Attualità
Casarano per il Ferrari: “Proviamoci”
A rischio chiusura? Oltre 10mila firme da recapitare a Bari allo scopo di far capire che Casarano ed il suo ospedale hanno tutte le carte in regola per continuare a vivere

Proviamoci! Potrebbe essere questo il titolo dell’avventura che il comitato “pro-Ferrari” sta affrontando ormai da mesi e che giunge ad uno snodo importante, il culmine di un’attività di approntamento che ora vede Bari come prossimo target da conquistare. Per capire però cosa in realtà stia accadendo, bisogna, come sempre, fare un passo indietro, riassumendo brevemente cosa è accaduto a Casarano ed al suo “Ferrari”. A Casarano c’è un ospedale; quando nacque era un centro di vera eccellenza, con una pletora di Primari scelti fra i migliori sul territorio nazionale che, uno per ogni “unità operativa”, fecero grande quest’ospedale di provincia che ovviamente diventò riferimento per tutto il sud Salento.
Ma la prima Repubblica non è un’invenzione di Checco Zalone ed è stato un cancro che lentamente ha consumato di tutto e, fra le tante cose, anche il gioiellino casaranese. E allora gli sprechi, i primari bravi che vanno via, sostituiti dalle solite nomine per meriti politici ed il lassismo compiacente di parte del personale, hanno reso “normale” un ospedale in realtà era speciale e quindi, all’arrivo dei tagli scriteriati, fatti da quel Vendola che vinse le elezioni cavalcando proprio i malumori legati al progetto sanitario di Fitto (ma facendo in realtà peggio di lui) questa normalità inevitabilmente si paga.
E Casarano, che nel frattempo aveva perso qualunque traccia di propria donna o uomo politico a livello centrale, è stato via via spogliato sino al rischio (tutt’altro che remoto) che possa del tutto chiudere. Naturalmente in questi ultimissimi anni, mentre già i venti funesti di chiusura soffiavano forte, si è pensato bene di spendere quasi 5 milioni di euro per ristrutturarlo e più di 14 milioni di euro per costruire ed attrezzare un intero 4° lotto; ma questa è un’abitudine tutta italiana: lavori pubblici per far girare i soldi (leciti ed illeciti). L’attualità invece parla di calcoli astrusi per misurare quanto produttivo sia il reparto di maternità rispetto all’omologo di Gallipoli per decidere (in questa sorta di guerra tra poveri) quale dei due dovesse essere soppresso. Il Governatore “Ponzio Emiliano” ha deciso di non decidere ed ha rinviato la decisione a Roma (con la concreta probabilità quindi che a chiudere siano entrambe). Il comitato pro-Ferrari invece, un comitato civico perfettamente trasversale a livello politico e presieduto con competenza dall’avvocato Emanuele Legittimo, ha deciso di muoversi con una petizione che, nell’arco di pochi giorni, ha quasi raggiunto diecimila firme; firme che ora verranno recapitate proprio a Bari allo scopo di far capire che Casarano ed il suo ospedale hanno tutte le carte in regola per continuare a vivere. Ottimo quindi il lavoro del Comitato ed eccellente la risposta dei cittadini finalmente partecipi nella vita della propria città ma… la politica dov’è? Si sono mossi ovviamente i politici locali, anch’essi in maniera trasversale, e lo hanno fatto anche tutti quelli dei comuni del circondario ma… che fine hanno fatto quelli che, ad ogni campagna elettorale, vengono a stringere le mani ed a fare le loro patetiche promesse? Quale di essi (ad eccezione in verità del Sen. Costa che ha almeno firmato la petizione ed ha promesso impegno) ha presentato un atto scritto, ha parlato di Casarano in quelle stanze di Roma dove si decide il futuro del nostro territorio? Sia chiaro che non è certo un discorso di schieramenti, perché tutti, con ugual sensibilità politica, si sono disinteressati di Casarano e del Ferrari e se per partorire bisognerà fare una quarantina di Km, pazienza… nessuno di loro è di Casarano, nemmeno se ne accorgerebbero.
Antonio Memmi
Attualità
Forno crematorio a Caprarica di Lecce? «Si valutino benefici e costi»
Il consigliere regionale Basile (FdI), a margine della Commissione Ambiente: «Non esiste un’emergenza tumulazioni, quindi, non vedo benefici a fronte dei “costi” ambientali»

