Attualità
L’integrazione che vorremmo
Dal Marocco alla Francia dopo quasi 20 anni vissuti a Tricase. La testimonianza di Yassine che ci racconta Parigi dopo gli attentati della notte tra il 13 e il 14 novembre

Yassine è nato in Marocco, 32 anni fa. È musulmano, vive e lavora a Parigi, ma se gli chiedete da dove viene, risponde dall’Italia. Quando gli domandiamo quanti anni ha vissuto da noi, la sua voce trasmette tutto l’orgoglio di un italiano lontano dalla sua terra. E con la gioia di un ragazzino che conta i giorni che lo separano dal suo compleanno, nasconde (a stenti) la nostalgia e ci racconta che “il 3 marzo 2016, la mia famiglia festeggia i 20 anni in Salento”. Una vita: “A Tricase ho ancora la residenza, ma ho soprattutto i miei parenti: la mia casa”.
Oggi Yassine abita alla periferia di Parigi, a pochi chilometri dal centro della città, dove si reca tutti i giorni per lavoro. Ha vissuto lo sgomento degli attentati terroristici da vicino e convive tuttora con le turbolenze di questi giorni.
“La sera degli attentati”, ricorda, “di fretta come ogni giorno, nella routine della città, ho raggiunto i mezzi pubblici dopo il lavoro, ma sono stato bloccato assieme alle altre persone dalla polizia. Non ci hanno spiegato cosa era successo, per non creare panico. All’inizio ho pensato ad uno sciopero: ci ho messo due ore ad arrivare a casa. Ma avevo notato qualcosa di strano, infatti, rincasato, ho appreso dalla tv cosa stava accadendo. Man mano ho realizzato che tutto quello che vedevo sarebbe potuto accadere nel quartiere dove lavoro. Come me, penso che abbiano immaginato la stessa cosa in tanti, e il giorno dopo è calata una incredibile tristezza sulla città”.
Yassine è in Francia da due anni, ma non aveva mai visto una Parigi così: “Privata del suo sorriso, la gente ha provato a reagire subito. I parigini sono gente forte, si sono fatti coraggio l’un l’altro, non volevano rassegnarsi a restare in casa. Ci siamo detti che saremmo dovuti uscire, tornare alla nostra vita. Ma l’aria che si respirava era davvero pesante e la polizia continuava ad invitarci a non lasciare le nostre abitazioni. Così, tra controlli in ogni angolo e negozi chiusi, il giorno dopo gli attentati, la città è rimasta deserta. Dalle 18 non c’era più nessuno in giro. Sembrava il coprifuoco: è stato un sabato assurdo. Nei giorni seguenti qualcuno non si è presentato al lavoro, anche tra i miei colleghi”.
Il senso di sconforto dal quale la città prova a riprendersi, è quello che lo pervade se prova a trovare una spiegazione a tutto ciò: “Questa situazione mi rattrista, ancor più se penso che chi dà vita a queste barbarie lo fa in nome di un testo sacro come il Corano che parla di come vivere una vita esemplare, nel rispetto della famiglia, delle amicizie e della vita altrui. Io sono un musulmano molto moderno e mi sono sempre sentito in linea con l’essenza della cultura araba e dell’Islam stesso, che nella storia sono stati l’avanguardia dello sviluppo dell’umanità e non hanno mai avuto a che fare con odio e terrorismo”.
Odio e terrore che sono invece il pane quotidiano di chi condanna un mondo come il nostro, come quello di Yassine, che sotto la minaccia di questi tristi giorni, non nasconde di aver vacillato in alcuni momenti, pensando di muovere verso un posto più sicuro. “Ci sono stati degli attimi in cui ho considerato l’ipotesi di andare via. In fin dei conti questa in Francia per me è stata una seconda emigrazione, legata a motivi economici. Qui però mi trovo bene perché il lavoro viene apprezzato, la gente volenterosa viene valorizzata e si riesce a costruire una vita dai propri piccoli sforzi. È qualcosa che purtroppo in Salento non ho trovato e che mi ha portato lontano”.
