidarsi. In conclusione, un procedimento tutto da verificare in attesa degli accessi agli atti fatti dai nostri legali”.


Cronaca

Brucia auto nella notte: incendio sospetto a Matino

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Alle ore 02:00 di questa notte un incendio divampato a Matino ha distrutto una vettura.

Sul posto, una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gallipoli, appartenente al Corpo dei Vigili del Fuoco di Lecce, precisamente in via Verdi.

L’auto è una Mercedes, modello 180, di proprietà di un 36enne.

Grazie alla rapida risposta e all’efficace azione dei Vigili del Fuoco, è stato possibile contenere l’incendio evitando danni ulteriori a persone e beni.

Al momento e’ in corso l’attività investigativa per determinare la natura dell’incendio.

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Cronaca

Tricase: ferisce la nonna e poi sferra calcio in faccia a carabiniere

Ventinovenne del posto arrestato in flagranza per per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali

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I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Tricase hanno arrestato un uomo di 29 anni, del posto, per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali.

L’arrestato, nel corso della serata, aveva avuto un accesa discussione per futili motivi prima con la nonna usando violenza fisica e causandole addirittura una distorsione al braccio e poi con la madre oggetto di violenza verbale.

I militari dell’Arma che, allertati dalla madre, sono intervenuti mentre l’aggressore era ancora presso l’abitazione.

Vano il tentativo di calmarlo: in evidente stato di agitazione e non tollerando l’intervento dei Carabinieri, si è scagliato contro uno di loro colpendolo con un calcio al volto.

Sul posto a dar manforte ai colleghi anche i carabinieri della Stazione di Gagliano del Capo.

Il 29enne è stato bloccato e arrestato in flagranza di reato.

Come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, il fermato è stato condotto presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola del capoluogo salentino.

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Cronaca

Tricase Porto: Villa Sauli, che succede?

Nonostante una sentenza esecutiva e inappellabile del Consiglio di Stato che a dicembre ne ha ordinato l’abbattimento l’ecomostro è ancora lì a fare ombra all’antico e prezioso porto. E i tempi potrebbero ancora allungarsi causa altro ricorso al Tar. Vi spieghiamo perché e quali potrebbero essere i possibili scenari

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Che succede a Tricase Porto?

Mentre in altri lidi, vedi Sant’Isidoro a Nardò, hanno già inviato le ruspe per abbattere gli ecomostri nel porto rifugio tricasino, autentico gioiello tanto amato ed osannato, continua a tiranneggiare la famigerata “Villa Sauli”.

Eppure su quello che nelle intenzioni dichiarate negli anni Sessanta doveva diventare un albergo diffuso, pende come una mannaia inesorabile la sentenza, esecutiva ed inappellabile, datata 14 dicembre 2023, con la quale il Consiglio di Stato ne ha ordinato l’abbattimento, ponendo definitivamente fine ad una vicenda giudiziaria avviata nel 2017 dall’allora sindaco Carlo Chiuri che intraprese una battaglia personale per la sicurezza ed il decoro del Porto di Tricase.

E quindi? Quindi abbiamo scoperto che i tempi potrebbero ancora allungarsi causa l’ennesimo ricorso.

Ma come, direte, la sentenza non era inappellabile?

Si lo era e tale rimane, ci mancherebbe altro!

Quello che è avvenuto è che, all’atto di procedere all’abbattimento, così come ordinato dal Consiglio di Stato, per un eccesso di correttezza e zelo, dal Comune son partiti gli avvisi agli eredi, proprietari del fabbricato.

Uno di questi, però, non sarebbe andato a buon fine per un mero errore formale, forse un “difetto di notifica”, che ha dato adito ad uno degli eredi di ricorrere nuovamente al Tar.

Difficile, anzi improbabile, secondo il parere di alcuni legali da noi interpellati, mettere mano alla sentenza di abbattimento emessa dal Consiglio di Stato, ma i tempi, come dicevamo, potrebbero allungarsi ed anche di anni.

Il ricorso (iscrizione a ruolo del 22/4/2024 n° 465/2024) è stato già comunicato al Comune di Tricase che, a quanto ci risulta, non si è costituito in giudizio.

I possibili scenari: in caso di richiesta di sospensiva i tempi sarebbero certamente più celeri; se, invece, si entrerà nel merito, lo si farà su input delle parti e, a quel punto, conoscendo le lungaggini di questo tipo di procedure, potrebbero volerci anche 4-5 anni.

Anni durante i quali dovremo continuare a spiegare a chi verrà trovarci, come mai quell’ecomostro domini ancora l’antico porto preso a modello in tutto il Mediterraneo per la sua bellezza e per le pratiche di sviluppo sostenibile di ecosistemi rurali e costieri.

Giuseppe Cerfeda

 

 

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