Continua a far discutere la possibile realizzazione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce.
Questa volta registriamo l’intervento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Dino Basile, a margine della riunione della Commissione Ambiente
«La scelta della cremazione è una scelta personale, a volte dettata anche da motivi economici», premette Basile, «quindi non si può essere a favore o contro la pratica funeraria, ma è evidente che la costruzione di un forno crematorio a Caprarica di Lecce, una comunità di poco più di 2.200 persone, qualche riflessione su costi e benefici la impone».
«Oggi in Commissione Ambiente», racconta, «non è stato neppure possibile entrare nel merito del possibile inquinamento, perché l’ARPA ha sostenuto di non aver ancora visionato il progetto, ma ci siamo soffermati sugli aspetti legislativi esistenti, ma mai attuati».
Nel 2008, infatti, il Consiglio regionale approvò una legge in in materia di attività funeraria, cremazione e dispersione delle ceneri, che prevedeva l’adozione di un programma che definiva anche la localizzazione dei forni crematori, in assenza di questa, però, e nonostante siano passati 17 anni, la richiesta di costruire nuovi impianti è andata avanti in molti centri pugliesi, un po’ a macchia di leopardo.
«Difficile, nel caso di Caprarica», aggiunge il consigliere regionale, «limitarsi a sollecitare l’attuazione di una legge regionale, che pure è necessaria. In questo caso ci sarebbe da chiedersi: se i costi di dover sopportare nelle vicinanze del centro abitato i fumi (anche controllati) della cremazione siano giustificati a fronte di una situazione dove non vi è un’emergenza tumulazione, visto che mi risulta che vi siano loculi a sufficienza per ospitare nuovi decessi».
Insomma, peer dirla come Basile, sarebbero giustificati solo laddove vi è un’emergenza: «Faccio un esempio: io non sono favorevole (tout-court) ai dissalatori, perché andrebbe fatta una programmazione ma, di fronte a un’emergenza, per alleviare la sete degli agricoltori, sarei favorevole anche alla costruzione. In questo caso, però, chiediamocelo: vi è un’emergenza?».
Attualità
Seconda Giornata della Legalità a Marittima

Riceviamo e pubblichiamo
🎗 2^ GIORNATA DELLA LEGALITÀ 🎗
📍 Presso il giardino della Bottega Equo-Solidale Marittima
📅 18 Luglio 2025
🕣 Ore 20:30
Ci ritroviamo insieme per ricordare la Strage di Via D’Amelio e per rinnovare il nostro impegno collettivo per la giustizia, la memoria e la legalità.
🌱 Interverranno: 🔹 Avv. Francesco Capezza – Responsabile presidio Libera di Casarano
🔹 Nadia Rizzello – Presidente Associazione Angelica Pirtoli
✨ Al termine della serata, condivideremo un piccolo rinfresco con prodotti provenienti dalle terre confiscate alla mafia – un gesto semplice, ma potente, che parla di riscatto e speranza.
Vi aspettiamo per fare memoria, costruire coscienza, e tessere insieme una comunità più libera.
📬 Info: esmarittima@libero.it
📞 338 7768095
Con il patrocinio della Pro Loco Acquaviva Marittima, del Comune di Diso e del Coordinamento Libera Lecce.
Attualità
Terzo Settore, c’è la legge regionale
Ritenuta una delle più evolute d’Italia per principi e valori. Gli oltre 8.600 enti, 45mila operatori e 250mila volontari, hanno ottenuto il riconoscimento di attori primari nella programmazione e definizione di politiche, strategie e azioni

Giornata storica quella di ieri per il Terzo Settore pugliese!
Con l’approvazione della Legge regionale, a detta di molti, una delle più evolute d’Italia per i principi e i valori che in essa sono inverati, il Terzo Settore, con i suoi oltre 8.600 enti, gli oltre 45mila operatori e 250mila volontari, ha ottenuto il riconoscimento di attore primario nella programmazione e definizione di politiche, strategie e azioni.
Si potranno, finalmente, superare approcci emergenziali e categorizzanti e restituire centralità alle persone, ai loro affetti, alle reti di riferimento, e soprattutto al diritto di progettare la vita di individui e comunità, secondo i propri tempi, desideri e condizioni.
Questa legge proietta il Terzo Settore dentro una più ampia dimensione del welfare.
Esso diventa principio attivo nel legare le relazioni tra cittadini, istituzioni, attori economici e territori in un’alleanza generativa, fondata sulla corresponsabilità e sull’amministrazione condivisa.
Il Forum del Terzo Settore Puglia esprime profonda soddisfazione per un traguardo che impegna i volontari a contribuire con ancora maggiore convinzione alla definizione delle linee guida sull’amministrazione condivisa, quale strumento fondamentale per rendere la legge pienamente attuativa e realmente trasformativa.
Perché, insomma, non resti solo una delle tante buone intenzioni o promessa non mantenuta.
Al Forum del Terzo Settore della Puglia aderiscono: ACLI, A.D.A., Adiconsum, AGESCI, AICS, ANFFAS, ANOLF, ANPAS, ANSPI, ANTEAS, ARCI, ASC, ASI, AUSER, AVO, CNCA, Comunità Emmanuel, Confcooperative Federsolidarietà, Consorzio Opus, CRI Croce Rossa Puglia, CSAIN, CSEN, CSI, ENDAS, Fidas, GRUPPI Vincenziano, Italia Nostra, Legacoop Sociali, Legambiente, MCL Movimento Cristiano Lavoratori, MODAVI, UISP, Uneba, UNPLI Pro Loco Puglia.
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