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Cavallino

Autovelox Cavallino sulla Maglie-Lecce: multe a go go

La strage annunciata del nuovo rilevatore di velocità sulla Maglie – Lecce fa la prima ecatombe di automobilisti. Nonostante la promessa di attivazione alle ore 00:00 di sabato 5 marzo l’apparecchio risultava già attivo qualche minuto prima e alle 23:58 aveva rilevato ben 849 infrazioni

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La cifra è di quelle che fanno accapponare la pelle: a soli otto minuti dall’attivazione anticipata di almeno otto minuti, e quindi prima dell’ora “X” del 5 marzo 2022 del nuovo autovelox, installato sulla strada statale Maglie-Lecce dal Comune di Cavallino, erano quasi mille le multe notificate a chi non ha rispettato il limite dei 90 chilometri all’ora. Dividendo il totale per 480 secondi, si parla di una media di circa 2 sanzioni al secondo. Tuttavia, il Comando Polizia Locale di Cavallino aveva comunicato con una nota che il servizio di rilevamento automatico delle violazioni ai limiti massimi di velocità sarebbe stato avviato a partire dalle ore 00:00 di sabato 5 Marzo 2022. Promessa, dunque, che non sarebbe stata mantenuta e quasi una beffa per tantissimi automobilisti che forse pensavano ancora di “farla franca”.


La corsia interessata, sulla strada S.S. 16 Lecce/Maglie – Km. 963+800, è quella in direzione nord (direz. Lecce), mediante l’attivazione del dispositivo “Photored F17Dr”, installato in postazione fissa (lo stesso di Melpignano). Il tratto stradale interessato, dove vige il limite di 90 Kmh, è inserito nell’elenco dei tratti stradali di cui al Decreto del Prefetto di Lecce N. 81389 del 17/07/2019, sui quali è possibile utilizzare o installare dispositivi o mezzi tecnici di controllo finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni ai limiti massimi di velocità, senza l’obbligo della contestazione immediata.


Il dispositivo installato, Photored F17Dr, è omologato dal Ministero Infrastrutture e Trasporti con il Decreto n. 372 del 08/10/2020. La postazione di controllo risulta preventivamente segnalata con segnaletica verticale di avviso (segue video), integrata da segnale luminoso lampeggiante, posta progressivamente a 500 metri prima del dispositivo e sul punto della postazione. Una ‘strage’ prevedibile, verrebbe da dire, quella in atto da quando è stato attivato l’autovelox (il 5 marzo), provvedimento che ha visto gli schieramenti politici battibeccare per settimane intere.


La stragrande maggioranza riguarderebbe automobilisti che hanno ‘sforato’ i limiti di 10 chilometri all’ora, ossia tra 86 (i primi 6 chilometri sono ‘condonati’) e 96 all’ora, con importi da 42 euro.


Un’altra grossa fetta di multati riguarda invece sforamenti di 30 chilometri, quindi tra 96 e 106 all’ora, in questo caso con sanzioni da 167 euro.

Diversi anche coloro che sono stati pizzicati mentre procedevano a più di 106 chilometri all’ora, stranamente in orari prevalentemente notturni.


«In questi giorni migliaia di cittadini stanno ricevendo le prime sanzioni», ha annunciato Giovanni D’Agata dello Sportello dei Diritti, «non possiamo non rilevare che lo strumento in questione ricordi quasi a specchio il famigerato autovelox di Melpignano posto sulla stessa strada e che è divenuto uno dei più temibili di tutto il territorio.


Ovviamente continuiamo ad essere perplessi su questo tipo di modalità di accertamento delle infrazioni su strade che per competenza non sono appartenenti ai comuni ed in tratti a notevole scorrimento, come quella in questione, con ciò alimentando tra i più un generale risentimento verso strumenti che appaiono più strumenti per “far cassa” che per necessità di regolamentazione del traffico veicolare e dissuasione dalle infrazioni»


In ogni caso la raccomandazione resta quella di prestare la massima prudenza e di rispettare i limiti di velocità per la propria e altrui sicurezza stradale.


