Attualità
Taviano: il cimitero sarà ampliato
Svolta storica per la Città dei Fiori: per risolvere l’atavica emergenza tumulazioni, progetto per oltre un milione e 250 mila euro

Se il progetto, come pare, sarà firmato, sarà una svolta storica nella città dei fiori. Si porrà finalmente fine all’atavica emergenza tumulazioni.
“L’ampliamento del cimitero riveste per noi”, hanno spiegato il sindaco Carlo Portaccio ed il consigliere delegato ai servizi cimiteriali Leonardo Tunno, “carattere di urgenza in quanto già da tempo per le tumulazioni ci si è dovuti rivolgere alla disponibilità delle cappelle private (in particolare la “Società Operaia di Mutuo Soccorso). L’amministrazione Comunale in tal senso ha deliberato uno specifico atto di indirizzo al RUP (Responsabile Unico del Procedimento) per la redazione del Progetto Preliminare per l’ampliamento del cimitero”. Questo in sostanza in dettaglio i contenuti dei lavori che presto partiranno per allargare il camposanto comunale come ci hanno spiegato i responsabili politici ed i professionisti incaricati del progetto. L’ampliamento cimiteriale dovrà essere dimensionato per soddisfare il fabbisogno civico di almeno sei lustri, tenendo conto dei periodi di tumulazione ed inumazione prescritti per legge. L’ampliamento cimiteriale dovrà prevedere la realizzazione di campi di inumazione per una superficie di almeno il 3 % della superficie lorda destinata alle tumulazioni. L’ampliamento dovrà prevedere il raccordo architettonico e funzionale con l’attuale sviluppo del cimitero adeguando i locali-servizi esistenti ed eventualmente integrandoli, prevedendo comunque un’idonea Sala del Commiato, secondo quanto prescritto dalla L.R. n. 34/2008. Il progetto definitivo/esecutivo dovrà contenere apposito Regolamento Comunale di disciplina delle attività funebri, necroscopiche, cimiteriali e di polizia mortuaria, ai sensi dell’art. 7 della L.R. n. 34/2008 e ss.mm.ii. Il progetto preliminare dovrà essere redatto anche in osservanza delle disposizioni – e dovrà contenere la documentazione – di cui all’art. 12 della L.R. n. 3/2005, in modo che l’approvazione del progetto preliminare comporti adozione della variante allo strumento urbanistico generale ai fini dell’imposizione del vincolo preordinato all’esproprio. Il progetto preliminare dovrà contenere una planimetria in scala 1:500 con lo sviluppo del cimitero attuale e quello di progetto nonché con il riporto dell’attuale perimetro del vincolo cimiteriale e quello di progetto. L’ampliamento deve essere improntato al risparmio nel consumo di suolo e si dovrà tenere in debito conto l’esigenza dei familiari di prendere diretto e fisico contatto con il luogo di sepoltura in condizioni di comodità, decoro e sicurezza. L’ampliamento dovrà prevedere la realizzazione di cappelle, edicole e simulacri gentilizi oltre a spazi/edifici destinati alle pubbliche sepolture. Il progetto dovrà valutare l’adeguamento dell’esistente stanza del custode e/o la possibilità di realizzare altro locale da destinare a tale scopo o altri affini. Il costo complessivo di progetto dovrà essere contenuto nell’importo massimo di € 1.250.000,00 (compreso oneri per esproprio e somme a disposizione dell’Amministrazione).
Attualità
Aggressioni a personale sanitario, riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica
Nell’ambito della riunione saranno oggetto di esame le iniziative già intraprese e sarà aggiornato l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale

Prosegue incessantemente l’impegno corale di Prefettura, ASL, Forze dell’Ordine, Ordini professionali e Terzo Settore nella prevenzione e contrasto dell’odioso fenomeno delle aggressioni al personale sanitario e parasanitario, spesso sommerso, che non solo compromette l’incolumità e la serenità di medici, infermieri e operatori, ma danneggia anche l’intera collettività, minando la fiducia nel sistema di cura e mettendo a rischio la qualità e la continuità dell’assistenza.
Numerose sono state le iniziative sinergiche avviate con l’obiettivo di mitigare il fenomeno, a cominciare dal potenziamento , da parte di ASL, delle misure strutturali e tecnologiche di difesa passiva presso i nosocomi e i punti di continuità assistenziale , tra cui il “sistema tagliacode” ed il ricorso alla vigilanza privata, fino ad arrivare all’attivazione in via sperimentale , su impulso del Prefetto Natalino Manno, della progettualità con l’Associazione Nazionale Polizia di Stato per il contributo dei volontari al servizio di accoglienza, assistenza ed informazione in favore degli utenti e dei familiari degli stessi presso le sedi dei medici di continuità assistenziale.
Gli esiti delle citate iniziative saranno oggetto di esame nell’ambito della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica convocato per domani, mercoledì 3 settembre, alle ore 11,15, alla presenza del Direttore Generale Asl e del 118, dei vertici delle Forze di Polizia, dei Presidenti degli Ordini professionali dei Medici e degli Infermieri, nonché dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.
L’incontro rappresenterà altresì l’occasione per un aggiornamento circa l’andamento statistico del fenomeno a livello provinciale.
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Attualità
Rifiuti dall’auto, tolleranza zero
Per chi li getta dai veicoli in corsa. Plastic Free Onlus plaude alle nuove norme che prevedono multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, anche l’arresto. Consentito come prova l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private

