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Insieme contro la mafia nei campi
Giuseppe Antoci cittadino onorario di Melpignano. Venerdì 8 giugno, ore 19, Piazza San Giorgio-Melpignano nell’ambito di “Dalla Napuli Piccinna al Mercato del Giusto”

È una mafia che in pochi vedono, eppure ha alzato la testa anche in Puglia e piega ad appetiti criminali uno dei diritti fondamentali, quello al cibo. La criminalità rurale non è qualcosa di arcaico, non solo almeno: dalle razzie nelle campagne all’acquisto di terreni fino all’intascare fondi comunitari, il salto di qualità è in atto e il fenomeno richiede di drizzare le antenne. Anche per questo il Comune di Melpignano, in provincia di Lecce, ha deciso di far diventare suo cittadino uno degli uomini simbolo della lotta alla mafia dei campi, il siciliano Giuseppe Antoci, fino al febbraio scorso presidente del Parco dei Nebrodi, padre del protocollo di legalità che porta il suo nome ed esteso a tutta l’Italia.
La cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria è fissata per venerdì 8 giugno, durante un Consiglio comunale convocato in seduta congiunta con il Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi, in Piazza San Giorgio, nell’ambito della rassegna “Rosso di Seta, dalla Napuli Piccinna al Mercato del Giusto”.
Alle 19, si terrà l’apertura del mercato della terra con la Banca dei semi dei bambini e il vivaio dei Pollicini, a cura di Pollicini Verdi. Alle 19.30, la seduta dell’assise cittadina, alla presenza anche del consigliere regionale Sergio Blasi e di Sabrina Matrangola, figlia di Renata Fonte, prima donna vittima della mafia nel Salento. Alle 21, aperitivo musicale con canti d’amore, di lavoro e di lotta a cura del trio live Marco Garrapa, Michela Sicuro e Luigi Marra.
“Melpignano”, spiega il sindaco Ivan Stomeo, “svolge da tempo un intenso lavoro volto a promuovere, a partire dai bambini, la cultura della pace e della legalità e oggi sente la necessità di assumere una posizione chiara contro un male antico, e ben radicato, di questo nostro Mezzogiorno, e ormai dell’Italia tutta: la mafia, gli abusi di potere, che condannano questo nostro Sud ad essere schiavo, e non propulsore, delle proprie ricchezze. Non c’è cura del territorio e futuro per lo stesso se non vi sono giustizia, trasparenza e regole nell’amministrarlo”.
Antoci doveva morire
Antoci doveva morire: è la verità venuta a galla, qualche settimana fa, dalle indagini condotte dalla magistratura siciliana in seguito all’attentato subito da Antoci il 18 maggio 2016, quando un commando armato ha crivellato di colpi la sua auto blindata.
Premio nazionale Paolo Borsellino 2016 e Premio continentale per l’Ambiente 2016, Antoci vive da anni sotto scorta perché è l’uomo che ha spezzato il business delle cosche sui terreni pubblici del Parco dei Nebrodi. Da presidente dell’area protetta, nel 2014 ha introdotto il protocollo che impone il certificato antimafia alle aziende cui vengono concessi in affitto pezzi di demanio: in Sicilia, nei Nebrodi, per anni i boss si sono accaparrati le terre pubbliche a prezzi stracciati, dichiarando di essere puliti e di impiantare lì colture biologiche, per incassare milioni di euro di fondi Ue destinati all’agricoltura. Il 27 settembre 2017, il “protocollo Antoci” è stato recepito in toto nel nuovo Codice Antimafia ed ora è una legge dello Stato.
Ospite d’onore, lo scorso anno, della Notte Verde di Castiglione d’Otranto, ora il suo legame con il Salento si rafforza ancora di più.
“Sono molto onorato”, dice Giuseppe Antoci, “di ricevere la cittadinanza onoraria di Melpignano, comunità laboriosa e di grandi tradizioni. Porterò in giro per l’Italia, nelle mie gambe e soprattutto nel mio cuore, i valori e le tradizioni di Melpignano e della Puglia, regione della quale divento cittadino. Anche questo è un grande onore, la Puglia è una regione speciale, come speciali sono i suoi abitanti ai quali mi lega un forte sentimento di affetto ed amicizia e adesso unisco a questi sentimenti il legame giuridico della cittadinanza”.
“Siamo tutti Antoci”
Melpignano”, commenta la vice sindaca e assessore all’ambiente Valentina Avantaggiato, “si onorerà di avere tra i suoi concittadini “un Eroe dei nostri tempi”, come l’ha definito Camilleri. Un uomo che con coraggio e dignità ha saputo difendere il proprio territorio, salvandolo dalla mani sporche dei potentati mafiosi, combattendo un sistema parassitario e vigliacco volto a soffocare ogni vagito di una potenziale nuova e sana economia, legata alla prima risorsa che abbiamo: la terra. La cittadinanza è il dono più grande e prezioso che una comunità possa offrire, per riconoscenza all’alto valore morale di Antoci”.
