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“Leggere tra due mari”: appuntamento ad Aradeo

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Tre giorni di eventi per celebrare il valore e la pratica della lettura: “Leggere tra Due Mari” sta per concludersi come progetto, ma continuerà a restare vivo come processo innescato sul territorio della provincia di Lecce, quello di costituzione di una rete sociale e istituzionale attorno alle biblioteche, da riscoprire come luogo di nuova socialità e di nuovo approccio alla cultura. Sono stati due anni di lavoro intensi: nato da un’idea delle associazioni “Libera Compagnia” di Aradeo e “Amici della Biblioteca” di Tuglie, il progetto ha coinvolto un ampio partenariato locale e ottenuto il sostegno di Fondazione CON IL SUD e Centro per il libro e la lettura, oltre al patrocinio di AIB-Associazione italiana biblioteche e Polo Biblio-museale di Lecce.





«Concepito con l’obiettivo di rafforzare il nuovo ruolo delle biblioteche quali luoghi d’incontro e di inclusione – spiega Michele Bovino, presidente di Libera Compagnia Aps – “Leggere tra due mari” ha avuto uno sviluppo molto più ampio interessando l’intero territorio salentino, attraverso la realizzazione di interventi e iniziative socio-culturali innovative ma anche inclusive per le fasce di popolazione più svantaggiate. Partendo dal punto di aggregazione, qual è la Biblioteca Comunale di Aradeo, sono stati coinvolti enti privati e pubblici, associazioni culturali e sociali, le realtà interessate presenti nel tessuto territoriale. Un “movimento culturale” che è andato avanti per questi due anni, resistendo a molte insidie esterne, in primis la pandemia mondiale, per arrivare allo scopo fissato, quello di incentivare la lettura. Ci pare che l’obiettivo sia stato raggiunto con voti alti, lasciando una traccia importante nel Salento».




Dalle letture ad alta voce in luoghi inediti ai libri inclusivi di diversi livelli di abilità, dalla valorizzazione delle comunità migranti all’uso della tecnologia per avvicinare i più giovani, ma anche la consegna dei libri a domicilio in bicicletta, le tre cacce al tesoro, le passeggiate ecologiche e letterarie, i caffè con lettura e le letture in barca, le gare di slam poetry e i laboratori sulla Costituzione rivolti ai bambini, la contaminazione con i linguaggi del teatro, dello sport, della musica, della pittura. «Questo progetto – commenta Paola Sperti, al timone di “Amici della Biblioteca” di Tuglie – lascia molta consapevolezza del proprio territorio e delle sue componenti sociali. Le associazioni hanno confermato il loro ruolo di portatrici di interessi e di valori che solo il volontariato e la cittadinanza attiva, non senza altissime competenze e capacità, sanno interpretare in maniera disinteressata. E tradurre in atti concreti. I partner hanno attivato nuove sinergie e relazioni che probabilmente senza “Leggere tra Due Mari”, e durante una pandemia, non avrebbero costruito. L’ideale sarebbe rendere questa forza efficace dal punto di vista economico e per lo sviluppo del territorio. Il progetto lascia, oltre ad una consistente dotazione libraria e multimediale (ragionando esclusivamente in termini materiali), una visione, un modo di guardare alle proprie potenzialità in modo alternativo, lancia una sfida a innovarsi senza tradire le proprie inclinazioni e a credere e investire nel potere indubbio della rete e della condivisione».





4 GIUGNO-ARADEO: EVENTO DI CHIUSURA DEL PROGETTO
Sabato 4 giugno, festa di chiusura del progetto ad Aradeo, a cura della capofila Libera Compagnia e dei partner di “Leggere tra due mari”: dopo l’assemblea plenaria dei partner, dalle 19 si apriranno le porte del Teatro comunale “D.Modugno” per la restituzione al pubblico delle sette azioni del progetto. Successivamente, la serata si concluderà nel piazzale antistante il teatro, con interventi degli ospiti, performance teatrale con i giovani di Libera Compagnia, performance d’arte dal vivo, letture ad alta voce e musica dal vivo con un gruppo della scuola “Amici della Musica”.


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Master in gastronomie territoriali sostenibili a Melpignano

Lo scopo è quello di formare figure professionali capaci di affrontare le grandi sfide del nostro tempo. Inaugurazione domani (ore 17,30), presso l’Auditorium di Palazzo Marchesale

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Tradizione come rigenerazione.

Si è soliti associare, anche nel settore agroalimentare, la tradizione al passato, l’innovazione al futuro.

Ma è un errore.

In realtà, la tradizione è proprio ciò che sostiene la vita e il suo impulso ad andare avanti, rigenerandosi continuamente.

Proprio per evitare di alimentare una retorica vuota del concetto di tradizione, è necessario non vederla come un passato da conservare ma, piuttosto, come il presente da cui sempre sgorga il futuro.

