News & Salento
Lavoratori Adelchi: Decreto Ministeriale
È stato emanato dal Ministero del Lavoro il Decreto di approvazione dei provvedimenti di Cassa integrazione straordinaria che riguarda il “Centro di ricerche calzature srl” e “La nuova Adelchi” di Tricase. Al proposito, un commento dell’On. Teresa Bellanova, parlamentare del PD e componente della Commissione Lavoro della Camera, che ha seguito passo passo la vicenda dei lavoratori in questione.
“Finalmente, dopo una lunga serie di interventi”, dichiara la Bellanova, “si approva e pubblica il Decreto che riguarda la Cassa integrazione straordinaria per questi lavoratori. Proprio ieri ne ho incontrato un gruppo, e c’è sempre grande preoccupazione. Non si intravede un futuro certo, vista l’assenza di progetti industriali e prospettive per le imprese interessate. Auspico, allora, che vengano messi in campo progetti utili a riportare i lavoratori in produzione, e che la quantità di calzature prodotta, anche se ridotta, non avvenga in aziende contoterziste che per abbattere i costi utilizzano anche il lavoro nero. Utilizziamo invece i lavoratori che per decenni hanno dato il proprio contributo per l’insediamento nel Capo di Leuca.
In questa fase, in cui opportunamente si cerca di spingere verso il consumo di prodotti locali e del made in Italy, voglio avanzare una proposta alle forze di Governo che ritengo facilmente praticabile: facciamo in modo che le forniture statali, a cominciare dai Ministeri della Difesa e degli Interni, siano riservate a prodotti made in Italy. Propongo, insomma, che divise e calzature acquistate dallo Stato siano esclusivamente prodotte sul territorio nazionale. Un Paese che vuole puntare sulle proprie risorse e che vuole aiutare le aziende ad uscire da questa grave crisi deve dare segnali chiari, come questo.
Non si tratta di un progetto risolutivo, ma sarebbe un segnale importante se le calzature indossate dai rappresentanti delle forze dell’ordine fossero prodotte in Italia e nel Salento anziché in Romania. È un’idea che metto a disposizione di tutti i rappresentanti istituzionali, affinché venga condivisa e portata avanti in un progetto comune utile a dare futuro alle aziende e a tanti lavoratori”.
Appuntamenti
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E sarà a questa Galatina che apriremo le porte sabato pomeriggio per una passeggiata gratuita tra i tesori della nostra cartapesta
Attualità
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Con la realizzazione di percorsi di assistenza alla socializzazione in favore di soggetti di età fino ai 21 anni con disturbi dello spettro autistico, residenti nei 14 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo…
Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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