“Il conferimento della cittadinanza”, rimarca Sergio Blasi, consigliere regionale, “mi sembra un qualcosa di sacrosanto per una persona che ha messo la sua vita al servizio dei valori della giustizia e del rispetto delle regole. Con il paradosso che chi si è sempre richiamato alle regole nella sua storia politica, la destra, appena salito al potere, in Sicilia, gli ha voltato le spalle, togliendogli la presidenza del Parco dei Nebrodi. Questo afflato di solidarietà e vicinanza, nel dirgli che non è solo, è utile e necessario. Mi sentirei di dire che siamo tutti Antoci”.
Rosso di seta
L’economia sana, fatta di agricoltura sostenibile e allevamenti etici e di intelligenze messe al servizio del territorio, rappresenta il senso profondo della rassegna “Rosso di seta. Dalla Napuli Piccinna al Mercato del Giusto”, che nasce dalla ferma volontà di riportare al centro del dibattito pubblico il cibo e la Terra su cui si produce. E’ una festa in piazza, un mercato di ciò che di buono e giusto offre il territorio, un percorso, fatto di tappe, di incontri, di riflessioni necessarie a riscoprire e avvalorare “le parti” che insieme generano il cibo. Le materie prime e il lavoro. Uno scambio, attraverso il gusto, le parole degli ospiti e le riflessioni degli avventori per comprendere, ritrovare il legame alchemico tra qualità del cibo e il rispetto del lavoro necessario per crearlo. (Ri)Educarci allo stesso, alla rivalutazione del ruolo delle maestranze che si occupano del territorio, ne accolgono i frutti e li lavorano, costretti poi a svenderli al mercato in un’asta al ribasso, che svilisce, distrugge e affida al prezzo il ruolo di nuovo “padrone”. La rassegna è volta, dunque, a sensibilizzare la comunità tutta circa le nuove forme di economia sostenibile (agricoltura, bioedilizia, artigianato con eco-materiali etc..) che lentamente ci stanno facendo rinascere e che ci permettono di sognare un futuro diverso, che possa ripartire dalla costruzione di un’identità culturale, alimentare e ambientale, che nella cura e nella valorizzazione del territorio trovi la propria linfa.
La mafia rurale in Puglia
Alle mafie fanno gola i terreni e la filiera agricola pugliese e salentina: l’intensità del fenomeno fa balzare Taranto al 15esimo posto tra le province italiane, Lecce al 28esimo, Brindisi al 46esimo, tutte davanti anche a Foggia e dietro a Bari, che ha la palma nera rientrando a pieno titolo nella top ten nazionale.
La Puglia è una regione a forte rischio, al terzo posto della classifica nazionale, con un livello di infiltrazione criminale pari all’1,31 per cento, preceduta solo da Calabria (2,55%) e Sicilia (2,08%). Lo conferma il rapporto “Le mani dell’agromafia nel piatto dei pugliesi” stilato da Coldiretti e Osservatorio sulle agromafie diretto dal magistrato Giancarlo Caselli.
Solo per avere un’idea, sono 6.057 i terreni sequestrati alle mafie, il 20,4 per cento dei 29.689 sparsi in tutta Italia. Beni, però, quasi sempre non usati: si stima uno spreco tra l’1,9 e i 2,37 miliardi di euro a causa di inadempienze, procedure farraginose, lungaggini burocratiche che tengono in stallo i campi confiscati.
Nel Salento, preoccupa soprattutto la situazione di Brindisi, dove la criminalità rurale ha già portato, nei primi tre mesi dell’anno, a otto arresti e 13 denunce.
Tanti gli episodi di microcriminalità, come i furti di olive, mandorle, uva da tavola, legna. Ma ci sono anche altre dinamiche criminali di maggiore spessore che fiaccano il comparto. Per gli investigatori, infatti, sono preoccupanti i furti di mezzi agricoli alla base delle estorsioni con la tecnica del “cavallo di ritorno”, vale a dire la restituzione del mezzo dietro corrispettivo in denaro. In alternativa, spesso vengono rubati per immetterli nel mercato nero dei mezzi agricoli, che facilmente sfuggono al controllo istituzionale delle pattuglie in quanto impiegati in territori serviti da assi viari scarsamente battuti. E per i carabinieri non c’è dubbio: ciò presuppone “una organizzazione più complessa di natura macrocriminale, dotata di articolazione e autocarri capaci di trasportare i mezzi rubati in località sicure. E’ ancora l’ambito macrocriminale che opera danneggiamenti e tagli in larga scala: su ceppi di viti di qualità pregiate o alberi secolari di ulivo che vengono recisi non per ricavare la legna o qualche quintale di olive, bensì per imporre attività di guardiania o un determinato contoterzista per espletare i lavori agricoli, o per obbligare il coltivatore a conferire il prodotto ad una certa azienda ad un prezzo ovviamente imposto; dinamiche criminali vecchie e nuove che si susseguono ciclicamente”.
