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Cronaca

Morti bianche: non si può più restare a guardare

Oltre all’indignazione e allo sgomento dinanzi a tale situazione resta incomprensibile ed inaccettabile che, in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, dove i processi lavorativi sono ormai informatizzati ed automatizzati, si possa ancora morire come continua ad accadere con tragica frequenza

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Cinque lavoratori morti ogni due giorni.


17 ogni settimana.


75 ogni mese.


Per comprendere meglio le dimensioni della questione è sufficiente consultare i freddi numeri.


L’incidente avvenuto martedì mattina in un cantiere edile a Matino, nel nostro Salento, incidente in cui è stato coinvolto un pensionato di 69 anni, rappresenta il secondo caso di infortunio sul lavoro in provincia di Lecce nel giro di pochi giorni.


Il 29 agosto scorso, infatti, un imprenditore edile di 66 anni era caduto all’interno della sua abitazione a Ugento mentre era impegnato ad eseguire lavori di ristrutturazione.


In entrambi i casi gli incidenti sono stati provocati da una caduta dall’alto che, nel settore dell’edilizia, è la causa principale di infortunio sul lavoro che molto spesso risulta mortale.


Intervenire senza indugi è doveroso anche alla luce della tragedia di Brandizzo, in Piemonte, dove qualche giorno fa cinque operai hanno perso la vita mentre lavoravano sui binari della linea ferroviaria Milano–Torino.


I dati diffusi dall’Inail sulle denunce di infortunio mortale arrivate nei primi sei mesi dell’anno delineano un quadro drammatico. I casi di incidenti mortali sul lavoro, da a gennaio-giugno 2023 sono 450.


Oltre all’indignazione e allo sgomento dinanzi a tale situazione resta incomprensibile ed inaccettabile che, in una società tecnologicamente avanzata come la nostra, dove i processi lavorativi sono ormai informatizzati ed automatizzati, si possa ancora morire come continua ad accadere con tragica frequenza.

Ecco perché Donato Congedo, presidente del Comitato Consultivo Provinciale INAIL di Lecce e Segretario Territoriale CISL Lecce chiede al Prefetto di Lecce di convocare al più presto la riunione dell’Osservatorio Provinciale sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro al fine di proporre ed adottare iniziative volte a contrastare il fenomeno delle morti bianche.


Il tempo in questa delicatissima battaglia non ci è alleato.


È necessario e non più rinviabile anche adottare una strategia nazionale, come sollecitato dal Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra, ripartendo dal tavolo aperto presso il Ministero del lavoro ed individuando le linee politiche e le risorse da impegnare per fermare la strage delle morti bianche.


A cominciare dalla dotazione messa a disposizione dal PNRR, senza dimenticare l’avanzo di circa un miliardo di euro che ogni anno viene dirottato dal bilancio dell’Inail alla contabilità dello Stato.


Sono, queste ultime, risorse di lavoratori e imprese che in quell’ambito devono restare allo scopo di finanziare progetti, aumentare le coperture assicurative ed incrementare le rendite destinate alle vittime di infortuni e alle loro famiglie.


«Occorre di certo rafforzare l’esercito di ispettori e medici del lavoro puntando a concretizzare un coordinamento permanente tra lspettorato Nazionale del Lavoro (INL) e Aziende Sanitarie Locali (ASL) migliorando le verifiche ispettive in qualità, quantità e frequenza», ha aggiunto Congedo, «cosí come di pari passo è necessario varare un modello di qualificazione delle imprese, attraverso la patente a punti, per determinare l’accesso alle gare di appalto, in particolare quelle pubbliche, sulla base della regolarità delle imprese in merito al rispetto delle normative, della legalità e della correttezza dei contratti di lavoro».


