Galatina
Galatina: chi dopo il Commissario?
Tutto da decidere. Tentativi di coalizione al centro e nel centrodestra. Il Pd con Antonio De Matteis?

Mentre Guido D’Aprea è impegnato a portare a termine il suo lavoro di Commissario prefettizio alla guida di un Comune (rimasto orfano del sindaco Cosimo Montagna e della sua amministrazione di centrosinistra dopo le dimissioni del primo cittadino) e che sbanda paurosamente tra i tornanti di un possibile dissesto economico, le forze politiche locali cominciano a confrontarsi ed organizzarsi in vista della tornata elettorale di primavera.
Ad oggi la situazione, su tutti i fronti, è ancora abbastanza fluida e aperta a diverse soluzioni.
Il Partito Democratico prova a ricostruire dalle ceneri e potrebbe ripresentarsi con una lista civica. Per quanto riguarda il candidato sindaco, dopo che i rumors hanno indicato insistentemente il nome dell’avvocato Emilio Tempesta, prima consigliere e poi assessore ai lavori pubblici dell’amministrazione Montagna, ora in città rimbalza forte il nome del segretario del circolo cittadino Antonio De Matteis. Le consultazioni comunque sono solo all’inizio.
Stesse consultazioni che si stano succedendo nella costruenda coalizione di centro che vedrebbe coinvolti Socialisti, Udc, i fuoriusciti del Pd e l’associazione Agorà di Collemeto. Tra i papabili candidati alla poltrona di primo cittadino il più accreditato sembrerebbe oggi essere Giampiero De Pascalis già in lista alle Regionali del 2010 con Rocco Palese candidato presidente.
Tentativi di coalizione anche tra i moderati che si riconoscono nell’area di centrodestra. Il lavoro ai fianchi del coordinatore di Forza Italia Antonio Pepe ha fatto sedere al tavolo, oltre al partito degli azzurri, Fratelli d’Italia, i Conservatori e Riformisti (CoR) di Raffaele Fitto, Area Popolare e Azzurro Popolare oltre ad alcune associazioni locali. L’obiettivo è quello di arrivare uniti alle urne. Proprio per questo sembra aver perso consistenza la candidatura a sindaco proprio di Antonio Pepe a favore di un nominativo esterno alle forze in campo che possa fare da collante tra le parti. Nel caso in cui il tentativo non dovesse andar a buon fine e Forza Italia dovesse scendere in campo solo con la sua lista, invece, il candidato sarebbe proprio il coordinatore del partito fondato da Berlusconi.
Prevista anche la presenza di Rifondazione comunista che ripresenterebbe come candidata la sua leader Roberta Forte.
I 5 Stelle, invece, sono impegnati a fare sintesi tra le due anime cittadine che compongono il movimento, solo dopo l’eventuale accordo su una linea comune si deciderà per il candidato sindaco.
Non è esclusa, infine, la presenza di altre liste civiche e quindi di altri candidati sindaco espressione di quella società che non si riconosce tra i partiti in campo.
Attualità
Maria Antonietta I di Puglia
È in primo luogo necessario elaborare una strategia di massima che riguarda, per così dire, una più profonda capacità di comprendere, anticipare e soddisfare le attese e le potenzialità del territorio e un aumento del numero dei corsi di laurea e dei dipartimenti, ossia di quelle che una volta (sino al 2010) si chiamavano facoltà….

Unisalento, ecco la prima rettrice
Maria Antonietta Aiello: «Per me motivo di orgoglio diventare la prima rettrice: non ho dubbi che altre ce ne saranno, perché non c’è alternativa a un futuro di reali pari opportunità»
La professoressa sarà rettrice per il sessennio 2025-2031.
Al primo turno il voto pesato per ciascuno dei tre candidati ammessi alla procedura elettorale era stato: Maria Antonietta Aiello, 338,269; Luigi Melica, 278,944; Salvatore Rizzello, 138,239.
Dopo il ritiro degli altri due candidati, ovvero il direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche Luigi Melica e il direttore della Scuola superiore ISUFI Salvatore Rizzello, i voti della comunità accademica si sono indirizzati in blocco, infatti, sull’attuale prorettrice vicaria e ordinaria di Tecnica delle Costruzioni al Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione. Di Marzi (Cosenza), sarà dal prossimo 1° novembre, a prendere il testimone dal rettore Fabio Pollice.
La vera sfida del futuro
di Hervé Cavallera
Il 2025 è un anno importante per l’Università del Salento. Da non molto sono trascorsi i festeggiamenti per il suo 70° anno di vita ed è stato appena eletto, nella persona della prof.ssa Maria Antonietta Aiello, il suo 11° rettore, anzi la prima Rettrice di Unisalento.
Il primo rettore, e inoltre fondatore dell’Università, fu Giuseppe-Codacci-Pisanelli (nel 1955 rettore del Consorzio Universitario Salentino, dal 1956 al 1976 rettore dell’Università di Lecce), quindi Saverio Mongelli (1976-1979), Mario Marti (1979-1981), Alberto Sobrero (1981-1983), Donato Valli (1983-1992), Angelo Rizzo (1992-2001), Oronzo Limone (2001-2007) che mutò (2007) il nome da Università di Lecce in Università del Salento, Domenico Laforgia (2007-2013), Vincenzo Zara (2013-2019), Fabio Pollice (2019-2025).