Attualità

Ma davvero i pugliesi sono i più infelici d’Europa?

Le indagini sono invece molto soggettive, e quindi discutili, quando vogliono entrare nella psicologia umana e valutare la felicità di una persona, felicità che non si può ridurre ad un dato statistico poiché è sempre personale sia per quello che uno desidera sia per i momenti della vita in cui si esprime

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ALLA FINE DEL GIORNO.  SIAMO FELICI O INFELICI?

di Hervé Cavallera

   Secondo un report ISTAT del 17 aprile scorso i lavoratori italiani sono trai più infelici d’Europa e tra gli Italiani i Pugliesi. Ciò riguarderebbe la percezione delle amicizie, l’utilizzazione del tempo libero, i rapporti familiari, la condizione economica e sociale. Un quadro certamente non esaltante e che sembra contrastare, per noi Salentini, quella che è considerata l’immagine ufficiale del “tacco d’Italia”, terra del sole, dell’ospitalità, dello svago. Si tratta quasi di squarciare il velo di autoprotezione e di scorgere una realtà ben diversa. 

    E tuttavia i dati sono da valutare con una certa cautela anche perché si entra nella dimensione intima dei soggetti e in essa l’emotività ha un ruolo notevole  e gli esseri umani sono spesso portati ad accentuare ciò che di positivo e di negativo hanno incontrato o incontrano nella propria esistenza. Dipende poi dalle diverse età della vita e dalle esperienze provate nella vicinanza del report. Immaginate un giovane intervistato a pochi giorni dal suo matrimonio con aperta davanti una luminosa speranza di vita e un giovane intervistato poco dopo la scomparsa di una persona a lui cara.

D’altra parte, secondo un discutibile report del 1923 attribuito all’ONU (Where young people are the happiest ossia Dove i giovani sono più felici) si troverebbero tra i più felici i giovani del nord Europa e in primo luogo i Lituani. Altri report giudicano la Finlandia lo Stato ove si vive meglio.

E questo sempre  tenendo conto del reddito pro capite, dell’aspettativa di vita sana, della libertà sociale. E a ciò si contrappone il fatto, attestato sempre da report, che il tasso maggiore dei suicidi avviene proprio nei Paesi Baltici  dove appunto esiste un più alto tenore di vita. E il suicidio, si capisce bene, è indubbia espressione di drammatica infelicità. Non è il denaro che assicura la felicità. 

   Insomma, non è facile tradurre in fredde classifiche, che vorrebbero essere oggettive e scientifiche, quelli che sono i sentimenti delle persone, sentimenti che variano non solo secondo le età e il successo lavorativo, ma appunto secondo lo stato d’animo del momento in cui si risponde ai quesiti dei report.

Nella percezione di sé gli elementi soggettivi si intrecciano inevitabilmente con  quelli oggettivi, sì da rendere molto dubbia la possibilità di una conoscenza oggettiva di come veramente si è. Le variabili sono tante e non codificabili.

Ad esempio, può naturalmente accadere che una persona con un reddito modesto possa  essere più sereno di un’altra con un reddito più alto ma con incombenze più pesanti. A voler poi richiamare la nostra tradizione cattolica, è pressoché difficile che nelle confessioni non si dichiarino delle colpe, degli errori, sia pur veniali. E il riconoscimento del peccato mostra come l’uomo non è mai esente dalle ombre, a meno che non si tratta di figure eccezionali di cui è riconosciuta la santità, ma anche loro hanno pur sofferto le “tentazioni”. Lo stato d’animo è fatalmente soggettivo e non può che riguardare il singolo individuo.

    Ciò non vuol dire che le classifiche, le statistiche, i “dati” siano da buttar via. Essi, quando veramente ben fatti e promossi da istituti di riconosciuti meriti scientifici, sono utili per individuare “frammenti” di vita, di aspirazioni, di stati d’animo, di aspettative; frammenti che possono servire come stimolo per venire incontro alle esigenze della comunità. 

