Aradeo
Auto avvolta dalle fiamme nella notte
Ancora una macchina in fiamme, danni anche ad una casa nelle vicinanze, ad Aradeo

Incendio d’auto nella notte ad Aradeo.
Alle ore 5:40 una squadra dei vigili fuoco di Gallipoli è intervenuta in via Bosco per un rogo che aveva interessato una Mercedes Classe A.
L’incendio ha avvolto totalmente il veicolo. L’irraggiamento termico ha interessato il prospetto di un’abitazione nei pressi della quale l’auto era in sosta.
L’intervento dei vigili del fuoco ha impedito ulteriori danni a persone e cose, ovvero pericolo per la pubblica e privata incolumità. Sono in corso verifiche per chiarire le cause e la natura dell’incendio.
Aradeo
“La festa patronale”, il nuovo singolo di Après La Classe & Notte della Taranta
“La banda suona
Giostre baracche e cafè
Alla festa patronale
Dolci e cupeta gourmet
Alla festa patronale
Fiere e bestiame
Bestemmie e compari
Vestiti dorati per te
Alla festa patronale”

È in radio e disponibile in digitale “La Festa Patronale” il nuovo singolo dei salentini Après La Classe che regalano al pubblico un ritorno festoso con la collaborazione dell’Orchestra Popolare Notte della Taranta.
Un affresco emozionante della Festa Patronale che fin dal primo ascolto ci porta sul palcoscenico del rito popolare tra processioni colorate da petali di rosa, luminarie, baracche, giostre e la banda che suona. Il protagonista è il santo protettore fatalista e legato alla vita quotidiana, ad un ambiente laico animato dalla passione collettiva, nello scambio continuo tra sacro e profano.
La band salentina in collaborazione con la Fondazione Notte della Taranta, torna ad un intervento culturale attivo con un testo che rende più accessibile il tesoro interiore di ogni comunità: la festa patronale. Un inno alla bellezza dell’attesa, a quell’attimo magico che ci separa dal giorno della festa, quando tutta “la nostra gente lo aspetta”.
L’inedito è una ballad ricca di sorprendenti instantanee e intimo stupore, dal sound etno-pop che racconta in maniera quasi autobiografica un uomo che specchiandosi nelle luci della festa vuole celebrare il valore della profondità e dell’immaginazione del passato per non perdersi nella demoniaca percezione contemporanea di sé.
La canzone omaggia tutte le Feste Patronali. Si apre con l’annuncio, cantato da Antonio Amato accompagnato dal basso di Valerio Combass Bruno, del giorno della Festa. Sono le voci di Francesco Arcuti e Marco Perrone a portarci nell’atmosfera colorata del paese che festeggia il suo santo patrono. Alessandra Caiulo, Consuelo Alfieri e Giancarlo Paglialunga completano l’affresco di allegre sonorità tra i tamburelli di Roberto Chiga e Gioele Nuzzo, il violino di Giuseppe Astore e l’inconfondibile suono della mandola di Gianluca Longo.
La cover è firmata da Max Brunetti che con la sua visione artistica dà corpo e vita al santo che diventa, con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, Antonio l’amico e confidente, imperfetto e fallibile.
«Gli Après La Classe, con “La festa patronale”», evidenzia Federico Capone componente del comitato scientifico della Fondazione La Notte della Taranta, «offrono un affresco vivace di quella che è la festa in onore del santo protettore di ogni paese, grande o piccolo che sia, nel meridione d’Italia; che conoscano le dinamiche della festa si capisce fin dai versi iniziali, nei quali descrivono l’accompagnamento della statua del santo, col clero in testa seguito dai rappresentanti delle istituzioni e dai notabili locali, banda e confraternita. E i fedeli che, in religioso silenzio, incedono creando una fila ordinata scortata da ali di folla. La festa patronale è “festa grande”, resa viva da tante altre figure, a volte in contrapposizione fra loro, dalla nonna che prega dal balcone lanciando petali di rosa, ai bimbi vestiti di bianco, a chi, impegnato in compiti più profani e venali, prepara il mercato. La bellezza di questo brano, e la bravura degli Après La Classe, sta nel far vedere i mille colori delle luminarie, nel far sentire i profumi del caffè e della copeta. E poi la batteria di fuochi: s’accendono le giostre, squillano le trombe. Comincia La festa patronale».
Gli Après La Classe presenteranno “La Festa Patronale” e i loro più grandi successi in tour in tutta Italia:
29 giugno Imola Summer Fest, Imola (BO)
30 giugno Etnica Festival, Vicchio (FI)
14 luglio Ornano Grande, Teramo
21 luglio Agri In Salento, Salice Salentino
25 luglio Scapp Festival, Mattinata (FG)
L’Orchestra Popolare presenterà il brano nel tour 2023 in Italia e all’estero:
13 maggio Jazz Festival, Vicenza
13 maggio Festa Patronale, Specchia
20 maggio Istituto Italiano di Cultura, Novi Sad (Serbia)
22 maggio Crazy Week, Milano
2 giugno Singapore
10 giugno Cernusco sul Naviglio (MI)
12 giugno Festa Patronale, Tricase
Aradeo
Fiamme nella notte ad Aradeo: brucia un Doblò