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“Le cure domiciliari”: convegno sulle nuove sfide dell’assistenza territoriale

Un momento di confronto e approfondimento sui modelli di assistenza domiciliare si terrà mercoledì 18 giugno 2025, alle ore 17.30, presso le Scuderie di Palazzo Gallone, con il convegno dal titolo “Le Cure Domiciliari – Modelli ed evoluzione dei percorsi di presa in carico”.
L’iniziativa è promossa dalla Cooperativa Sociale CISS – ETS di Tricase e dall’Ambito Territoriale Sociale di Gagliano del Capo, con il sostegno del Fondo Povertà, del PON Inclusione e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Apertura e saluti istituzionali
A dare avvio ai lavori sarà Emiliano Cazzato, responsabile dell’Ufficio di Piano A.T.S. di Gagliano del Capo. Seguiranno i saluti del Sindaco di Tricase Antonio De Donno, del presidente dell’ATS Gianfranco Melcarne, di Massimiliano Fiorentino, presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Regione Puglia, e di Pierpaolo D’Arpa, direttore del Distretto Socio-Sanitario di Gagliano del Capo.
Cure domiciliari a trent’anni dalla loro introduzione
La prima parte del convegno sarà dedicata a un’analisi storica e prospettica dell’assistenza domiciliare, con particolare attenzione alle nuove linee guida legate al PNRR. Interverranno i sociologi Luigi Spedicato e Andrea Baldassarre, per offrire una lettura del fenomeno e delle sue implicazioni sociali.
Armonizzazione delle procedure: confronto operativo
Il focus si sposterà quindi sugli aspetti organizzativi e normativi legati alla presa in carico del paziente a domicilio, con gli interventi delle assistenti sociali Claudia Sodero e Barbara Sergi, che affronteranno temi come l’integrazione dei servizi, la valutazione multidimensionale e i livelli essenziali delle prestazioni.
Il ruolo del terzo settore
Particolare attenzione sarà dedicata anche al terzo settore, con un approfondimento sul nuovo regolamento regionale per l’accreditamento degli enti. Interverrà Mauro Abate, presidente regionale di ConfcooperativeSANITÀ, per illustrare le prospettive future e l’impatto sulle comunità locali.
Interventi dal campo e conclusioni
La voce diretta di pazienti, caregiver e operatori sanitari arricchirà il dibattito, portando testimonianze reali sull’efficacia e sulle criticità dell’assistenza domiciliare. A chiudere l’evento sarà Valentina Romano, direttrice del Dipartimento Welfare della Regione Puglia.
A moderare l’incontro sarà l’assistente sociale Antonella Baglivo.
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AruaM a Specchia, Lucia Villani: 30 anni di Passione, Bellezza e Sogni Realizzati
«Grazie!». Un viaggio iniziato come un sogno e diventato realtà attraverso passione, sacrifici e tanta forza d’animo. «Lasciatemi ringraziare chi mi è stato vicino»

Vacilla un po’ la voce, se frutto di un cuore colmo di gioia ed emozione. Tratti difficili da mascherare, anche quando, dopo 30 anni di onorata attività, si vuole raccontare la propria storia e trasferire e ringraziare chi si è avuto accanto in questo cammino.
E il caso di Lucia Villani, di Specchia che, da noi raggiunta, che ci ha trasmesso queste vibranti emozioni: “Quest’anno celebro un traguardo che mi riempie il cuore di emozione ed orgoglio: 30 anni di attività come parrucchiera. Un viaggio iniziato come un sogno e diventato realtà attraverso passione, sacrifici e tanta forza d’animo.
In questi anni ho vissuto momenti meravigliosi, ma anche momenti difficili. Sono caduta, ma mi sono sempre rialzata, più forte di prima, con la voglia di continuare a credere nel mio sogno.
INIZIAVA L’AVVENTURA…
Tutto è nato dal mio grande desiderio di fare del bene, facendo della mia più grande passione il mio lavoro.
La motivazione maggiore è sempre stata quella di vedere le clienti soddisfatte, con quella luce negli occhi che solo una donna che si piace tanto e sta bene con sè stessa può avere.
I grandi sorrisi e le loro soddisfazioni sono sempre stati quel carburante che mi ha spinto a dare di più e a fare sempre meglio”.
