Castrignano del Capo
Santa Maria di Leuca, Colonia Scarciglia: giù la maschera… di ferro
L’armatura arrugginita che rivestiva l’enorma struttura è finalmente andata giù: un primo passo per il processo di riqualificazione dell’immobile e dell’intera area a Punta Meliso avviato dall’amministrazione comunale di Castrignano del Capo
Appena sopra la grotta Cazzafri, che si apre sulla punta Meliso, sopra il promontorio: bagni chimici, travi arrugginite, cemento a vista e uno stabile… non molto stabile. Adocchiandola in lontananza è uno sfregio ai piedi del faro leucano, ma a vederla da vicino diventa una ferita ancora sanguinante.
Dopo 15 anni qualcosa si muove e ridà speranza al buon senso ed al buon gusto per tre lustri martoriati da quell’enorme struttura che risponde la nome di Colonia Scarciglia, ingabbiata fino ai giorni nostri (proprio come un mostro tale qual è) da un’armatura in ferro che in tutto questo tempo è diventata un grosso ammasso di ruggine.
Bene quell’ammasso di ruggine è finalmente andato giù: un primo passo per il processo di riqualificazione dell’immobile e dell’intera area a Punta Meliso avviato dall’amministrazione comunale di Castrignano del Capo.
La bonifica proseguirà con la rimozione completa dei metalli i cui oneri di spesa saranno completamente a carico della Apuliae spa dell’imprenditore Roberto Colaninno che, proprio a Punta Meliso, voleva realizzare un resort di lusso con albergo a cinque stelle, 72 camere e centro benessere.
Un rudere abbandonato da anni, un pugno in un occhio alla bellezza del tacco italico. La storia racconta che è sorta il 5 gennaio 1922, inizialmente aveva lo scopo di aiutare le persone colpite dalla tubercolosi (malattia che mieteva numerose vittime), accudite dalle Suore Salentine dei Sacri Cuori.
Tra il ‘43 e il ‘46 fu destinata all’accoglienza dei profughi che venivano dai campi di concentramento e sostavano lì anche per uno due anni prima di essere rimandati nei loro Paesi d’origine. La struttura abbandonata a sé stessa fin dagli anni ‘70 è divenuta gradualmente quel’orrendo spettacolo che è oggi.
Un po’ di luce si è vista all’inizio dell’anno con la sentenza del Tribunale di Lecce che ha risolto il contenzioso tra Provincia e Demanio e affidato la proprietà dell’immobile al Comune di Castrignano del Capo.
Il sindaco Santo Papa dopo un incontro molto partecipato ha annunciato l’apertura di un tavolo di confronto per valutare tutte le proposte di riqualificazione. Il Comune di Castrignano studierà anche le opportunità di partecipare ad un bando per la riqualificazione di immobili di valore storico per accedere ai fondi necessari per effettuare i lavori di recupero.
Castrignano del Capo
Castrignano del Capo: arrestato spacciatore, era ai domiciliari
Il 56enne del posto Filippo Costanzo è stato trovatop in possesso di droga e per lui si sono aperte le porte del carcere leccese di Borgo San Nicola
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I carabinieri della Stazione di Castrignano del Capo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di sostituzione della misura coercitiva degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Il provvedimento riguarda Filippo Costanzo, 56 anni, sempre di Castrignano del Capo.
Il 56enne era stato fermato dagli agenti di polizia del Commissariato di Taurisano nel novembre scorso e sottoposto ai domiciliari.
questa volta è stato fermato dai carabinieri e sempre per detenzione ai fini di spaccio.
Solo pochi giorni fa infatti, gli uomini dell’Arma avevano proceduto al controllo dell’uomo, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, dando seguito ad una perquisizione domiciliare.
In tale circostanza è stato trovato in possesso di grammi 6 di marijuana già confezionata e pronta per essere ceduta.
A seguito di ciò l’uomo è stato segnalato alla competente autorità giudiziaria quale detentore di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, mentre quanto rinvenuto è stato invece sottoposto a sequestro.
Ieri mattina, quindi, i carabinieri hanno dato esecuzione all’ordinanza e per l’uomo, al termine delle formalità di rito, si sono aperte le porte della Casa Circondariale “Borgo San Nicola” del capoluogo salentino.
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Castrignano del Capo
Castrignano del Capo, altro colpo della Banda del Postamat
Poco prima delle 5 i ladri, con il collaudato metodo della marmotta hanno asportato l’erogatore automatico di banconote
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Alba col botto a Castrignano del Capo.
Non erano neanche le 5 del mattino quando un boato ha svegliato molti dei residenti.
La deflagrazione arrivava da via Grassi dove è tornata a colpire la banda dei postamat.
Con il collaudato il metodo della marmotta (viene infilato dell’esplosivo nella feritoia dello sportello automatico da dove vengono erogati i contanti, proprio come una marmotta che si infila in tana) hanno asportato l’erogatore automatico di banconote.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Tricase che come prima cosa hanno visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti della zona, alla ricerca di elementi utili all’identificazione dei malviventi.
Secondo le prime notizie trapelate ad agire sarebbero stati almeno in due, incappucciati, e sarebbero giunti sul posto (e poi scappati) a bordo di una Y10.
Non è ancora dato sapere quale sia stato il bottino del colpo portato a termine.
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