In 70 anni, ovviamente, non solo è cresciuta l’offerta formativa dell’Università salentina (sorta con la Facoltà di Magistero a cui seguì quella di Lettere e Filosofia), ma è cambiato l’intero panorama nazionale.
L’Università di Lecce fu la terza ad esistere, dopo Napoli e Bari, nell’Italia meridionale continentale.
Oggi numerose sono le università statali nelle diverse regioni del Sud, a cui devono aggiungersi quelle non statali legalmente riconosciute e quelle telematiche. Il che, si capisce, comporta una serie di problemi di natura economica, che crescono ulteriormente pensando al numero consistente di studenti del Sud che preferiscono recarsi in università del Centro-Nord e, non ultimo, alla denatalità che riduce il numero dei giovani.
Mantenere al meglio l’esistente è ciò che diventa immediatamente evidente per chi assurge alla carica rettorale.
Ma “mantenere”, in una realtà sempre più complessa, concorrenziale e globalizzata, non è invero sufficiente. Nel mondo della flessibilità, non si mantiene: si sviluppa. Occorre crescere ulteriormente e divenire sempre più concorrenziali.
Sotto tale profilo il compito che attende la Rettrice, non è affatto facile.
È in primo luogo necessario elaborare una strategia di massima che riguarda, per così dire, una più profonda capacità di comprendere, anticipare e soddisfare le attese e le potenzialità del territorio e un aumento del numero dei corsi di laurea e dei dipartimenti, ossia di quelle che una volta (sino al 2010) si chiamavano facoltà.
Al tempo stesso è opportuno migliorare la qualità dell’assistenza studentesca, dei servizi che si offrono.
Basti pensare agli alloggi, ai collegamenti, alla viabilità, alle mense universitarie.
Si tratta di una serie di obiettivi che – una volta raggiunti – farebbero risaltare l’immagine di una università dinamica, accorta ai bisogni del presente e del territorio, volta all’innovazione.
E’ opportuno che per raggiungere tutto questo la Rettrice sia coadiuvata da uno staff efficiente e coeso.
Certo, quello che si è indicato pare necessario e tuttavia non facile da conseguire in quanto comporta in primo luogo una serie di interazioni con il mondo politico ed economico abbastanza complesse. Soprattutto non sono trascurabili, ad avviso di chi scrive, i dati già rilevati connessi alla denatalità e alla volontà giovanile di spostarsi altrove, anche fuori d’Italia, in vista di una più proficua occupazione dopo aver conseguito la laurea.
Alla luce di quanto sopra il problema diventa allora quello di rendere appetibile – mi si passi il termine – Unisalento.
Affinché questo sia, bisogna tornare ad essere quello che l’università ha voluto essere nel suo significato pieno, come del resto è attestato dalla storia.
Certo, è il luogo ove studiare le discipline che consentono di acquisire le conoscenze e le competenze di base della propria professione per il bene personale e del prossimo, ma in primo luogo è un centro di ricerca di alta cultura.
Solo puntando alla realizzazione di uno stimolante centro di ricerca è possibile dare veramente vita ad una università.
Si tratta, insomma, di mettere totalmente da parte sia l’idea di un mero titolificio sia quella di un’azienda che offre pure velleitarie illusioni.
Un centro di ricerca, con docenti scientificamente qualificati, sarebbe certamente in grado di diventare punto di riferimento dell’utenza studentesca e quindi motore di crescita territoriale proprio perché in sé garante della serietà e della qualità degli studi.
In un momento storico in cui prevale l’innovazione è evidente che solo un serio approfondimento nei diversi campi dello scibile umano può diventare forza attrattiva e positivamente propulsiva.
Come scrive Dante nel Canto VI del Paradiso, grande merito dell’imperatore Giustiniano fu quello di aver tolto dalle leggi, nel suo Corpus iuris, «il troppo e ‘l vano».
Ecco: il compito della Rettrice Maria Antonietta Aiello (e ciò in realtà vale per ogni università) è di snellire le lungaggini burocratiche e di puntare sull’essenziale, ossia sull’apporto di docenti veramente all’altezza del presente, che siano in grado di contribuire, ognuno per il proprio settore scientifico-disciplinare, allo sviluppo della ricerca nazionale e internazionale. Infatti, solamente rendendo ancor di più l’Università del Salento un polo di eccellenza scientifica non soltanto i giovani sarebbero indotti ad iscriversi, ma essa diventerebbe un notevole centro di promozione dell’intero territorio.
Tutto questo, si comprende bene, non si realizza in un batter d’ali e richiede lungimiranza e capacità di costituire un corpo docente di rilievo. È ciò che si augura alla Rettrice neoeletta in un momento storico in cui l’Occidente sembra scivolare nei vaniloqui e nell’asservimento alla tecnologia.