I report sono certamente oggettivi allorché indicano dei dati come, ad esempio, stipendi, natalità, emigrazione, malattie, ecc. In questi casi dovrebbero costituire un pungolo nei confronti delle classi dirigenti politiche per migliorare in modo equo la qualità della vita dei cittadini.  

   Le indagini sono invece molto soggettive, e quindi discutili, quando vogliono entrare nella psicologia umana e valutare la felicità di una persona, felicità che non si può ridurre ad un dato statistico poiché è sempre personale sia per quello che uno desidera sia per i momenti della vita in cui si esprime. Si pensi ad un giovane che ha di fronte un futuro che è sempre, nel bene e nel male, pieno di incognite.

Nel giovane ora possono prevalere l’entusiasmo e la speranza, ora la delusione e l’incertezza.

  Ma ciò vale anche per l’anziano. Nel meriggio della propria esistenza egli può fare un bilancio di quanto accaduto e necessariamente trova gioia e dolori, vittorie e delusioni, errori e illusioni, successi e affetti.

A quali dare più peso, considerato che tutti insieme hanno costituito e costituiscono la propria vita? Vivere significa anche accettare gioie e dolori, sperando di commettere pochi errori e non gravi. 

  Ora, tornando al nostro Salento e prescindendo dai diversi problemi personali che possono riguardare le aspettative che si riscontrano nel proprio ambiente lavorativo, il quale dovrebbe essere analizzato secondo le diverse tipologie, è chiaro che in generale qualcosa non va nel mondo giovanile, e ne sono espressione oggettiva lo spopolamento e il calo demografico. La maggior parte di coloro che vanno a studiare o a lavorare fuori Terra d’Otranto non torna più. E di tale problema dovrebbe farsi carico il mondo della politica regionale e nazionale, come lo stesso mondo deve affrontare il tema della natalità che, pur connesso ad un modus vivendi che talvolta non vuole assumersi responsabilità, potrebbe essere in qualche modo modificato con agevolazioni e contributi per la nascite. 

   Importante, in ogni caso, è saper vivere insieme e  sapersi spendere per vedere crescere i propri cari, la propria terra. Questo in vario modo hanno fatto i nostri genitori, i nostri antenati e a questo compito non ci si può e non ci si deve sottrarre.   

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Cavallino

Incendio nella notte: brucia un’auto, ignote le cause

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Alle ore 03:20 circa, una squadra del Comando Vigili del Fuoco di Lecce, sede centrale, è intervenuta in via Cavalieri di Vittorio Veneto per un incendio di una Ford Fiesta di proprietà di una persona del posto.

L’operazione di spegnimento e bonifica, condotta dalla squadra dei Vigili del Fuoco, ha evitato ulteriori danni a persone e beni, garantendo la sicurezza pubblica e privata.

Al momento, le cause che hanno provocato l’incendio sono oggetto di indagine da parte delle autorità competenti.

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Cavallino

Incidente sulla Lecce-Maglie: autotreno finisce sulle barriere di sicurezza

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Brutto incidente nel pomeriggio di oggi sulla strada statale 16, nel tratto Maglie-Lecce.

Nel territorio di Cavallino, un autotreno è rimasto coinvolto in un violento sinistro, finendo per sbattere contro le barriere New Jersey che dividono le due carreggiate dei sensi di marcia opposti.

La cabina di trazione ha quasi scavalcato le barriere, rimanendo in bilico su di esse, mentre il resto del mezzo ha ostruito il regolare deflusso del traffico stradale.

Sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso e le forze dell’ordine. Le operazioni sono in corso.

Fortunatamente illeso il conducente del mezzo, unico protagonista del sinistro. Sono intervenuti sul posto anche i vigili del fuoco per mettere la zona in sicurezza.

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