È proprio a proposito della nostra realtà locale che, dai problemi internazionali, stringiamo il campo al nostro piccolo, alle nostre comunità di paese ed alle forme di discriminazione che, velate o meno, viviamo tutt’oggi. E Yassine ne ha un’idea chiara, non sminuisce il razzismo, anzi ce ne da una sua precisa lettura: “Soprattutto nei nostri piccoli paesi di provincia, il razzismo non nasce sempre per colpa delle persone. È la cattiva informazione a seminare odio ed a spingere a denigrare il diverso. La gente, presa dalla crisi e da problemi come quelli del mondo del lavoro, finisce per farsi convincere che chi viene da lontano è la causa di tutti i suoi mali: non si accetta che uno straniero possa avere un buon lavoro e vivere una vita dignitosa. Queste credenze spingono il razzismo oltre ogni confine: anche nel mio Paese d’origine molti marocchini sono razzisti nei confronti di altri popoli “svantaggiati”. Un cambiamento lo possiamo portare noi giovani. È in noi la speranza per un domani diverso. Io, ad esempio, sogno un futuro che vada oltre la pace: il mio desiderio più grande è di vedere un giorno i popoli del mare, come venivano chiamati quelli del Mediterraneo, scambiarsi conoscenze e culture, vivere al meglio l’opportunità di integrazione che oggi ci è concessa”.
Vivere una vita un po’ come di quella di Yassine, in cui il senso di appartenenza brucia nel petto ma i confini, fuori dalle mappe, non hanno alcun peso. Le differenze sono occasioni di crescita e principi d’incontro.
Lorenzo Zito
Appuntamenti
A Vaste (di Poggiardo) ricordano Alfio, Filadelfio e Cirino
Entrambi i genitori furono barbaramente martirizzati. I tre fanciulli vennero educati dapprima da Evodio da Bisanzio e, successivamente, dal Sacerdote cristiano Onesimo. I loro nomi, le cui radici presentano…

Aria di festa a Vaste (frazione di Poggiardo) per i Santi patroni Alfio, Filadelfio e Cirino, i tre Martiri vissuti nel III secolo.
I tre fratelli nacquero nella Città dei Prefetti, nel III secolo. Dai nobili natali, discendevano da Benedetta di Locuste e dal principe Vitale (o Vitalio), padre di quattro figli (la primogenita fu madre del martire Erasmo).
Entrambi i genitori furono barbaramente martirizzati. I tre fanciulli vennero educati dapprima da Evodio da Bisanzio e, successivamente, dal Sacerdote cristiano Onesimo. I loro nomi, le cui radici presentano eminentemente una derivazione ellenistica, evidenziano tre significati ben precisi: Alfio (di carnagione chiara), Filadelfo (amico del fratello), Cirino (piccolo signore). La breve vita terrena dei tre Santi si concluse in modo tragico: furono martirizzati per la loro fede Cristiana a Lentini, in Sicilia, nel 253 d.C.
La Novena in onore dei Santi Martiri, quest’anno è titolata “La Vita è un Viaggio”, (avviata il 1° maggio con l’intronizzazione dei Santi e seguita, il giorno dopo, da “Il Miracolo della vita” che si concretizza nelle braccia di una madre con la dott.ssa Adriana Carluccio che si racconta…) prosegue sabato 3 maggio con “Un Cuore che ha R-imparato a battere”: nei corridoi degli ospedali comprendi che la vita non è una gara ma una benedizione. Il dott. Stefano Primitivo si racconta…
Domenica 4, “Lungo la via che percorsero i Martiri”: alle 18,30: Pellegrinaggio e Santa Messa al Pozzo dei Martiri.
Lunedì 5, “Se ognuno di noi vedesse nel prossimo il riflesso di Dio, pensate che ci sarebbe ancora bisogno di barconi?”: la Dott.ssa Katia Botrugno si racconta…
Martedì 6, “Chiusi dentro”: viaggio nelle carceri italiane. La prof.ssa Alba Monti si racconta…
Mercoledì 7, “Vite spezzate: la tua morte è per me, per noi la più grande ingiustizia». L’avv.ssa Maria Cristina Rizzo si racconta…
Giovedì 8, “Non sono stati mamma e papà ad adottare me, ma sono stata io con il passare dei giorni, dei mesi e deglianni ad adottare loro”. Mina Monteduro si racconta…
Si entra nel vivo delle celebrazioni venerdì 9 maggio: alle 8,30: Santa Messa della vigilia; alle 19,30, la processione per le vie del paese.
Al termine, lo spettacolo itinerante della Salento Street Band, Artisti di Strada e il Dj Nico Monteduro.
Sabato 10, solennità dei Santi Patroni Alfio, Filadelfio e Cirino, Sante Messe alle 8, 11 e 19 (in piazza, celebrata da don Antonio Tondi, parroco di Collepasso).
Nel corso della giornata presterà servizio la Grande Orchestra di Fiati Lirica Sinfonica di Terra d’Otranto Città di Lecce, diretta dal Maestro Giancarlo Perrone.