Aradeo
Notti sicure: controlli interforze a Galatina e Aradeo
Polizia di Stato e Polizia Locale impegnati in un servizio straordinario di controllo del territorio nei centri storici e nelle zone frequentate dai più giovani nelle ore notturne

In linea con le strategie condivise in sede Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, il Questore della Provincia di Lecce Giampietro Lionetti ha disposto un servizio straordinario di controllo del territorio effettuato da Polizia di Stato e Polizia Locale.
Il servizio straordinario si è svolto nel centro storico di Galatina, interessando le zone che raggruppano i locali della vita notturna e quindi con una maggiore aggregazione di persone, e ha interessato anche il quartiere fieristico, zona più defilata rispetto al centro ma con alta affluenza di frequentatori per la presenza di sale giochi e video lottery terminal e i paesi vicini con una vita notturna vivace.
In particolare, nel centro di Galatina la Polizia di Stato ha controllato degli avventori di un locale di intrattenimento in via Don Tonino Bello e in una sala giochi del quartiere fieristico.
I controlli hanno toccato anche il centro cittadino di Aradeo dove si è registrata una vivace affluenza di giovani nelle zone del centro.
In particolare, gli agenti della Polizia di Stato insieme alla Polizia locale hanno controllato un’attività di “vending machine h24” a mezzo distributori automatici di bevande e snack, attività nota come luogo di aggregazione giovanile e oggetto di specifici controlli di contrasto a fenomeni di illegalità.
Qui e in altri tre bar del centro di Aradeo si è proceduto all’identificazione dei numerosi avventori presenti.
Gli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Puglia Meridionale” di Lecce, integrati dagli agenti del Commissariato di P.S. di Galatina e il personale della Polizia Locale, hanno effettuato 5 posti di controllo, identificato 280 persone e controllato 76 veicoli.
È stata disposta inoltre l’intensificazione dei controlli nelle zone ad alta densità abitativa dove durante l’estate si intensifica il fenomeno dei furti in appartamento, per via di un gran numero di residenti che si spostano nelle abitazioni sulla costa.
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Attualità
Sentenza shock sulla privacy: fb condannata da un tribunale a risarcire un utente
La Corte ha stabilito che questa pratica viola il diritto dell’UE perché porta a una “sorveglianza pressoché permanente della vita privata” anche quando gli utenti non hanno effettuato l’accesso ai propri account Facebook o Instagram….

Sentenza rivoluzionaria sulla privacy: Facebook shock, Meta condannata a risarcirei 5.000 euro a un utente. Colpo basso per il gigante dei social media in materia di protezione dei dati: un tribunale di Lipsia ha ordinato a Meta di pagare 5.000 euro di danni, aprendo la strada a ulteriori cause legali
L’azienda tecnologica americana Meta deve pagare 5.000 euro di danni a un utente di Facebook.
Il tribunale regionale di Lipsia ha giustificato la somma relativamente elevata citando le “gravi violazioni della normativa europea sulla protezione dei dati” commesse dall’azienda attraverso le sue pratiche commerciali.
Al centro delle critiche ci sono gli strumenti di profilazione dell’azienda, che raccolgono e analizzano sistematicamente i dati degli utenti di Facebook.
Questa tecnologia è alla base del business pubblicitario mirato multimiliardario di Meta.
La Corte ha stabilito che questa pratica viola il diritto dell’UE perché porta a una “sorveglianza pressoché permanente della vita privata” anche quando gli utenti non hanno effettuato l’accesso ai propri account Facebook o Instagram.
La Corte critica in particolare il fatto che la sede centrale europea dell’azienda statunitense, con sede in Irlanda, trasferisca dati privati degli utenti in tutto il mondo a paesi terzi, inclusi gli Stati Uniti, dove vengono analizzati “in misura sconosciuta all’utente”.
Ciò che colpisce della sentenza è che i giudici di Lipsia si sono basati esclusivamente sul diritto europeo e non sulle normative nazionali in materia di protezione dei dati.
Nella motivazione la corte ha apertamente ammesso che con questa decisione si è “consapevolmente” assunta il rischio di incoraggiare numerosi utenti di Facebook a intentare cause legali “senza dover dimostrare alcun danno individuale specifico”.
I giudici hanno giustificato il risarcimento relativamente elevato di 5.000 euro con l’utilizzo massiccio, globale e non trasparente dei dati da parte di Meta, nonché con l’elevato valore economico dei dati degli utenti.
Il tribunale ha sottolineato che Meta genera miliardi di profitti con il suo modello di business basato sulla pubblicità personalizzata, il che sottolinea l’importanza dei dati personali per l’azienda.
Nella motivazione della sentenza, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il tribunale ha espressamente sottolineato il rafforzamento del cosiddetto ” private enforcement ” del GDPR, ovvero la possibilità di far rispettare efficacemente le violazioni della protezione dei dati attraverso azioni civili.
In tal modo, il tribunale regionale di Lipsia segue la linea della Corte di giustizia europea, che ha già valutato criticamente l’ammissibilità degli strumenti aziendali di Meta in casi analoghi. Meta ha la possibilità di presentare ricorso contro il verdetto.
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