Questo il tema del dibattito che, nel pomeriggio di domani, venerdì 9 maggio, accompagnerà l’inaugurazione ufficiale del Master universitario di primo livello in “Gastronomie territoriali sostenibili e food policies” di Melpignano. 

Un percorso unico sul territorio che forma i protagonisti del cambiamento nel mondo dell’alimentazione e della sostenibilità, nato da un’idea dell’amministrazione comunale di Melpignano e realizzato in collaborazione con l’Università del Salento, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Slow Food Italia e l’associazione Està.

Un’opportunità importante per i 25 partecipanti (laureati di ogni disciplina) che potranno partecipare alla seconda edizione del Master, senza alcun costo, grazie ai finanziamenti ottenuti con il bando Borghi vinto dal Comune di Melpignano insieme ai partner di progetto e si specializzeranno nel settore agroalimentare con un approccio sostenibile, acquisendo le competenze essenziali nella pianificazione e nel management dei sistemi alimentari, utilizzando strumenti di regolamentazione e gestione per creare attività di ristorazione pubblica a filiera corta e promuovendo la cultura gastronomica come leva per una ristorazione di qualità e un turismo sostenibile.

A partire dalle 17,30, presso l’Auditorium del Palazzo Marchesale di Melpignano, dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato, seguiranno quelli del rettore di Unisalento, prof. Fabio Pollice e del rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, prof. Nicola Perullo.

A partire dalle 18, poi, si alterneranno gli interventi del direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali di Unisalento, prof. Mariano Longo, del direttore del Master, prof. Angelo Salento, del rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Prof. Nicola Perullo: «Il concetto di ‘tradizione’ viene oggi spesso equivocato. Da una parte, la si intende come mera conservazione nostalgica, passatismo ideologico e immobilismo; dall’altra, la si intende come l’opposto dell’innovazione, della spinta all’evoluzione e al cambiamento. Entrambe queste concezioni della tradizione sono sbagliate, perché la tradizione è un processo dinamico. La tradizione è ciò che è stato trasmesso a noi dai predecessori, ma come in una staffetta: noi prendiamo da loro il testimone e lo portiamo avanti, e questo è il meccanismo alla base di ogni ricerca e di ogni innovazione».

Un’impostazione didattica di 296 ore che prevede attività in presenza il venerdì e il sabato. Il programma si articola in tre moduli fondamentali: il primo “Storia, Cultura e Paesaggi dell’Identità Gastronomica Italiana; il secondo su “Prodotti e Filiere di Qualità e il terzo sulla “Progettazione Territoriale e Food Policies, con focus sulla sociologia del turismo sostenibile, i sistemi alimentari urbani e territoriali.

Offre 60 CFU e 1500 ore di formazione, alternando lezioni frontali, laboratori e seminari all’interno del Palazzo Marchesale di Melpignano, stage e viaggi didattici sul territorio con un project work finale. Un’opportunità formativa che garantisce un doppio riconoscimento accademico da parte di UniSalento e UNISG di Pollenzo.

«Si rafforza la collaborazione tra profondo Sud e profondo Nord per investire sulla formazione, sul cibo che è politica, trasformazione del territorio, costruzione di benessere diffuso, di tutela del paesaggio, di pianificazione e governance territoriale e lo si fa creando le migliori alleanze tra comuni ai margini del territorio con università di eccellenza sulla materia», afferma la sindaca di Melpignano Valentina Avantaggiato.

Ed è proprio questa la missione del Master: formare figure professionali capaci di affrontare le grandi sfide del nostro tempo.

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Attraversare i confini. Dialoghi sulla contemporaneità a Marina Serra

Dal 10 maggio, ogni sabato, dalle 18 alle 20, al Celacanto, cinque appuntamenti con esperti e docenti universitari per esplorare i nodi della contemporaneità

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Attraversare i confini per superare i recinti di carattere individuale e culturale e riconoscersi appartenenti a un’unica “comunità di destino”: la comunità umana.

È questo il senso profondo e la finalità del percorso “dialoghi sulla contemporaneità“: fornire ai partecipanti una comprensione delle dinamiche e delle implicazioni culturali, socio-economiche e politico-istituzionali che contraddistinguono il contesto globale, nazionale e locale.

Allo stesso tempo si vuole favorire la conoscenza, il dialogo e il confronto tra i partecipanti per educarsi a immaginare insieme soluzioni condivise alle dinamiche sociali e politiche.

E si vuole incoraggiare l’impegno nelle pratiche di cittadinanza del territorio.

Dal 10 maggio al 7 giugno, cinque appuntamenti con esperti e docenti universitari per esplorare i nodi della contemporaneità: Mediterraneo e identità culturali, nuovi nazionalismi, razzismo e suprematismo, l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla percezione della realtà, fino al linguaggio bellico e alle guerre reali.

