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Cronaca

«Fu diffamazione»: Galatina, condannato Spoti

L’esponente socialista aveva insinuato dalle pagine di facebook e da quelle di Galatina 2000, un sito web di informazione locale, che durante il suo mandato di vice sindaco, Roberta Forte, esponente del partito della Rifondazione Comunista, avesse ricoperto doppi incarichi e affidato o favorito incarichi ufficiosi all’amico/fidanzato architetto…

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Dopo cinque anni, il processo penale contro Giuseppe Spoti, imputato del reato di diffamazione per aver offeso tra il settembre e l’ottobre del 2014 la reputazione dell’allora vicesindaco di Galatina Roberta Forte, si è concluso con il riconoscimento della colpevolezza di Spoti e la sua condanna a 4 mesi di reclusione ed al risarcimento del danno e delle spese legali in favore della parte civile Roberta Forte.


L’esponente socialista aveva insinuato dalle pagine di facebook e da quelle di Galatina 2000, un sito web di informazione locale, che durante il suo mandato di vice sindaco, l’avv. Forte, esponente del partito della Rifondazione Comunista, avesse ricoperto doppi incarichi e affidato o favorito incarichi ufficiosi all’amico/fidanzato architetto.


La sentenza del Tribunale di Lecce ha accertato che: “Tutte le frasi diffamatorie mosse dall’imputato nei suoi scritti nei confronti della p.c. Forte sono state smentite clamorosamente dalle testimonianze dei numerosi testi ascoltati. Nulla di quanto affermato dall’imputato nei suoi post pubblicati su facebook o sul sito www. galatina 2000 ha trovato positivo riscontro nell’istruttoria”.


Il Tribunale ha quindi accolto pienamente le conclusioni rassegnate dalla parte civile, Roberta Forte, difesa dall’avv. Donato Mellone. L’imputato era difeso dall’avv. Michelangelo Gorgoni.

«La pronuncia del Tribunale di Lecce ha accertato che le frasi espresse da Spoti sono state diffamatorie e lesive della mia reputazione, della mia immagine e della mia dignità», scrive in una nota Roberta Forte, «perché affermavano il falso con l’obiettivo di suscitare riprovazione sociale nei mei confronti. Il Tribunale penale di Lecce, pronunciando la sentenza di condanna nei confronti di Giuseppe Spoti, ha confermato che nessuno può impunemente diffamare una persona accusandola senza alcun fondamento di condotte riprovevoli e peggio ancora illecite, per poi trincerarsi dietro il paravento della critica politica per evitare di essere condannato».


«Mi auguro», aggiunge la ex vice sindaco, «che questa ferma condanna possa insegnare che non è consentito a nessuno gettare fango sugli avversari politici, per minarne la credibilità sol perché non si è in grado di contrastarli sul piano dei progetti, dell’azione politica, dei risultati ottenuti per la collettività».


«Il livore per il proprio risultato politico», conclude Roberta Forte, «non può e non deve sfociare nell’insulto, nel dileggio, nella diffamazione di chi, come me, ha fatto dell’onestà, della coerenza, dell’integrità morale non solo la propria bandiera, ma il metro e lo strumento della propria azione politica».


Cronaca

Incidente sulla Cutrofiano – Maglie

Fiat Punto finisce fuori strada e va sbattere contro un muretto a secco. L’uomo alla guida soccorso dai passanti prima e dai sanitari del 118 dopo non corre pericolo di vita

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Sembra quasi un miracolo che nessuno si sia fatto male seriamente, nell’incidente avvenuto sulla strada che collega Cutrofiano a Maglie.

Ciò che si presentava alla vista dei primi passanti dal luogo del sinistro faceva, infatti, temere il peggio

Una Fiat Punto è finita fuori strada ed ha terminato la sua corsa contro il muretto a secco nelle condizioni che potete verificare dalla foto in alto.

L’uomo alla guida è stato immediatamente soccorso dagli stessi passanti che poi hanno allertato i soccorsi.

Sottoposto alle cure dei sanitari del 118, questi ultimi hanno confermato che non corre pericolo di vita.

L’uomo è stato comunque trasportato in ospedale.

Da verificare le cause del sinistro dopo i rilievi delle autorità competenti.

 

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Cronaca

Rocambolesco incidente nel centro abitato di Tricase

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Incidente stradale con cappottamento nel centro abitato di Tricase (le foto a fine articolo).

Due le vetture protagoniste del sinistro ad un incrocio in via Vespasiano, in prossimità della zona 167.

Si tratta di una Alfa Romeo Giulietta e di una Fiat Panda. Pochi minuti dopo le 16 l’incidente che ha visto la Panda ribaltarsi e restare capovolta sull’asfalto.

Una chiamata ai numeri di soccorso ha portato sul posto un’ambulanza ed il personale della Polizia Locale.

Una delle persone coinvolte è stata soccorsa dal 118. Fortunatamente nessuno dei protagonisti sarebbe in condizioni critiche.

La Polizia Locale, oltre a gestire il traffico, si è occupata dei rilievi utili alla ricostruzione della dinamica e delle responsabilità del sinistro.

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Cronaca

Ubriaco, importuna la ex. Arrestato

L’uomo, in evidente stato di ebbrezza, ha stazionato a lungo sui gradini dell’abitazione della ex compagna suonando ripetutamente il campanello e colpendo la porta con numerosi pugni per poter entrare

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Gli agenti della Sezione Volanti della Questura di Lecce son dovuti intervenire dopo la richiesta di aiuto di una donna, che aveva segnalato al 113 la minacciosa presenza dell’ex compagno nei pressi della propria abitazione.

La vittima aveva segnalato come l’uomo fosse sui gradini delle scale intento a suonare ripetutamente il campanello e a colpire la porta con numerosi pugni per poter entrare.

Giunti sul posto, gli agenti lo hanno individuato ed allontanato immediatamente dal luogo per poi identificarlo.

L’uomo, un 41enne di origine marocchina, già noto alle forze di polizia, evidentemente in stato di ebbrezza, ha riferito di voler vedere a tutti i costi la figlia, avuta da una precedente relazione con la donna che ha chiamato il 113.

A quel punto, i poliziotti lo hanno accompagnato in questura per tutti gli accertamenti.

Nel frattempo, la vittima, che nel 2014 aveva già aveva formalizzato denuncia-querela nei confronti del 41enne, querela poi rimessa, ha denunciato il suo ex compagno per atti persecutori.

Il 41enne, già denunciato d’ufficio nel 2019 per reati inerenti la violenza domestica, è stato arrestato e, su disposizione del P.M. di turno presso il Tribunale di Lecce, posto gli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

  • foto di repertorio
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