Ancora una notte di fuoco per il Salento. Brucia un furgone ad Aradeo, in piena notte, pochi minuti prima delle 4.
È intervenuta sul posto una squadra di questo comando, distaccamento di Gallipoli. Il rogo è esploso in via Colombo. In fiamme un Doblo.
Le lingue di fuoco e la colonna di fumo hanno lambito il prospetto di un’abitazione nelle immediate vicinanze, annerendolo.
Fortunatamente il mezzo era in sosta e nessuno era in zona. L’opera di spegnimento ha impedito ulteriori danni a persone e cose ovvero pericolo per la pubblica e privata incolumità. Si indaga sulla natura dell’incendio.



Aradeo
«Il Salento sta diventando polo nazionale nel commercio rifiuti speciali»
«La goccia che fa traboccare il vaso»: l’allarme delle associazioni ambientaliste, sul piede di guerra dopo aver appreso dell’ipotesi di un impianto di trattamento dei rifiuti speciali a Santa Barbara di Galatina

Le associazioni si sono messe insieme e hanno fatto rete. Così il Comitato Spina Morrone di Galatone, AIRSA (Associazione Indipendente Ricerca Salute e Ambiente); Associazione ODV Adotta Dog Ets di Uggiano La Chiesa, il Coordinamento Civico Ambiente e Salute della prov. di Lecce, il Forum Ambiente e Salute, il Forum Amici del Territorio ETS di Cutrofiano, Galatone Bene Comune, Medici per l’Ambiente-ISDE Italia (AIMPA) , Natural-mente NO RIFIUTI di Collemeto, Noi Ambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina, Nuova Messapia di Soleto, l’Organizzazione di Volontariato Mobius Circle e Salento km0 APS di Galatina hanno sottoscritto un documento poi sottoposto all’attenzione degli uffici competenti della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, dell’Arpa, dell’Asl, ai Comuni di Galatina, Galatone, Seclì, Neviano, Aradeo, Collepasso, Cutrofiano, Sogliano, Soleto, Sternatia, Zollino, Maglie, Melpignano, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Cursi.
Di seguito il testo integrale delle associazioni ambientaliste.
«La proposta di un impianto di trattamento dei rifiuti speciali a Santa Barbara (Galatina), per una capacità di trattamento, secondo il progetto iniziale, di 90.000 tonnellate/anno, è solo l’ultima di una nutrita serie di proposte di impianti per il trattamento di rifiuti speciali e pericolosi, che presentano un’anomala e inquietante concentrazione nella Provincia di Lecce ed in particolare nel comprensorio Galatina-Galatone e comuni vicini.
Riportiamo qui un elenco non esaustivo di tali insediamenti.
Colacem. Gruppo Financo, terzo produttore e distributore di cemento in Italia, con dodici unità produttive tra cui Galatina (dove è in funzione con varie forme societarie dal 1953). Nel 2012 l’Agenzia europea dell’ambiente inseriva la società al 586° posto in Europa tra le industrie a maggiore impatto ambientale e sanitario. La società è autorizzata al recupero di rifiuti per 408.800 tonnellate/anno. Entosal, Galatina-Santa Barbara. Impianto già autorizzato nel 2010, che ha di recente chiesto l’autorizzazione allo smaltimento di 90.000 tonnellate/anno di rifiuti speciali anche pericolosi, con l’obiettivo aziendale dichiarato di fungere da punto di riferimento di gestione dei rifiuti dentro e fuori la Puglia.
Salento Riciclo, Galatina, S.P. 47 Galatone-Galatina. Impianto per il trattamento di rifiuti speciali autorizzato nel 2020 per una quantità 27.000 tonnellate annue. Esempio emblematico della gestione delle pratiche ambientali da parte della Provincia di Lecce: la richiesta di autorizzazione, presentata in origine per il trattamento di rifiuti urbani ma che incontrava vincoli normativi a causa della carente distanza di sicurezza dalla popolazione, è stata “convertita” in corso d’opera in autorizzazione al trattamento di rifiuti speciali.
