Attualità
Galatina: sciopero e sit-in alla Minermix
Il 6 febbraio nuovo incontro della task force regionale. I rappresentanti sindacali di Fillea Cgil, Filca Cisl e FenealUil di Lecce chiedono garanzie per la salvaguardia dei posti di lavoro

Sciopero e sit-in dei lavoratori della Minermix, questa mattina, davanti alla sede dello stabilimento di Galatina.
Al loro fianco i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria Fillea-Cgil, Filca-Cisl e FenealUil Lecce, che già nei giorni scorsi avevano proclamato lo stato di agitazione del personale e annunciato azioni di protesta contro la procedura di licenziamento collettivo decisa dall’azienda di calce e derivati, il cui principale committente è l’ex Ilva di Taranto, oggi Acciaierie d’Italia.
Hanno sostenuto la protesta anche la segretaria generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi, la segretaria generale della Cisl Lecce, Ada Chirizzi e il coordinatore territoriale della Uil Lecce, Mauro Fioretti.
In vista del nuovo incontro della task force regionale, convocato per il prossimo 6 febbraio, i sindacati chiedono garanzie per la salvaguardia dei posti di lavoro e invitano i vertici aziendali a rivedere la propria posizione.
“Ribadiamo il nostro secco ‘no’ alla decisione di chiudere l’attività e mandare a casa i lavoratori perché altre soluzioni sono possibili”, dichiarano i Segretari provinciali Luca Toma (Fillea), Raimondo Zacheo (Filca) e Paola Esposito (FenalUil). “Gli investimenti che il Governo ha previsto per il colosso siderurgico di Taranto consentiranno di far ripartire anche l’indotto nel corso dell’anno, per cui non capiamo le ragioni di questa scelta di questa fuga improvvisa.
Continueremo con lo stato di agitazione del personale, oggi abbiamo previsto il blocco dell’attività lavorativa per tutti i turni ed organizzato un sit-in di protesta. Auspichiamo che si arrivi a un accordo-ponte per il ricorso agli ammortizzatori sociali, ma solo per il tempo strettamente necessario a contenere questa fase di crisi aziendale, perché con l’impennata dei costi dell’energia e delle materie prime, non possiamo gravare ulteriormente su queste famiglie.
Le Istituzioni siano al nostro fianco – concludono – e ci aiutino a trovare una soluzione che possa garantire il futuro di queste 59 famiglie”.
Attualità
Papa Leone XIV
Il nuovo Pontefice è Robert Prevost, primo americano a salire sul Soglio di Pietro

Il nuovo Papa è l’americano Robert Prevost, si chiamerà Leone XIV.
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Prevost era considerato come un papabile “di compromesso”, tra quelli che potrebbero riuscire nel difficile compito di unire le diverse e spesso contrastanti anime di una Chiesa cattolica che sta attraversando grandi cambiamenti.
La sua carriera inizia ufficialmente nel 1977, quando è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, nella città di Saint Louis (Missouri).
I voti solenni arrivano il 29 agosto 1981.
Studente presso la Catholic Theological Union di Chicago, si è diplomato in Teologia.
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Alle 18,08, le campane di tutte le chiese suonano a festa: è arrivata la fumata bianca!
Il Conclave al secondo giorno e alla quarta votazione ha scelto il nuovo Papa.
Piazza San Pietro è in festa mentre cresce l’attesa per l’annuncio del nome del Pontefice.
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Attualità
Sentenza pro OLC, il sindaco di Tricase: «Non faremo ricorso»
«Chiederemo un incontro agli imprenditori e ragioneremo sulla fattibilità dell’intervento. Insieme, vedremo il da farsi»

Dopo la pubblicazione della sentenza del Tribunale amministrativo che ha bocciato il parere negativo del Comune di Tricase rispetto la riconversione dell’ex complesso industriale Adelchi ad opera della OLC, abbiamo rintracciato telefonicamente il sindaco Antonio De Donno.
Il primo cittadino a specifica domanda risponde: «Non faremo ricorso».
E aggiunge: «Chiederemo un incontro agli imprenditori e ragioneremo sulla fattibilità dell’intervento. Insieme, vedremo il da farsi».
Il primo cittadino infine precisa: «La sentenza non autorizza in automatico tutte le richieste dell’azienda, ha comunque rimandato il pallino al Comune di Tricase che, ovviamente, stando alla decisione dei giudici, non potrà negare l’autorizzazione per i motivi che hanno portato al ricorso Tar».
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