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Casarano in marcia contro la violenza sulle donne

Il lavoro di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne dell’ambito territoriale sociale di Casarano (Parabita, Casarano, Ruffano e Supersano) dal 2012 ad oggi.  Il CAV “il Melograno”, un punto di riferimento per le donne del territorio

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Oggi ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (clicca qui per vedere tutte le inziative in provincia di Lecce), istituita dall’Onu nel 1999 per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno e per rinnovare l’impegno su questo fronte di governi, organizzazioni internazionali, soggetti pubblici e privati a ogni livello.


Sono aggiornati a lunedì 21 novembre i dati del Viminale sui femminicidi da inizio anno: 109 le vittime, di queste 93 sono state uccise in famiglia e 63 di loro sono morte, per mano di un partner o un ex partner.


Il femminicidio è solo l’ultima e più grave manifestazione di un fenomeno ben più complesso, che, soprattutto all’interno delle relazioni, vede l’uomo esercitare forme di controllo e sopraffazione sulla donna.


Il lavoro di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne dell’ambito territoriale sociale di Casarano dal 2012 ad oggi.  Il CAV “il Melograno”, un punto di riferimento per le donne del territorio«Il nostro impegno sociale, culturale ed educativo per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere, in sinergia con il Centro Antiviolenza “Il Melograno”, è diventato più intenso e diffuso»,  spiega la Responsabile dell’Ufficio di Piano, Gigliola Totisco, «la rete antiviolenza territoriale è compatta e coesa ed è in grado di fornire risposte concrete alle richieste di aiuto delle Donne, grazie anche alla presenza di 4 presidi antiviolenza sui territori dell’ambito (Parabita, Casarano, Ruffano e Supersano). Dal 2012 ad oggi, il lavoro fatto è stato notevole, tuttavia i dati sono allarmanti e in continua crescita. Continueremo a lavorare in direzione di un radicale cambiamento culturale, a tutti i livelli, per sensibilizzare e raggiungere non solo le donne, le ragazze e le bambine del territorio, ma anche gli uomini affinché insieme si lavori sulle relazioni, sull’accettazione del rifiuto e sul rispetto tra i generi».


«Dall’avvio del Centro Antiviolenza ad oggi, sono 160 le donne che hanno intrapreso un percorso di fuoriuscita dal vissuto di violenza e per 13 di loro è stato necessario un ascolto in emergenza e l’allontanamento in casa rifugio ad indirizzo segreto», aggiunge Anna Moschettini, coordinatrice del Centro Antiviolenza “Il Melograno” di Parabita, gestito da Comunità S.Francesco, «il nostro lavoro si concretizza attraverso la costruzione di un patto con la Donna accolta e con tutti i soggetti coinvolti nella rete territoriale, per rispondere ai bisogni della stessa e progettare un percorso di vita alternativo alla condizione di violenza subita. Alle donne non vengono offerte soluzioni precostituite, ma sostegno specifico e informazioni adeguate, affinché possano trovare la soluzione più adatta alla propria situazione. Ogni azione viene intrapresa solo con il consenso della donna lavorando sempre per il suo vantaggio, calibrando e ridefinendo, laddove necessario, il percorso di autonomia in relazione ai nuovi bisogni emergenti e al livello di rischio, nel breve, medio e lungo termine. Poter contare su una rete istituzionale e sociale solida che condivide prassi e linguaggi è di fondamentale importanza per noi operatrici dei Centri Antiviolenza e l’apporto della Responsabile dell’Ufficio di Piano Gigliola Totisco, dei Servizi Sociali e Consultoriali e delle Forze dell’Ordine ci ha permesso di mettere a punto un modello vincente che affianca e sostiene la donna durante tutto il percorso di fuoriuscita dalla violenza».


Affianco agli interventi supportivi ed emergenziali, l’equipe del CAV, in collaborazione con i Servizi del Welfare territoriale ha realizzato numerose attività di sensibilizzazione, formazione e informazione rivolte ad alunni, insegnanti e genitori delle scuole di ogni ordine e grado dell’Ambito in particolare e alla cittadinanza in generale, in un’ottica di prevenzione e contrasto alla matrice culturale del fenomeno.


Quest’anno in occasione del 25 novembre, sono numerosissime le iniziative promosse dall’Ambito Territoriale Sociale di Casarano in collaborazione con i Comuni afferenti, il Centro Antiviolenza e le associazioni del territorio.

Due in particolare: la prima giovedì 25 novembre promossa dall’amministrazione comunale di Casarano – Politiche per le pari opportunità: alle ore 17 prenderà il via una marcia per le strade del paese che terminerà nei pressi di Via Ferrari dove sarà inaugurato un murales su una delle pareti dell’Istituto Tecnico Commerciale “A. De Vitis De Marco”.


Venerdì 26 novembre, alle ore 10,30, una rappresentanza dell’Ambito Territoriale Sociale di Casarano e le operatrici del Melograno incontreranno gli alunni e le alunne dell’I.C. Polo 2. L’iniziativa si inserisce all’interno della più ampia rassega itinerante di eventi che vede coinvolti i 10 ambiti territoriali all’interno dei quali è operativa la Rete dei Centri Antiviolenza gestita da Comunità S. Francesco (Gagliano del Capo, Casarano, Maglie, Gallipoli, Martano, Nardò, Mola di Bari, Conversano, Triggiano e la Città Metropolitana di Bari).


Ogni partecipante riceverà in dono il libro “Non fare la femminuccia!” frutto di un lavoro corale tra le operatrici della Rete dei CAV SanFra, che nel corso degli anni hanno incontrato alunni e alunne delle scuole di ogni ordine e grado delle provincie di Bari e Lecce, Manni Editori e la straordinaria capacità narrativa di Roberto Piumini, col sostegno della Regione Puglia.


