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Casarano

Non fate torto a Gianmarco

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Se c’è un fenomeno, tra i tanti, che sta caratterizzando il nostro tempo, questo è sicuramente il volontariato. Lo spirito di questo fenomeno è veramente alto: è un’attività libera e gratuita, svolta per ragioni private e personali che possono essere di solidarietà, di giustizia sociale, di altruismo o di qualsiasi altra natura. Generalmente è rivolta a persone che si trovano in difficoltà, ma può anche essere rivolta alla tutela della natura e degli animali o alla conservazione del patrimonio artistico e culturale.


Uno dei suoi ingredienti fondamentali è sicuramente la spontanea volontà dei cittadini che cercano così di contribuire alla risoluzione di problemi non risolti, o non affrontati, o mal gestiti dallo Stato o dalla società. Ma, come in ogni cosa o attività fatta dall’uomo, non tutto è lucente, pulito ed ordinato così come nella teoria. Capita così che Gianmarco, ragazzo dolcissimo, 17enne affetto da tetraparesi spastica, sia titolare di un buono emesso dalla Provincia di Lecce, che gli avrebbe dovuto consentire di prender parte ad un campo estivo organizzato dall’Associazione “Il Sole” di Taurisano.


Gianmarco, purtroppo, non è in grado di fare quasi nulla senza l’aiuto diretto di un assistente, compreso quindi anche quando si parla di esigenze “intime”. Teoricamente il bando della Provincia contemplerebbe anche situazioni come questa, prevedendo la possibilità di concordare con la struttura la partecipazione della madre di Gianmarco, che, dal canto suo, ha provveduto a farne formale richiesta nei tempi e nei modi previsti dal bando stesso. Immaginate quindi la scena: arriva il primo giorno del campo estivo, Gianmarco e la madre si preparano ed aspettano il pulmino; il pulmino arriva ma… il solerte e zelante autista vieta alla madre di Gianmarco di salire a bordo perché “non prevista” (ed avrebbe anche avuto da ridire sulla carrozzina, che avrebbe preferito fosse stata del tipo elettrico per consentirne così un trasporto più comodo senza l’impiccio di doverla fissare).


A questo punto appare evidente l’inadeguatezza del servizio offerto dall’Associazione “Il Sole”, afferma in una nota ufficiale la dott.ssa Francesca Nicoletti del Tribunale dei Diritti del Malato, “questa struttura non solo non è stata in grado di attuare tutte le condizioni del bando, non consentendo alla madre di partecipare al campo, ma ha anche reso un servizio non adeguato poiché non ha messo a disposizione degli utenti un pulmino sufficientemente attrezzato”. In tutta questa storia, che ovviamente lascia il solito amaro in bocca che si avverte quando si ha a che fare con simili faccende, non sappiamo tra l’altro che fine abbia fatto quel buono della Provincia, e cioè se l’Associazione “Il Sole” lo abbia comunque incassato; non sarà stata sicuramente una cifra eclatante, però, come dire, sarebbe una questione di buon gusto evitarne quantomeno la riscossione.

Ma se dietro le necessità di chi soffre ogni giorno si verificano episodi spiacevoli come questo, che rischiano di minare la credibilità del movimento del volontariato, c’è anche chi, veramente in maniera gratuita, offre i propri servizi da anni e senza risparmiare in disponibilità e spirito di abnegazione. Sono certamente tanti, così come sono tante le Associazioni. Tra tutte, parliamo dei volontari della Croce Rossa, uomini e donne comuni. A Casarano sono oltre un centinaio e operano in un preziosissimo affiancamento alla struttura ospedaliera del “Ferrari”.


Il loro presidente è il prof. Giacinto Pettinati, già primario della Divisione di Cardiologia dello stesso Ospedale, mentre chi li coordina è l’ispettore Alessandro Valeri, ex Colonnello Pilota dell’Aeronautica Militare, che da quando non indossa più la divisa opera senza sosta in questo settore. Accanto ed intorno a loro, come detto, uomini e donne che sacrificano il proprio tempo libero e che indossano la tuta azzurra invece che andare a fare shopping. Come Antonio Malerba, uno tra i primi del gruppo e sicuramente quello che ha prestato più ore di servizio. Lui è di Supersano e di mestiere fa l’operaio in un’azienda di servizi, ma dal 2005 ha deciso di dedicare buona parte della sua vita al volontariato. Sposato e con un figlio, in questi pochi anni ha prestato qualcosa come 2.700 ore di servizio, compresi festivi e “super festivi”, intervenendo con la stessa passione e disponibilità tanto negli incidenti, quanto nelle calamità, impiegando anche giorni dalle proprie ferie pur di riuscire ad essere sempre in prima linea. Oggi, in quest’articolo, dopo aver parlato delle disavventure di Gianmarco, non vogliamo tracciarvi il profilo di un eroe, ma solo quello di un simpatico omone di 40 anni che, come molti suoi colleghi e colleghe, crede nel servizio quotidiano e gratuito al proprio prossimo, contribuendo a realizzare… l’altro volto del volontariato, quello sano, lontano dai tornaconto economici, quello a cui tutti noi dobbiamo dire: Grazie!