Un percorso aperto a tutti, volto a rafforzare la consapevolezza democratica e la capacità di leggere la complessità del presente con spirito critico e passione civile.

«Viviamo un momento storico in cui avvertiamo che il mondo può diventare qualcosa di diverso dalla realtà fin qui conosciuta, ma quello che ci domina è l’incertezza rispetto alla direzione che prenderà e l’impotenza ad agire su di essa» ha dichiarato Carmine Zocco, ideatore della rassegna.

Dalla sua esperienza come professore di tante giovani generazioni, è proprio ai giovani che guarda: «La sensazione di sentirci impreparati e disarmati non riguarda soltanto le grandi minacce epocali come le pandemie e l’irruzione prepotente di scenari di guerra nel cuore e alle porte dell’Europa. Si riscontra in modo sempre più diffuso tra i giovani un nuovo elemento di tormento: “l’angoscia climatica”. Gli stessi attivisti di Nuova Generazione ammettono di essere “angosciati per il futuro”. E l’angoscia li priva del futuro, avvertito come “una minaccia e non come una promessa” (M. Benasayag)».

Angoscia e democrazia sono incompatibili.

La democrazia può progredire in modo sano e forte all’interno di un’atmosfera di riconciliazione e di dialogo. Chi assolutizza la propria opinione e non porge ascolto agli altri apre la strada al fanatismo e ai fondamentalismi.

L’angoscia è uno strumento di dominio molto diffuso. Rende ubbidienti e ricattabili.

In un clima dominato dall’angoscia le persone non si fidano più di esprimere liberamente la loro opinione, e questo avviene proprio per il timore di essere repressi.

Perché, come scrive Byung-Chul Han, 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐫𝐢𝐯𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐠𝐨𝐬𝐜𝐢𝐚 𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐨𝐝𝐢𝐨.

CALENDARIO DEGLI INCONTRI

Mediterraneo, crocevia di culture

10 maggioProf. Franco Chiarello già Docente dell’Università di Bari su La scomparsa della realtà nell’era dei social media e dell’AI

17 maggioProf. Luigi Spedicato di Unisalento su Diversi/Uguali: razzismo e suprematismo

24 maggioProf. Fabio Ciracì di Unisalento su

L’Europa e i nuovi nazionalismi

17 maggioProf. Daniele Stasi dell’Università di Foggia su “Parole armatee guerre reali

7 giugnoProf.ssa Alessandra Beccarisi dell’Università di Foggia

Per tutti gli incontri l’ingresso è libero.

Organizzazione a cura di Cantiere Civico e Liquilab, con la collaborazione di Osservatorio Civico.

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Lavoro, formazione, territorio: a Gallipoli il cantiere delle opportunità per il Salento

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Il cambiamento non si attende: si costruisce. È con questa convinzione che prende il via “Opportunit@’ in Movimento”, un percorso di co-progettazione nato per affrontare con strumenti concreti le sfide sociali ed economiche del Salento. Una terra ricca di potenzialità, ma segnata da un’elevata disoccupazione giovanile, dalla frammentazione delle politiche di sviluppo e da un’economia troppo dipendente dalla stagionalità turistica.

Promossa da Mediterranea – Associazione per lo Sviluppo Locale apsin collaborazione con Destinazione Salento – Associazione di Operatori Turistici, con il patrocinio della Provincia di Lecce, l’iniziativa si inserisce nel progetto “Opportunit@’ – Interconnessioni per lo sviluppo di una comunità educante”. Il primo appuntamento si terrà venerdì 9 maggio 2025 alle ore 15:00, presso l’I.I.S.S. “A. Vespucci” di Gallipoli: un tavolo di co-progettazione aperto a enti pubblici, imprese, scuole, università, associazioni di categoria e realtà del terzo settore. L’obiettivo è quello di attivare una collaborazione strutturata tra i diversi attori del territorio per dar vita a politiche del lavoro realmente generative, capaci di trattenere i giovani, innovare l’economia e costruire sviluppo a partire dalla partecipazione.

Interverranno: Sebastiano Leo, assessore regionale alla Formazione e al Lavoro; Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce; Paola Apollonio, dirigente scolastico I.I.S.S. “A. Vespucci”.

Nel corso dell’incontro saranno presentati i risultati preliminari dell’Indagine sull’inserimento lavorativo dei giovani nel settore turistico e sulla destagionalizzazione del lavoro in Salento, realizzata in collaborazione con le imprese locali. Uno strumento essenziale per leggere il presente e progettare il futuro con consapevolezza. Il tavolo si chiuderà con la redazione di un documento di sintesi e la prima bozza del “Patto per il Lavoro – Area Metropolitana Salento”, da proporre a decisori pubblici e istituzioni. Un patto che vuole essere più di un documento: un impegno collettivo a creare nuove opportunità di lavoro, a promuovere l’equità sociale e a costruire un futuro più giusto e sostenibile per il territorio

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