News & Salento
Pensioni post mortem: l’INPS corre ai ripari
Avviate operazioni di accertamento dell’esistenza in vita per contrastare il fenomeno della riscossione indebita di rate di pensione a seguito dell’omissione delle comunicazioni di decesso del pensionato
L’Inps, per contrastare il fenomeno della riscossione indebita di rate di pensione a seguito dell’omissione delle comunicazioni di decesso del pensionato, ha da tempo avviato operazioni di accertamento dell’esistenza in vita sull’intero territorio nazionale.
In base ai risultati di tale operazione, ai soggetti individuati l’Istituto ha inviato una comunicazione con allegato un bollettino MAV precompilato con l’importo da restituire.
A tutt’oggi, la percentuale di coloro che hanno rimborsato il debito in un’unica soluzione o che hanno richiesto una rateizzazione, è pari a circa il 27%.
Nello specifico, su circa 24mila lettere inviate sono stati pagati 4.344 MAV e sono stati inseriti in procedura 571 piani di rateizzazione con un recupero totale pari a circa 6,8 milioni di euro.
Oggi, il meccanismo di trasmissione dei decessi si ritiene in sicurezza, grazie anche al rafforzamento della pressione esercitata sui Comuni da parte dell’Istituto, anche se possono permanere casi in cui il difetto di comunicazione da parte dei Comuni, avvenuto in passato prima del consolidarsi della trasmissione telematica, possa determinare ancora indebite riscossioni di prestazioni pensionistiche.
In effetti, dal 2009, anno in cui si è consolidato il sistema di trasmissione telematica dei decessi, il tempo medio di trasmissione della certificazione da parte dei Comuni è diminuito di oltre 20 giorni, passando dai 37,5 del 2009 ai 10,1 giorni del 2012.
L’attività investigativa diretta alla scoperta e alla repressione di queste frodi è generalmente attivata dalle strutture dell’Inps, che forniscono alle autorità competenti gli elementi necessari all’apertura delle indagini: nel corso del 2012, l’attività di contrasto da parte delle forze dell’ordine ha determinato ben 615 denunce, 14 arresti (che fanno parte delle 9mila persone denunciate e delle oltre 40 arrestate complessivamente nell’anno appena terminato) e l’accertamento di oltre 12,6 milioni di euro di prestazioni riscosse indebitamente.
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Attualità
Sant’Isidoro, demolito vecchio fabbricato a due passi dal mare
Per anni ha ospitato la sede della Pro Loco. “Liberato” così l’orizzonte della marina. il sindaco Pippi Mellone: «L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione»
È stato finalmente demolito nei giorni scorsi nella marina di Sant’Isidoro il vecchio edificio in muratura a pochi metri dal mare, che ha ospitato per molti anni la sede della locale Pro Loco e il punto di soccorso estivo.
Un’autentica “bruttura”, del tutto incompatibile con la bellezza naturalistica del luogo, al pari di altre costruzioni (il comune di Nardò ne ha già abbattute altre tre, realizzate su aree demaniali in questo segmento di litorale) e di fenomeni di abusivismo edilizio e di compromissione dei contesti naturalistici che hanno mortificato la costa negli scorsi decenni.
L’intervento, eseguito (al termine di un lungo iter autorizzativo) da un raggruppamento temporaneo di imprese, rientra nel più ampio intervento di riqualificazione paesaggistica integrata della fascia costiera della marina, progettato dall’arch. Antonio Vetrugno e finanziato con 1,3 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), già in corso da circa un anno e mezzo.
La demolizione del fabbricato, peraltro, ha incontrato e superato lo “scoglio” giudiziario di un ricorso al Tar da parte della Pro Loco.
Il giudice amministrativo, con una pronuncia del dicembre scorso, ritenendo non sussistente una proroga della concessione demaniale vantata dalla Pro Loco, ha ritenuto prevalente l’interesse pubblico all’ultimazione dei lavori di riqualificazione su quello privato (peraltro, ingiustificato) alla conservazione dello status quo.
«L’ennesimo mostro ambientale spazzato via dalla nostra rivoluzione», ha commentato con un post su Facebook il sindaco Pippi Mellone, «abbiamo speso un po’ di tempo in più, perché c’è stato qualche ostacolo di troppo. Ma abbiamo spazzato via, come sempre, anche quello. Adesso abbiamo liberato il panorama, il lungomare, le albe e i tramonti di Sant’Isidoro dal cemento e dalle brutture. Al suo posto, a poca distanza, una struttura polifunzionale in legno, ecosostenibile, che ospiterà il pronto soccorso. Stiamo demolendo i mostri ereditati dal passato e stiamo costruendo la città del futuro. Col cuore, come sempre. Ora anche Sant’Isidoro diventerà bellissima!».
Il progetto di riqualificazione, adesso, potrà essere ultimato. Prevede la realizzazione di aree per il parcheggio e di aree per la fruizione dei pedoni (con l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione), l’eliminazione di altri manufatti, di spianamenti, scivoli e del piccolo molo a servizio delle imbarcazioni, un intervento di rinaturalizzazione ambientale con ripascimento delle superfici sabbiose della zona, oltre che la pulizia dalla vegetazione infestante e il recupero delle condizioni ambientali dell’inghiottitoio (o “spunnulata”) presente sul lungomare.
Nasceranno, inoltre, una struttura per la sosta e un tratto di pista ciclabile per favorire la mobilità sostenibile.
Un’altra struttura in legno è stata ultimata e destinata a nuova sede della Proloco e a punto di pronto soccorso estivo.
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