Plastic Free Onlus accoglie con favore il Decreto-Legge n. 116, entrato in vigore in agosto, che introduce un inasprimento senza precedenti delle sanzioni per chi getta rifiuti dai veicoli.
La nuova normativa non solo prevede multe fino a 18mila euro e, nei casi più gravi, l’arresto, ma consente anche l’utilizzo delle immagini delle telecamere pubbliche e private come prova per colpire i trasgressori, eliminando la necessità della contestazione immediata.
«Si tratta di un passo avanti fondamentale nella lotta contro una delle pratiche più vergognose e dannose per il nostro ambiente e la nostra comunità», dichiara Luca De Gaetano, presidente e fondatore di Plastic Free Onlus, associazione dal 2019 nella sensibilizzazione contro l’inquinamento da plastica e rifiuti abbandonati, «l’incremento delle sanzioni deve funzionare da deterrente reale: ci aspettiamo che i trasgressori non restino impuniti ma vengano perseguiti, così da lanciare un messaggio chiaro a tutti e porre fine a questo malcostume».
Il nuovo quadro normativo distingue tra diversi livelli di gravità: dalla sanzione amministrativa fino a oltre mille euro per i rifiuti minori, all’ammenda penale per i rifiuti non pericolosi, fino all’arresto per abbandono in aree protette o zone di particolare pregio ambientale. Previste anche sanzioni accessorie come la sospensione della patente e, per le violazioni più gravi, la confisca del veicolo, con particolare attenzione ai mezzi aziendali utilizzati per smaltimenti illeciti.
Plastic Free Onlus ricorda i risultati ottenuti in sei anni di attività: oltre 8.700 appuntamenti di raccolta organizzati, più di 4,6 milioni di chilogrammi di plastica e rifiuti rimossi dall’ambiente, una rete di oltre 1.100 referenti locali e la collaborazione con centinaia di comuni italiani, grazie al progetto “Comune Plastic Free”.
«Da sempre lavoriamo per far comprendere quanto un gesto apparentemente piccolo, come gettare un mozzicone o una bottiglietta dal finestrino, abbia conseguenze enormi sul piano ambientale, paesaggistico e sanitario», prosegue De Gaetano, «questa stretta normativa, unita all’uso intelligente delle tecnologie di videosorveglianza, è la dimostrazione che il cambiamento è possibile se si uniscono sensibilizzazione, impegno civico e strumenti legislativi efficaci».
Con queste nuove disposizioni, Plastic Free auspica un deciso cambio di rotta: più controlli, più responsabilità individuale e una netta riduzione di quei comportamenti incivili che da troppo tempo deturpano le città e la natura.
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Attualità
Lavoro, domanda e offerte
Trentesimo Report di Arpal Puglia: 631 posizioni aperte nel Leccese

Il 30° Report settimanale di ARPAL Puglia disegna un mercato del lavoro in crescita per un totale di 184 offerte lavorative e 631 posizioni aperte.
In questo inizio di settembre, il settore con maggiori opportunità è sempre quello turistico con 132 lavoratori ricercati soprattutto lungo la costa ionica. Segue il comparto sanitario e servizi alla persona che propone 113 posti di lavoro.
Bene anche il settore delle costruzioni con 79 posti disponibili, il settore delle telecomunicazioni che presenta 60 opportunità, industria e settore metalmeccanico con 59 e il settore del commercio con 54.
Sale il settore riparazione veicoli e trasporti con 45 lavoratori ricercati, seguito dal comparto amministrativo-informatico che registra 29 posizioni.
Seguono il settore tessile – abbigliamento – calzaturiero (TAC) con 25 posizioni aperte, il settore agroalimentare con 17 opportunità, il settore pedagogico e istruzione con 6 profili professionali ricercati.
Chiudono il settore delle pulizie e multiservizi, bellezza e benessere, e artigianato, rispettivamente con due, quattro e una posizione aperta.
A completare il panorama occupazionale c’è una posizione riservata agli iscritti alle categorie protette art.18 e quattro posizioni riservate a persone con disabilità, secondo la legge 68/99. Il report segnala, inoltre, cinque tirocini formativi attivi e una serie di proposte di lavoro e formazione all’estero, promosse attraverso la rete EURES che sostiene la mobilità professionale a livello europeo.
Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.
Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego. Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.
CLICCA QUI PER LEGGERE IL 30° REPORT ARPAL – AMBITO DI LECCE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE
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