Antonio Memmi


Casarano

Him Co, 73 lavoratori salentini col fiato sospeso

Sono quelli dello stabilimento di Casarano. L’azienda, che produce suole anche per grandi marchi, è rimasta senza commesse. Nessun accordo su ammortizzatori sociali e incentivo all’esodo. I sindacati: “Proposte insufficienti e che penalizzano i lavoratori salentini”

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Tutto rinviato al Ministero del Lavoro.

Su incentivo all’esodo e ricorso al contratto di solidarietà, salta al momento l’accordo tra organizzazioni sindacali e Him Co Industry.

Fumata nera dunque dopo l’incontro di ieri, che si è tenuto nella sede principale di Fossò (Venezia) ed in collegamento con lo stabilimento di Casarano.

L’azienda calzaturiera produce suole per grandi marchi e che occupa complessivamente 277 persone,  73 dei quali nel Salento.

Nel periodo compreso tra maggio e luglio ha perso una grossa commessa: da qui la necessità di garantire la sopravvivenza della società, dal punto di vista aziendale, attraverso il ricorso all’incentivo all’esodo ed agli ammortizzatori sociali.

LA CRISI

L’azienda ha avviato la procedura di licenziamento collettivo già da qualche settimana, una procedura che mette a rischio complessivamente 63 posti di lavoro.

Effetto, secondo l’azienda, tanto del contesto economico internazionale quanto dell’affermarsi di nuovi modelli di business.

Nel primo caso è stata la guerra tra Russia e Ucraina a dare un brutto colpo al settore del lusso (segmento all’interno del quale opera l’azienda calzaturiera): 20mila paia di scarpe solo per la perdita di quei due mercati.

Al momento le previsioni, molto aleatorie, prevedono una ripresa del comparto nella seconda metà del 2025.

Le vendite da tre anni seguono un andamento negativo: 50 per cento dei volumi di produzione da 400mila paia di scarpe a 190mila paia nel giro di pochi anni.

Il mutamento del modello di business mette poi in crisi le aziende complete come Him Co (in grado di gestire integralmente il business calzature): oggi è sempre più richiesta una specializzazione industriale, visto che i marchi sempre di più vogliono gestire direttamente la distribuzione e controllare il mercato.

CONTRATTO DI SOLIDARIETÀ

Azienda e sindacati hanno trovato un punto di incontro nella necessità di azzerare le espulsioni di personale, ricorrendo al contratto di solidarietà (per effetto del quale tutti i dipendenti rinunciano a quote di stipendio per evitare i licenziamenti collettivi).

L’accordo proposto dall’azienda prevedeva una perdita oraria mensile pari al 24% a tutti i lavoratori (full-time e part-time) per almeno un anno. Ci sarebbe stato poco o nulla da contestare se non fosse per un dettaglio: il peso maggiore del sacrificio richiesto ai dipendenti dello stabilimento di Casarano, rispetto a quelli di Fassò.

Una solidarietà differenziata” che mal si concilia con lo spirito del contratto collettivo aziendale proposto.

«Inoltre abbiamo chiesto di conoscere prima il piano industriale, per capire dove porterà questa crisi, dichiarata come strutturale e non congiunturale, alla fine del percorso», spiegano  Franco Giancane (Filctem Cgil Lecce), Sergio Calò (Femca Cisl Lecce) e Fabiana Signore (Uiltec Uil Lecce), «abbiamo rilevato, inoltre, che appare quanto mai strano che si rinnovino ai primi di aprile i contratti a tempo determinato (mentre allo stesso tempo si chiudono i contratti con scadenza a dicembre) e poche settimane dopo si arriva addirittura a parlare di esuberi ed ammortizzatori sociali».

La riunione si è perciò conclusa con il mancato accordo e con la richiesta d’incontro al Ministero.

INCENTIVO ALL’ESODO

Him Co ha già avviato la procedura di licenziamento collettivo.

