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Galatina in festa per San Pietro e Paolo

Il programma degli eventi che, in onore dei Santi Patroni, sabato 25 e terminano mercoledì 29

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Galatina festeggia i suoi Santi Patroni, San Pietro e Paolo con una lunga scaletta di eventi religiosi e civili. Nella narrazione popolare si tramanda che San Pietro e Paolo si siano fermati a Galatina durante i loro viaggi di evangelizzazione del mondo.


La visita ai Santi Patroni, la rivitalizzazione del bellissimo centro storico, l’esaltazione della pizzica salentina, la degustazione di prodotti tipici galatinesi, lo spettacolo dei fuochi d’artificio, la scenografia delle luminarie, i divertimenti del Luna Park torneranno dopo i due lunghi anni di passione caratterizzati dalla pandemia ad attrare visitatori da più luoghi, affascinati da tanta vigoria.


Il programma religioso


Lunedì 27 giugno, alle 21,30, adorazione eucaristica e confessioni: presiede la Santa messa don Marco Gatto, parroco delle comunità di Collemeto e Santa Barbara.


Martedì 28, alle 19, concelebrazione della Santa Messa in Chiesa Madre; dalle 20 la Processione; presteranno servizio i concerti bandistiSan Gabriele dell’Addolorata” di Noha e Città di Taviano.


Mercoledì 29, Santa Messa alle 6, 7, 8, 9,30, 11,30 e 19,20; giovedì 30 giugno Santa Messa ore 7,30 e 20.


Il ritmo e il battito della pizzica tarantata


In concomitanza con i festeggiamenti in onore di San Pietro e Paolo, dal 25 al 29 giugno, torna a Galatina “Il ritmo e il battito della pizzica tarantata”, la rievocazione storica dell’antico rito del tarantismo; manifestazione che da quest’anno può vantare il riconoscimento del Consiglio d’Europa e della Commissione Europea, rientrando nelle Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days).

Il Club Unesco di Galatina e della Grecìa Salentina si propone di rivalutare il tarantismo come bene immateriale e di farlo conoscere attraverso fonti storiche, studi, filmati, foto, testimonianze; intende ricercare e conservare materiale documentario e bibliografico su questo antico fenomeno, affinché non si perda un patrimonio di riti, credenze, leggende e tradizioni che fanno parte della nostra memoria storica e che tutti abbiamo il dovere di preservare e valorizzare.


Il ritmo e il battito della pizzica tarantata” è una rassegna di musica, danza e docufilm sui temi del tarantismo dal titolo “Il ragno che danza: rituale del larga e del tarantismo nel Mediterraneo”.


Fra le novità di questa edizione l’incontro con il microcosmo parallelo del Sulcis in Sardegna, territorio abitato da popoli antichi con tradizioni che si collegano alla trance, attraverso i rituali coreutico-musicali dell’Argia.


Sabato 25 giugno, alle 20, presso l’ex convento delle Clarissa e in piazzetta Galluccio, proiezione del docufilm spagnolo del 1974 “La tarantula”; esibizione della danza scherma.


Lunedì 27 giugno, alle 20,30, concerto musicale del Trio Salento del Trio Argia (Sulcis Sardegna).


Martedì 28 giugno, alle 20, rievocazione dell’antico rito del tarantismo nel momento della terapia domiciliare.


Presso la cappella di San Paolo, in Piazza San Pietro, mercoledì 29 giugno, alle 10 si terrà la manifestazione di rievocazione storica dell’antico rito del tarantismo.


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Dialoghi sulla Giustizia e sulla Legalità a Patù

Ospiti Francesco Mandoi, già Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, con un’esperienza trentennale nel contrasto alla criminalità organizzata, e Roberto Tanisi, già Presidente del Tribunale di Lecce e autore di numerose pubblicazioni sui temi del diritto e della giustizia

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Patù si prepara a ospitare un momento di confronto culturale di grande prestigio.

Domani, venerdì 12 dicembre, nella Sala Consiliare del Comune, si terrà l’incontro dal titolo “Dialoghi sulla Giustizia e sulla Legalità”.

La serata vedrà protagonisti due magistrati di spicco, la cui fama non si limita al contesto salentino.

Gli ospiti saranno Francesco Mandoi, già Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, con un’esperienza trentennale nel contrasto alla criminalità organizzata, e Roberto Tanisi, già Presidente del Tribunale di Lecce e autore di numerose pubblicazioni sui temi del diritto e della giustizia.

Al centro dell’incontro ci saranno anche le loro ultime pubblicazioni.

Né eroe né guerriero, ricordi e sfide di un magistrato di Mandoi, edito da Besa con prefazione del giudice Nino Di Matteo, racconta le sfide e le esperienze di una carriera nella magistratura.

Il Sillabario minimo della giustizia di Tanisi, pubblicato da Chiriatti, offre una riflessione sintetica e originale sui principi e il funzionamento del diritto.

La serata si aprirà con i saluti del sindaco Gabriele Abaterusso e del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo SalveMorciano Patù, Gianni Sergi.

Nell’occasione, l’amministrazione comunale donerà una copia della Costituzione italiana a tutti i ragazzi e le ragazze che hanno compiuto 18 anni, un gesto simbolico che lega l’evento alla formazione civica delle nuove generazioni.

La Libreria Idrusa di Alessano curerà il banchetto dei libri.

Coordinerà l’incontro  la giornalista Luana Prontera, che negli anni ha approfondito i temi legati alla legalità, all’antimafia sociale e alla comunicazione di prossimità.