Attualità
Taurisano e la Festa del SS Crocifisso ed il grande spettacolo
Oggi, 3 maggio, il concerto degli Audio 2, noti al grande pubblico anche per la loro stretta somiglianza al compianto Lucio Battisti. Sul palco, un altro grande esponente della musica partenopea: il percussionista Tony Esposito…

Taurisano rinnova l’appuntamento con la tanto attesa Festa del Santissimo Crocifisso: un’occasione di fede, cultura e anche grande spettacolo che unisce la comunità in un’atmosfera unica.
Quella di quest’anno, promette di essere un’edizione speciale che anuncia emozioni forti.
Sabato 3, presso la Cappella del SS. Crocifisso, Sante Messe alle 8 e alle 10. Alle 11 traslazione della venerata immagine del SS. Crocifisso nella Chiesa SS. Apostoli San Pietro e Paolo dove sarà celebrata la Santa Messa alle 18,30.
Alle 19, la processione per le vie del paese.
Nel corso della giornata presterà servizio il Gran Concerto Bandistico Associazione “G. Verdi” di Taurisano.
In cartellone, per sabato 3 maggio, il concerto degli Audio 2, alla ribalta negli anni ’90 e duemila e noti al grande pubblico anche per la loro stretta somiglianza al compianto Lucio Battisti. Sul palco, con i due artisti napoletani,un altro grande esponente della musica partenopea: il percussionista Tony Esposito con la sua inconfondibile energia.
Dopo il concerto, nell’Area So What, street food, birra artigianale e DJ set con Manuele Arhgirò.
Attualità
Casarano Calcio: voce ai commericanti ed alla gente
Le voci, i commenti, la gioia dei tifosi e dei commercianti di Casarano per la Serie C

ESCLUSIVA
INSERTO CASARANO IN SERIE C, scaricalo cliccando sul link a seguire:
https://www.ilgallo.it/wp-content/uploads/2025/04/Inserto-Maggio_Casarano-Serie-C.pdf
di Giuseppe Lagna
Gianni Toma (Toma Orologi)
«Felice della grande stagione e del ritorno del Casarano tra i professionisti, sarà volano economico per l’intera città. Gioisco anche per aver contribuito al rilancio della squadra alcuni anni fa».
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Annalisa Giorgino (Civico 16 Abbigliamento)
«Sono molto contenta per la vittoria del campionato, che porterà notorietà alla città e incremento alle attività commerciali».
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Agostino Malorgio (Enjoy Pizza Restaurant)
«Sono sicuro che la promozione del Casarano in serie C darà lustro anche all’economia e alla socialità nella città, con vantaggi anche nelle attività di ristorazione».
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Alessandro Venneri (Libreria Dante Alighieri)
«Sicuramente la risalita del Casarano nei professionisti apporterà ampi riflessi in tutte le attività del territorio, comprese quelle sportive e culturali».
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Paolo Mele (Bar Betitaly)
«Con il ritorno del Casarano nel professionismo tutta la città deve essere soddisfatta, perché è noto che il calcio può rappresentare occasione di ripresa in ogni ambito sociale».
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Aldino Antonaci (Trattoria La Pergola)
«Dopo quasi un trentennio di alti e bassi, siamo riconoscenti all’impegno del presidente Antonio Filograna Sergio per aver riportato il Casarano in serie C, questo avrà certamente ripercussioni positive in ogni settore dell’economia cittadina».
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Alessandra Costa (Costa Confezioni)
«Per me che son cresciuta al seguito del Casarano con mio padre Gigi è stata una grande gioia e spero che la serie C riporti la città agli splendori sociali ed economici di un tempo».
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Leonardo Scorrano (Buffetti Computer Store)
«Come recita lo striscione apposto al mio negozio, si è trattato di una continuità tra l’epoca di Mesciu Ucciu Filograna e suo nipote Antonio. Tutto questo non potrà che assicurare vantaggi all’economia della Città e del comprensorio».
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Giovanna D’Agnello Crazy Tabacchi e Servizi online)
«Finalmente! La Serie C è un’altra cosa. Il salto di categoria ce lo siamo meritato tutti. In particolare, noi tifosi. Dico “noi” perché, oltre ad occuparmi della rivendita dei biglietti per le partite nella mia tabaccheria, sono un’assidua frequentatrice della curva. Quando abbiamo potuto cantare “ce ne andremo in Serie C”, in curva erano tanti gli occhi gonfi. La terza serie darà lustro alla città e, ne sono sicura, anche l’economia casaranese se ne gioverà. Sono felice anche per i calciatori, ne ho conosciuti molti e sono tutti bravi ragazzi. Così come sono felice per il presidente, se lo merita. Domenica 4 maggio al Capozza ci sarà il pienone e sarà gremita anche la Curva Sud.
Faremo una grande festa, questo è sicuro!».
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