Cave Marra Ecologia, Galatone, S.P. n° 47 Galatone – Galatina. Gestisce un impianto di recupero e smaltimento rifiuti urbani e speciali, con stazione di trasferenza per forsu, autorizzato dalla Provincia di Lecce nel 2010 con rinnovo nel 2020 per una quantità di circa 4800 tonnellate/anno di rifiuti speciali, più una stazione di trasferenza da 10.400 tonnellate annue (di cui nel 2022 si è richiesto il raddoppio), più circa 2000 tonnellate/annue di rifiuti urbani assimilabili.
Cave Marra Ecologia, Zona Industriale Nardò-Galatone. La stessa Società è autorizzata all’esercizio di un secondo impianto di recupero rifiuti speciali, autorizzato dalla Provincia di Lecce nel 2018, per un totale complessivo di 2.000 tonnellate annue, di cui recentemente è stato richiesto un potenziamento.
Ecom S.A. Galatina. La Società è stata autorizzata recentemente a compostare scarti ligneo-cellulosici per un totale di 75.000 tonnellate/anno.
Ambiente e Riciclo, Galatina, S.P. 47. Autorizzata dalla Provincia al trattamento di rifiuti speciali derivanti da costruzioni e demolizioni per circa 35.000 tonnellate/anno, con voltura dalla Società Salento Riciclo.
Progest, Galatone, Zona Industriale Galatone-Nardò. Autorizzata nel 2017 al trattamento di rifiuti urbani e speciali, ha richiesto di recente un potenziamento delle capacità trattate di rifiuti urbani e speciali per circa 39.000 tonnellate annue.
Bianco Igiene Ambientale, Zona Industriale Galatone-Nardò. La società è stata recentemente autorizzata a gestire rifiuti speciali con stazione di trasferenza per circa 68.000 tonnellate annue.
Da questi dati derivano alcune importanti considerazioni:
- a) Nella Provincia di Lecce ed in Puglia in generale è saltato qualunque tentativo di attuare una razionalizzazione nella gestione dei rifiuti, in attuazione dei principi comunitari e nazionali di “autosufficienza” (in ogni bacino si dovrebbe tendere ad un sostanziale equilibrio tra produzione e capacità di trattamento dei rifiuti, riducendo le importazioni e le esportazioni dei rifiuti stessi), e di “prossimità” (ogni rifiuto va trattato nell’impianto più vicino, evitando il più possibile i trasferimenti);
- b) La disapplicazione sostanziale da parte della Provincia dei compiti di localizzazione degli impianti, previsti dal D.Lgs. 152/06, ed il recente Piano dei Rifiuti Speciali della Regione a maglie larghe, che ratifica la situazione esistente rinunciando ad ogni razionalizzazione degli impianti di trattamento, stanno causando una generale deregolamentazione nel settore, che ostacola la tracciabilità dei rifiuti ed agevola traffici illeciti;
- c) La tendenza a proporre (ed approvare) impianti in cui si trattano indifferentemente rifiuti urbani, come la forsu, e rifiuti speciali anche pericolosi, oltre che in contrasto con la normativa di settore (vietato miscelare rifiuti pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi, ai sensi dell’art. 187 D.Lgs. 152/2006) contribuisce alla perdita della tracciabilità dei rifiuti e apre la strada alle illegalità.
Per sottolineare la gravità del fenomeno in corso e la necessità di un deciso cambio di rotta da parte delle autorità preposte alla pianificazione, alle autorizzazioni ed ai controlli degli impianti (Regione, Province, Comuni, Arpa, Asl) basti considerare che, se la produzione media annua di rifiuti speciali in Italia è di circa 2,5 tonnellate pro capite (circa 147 milioni di tonnellate per 59 milioni di abitanti), nei soli Comuni di Galatina e Galatone si concentra una capacità di trattamento di almeno 600.000 tonnellate anno, corrispondente ad una capacità media di circa 15 tonnellate per abitante e per anno!
Ci rifiutiamo di pensare che i nostri amministratori accettino consapevolmente di trasformare il nostro territorio in un ricettacolo nazionale di rifiuti speciali, come purtroppo sta avvenendo. Ci attendiamo pertanto un conseguente sussulto di orgoglio, con il recupero della corretta programmazione ed immediate contromisure rispetto ai fenomeni in atto».
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