La proposta di accesso all’incentivo all’esodo, inteso come non opposizione al licenziamento, è ritenuta dai sindacati «non soddisfacente e non performante»: appena 4 mensilità a chi accetterà il licenziamento entro il 31 luglio; solo 3 stipendi in caso di firma del licenziamento al 30 settembre; due mensilità a quei dipendenti che dovessero accettare il licenziamento entro novembre; una sola mensilità ai lavoratori che dovessero restare in azienda fino al 31 gennaio.

A chi dovesse maturare i requisiti di accesso alla pensione entro marzo 2026, è stato proposto un incentivo di tre mesi se manifesteranno la volontà di essere licenziati entro marzo 2025.

Tutti accordi tombali, ossia che faranno cessare qualsivoglia diritto o pretesa nel rapporto tra azienda e lavoratori all’atto della firma. L’ipotesi di accordo è stata dunque rigettata dai sindacati.

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Attualità

Le offerte di lavoro della settimana

Il 14° Report settimanale di Arpal Puglia, Ambito Territoriale di Lecce. In provincia 569 posti di lavoro disponibili. Ecco come candidarsi

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Nel quattordicesimo Report settimanale delle offerte di lavoro, che precede la celebrazione della festa dei lavoratori del primo maggio, si contano 185 annunci, per un totale di 569 posti disponibili.

In cima il settore turistico con 271 posizioni aperte: in testa vi è la costa ionica (95 posti disponibili), seguita da quella adriatica (75), dal Capo di Leuca (69), dall’entroterra (27) e da Lecce e nord Salento (5).

Nel comparto edile, i posti a disposizione sono 111; tre in quello delle pulizie e multiservizi.

Si trovano 12 posizioni nel settore trasporti e riparazione veicoli; 35 nel commercio; 16 nel settore amministrativo e informatico e 4 in quello pedagogico.
Nella sanità privata e nei servizi alla persona, sono 25 le figure richieste.

Si prosegue con 20 offerte nel settore agricolo, agroalimentare e ambiente; 10 nelle telecomunicazioni; 10 nel settore bellezza e benessere; 32 nel tessile-abbigliamento-calzaturiero; 4 nell’industria del legno e 16 nel metalmeccanico.
Sono numerose anche le opportunità di lavoro diffuse dalla rete europea dei servizi per l’impiego Eures.
Le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it e sono diffuse anche sulla pagina FacebookCentri Impiego Lecce e Provincia“, sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l’impiego.
Le candidature possono essere trasmesse tramite Spid direttamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it.

In alternativa, possono essere accolte via mail o allo sportello presso gli uffici, aperti dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16,30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

PER LEGGERE IL 14° REPORT ARPAL PER LA PROVINCIA DI LECCE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE CLICCA QUI

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Casarano

Calcio, Casarano: ora si fa dura!

Rossoazzurri sconfitti a Manfredonia e ora sesti in classifica e fuori dai play off. Si decide tutto all’ultima con le Serpi che dovranno battere il Bitonto in lotta per la salvezza e sperare in buone notizie da Altamura – Matera

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MANFREDONIA-CASARANO 2-1

Reti: st 85′ Gjonaj (C), 90′ Babaj (M), 90’+5′ Giacobbe (M)

“In cauda venenum” per il Casarano, sconfitto dal Manfredonia nei minuti di recupero, dopo aver giocato in dieci (Cerutti espulso al 9′ st per doppia ammonizione).

Era addirittura passato in vantaggio con Gjonaj a cinque minuti dal termine, per l’entusiasmo, di lì a poco svanito, del manipolo di tifosi rossoazzurri, giunti dal lontano Salento.

Per due domeniche consecutive gli uomini di mister Laterza escono dal terreno di gioco battuti da imperdonabili distrazioni nella coda dell’incontro, fatale riedizione della zona Cesarini.

Doveva essere il rush finale verso la migliore posizione per i play-off, con partite neanche tanto proibitive, e invece le Serpi si sono intorpidite nonostante i primi tepori.

Domenica è atteso al Capozza il Bitonto che spera nei play-out, mentre il Matera ha inserito la freccia del sorpasso e preso il quinto posto utile in griglia.

Potrà il Casarano riguadagnarlo vincendo nell’ultima giornata?

Stavolta non dipenderà solo dalla propria volontà, ma anche dal risultato di (udite, udite!) Altamura-Matera.

Quest’anno il girone H si è rivelato degno di un film di Hitchcock, ma il Casarano ci ha molto messo del suo come protagonista.

Giuseppe Lagna

*nella foto (Antenna Sud), l’illusoria rete del vantaggio di Gjonaj
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