GRAZIE PERCHE’…
Oggi voglio dire grazie”, prosegue Lucia, “ a chi ha fatto e continua a far parte di questa storia. Grazie a tutte le clienti che in questi trent’anni hanno creduto in me e nel mio lavoro. Siete state il cuore pulsante di questa avventura, la nostra più grande motivazione.
Grazie alle mie collaboratrici, Laura e Veronica, compagne di viaggio eccezionali. Con voi ho condiviso fatica, risate, sogni e soddisfazioni. Questo traguardo è anche vostro.
Grazie alla mia famiglia, a mio marito e ai miei tre figli, che mi hanno sostenuta con amore incondizionato, anche nei momenti più duri. La vostra presenza è stata ed è fondamentale.
Grazie a Specchia, il paese dove tutto è cominciato e dove ogni giorno si continua a scrivere questa bellissima storia.
Un pensiero speciale va anche ai nostri brand partner, che ci accompagnano con fiducia e qualità: Nashi; Medavita; Capelli For You; Un Angelo per i Capelli; GHD.
FESTEGGIAMO INSIEME…
“Dopo 30 anni“, chiosa la signora Villani, “siamo pronti a scrivere un nuovo capitolo. Vi aspettiamo sabato 21 giugno, alle ore 20,30, per festeggiare insieme nel nostro nuovo locale: una serata speciale per celebrare un cammino di passione, bellezza, amore e rinascita.
Con gratitudine e gioia“, la vostra AruaM Lucia Villani.
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Racale, Biblioteca “Donato Metallo”: Radio SantuCciau apre raccolta firme
In occasione della tre giorni di dirette partirà ufficialmente la raccolta firme per l’intitolazione della Ready Community Library all’ex consigliere regionale. Da domani a lunedì 16 l’XI edizione del format radiofonico dedicato alla festa di San Sebastiano, patrono di Racale

Anche quest’anno l’attesissimo format radiofonico che celebra la festa di San Sebastiano, patrono di Racale.
Radio SantuCciau, giunto alla sua undicesima diretta, vedrà accendersi i microfoni durante le celebrazioni di domani, domenica 15 e lunedì 16 giugno.
Saranno cinque le trasmissioni, distribuite su tre giornate, con l’obiettivo di raccontare i festeggiamenti condividendo i momenti salienti e le tradizioni della comunità salentina.
Per l’occasione, il luogo scelto sarà nel cuore della festa, precisamente in via Roma 3, a pochi passi da piazza San Sebastiano, dove tutto ebbe inizio oltre dieci anni fa.
Lo studio radiofonico temporaneo che ospiterà Radio SantuCciau si trasformerà anche in punto di raccolta firme per l’intitolazione della Biblioteca Comunale al già sindaco di Racale e poi consigliere regionale, Donato Metallo, scomparso prematuramente lo scorso 22 aprile. Proprio in attesa del momento saliente della festa (la piazza gremita di notte sulle note del Boléro di Ravel), a partire dalle 19,30, di sabato 14 giugno prenderà ufficialmente il via la raccolta firme.
Nei tre giorni di diretta (domenica e lunedì mattina dalle 10,30 alle 12, e sabato, domenica e lunedì sera dalle 20 alle 22,30) sarà possibile sostenere la causa dell’intitolazione del tempio della cultura, la Ready Community Library di Racale.
«Insieme al Direttivo, abbiamo pensato che non potesse esserci occasione più significativa della festa del Santo Patrono per avviare una raccolta firme volta all’intitolazione di un bene pubblico tanto importante come la Biblioteca Comunale di Racale alla memoria di Donato Metallo», dichiara Robert D’Alessandro, presidente di APS RacaleCam, «un gesto per tenere viva la sua memoria e custodire, nel cuore della comunità, il valore del suo impegno sociale e culturale, che ha arricchito la nostra generazione e lasciato un segno profondo in tutta la cittadinanza. Il nostro format è cresciuto nel tempo e, attraverso il web, la radio e la piazza, abbiamo voluto ricostruire il valore collettivo delle tradizioni e delle feste patronali, avvicinando soprattutto i giovani alla scoperta di questo patrimonio immateriale prezioso».
Cinque speaker si alterneranno ai microfoni, offrendo una maratona radiofonica coinvolgente e ricca di contenuti, durante la quale oltre venti ospiti interverranno in trasmissione: rappresentanti di associazioni locali, professionisti del settore, volontari e membri della comunità condivideranno le loro esperienze e racconteranno le attività che svolgono durante l’anno per arricchire la vita culturale e sociale del territorio.
Tre giorni di trasmissioni live che faranno immergere il pubblico nella cultura, nelle tradizioni e nella vita di Racale.
La diretta sarà trasmessa sulle pagine Facebook Radio SantuCciau e APS RacaleCam.
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