Bisogna poi intervenire in modo efficace sul versante della prevenzione attraverso azioni concrete: «Rafforzamento del ruolo della rappresentanza in tutti i contesti e settori lavorativi, potenziamento delle competenze e della formazione dei RSPP e garanzia di una partecipazione effettiva e costante degli RLS/RLST, inserimento all’interno dei programmi scolastici, almeno partendo dalle scuole superiori di ogni tipo, della materia “Salute e Sicurezza sul Lavoro”: le ragazze e i ragazzi di oggi saranno i lavoratori e gli imprenditori del domani».


«Dobbiamo agire e dobbiamo farlo in fretta anche nel nostro territorio, senza ulteriori indugi», conclude Donato Congedo, «e dobbiamo farlo perché questa situazione non può e non deve essere considerata né ineluttabile né irreversibile. Ciascuno, nel suo ruolo, è chiamato a dare il proprio contributo».


Castrignano del Capo

Auto in fiamme, muore conducente

Dopo aver perso il controllo dell’auto è precipitato in una scarpata sulla strada provinciale 274

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Sirene spiegate in direzione Castrignano del Capo in serata, attorno alle 19, per soccorrere il conducente di un’auto in fiamme.

I sanitari però non hanno potuto fare alcunché.

Dopo aver perso il controllo dell’auto, per cause da chiarire, sulla 274, poco prima dello svincolo per Leuca, il conducente è precipitato in una scarpata e la vettura ha preso fuoco.

Le lamiere hanno bloccato il malcapitato, che è morto carbonizzato. Sono intervenuti il 118 partito dall’ospedale di Tricase ed i vigili del fuoco del Distaccamento di Tricase. Sul posto anche le forze dell’ordine.

I lavori proseguono in serata: le fiamme hanno distrutto il veicolo al punto da renderlo irriconoscibile. Dopo oltre un’ora si è risaliti al modello di vettura, una Citroen Saxo. Ancora non identificato il conducente: sorge addirittura il dubbio si possa trattare di una donna. Le indagini ripartiranno dal numero di telaio della macchina

Notizia in aggiornamento

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Castrignano del Capo

Imbarcazione in difficoltà, salvati 83 migranti al largo di Castro

Nonostante le cattive condizioni meteo e il mare tutt’altro che calmo, grazie all’intervento della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto tutti sono stati tratti in salvo

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Fiamme Gialle e della Guardia Costiera, allertati dalla sala operativa del Roan di Bari, in azione nella notte per salvare le persone a bordo di un’imbarcazione in difficoltà nell’Adriatico meridionale, al largo di Castro.

Operazioni concluse alle 5,30 con lo sbarco e l’accoglienza per 83 persone migranti provenienti da Iran, Iraq e Afghanistan giunti a bordo del motoveliero portato nel porto di Leuca dai militari.

Gli operatori di Protezione Civile e Croce Rossa hanno subito prestato aiuto a donne e bambini e messo al riparo tutti i profughi.

Nonostante le cattive condizioni meteo e il mare tutt’altro che calmo, grazie all’intervento della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto tutti sono stati tratti in salvo e in breve tempo si è potuto procedere al trasferimento presso il centro di prima accoglienza.

 

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Casarano

Brutto incidente nel centro di Casarano: un codice rosso

Coinvolte due auto in via Corsica: un suv finisce contro il concessionario Renault, ma è una 500 ad avere la peggio, con la conducente ferita seriamente

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Attimi di paura in pieno centro abitato questo pomeriggio a Casarano dove si è registrato un brutto incidente stradale.

Il sinistro è avvenuto in via Corsica ed ha visto coinvolte due vetture. Rocambolesco l’impatto tra una Fiat 500 ed un suv Range Rover. Con la prima vettura a patire le conseguenze peggiori ed il suv che è invece finito contro il concessionario Renault che si trova sul posto.

Necessario l’intervento del 118 che ha preso in carico una donna, residente a Gallipoli ma di origini albanesi: si tratta della conducente della 500. La malcapitata è stata trasportata in codice rosso per via di una sospetta frattura del bacino.

 

Le forze dell’ordine, una volta effettuati i rilievi, hanno lavorato al ripristino della sicurezza dell’area ed alla rimozione dei mezzi interessati.

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