L’intento è quello di fornire uno strumento per educare al rispetto e in grado di accompagnare bambini e bambine in un percorso volto alla promozione di una cultura della parità tra i sessi e rispettosa delle differenze. Da qui, l’idea di un racconto diffuso in grado di affrontare in maniera semplice e diretta temi quali la stereotipia di genere e il bullismo e di fornire risposte chiare, esaustive e calibrate all’età dei giovani lettori e delle giovani lettrici. Grazie al linguaggio semplice e diretto, il libro si rivolge agli alunni e alle alunne dell’ultimo anno delle scuole secondarie di 1° grado e agli adulti educanti (insegnanti, genitori, educatori…), per stimolarli ad una rielaborazione delle sovrastrutture che attribuiscono ruoli predefiniti in base al genere di appartenenza. Vengono proposti infatti, una serie di scenari di vita quotidiana che mettono in evidenza il narrato dell’alunno, la percezione e la lettura tradizionale rimandata dall’adulto di riferimento e l’alternativa offerta da Giovanna, basata su un ascolto empatico e libero da pregiudizi.


Questo permette al lettore di porre l’attenzione sulle molteplici implicazioni delle risposte educative fornite a ragazzi e ragazze e sulle ripercussioni che possono avere sui futuri uomini e sulle future donne di domani.


 


Appuntamenti

Paolo Di Stefano, storica penna del Corriere della Sera, a Tricase

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𝐃𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝟐𝟔 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐂𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐓𝐫𝐢𝐜𝐚𝐬𝐞 𝐨𝐬𝐩𝐢𝐭𝐞𝐫𝐚̀ 𝐏𝐚𝐨𝐥𝐨 𝐃𝐢 𝐒𝐭𝐞𝐟𝐚𝐧𝐨 presso le Scuderie di Palazzo Gallone, alle ore 19 e con ingresso libero.

Paolo Di Stefano è una voce autorevole nel panorama culturale italiano: 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐚, 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐨𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐚, ha al suo attivo una produzione letteraria fatta di romanzi, saggi e racconti, ed ha ricevuto riconoscimenti letterari per la sua capacità di fondere sensibilità narrativa e analisi culturale, su temi letterari, sociali e culturali.

Presenterà 𝑼𝒏𝒂 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒂𝒕𝒂 𝒎𝒆𝒓𝒂𝒗𝒊𝒈𝒍𝒊𝒐𝒔𝒂, un lavoro che indaga la straordinarietà che può nascondersi nel quotidiano.

Con delicatezza e profondità, Di Stefano invita a 𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐥𝐞 𝐩𝐢𝐞𝐠𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 che scorre, cogliendo come il racconto possa trasformare l’istante in memoria e rivelazione.

Questa iniziativa rientra negli appuntamenti della rassegna 𝑨𝒍𝒕𝒓𝒊𝒕𝒖𝒅𝒊𝒏𝒊, realizzata da 𝑷𝒂𝒓𝒊 𝑨𝑷𝑺 e promossa dal Comune di Tricase con 𝑻𝒓𝒊𝒄𝒂𝒔𝒆 𝑬𝒎𝒐𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒂 𝑳𝒆𝒗𝒂𝒏𝒕𝒆.

Importante è la collaborazione con il 𝐋𝐢𝐜𝐞𝐨 “𝐆. 𝐒𝐭𝐚𝐦𝐩𝐚𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚” di Tricase, che sostiene e arricchisce l’evento con il coinvolgimento della comunità scolastica.

In locandina le info sugli interventi.

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Il Castello Maledetto

Torna l’horror al Castello di Nardò: misteri, intrighi e paura nei sotterranei dell’Acquaviva

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Per il quarto anno consecutivo, il Castello Acquaviva di Nardò si trasforma nel palcoscenico di un’esperienza immersiva e adrenalinica che promette brividi e suggestioni.

Dal 31 ottobre al 2 novembre, torna in scena l’attesissimo spettacolo horror firmato dall’associazione Visit Apulia, un viaggio teatrale tra misteri, intrighi e paure nascoste, che condurrà il pubblico attraverso i sotterranei e le sale più antiche del maniero.

INQUIETANTI ATMOSFERE

Un percorso oscuro, sospeso tra leggenda e realtà, in cui ogni angolo del castello rivela un segreto, ogni personaggio custodisce un enigma, e ogni passo può diventare l’inizio di un incubo.

Luci soffuse, suoni inquietanti e atmosfere gotiche accompagneranno gli spettatori in un’esperienza multisensoriale, capace di far rivivere l’anima più misteriosa del Castello Acquaviva.

Lo spettacolo si sviluppa in più turni per consentire a tutti di partecipare a questa esperienza unica, dove il confine tra teatro e realtà si fa sempre più sottile.

I biglietti sono già disponibili online sul sito www.ecletticocastellonardo.it.

Dopo il successo delle passate edizioni, anche quest’anno l’appuntamento con l’horror al Castello promette di lasciare il segno: un evento imperdibile per chi ama le emozioni forti, le storie da brivido e l’atmosfera senza tempo del castello più affascinante del Salento.

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Domani notte le lancette torneranno indietro

Quest’anno arriva in anticipo di un giorno rispetto al 2024….

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Nella notte fra sabato 25 e domenica 26 ottobre, cambierà l’ora.

Quest’anno arriva in anticipo di un giorno rispetto al 2024.

Le lancette dovranno essere portate un’ora indietro, alle 3 del mattino di domenica 26 ottobre, guadagnando quindi un’ora di sonno in più.

L’ora solare resterà in vigore fino all’ultimo fine settimana di marzo 2026: nella notte tra il 28 e il 29 marzo si tornerà all’ora legale, e dovremo spostare le lancette un’ora avanti.

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