Il dialogo si snoderà tra le esperienze dei magistrati e le questioni del presente, mettendo in luce oltre al contenuto dei libri anche le esperienze e i percorsi umani e sociali che li attraversano.

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Archivi della Memoria orale: tra tracce e narrazioni

Nel pomeriggio al Centro di Documentazione delle Musiche Popolari di Palazzo Marchesale a Melpignano, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio

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Un viaggio nel cuore pulsante della memoria del Mezzogiorno, tra storie, voci e visioni che continuano a trasformare il presente.

Questo pomeriggio, alle ore 17,30, il Palazzo Marchesale di Melpignano, che ospita il Centro di Documentazione delle Musiche Popolari, apre le sue porte a “Archivi della Memoria orale: tracce e narrazioni”, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio.

Un’occasione unica per esplorare il prezioso Fondo Luigi Chiriatti e confrontarsi sulle sfide – umane, culturali e tecnologiche – che accompagnano la gestione degli archivi orali.

Dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato interverranno voci autorevoli del panorama archivistico e culturale nazionale.

Donato Pasculli, Direttore dell’Archivio di Stato di Lecce, offrirà una riflessione sul ruolo dell’archivistica pubblica nella tutela della memoria collettiva. Manuela Iannetti, direttrice di Archivissima, il più importante festival italiano dedicato agli archivi, porterà l’esperienza del racconto culturale attraverso nuovi linguaggi.

Giovanni Chiriatti, editore e anima di Kurumuny Edizioni, racconterà la visione che ha guidato la costruzione del Fondo Chiriatti.

Massimiliano Morabito, etnomusicologo e musicista, condividerà esperienze sul campo e prospettive di ricerca dopo aver dedicato un volume alla figura di Alan Lomax.

Chiara Marola, giornalista, musicista e direttrice del festival Scalero, offrirà uno sguardo interdisciplinare sul rapporto tra voce, territorio e contemporaneità.

A moderare, la giornalista Giorgia Salicandro, da anni impegnata nella divulgazione culturale nel Salento.

Il convegno rappresenta il secondo appuntamento del programma di attività nato attorno al Centro di Documentazione Musiche Popolari, inaugurato il 22 ottobre: un progetto visionario con cui Melpignano dà voce ai patrimoni materiali e immateriali del territorio. Grazie ai fondi PNRR (M1C3 – Investimento 2.1, Attrattività dei Borghi – Linea B), l’Amministrazione ha potuto acquisire e rendere pubblico l’immenso Archivio di Luigi Chiriatti, frutto di oltre cinquant’anni di ricerca e oggi consultabile sul portale centrodocumentazionemelpignano.it.

Più di 4 terabyte di registrazioni, fotografie, interviste e documenti etnografici, organizzati in otto grandi aree tematiche grazie al lavoro specialistico di Emanuela Candido (Imago Cooperativa Sociale di Lecce) e catalogati sulla piattaforma Archiui.

Ma il Centro è molto più di un archivio: è un luogo che si attraversa, uno spazio che vibra. Due installazioni immersive, nate da un progetto sostenuto dalla Regione Puglia e firmate dall’artista internazionale Massimiliano Siccardi e dall’architetta salentina Raffaela Zizzari, trasformano documenti e luoghi storici in esperienze emozionanti.

Una è dedicata all’Archivio Chiriatti; l’altra, site-specific, restituisce voce alle scritte dei detenuti delle antiche prigioni di Melpignano, trasformando un luogo di dolore in un potente esercizio di memoria condivisa. Il Centro diventa così una soglia: un ponte tra passato e futuro, un laboratorio in cui comunità, culture e narrazioni continuano a rigenerarsi.

Come ricorda la sindaca Avantaggiato: «Un archivio non è solo conservazione, è un corpo vivo che costruisce futuro». Melpignano dà a studiosi, appassionati e viaggiatori curiosi l’opportunità di ascoltare la voce dei suoi archivi.

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Fam(m)i d’Amore

Due facce della stessa medaglia: anoressia e bulimia. Da un’idea di Vincenza De Rinaldis, “Borgo in Scena” presenta la prima assoluta. Domani, dalle 19, all’auditorium del Museo Castromediano di Lecce

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Due giovani donne, si incontrano in uno spazio sospeso tra realtà e memoria.

Ognuna racconta la propria storia, il proprio rapporto con il cibo e con lo specchio, la propria “fame” d’amore e di riconoscimento.

Una cerca il controllo negando il cibo, l’altra tenta di riempire un vuoto interiore attraverso di esso: due facce della stessa medaglia — anoressia e bulimia.

Attraverso parole, gesti e immagini evocative, le due protagoniste danno voce a un disagio profondo ma anche alla possibilità di cambiamento.

Nel dialogo emergono la fragilità dell’adolescenza, la ricerca d’identità, il bisogno di ascolto e la speranza che nasce quando si impara a guardarsi con occhi nuovi.

Lo spettacolo, a cura della compagnia Finibus Terrae Teatro, in programma domani, venerdì 12 dicembre (sipario alle 19) presso l’auditorium del Museo Castromediano di Lecce, non si limita a raccontare il dolore, ma apre alla consapevolezza e alla rinascita: l’amore più importante, quello che salva, è l’amore per sé stessi.

Drammaturgia di Francesca Danese; in scena Vincenza De Rinaldis e Francesca Danese; regia di Fabio Rubino.

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